MC5 ha scritto:
Boh, può anche essere, ma mi viene difficile immaginare che una volta che io mi sia abituato fino a questo punto ad una lingua essa sia EQUIVALENTE alla "Mia".
Ad esempio se io vedessi un idiota fare qualche idiozia credo proprio che penserei "che idiota" e mai "what an idiot".
Ecco, un americano ad esempio difficilmente direbbe "what an idiot", traduzione pedestre dell'italiano, ma utilizzerebbe altre espressioni a seconda del caso specifico (il senso di "idiot" ovviamente non corrisponde esattamente a quello italiano di "idiota", e viceversa).
Ti posso dire che ad esempio, avendo letto moltissime recensioni musicali in inglese, quando devo descrivere un album mi vengono spesso in mente prima i termini inglesi che quelli italiani, dovrei fare una lunghissima perifrasi nella nostra lingua per riuscire ad esprimere il senso di "eerie" o "crunchy", parole che invece si esprimono in modo pressoché immediato per un madrelingua. Come si può poi trovare sostituti validi di vocaboli come "fancy", "Zeitgeist" o "esprit" senza perdere nella traduzione il 95% del loro significato? E' tutta questione di pratica, una volta che hai letto un vocabolo in 10 frasi diverse e in 10 contesti diversi hai già decisamente buone possibilità di carpirne un uso che non corrisponda al "sinonimo" nella tua lingua madre.
Il fatto è che, ti ripeto, non esiste una
tua lingua. E se c'è, non corrisponde per nulla alle lingue istituzionali, dal momento che tu necessariamente utilizzi l'italiano in modo diverso da come lo utilizzo io, da come lo utilizzano Auron91, simonixx, dav, da tutti quelli che scrivono sul forum e da tutti quelli che lo parlano in Italia; se così non fosse non avresti nemmeno bisogno di
parlare. Le lingue parlano più spesso
attraverso di te che non il contrario, e un italiano che ha acquisito pressoché alla perfezione la lingua inglese farà passare nell'italiano strutture linguistiche (grammaticali, semantiche, pragmatiche, fonematiche ecc) proprie dell'inglese, e viceversa. Questo è precisamente ciò che si intende per
stile. Gadda non scriveva nello stesso italiano di Ungaretti o Manzoni. Il tedesco di Kafka, che era ceco, era un tedesco contorto, che rimaneggiava tutti i modi di espressione e le strutture linguistiche propri della lingua,
eppure era ancora tedesco, e all'interno dei suoi testi per un Tedesco era tutto ancora perfettamente comprensibile.