Pokémon Focus - Articuno, Zapdos, Moltres!

Oggi il Focus sui Miraggi Alati proposti da @Altaria08. Anche detto "io che mi faccio le pippe mentali per 10 pagine Word per giustificare il fatto che di sti cosi nei Let's Go ne puoi catturare infiniti".

Articuno, Zapdos, Moltres

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Articuno, noto come Pokémon Gelo, è un pokémon leggendario di tipo Ghiaccio/Volante. Zapdos noto come Pokémon Elettrico, è un pokémon leggendario di tipo Elettro/Volante. Moltres, noto come Pokémon Fiamma, è un pokémon leggendario di tipo Fuoco/Volante. Assieme formano il trio dei Miraggi Alati.

Fisionomia

Articuno è un grosso uccello di colore azzurro dotato di due grandi ali dal folto piumaggio. La sua coda ondeggiante a forma di nastro è di una tonalità più scura rispetto al resto del corpo. Sul petto fino al collo presenza una zona rigonfia con piume dal colore molto chiaro, tendente al bianco. Possiede due lunghe zampe grigio-marroncine, la stessa tonalità del tozzo becco. Gli occhi hanno iridi marroni mentre sulla cima della testa è evidente un cresta costituita da tre stalattiti appuntite scure come la coda. La sua altezza è di 1.7 m mentre il suo peso di 55.4 Kg.
Zapdos è un uccello di grandi dimensioni dalla corporatura tozza e dal piumaggio prevalentemente giallo. Il pokémon si tinge di nero nella parte superiore delle ali e all’interno della coda. Le piume all'apice della testa, delle ali e della coda sono appuntite richiamando un motivo a saetta. Le zampe e il becco, molto lungo e sottile, sono marroni. Gli occhi vispi sono adornati da spessi segni neri. La sua altezza è di 1.6 m mentre il suo peso di 52.6 Kg.
Moltres è un grande uccello dal piumaggio interamente giallo. Sulla punta delle lunghe ali, sulla testa e sull’intera coda si divampano enormi fiamme giallo-arancioni. Il becco è lungo e marrone, come le esili zampe. Gli occhi sono molto simili a quelli di Zapdos ma difettano dei segni neri. La sua altezza è di 2.0 m mentre il suo peso di 60.0 Kg.

Mitologia

Nota: Questa sezione è altamente speculativa e fa riferimenti a pokémon esterni al Focus. Prima della lettura è consigliata una conoscenza anche minima della Mitologia Pokémon.

1. Origine
Le origini dei Miraggi Alati non sono attualmente note e il dibattito accademico è ancora oggi molto acceso. Le ipotesi più accreditate sono due.
La prima prevede che Articuno, Zapdos e Moltres siano ancestrali mutazioni di Mew. A differenza di altri pokémon leggendari questa congettura è ritenuta almeno in linea teorica plausibile: i tre uccelli non sono infatti creature immortali e al termine del loro ciclo vitale le loro carcasse generano un nuovo esemplare identico al precedente. Per molto tempo lo status di “leggendario” attribuito ai Miraggi Alati è stato messo in discussione a causa delle poche informazioni disponibili sul loro ruolo nel mondo. Solo recentemente alcune ricerche hanno aiutato a fare chiarezza.
L’ipotesi evoluzionistica era già criticata da decenni in quanto non forniva una giustificazione della morfologia dei tre pokémon: Articuno, Zapdos e Moltres sono organismi arcaici ma il loro aspetto da uccello non può essere spiegato dal punto di vista evolutivo senza ammettere che discendano da Archen, considerato il capostipite della classe Aves. Questa ricostruzione non convince sia per l’impossibilità di spiegare una mutazione tanto significativa che per la datazione troppo poco risalente per la comparsa del trio.
Già da alcuni anni si è per questo affiancata alla prima ipotesi una seconda di carattere mistico. I sostenitori di questa tesi affermano che l’aspetto dei tre pokémon è totalmente slegato dal percorso di differenziazione degli uccelli a partire da Archen. Articuno, Zapdos e Moltres sarebbero invece stati generati da una quarta creatura. La maggior parte degli studiosi è concorde nel dire che i Miraggi Alati siano estremamente affini a Lugia, pokémon mitico che in più occasioni è stato osservato dirigerli e coordinarli nel loro ruolo di regolazione del clima. Alcuni identificano quindi proprio in Lugia un possibile candidato ad aver generato il trio. Si tratta però di un’affermazione puramente speculativa e priva di solide evidenze.
Quel che è certo e che emerge dagli studi più recenti è però che nel corpo dei tre uccelli sia presente una componente sovrannaturale. Pochi anni fa fece scalpore la notizia a Kanto dell’avvistamento di numerosi Articuno, Zapdos e Moltres nei cieli della regione: fino ad allora si era ritenuto che, in qualità di pokémon leggendari, si trattasse di esseri unici almeno a livello generazionale. L’analisi di campioni prelevati da questi esemplari ha però dimostrato che ogni singolo individuo è collegato agli altri esponenti della sua specie per mezzo di un “filo” di quella che sembra materia affine all’Energia Eterea.
In altre parole si è giunti all’affascinante conclusione che anche se sono presenti contemporaneamente numerosi Articuno, Zapdos e Moltres esiste un unico Spirito immortale che anima i singoli corpi (o meglio, ne esiste uno per specie): un fenomeno che in precedenza era ritenuto possibile soltanto per i Regi, vivificati da una stessa essenza ma presenti sottoforma di molteplici simulacri in giro per il globo manovrabili dalla stessa.
Resta allora l’interrogativo su chi o cosa abbia generato questo Spirito primigenio. Non è neanche da escludere che sia venuto al mondo per generazione spontanea: i misteri legati alle origini del mondo sono ancora troppi per poter dare una risposta definitiva!

2. Storia antica
Poco è noto della mitologia che ruota attorno ai Miraggi Alati. Fin dall’alba dei tempi hanno vagato per il mondo regolando il clima e l’alternarsi delle stagioni, come attestano storie e leggende da ogni angolo del globo.
Uno dei primi avvistamenti di Articuno storicamente riportati risale a circa 500 anni fa, quando scese in guerra al fianco del generale Mitsuhide del regno di Nixtorm, nel Ransei.

3. Storia recente
Negli ultimi anni gli avvistamenti dei Miraggi Alati si sono fatti sempre più frequenti. Circa un decennio fa il fotografo Todd Snap ha immortalato sull’Isola Pokémon per la prima volta i bozzoli all’interno dei quali le carcasse dei tre leggendari danno origine a nuovi individui.
Gli esemplari nati da quei bozzoli hanno vagato a lungo per Kanto e Sinnoh, sfidati occasionalmente da giovani allenatori. Tutti e tre hanno assistito temporaneamente il Re Piramide Baldo e alcuni anni dopo Zapdos ha lottato al fianco della Diva Arena Dalia.
Probabilmente differenti sono i tre uccelli che sono stati avvistati recentemente nei cieli di Kalos e che hanno riconosciuto il potenziale della Dama della lotta Meridia. Recentissima è poi la scoperta di una variante regionale nella Landa Corona di Galar.

Biologia

Non molto è noto della biologia dei Miraggi Alati, la cui vera natura oscilla spesso in favore del sovrannaturale. I membri del trio sono accomunati dal ruolo che ricoprono nel mantenimento dell’ordine del mondo: quello di regolazione del clima.
Per molto tempo si è associata alla venuta di ogni uccello leggendario una specifica stagione: Articuno porta l’inverno, Zapdos l’estate, Moltres la primavera e quando tutti e tre riposano inizia l’autunno. Naturalmente si tratta di una spiegazione prettamente folkloristica ma nasconde un fondo di verità.
Mentre oggi sappiamo per certo che l’alternarsi delle stagioni è determinato da fattori astronomici come l’inclinazione dell’asse terrestre abbiamo anche capito che il clima del nostro pianeta è estremamente complicato. La divisione nelle quattro stagioni astronomiche non tiene conto di latitudine, altitudine e numerosissimi altri fattori esterni che rendono il quadro generale molto più nebuloso.
I dati raccolti per decenni dagli istituiti meteorologici di tutto il mondo ci confermano oggi che le apparizioni di Articuno, Zapdos e Moltres sono effettivamente collegate a disordini nel microclima di determinate zone (in gergo tecnico si dice che esercitano una certa Pressione climatica) e addirittura che le loro visite avvengono con cadenza regolare. È quindi possibile prevedere con esattezza sconvolgimenti climatici locali tracciando gli spostamenti dei Miraggi Alati o viceversa!

Entrando nel merito dei singoli pokémon Articuno è l’uccello leggendario comunemente associato all’inverno. In effetti al suo passaggio il vapore acqueo presente nell’aria brina provocando intense nevicate (Nebbia, Grandine).
La temperatura corporea bassissima della creatura sarebbe normalmente impossibile da sostenere per un animale a sangue caldo. Contro ogni previsione sembra invece che ogni liquido corporeo di Articuno possa passare allo stato solido in particolari momenti di torpore, durante i quali la bestia si congela interamente per aumentare la sua resistenza (Riflesso).
Come un essere vivente complesso possa sopportare condizioni tanto estreme non è a oggi chiarissimo: c’è chi ipotizza che i numerosi strati di grasso presenti al di sotto del piumaggio siano sufficienti per isolare termicamente il pokémon. Chi invece afferma che lo stato di Riflesso abbia un funzionamento equiparabile alle capsule batteriche di polisaccaridi. E chi spingendosi ancora oltre sostiene che il corpo dei Miraggi Alati possa danneggiarsi e rigenerarsi all’infinito grazie alla materia etera di cui è costituito il loro Spirito.
Qualsiasi sia l’interpretazione corretta una cosa è certa: la resistenza di Articuno alle basse temperature gli permette una manipolazione quasi totale del vapore atmosferico. Grazie alla solidificazione delle molecole d’acqua non solo può causare sconvolgimenti nel microclima ma anche attaccare a tutta potenza con tecniche quali Geloscheggia, Geloraggio, Liofilizzazione, Polneve, Bora e Purogelo.
Le potentissime ali ricoperte di ghiaccio possono inoltre generare intense raffiche di vento (Raffica, Ventoincoda, Tifone). Per finire Articuno possiede una vista eccezionale e una capacità analitica fuori dal comune che gli permettono di prevedere con largo anticipo gli attacchi nemici (Leggimente).
Nelle rare condizioni di difficoltà genera una fitta nube all’interno della quale risulta praticamente invisibile grazie ai giochi di luce prodotti dalla coda: è l’abilità Mantelneve.

Zapdos è l’uccello leggendario comunemente associato all’estate. È infatti in grado di generare le nubi tipiche dei rapidi temporali estivi semplicemente sfregando le ali tra loro (Pioggiadanza).
Il pieno controllo che il pokémon ha sull’elettricità è difficilmente spiegabile dalla scienza odierna. Possiamo ipotizzare che le piume di Zapdos siano rivestite da una sostanza dotata di proprietà da ottimo conduttore di elettricità e che il continuo sfregamento delle stesse porti a un accumulo di potenziale elettrico. Raggiunta una certa differenza di potenziale tra le piume e l’ambiente circostante vengono rilasciate forti scintille nell’atmosfera producendo un vero e proprio fulmine: è possibile infatti udire gli scoppiettii causati dalle stesse mentre Zapdos è in volo.
In modo simile ad Articuno una scarica di tale portata ucciderebbe all’istante qualsiasi essere vivente ma nel caso dell’uccello leggendario i fenomeni elettromagnetici possono addirittura fungere da barriera contro certi tipi di attacchi (Schermoluce). Le spiegazioni che possiamo fornire sono puramente speculative: un resistentissimo strato di grasso isolante sotto il piumaggio o una più misteriosa rigenerazione del corpo tramite lo Spirito?
Quel che è certo è che Zapdos è tra le creature con un grado di padronanza dei campi elettromagnetici più alto in assoluto: caricandosi di energia strofinando il piumaggio o venendo colpito direttamente da un fulmine (Sottocarica) può usare facilmente mosse quali Tuonoshock, Scarica, Tuono, Falcecannone, Tuononda e Controllo Polare.
Con il suo resistentissimo becco può sferrare tecniche micidiali come Beccata, Spennata e Perforbecco mentre la vista acutissima e i riflessi sovrannaturali gli permettono di schivare qualsiasi tipo di attacco nemico (Individua).
Quando si trova in difficoltà rivolge le sue piume acuminate verso l’alto così che fungano da Parafulmine, in modo potenziare le sue mosse di tipo Elettro e paralizzare il nemico al contatto grazie all’energia elettrostatica di cui è pregno (Statico).

Moltres è l’uccello leggendario associato all’arrivo della primavera. La sua altissima temperatura corporea innalza quella dell’ambiente circostante di alcuni gradi riscaldando anche i climi più freddi (Giornodisole).
La sua caratteristica più evidente sono le fiamme che divampano costantemente sul suo corpo. Come per altri pokémon di tipo Fuoco la reazione di combustione è data dalla presenza sul piumaggio di materiale infiammabile a base di zolfo e nitrato di potassio secreto da alcune ghiandole sottocutanee. Ciò che emerge dallo studio di campioni di tessuto è però come Moltres non disponga di alcun tipo di sistema per evitare gli effetti collaterali delle sue stesse fiamme. Se da un lato ciò porta l’uccello a esprimere il massimo del suo potenziale con vampate che superano di gran lunga la temperatura media dei pokémon Fuoco dall’altro il suo corpo brucia costantemente: soltanto doti rigenerative fuori dal comune permettono al leggendario di non ridursi in cenere.
Come al solito la natura dietro queste capacità rigenerative non è di facile comprensione: potrebbe trattarsi di un’esponenziale crescita della velocità del processo di riproduzione mitotica delle singole cellule ma in Moltres più che mai la scienza sente il bisogno di affacciarsi alle teorie dello Spirito per spiegare appieno il fenomeno. Parliamo di un processo così avanzato che sono stati registrati casi in cui Moltres si è gettato in una pozza di lava per purificare il proprio corpo dalle impurità (Salvaguardia)!
Di certo il Pokémon Fiamma non si fa problemi a spingersi oltre i propri limiti (Resistenza) ricorrendo a mosse che prevedono una manipolazione del fuoco che pochi esseri viventi vantano di possedere: Braciere, Bruciatutto, Ondacalda e Ultima Fiamma.
Le forti ali possono poi generare potenti raffiche di vento (Raffica, Eterelama, Tifone) ma il leggendario non nega neppure lo scontro diretto (Attacco d’Ala, Aeroattacco) ove necessario. Il suo sguardo penetrante è in grado di intimorire anche il più temerario degli avversari (Fulmisguardo).
In condizioni estreme l’animo di Moltres si accende e le fiamme ardono più forti che mai, provocando ustioni a chiunque tenti di avvicinarsi (Corpodifuoco).

I tre Miraggi Alati hanno in comune la possibilità di utilizzare alcune tecniche. La mossa Forzantica sprigiona un’antica forma di energia che si rafforza con il passare delle generazioni e cioè con l’accumulo di esperienza da parte dello Spirito originale. Trespolo consiste invece nell’accelerazione volontaria del ricambio del piumaggio, che in genere sembra impiegare svariati anni, allo scopo di alleviare la fatica: naturalmente è Moltres che eccelle in questa tecnica rigenerativa. Per finire i tre pokémon leggendari posseggono la totale padronanza dei loro movimenti e sono in grado di regolare la loro velocità in volo come pochi esseri su questo pianeta (Agilità).
Le mosse Fulmisguardo e Aeroattacco possono essere utilizzate anche da Articuno e Zapdos in linea di principio ma pare che prediligano non farlo. Lo stesso avviene per lo Specchiovelo di Articuno (che consiste nel generare superfici riflettenti di ghiaccio per respingere gli attacchi nemici) e le mosse basate sull’emissione di calore Turbofuoco, Lanciafiamme e Solarraggio di Moltres.

Per quanto concerne la lotta i Miraggi Alati creature estremamente potenti e pericolose.
Articuno possiede un’elevatissima difesa speciale, un’ottima difesa, un attacco speciale quasi al suo pari anche l’attacco e la velocità sono sopra la media.
La statistica in cui eccelle Zapdos è l’attacco speciale, seguito a ruota dalla velocità con un attacco e una difesa speciale comunque molto buoni.
Moltres come il cugino elettrico è un mostro in attacco speciale ma il suo secondo asso nella mancia è l’attacco fisico. Velocità e difesa seguono poco dopo.

Forma di Galar

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Nonostante siano classificati come Forme regionali questi tre esemplari dei Miraggi Alati non hanno assunto il loro aspetto peculiare in seguito a millenni di adattamenti evolutivi: per una specie complessa che si riproduce tramite scissione l’effetto della selezione naturale è molto ridotto.
Si tratta invece di corruzioni del fenotipo postume alla nascita del trio causate dalla ripetuta ingestione dei frutti che crescono su un’enorme pianta situata sulla Collina Dynalbero, nella Landa Corona di Galar. Tale albero mette radici all’interno di una tana ricolma di Energia Dynamax, la quale ne ha causato la crescita esponenziale e ha donato proprietà radioattive ai suoi frutti.
Le varianti di Galar di Articuno, Zapdos e Moltres vengono in essere proprio a causa dell’esposizione a queste radiazioni. La loro esistenza è una scoperta recente e fino ad alcuni anni fa nella regione erano riportati avvistamenti delle loro forme comuni con cadenza decennale: è possibile quindi che la mutazione sia avvenuta solo da poco. Tutti e tre perdono la capacità di manipolazione del microclima e con essa il loro tipo caratteristico e l’abilità Pressione.

Articuno di Galar è conosciuto come Pokémon Sanguefreddo e assume il tipo Psico/Volante. Il piumaggio assume un colore prevalentemente violetto con tinte più scure sulla lunga coda ondeggiante; questa è dello stesso colore della cresta, i cui tre segmenti sono adesso rivolti all’indietro, e ora anche del piccolo becco schiacciato. Sul petto vi è una zona di piume nere che si estende fino alla testa in linea di continuità con i ciuffi simili a occhiali attorno agli occhi dalla sclera azzurrina. Le lunghe ali presentano inferiormente una zona di piumaggio bianco e seghettato mentre le esili zampe si tingono di nero. La sua altezza è di 1.7 m mentre il suo peso di 50.9 Kg.
Il tipo Ghiaccio viene perduto in favore dello Psico in seguito all’incredibile sviluppo del cervello del pokémon. I potentissimi impulsi elettrici generati dal sistema nervoso dell’uccello, la cui sovrapproduzione contribuisce tra le altre cose ad alzarne la temperatura corporea, possono essere convogliati attorno agli occhi o nelle piume bianche delle ali: entrambe le zone sono rivestite di una sostanza isolante che riesce a sfruttare la differenza di potenziale tra il corpo e l’ambiente circostante, ionizzando l’aria presente nell’atmosfera e rilasciando quindi una scarica per “effetto corona” (Confusione).
Il gas ionizzato che Articuno è in grado di direzionare a piacimento sfruttando le sue raffiche di vento può condensarsi in vere e proprie lame a forma di piuma in grado di trinciare spesse lastre di metallo come se fossero di carta: è la mossa Psicotaglio.
Il suo vero potenziale viene però fuori soltanto quando la scarica viene lanciata dagli occhi: la struttura lenticolare della maschera di piume permette al pokémon di convogliare l’attacco psichico in un unico punto, con una precisione tale da poter mirare a singole cellule del nemico! Lo stato di necrosi in cui riversano i tessuti dell’avversario dopo essere stato colpito dal peculiare Sguardo Gelido è simile a un vero e proprio congelamento.
I poteri psichici di Articuno possono essere anche impiegati per trasmettere determinate sostanze volatili tramite il gas atmosferico ionizzato: mosse come Psicotrasfer, Ipnosi, Mangiasogni, Divinazione e Distortozona si basano tutte sulla manipolazione della sfera psichica altrui e cioè tramite l’introduzione di tossine per via indiretta nel corpo di altri organismi. Agendo sul suo stesso corpo può invece auto-provocarsi una sensazione di benessere e defaticamento (Ripresa).
Rispetto alla sua forma comune Articuno di Galar perde ovviamente la possibilità di utilizzare le mosse basate sul ghiaccio, anche se Riflesso resta un’opzione possibile sfruttando in questo caso i campi elettromagnetici conseguenti alla ionizzazione dell’aria. Anche le mosse Raffica, Ventoincoda, Tifone e Leggimente possono essere utilizzate senza problemi.
In seguito alla perdita delle sua abilità tradizionali questo Articuno ha sviluppato un’indole combattiva e spietata che lo porta a dare il meglio di sé nelle situazioni più ostiche (Tenacia).

Zapdos di Galar è conosciuto come Pokémon Zampeforti e assume il tipo Lotta/Volante. Ha un piumaggio prevalentemente arancione intervallato da zone nere all’interno della coda, nella parte inferiore delle ali, parzialmente nella parte superiore delle ali dove è presente un motivo nero a saetta e per finire attorno agli occhi dalla sclera gialla. L’intero piumaggio è ancora più appuntito e seghettato della suo forma più comune: oltre che nelle ali, nella coda e nella testa il motivo è evidente anche nell’attaccatura delle gambe. Queste sono nere come il lungo becco, sono particolarmente tozze e robuste, presentano due sottili solchi ondulati nella metà superiore e terminano in grandi piedi con quattro affilati artigli gialli ciascuno. La sua altezza è di 1.6 m mentre il suo peso di 58.2 Kg.
Il tipo Elettro viene perduto in favore del Lotta in seguito all’atrofizzazione delle ali: nonostante Zapdos di Galar possa volare per brevi periodi di tempo le sue piume non vengono più esposte dalle nubi temporalesche e si svuotano progressivamente di tutta l’energia elettrostatica accumulata. D’altro canto lo stile di vita terrestre favorisce lo sviluppo delle gambe, con le quali il leggendario può sferrare potentissimi calci in grado di mandare in frantumi un camion o correre all’incredibile velocità di 300 km/h balzando giù da scogliere e versanti montuosi.
Il suo stile di combattimento si basa quasi interamente proprio sui calci: mosse come Spaccaroccia, Breccia, Contrattacco, Zuffa e Contropiede sono pane quotidiano per il Pokémon Zampeforti. La sua mossa peculiare Calcio Tonante prevede di sferrare un colpo talmente rapido da generare un trauma nei muscoli dell’avversario pari a quello che provocherebbe un fulmine!
Tra le altre tecniche apprese dall’uccello leggendario ci sono quelle che prevedono la massima concentrazione durante uno scontro (Focalenergia, Granfisico) e quelle basate sul bloccare gli attacchi nemici con riflessi fulminei (Anticipo, ma anche quello che convenzionalmente è classificato come Schermoluce per gli attacchi speciali).
Rispetto alla sua forma comune Zapdos di Galar perde ovviamente la possibilità di utilizzare le mosse basate sull’elettricità. Le mosse Beccata, Spennata, Perforbecco e Individua possono invece essere usate senza problemi.
In seguito alla perdita delle sua abilità tradizionali questo Zapdos ha sviluppato un’indole estremamente competitiva che lo porta a dare il meglio di sé nelle situazioni più ostiche (Agonismo).

Moltres di Galar è conosciuto come Pokémon Malvagità e assume il tipo Buio/Volante. Il suo piumaggio è interamente nero con accenni di porpora che dal petto arrivano fino alla testa andando a confondersi con il becco oblungo dello stesso colore. Di due tonalità di porpora sono anche le accecanti fiamme che divampano sulle ali, sulla testa e sulle due sottili code. Tutti le parti del corpo arse dal fuoco assumono connotati nebulosi, come se la forma delle piume venisse corrotta e distorta dal calore. Le zampe sono dello stesso colore del becco mentre gli occhi hanno la sclera azzurra. La sua altezza è di 2.0 m mentre il suo peso di 66.0 Kg.
Il tipo Fuoco viene perduto in favore del Buio in seguito all’estinzione delle normali fiamme del pokémon. Al posto di esse iniziano a divampare dei corpi energetici simili a lingue di fuoco ai quali è impossibile avvicinarsi senza subire pesanti effetti collaterali sul proprio umore.
Si tratta di emanazioni di Energia Negativa derivata probabilmente da quella Dynamax presente in alcuni frutti dell’albero nella Landa Corona. Questo tipo di energia elementale sembra essere strettamente collegato alla sfera emotiva degli esseri viventi e si genera all’interno delle menti di ogni individuo quando esse pongono in essere un pensiero che loro stesse reputano, inconsciamente o meno, malvagio. È la fonte di energia che alimenta i pokémon di tipo Buio e la cui esistenza definitiva è stata confermata solo con la scoperta di Moltres di Galar.
L’Energia Negativa che straripa dal pokémon leggendario è infatti presente in quantità mai osservate prima in natura: un quantitativo così elevato ha portato alla corruzione totale della mente di Moltres, che ha assunto una personalità bipolare che oscilla tra il calmo e il diabolico. Per questo la creatura passa dall’utilizzare mosse a supporto dei propri compagni come Cortesia a tecniche subdole quali Rivincita, Sbigoattacco e Congiura; si arriva persino a mettere in discussione la propria volontà di sopravvivere (le già note Resistenza e Salvaguardia) con veri e propri attentati alla propria vita (Memento).
L’eccesso di Energia Negativa nel corpo di Moltres di Galar porta insomma a risultati imprevedibili anche per il pokémon stesso che culminano nella mossa peculiare Furia Ardente: tutta la rabbia e la frustrazione della creatura vengono convertite in fiamme oscure dal potenziale bellico inimmaginabile!
Rispetto alla sua forma comune perde ovviamente la possibilità di utilizzare le mosse basate sul fuoco. Le mosse Attacco d’Ala, Eterelama, Tifone e Aeroattacco possono invece essere usate senza problemi.
In seguito alla perdita delle sua abilità tradizionali questo Moltres ha sviluppato un’indole aggressiva e psicotica che lo porta a dare il meglio di sé nelle situazioni più ostiche (Furore).

Tutte e tre le varianti di Galar possono utilizzare Forzantica e Agilità come le loro forme comuni. Perdono invece la possibilità di apprendere Trespolo: Articuno perché sostituisce la tecnica con Ripresa, Zapdos perché ha troppo poco controllo sulle piume delle ali atrofizzate, Moltres in quanto l’Energia Negativa gli impedisce di focalizzarsi sul proprio stato fisico.

Per quanto concerne la lotta i Miraggi Alati di Galar eguagliano le loro controparti più note con una differente distribuzione delle statistiche.
Articuno di Galar eccelle in attacco speciale e possiede un’ottima difesa speciale. La velocità di Zapdos di Galar rimane invariata ma adesso è l’attacco fisico la sua arma più devastante. L’attacco speciale di Moltres di Galar rimane molto alto ma sacrifica parte del suo attacco fisico in favore di un’elevatissima difesa speciale.

Tassonomia

Articuno, Zapdos e Moltres sono magicanti appartenenti alla classe Divinia, all’ordine Legendiformes, alla famiglia Avifabulae e al genere Avitempus. La loro classificazione si basa solo sull’analisi cosmologica dei pokémon e non può essere in alcun modo considerata una collocazione cladistica.

Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Magicantia
Classe Divinia
Ordine Legendiformes
Famiglia Avifabulae
Genere Avitempus
Specie
  • Avitempus bruma [Articuno]
  • Avitempus aestas [Zapdos]
  • Avitempus ver [Moltres]
Sottospecie
  • A. bruma gelus [Articuno comune]
  • A. bruma algruor [Articuno di Galar]
  • A. aestas fulgur [Zapdos comune]
  • A. aestas potenspes [Zapdos di Galar]
  • A. ver ardor [Moltres comune]
  • A. ver improbitas [Moltres di Galar]

Riproduzione

Articuno, Zapdos e Moltres appartengono al gruppo uova Sconosciuto. A differenza di molti altri pokémon leggendari i tre uccelli sono creature asessuate ma non immortali. Al termine del loro ciclo vitale, la cui durata è molto estesa e attualmente sconosciuta, i loro tessuti decadono e vanno ad avvolgere la carcassa in un involucro simile a un uovo da cui nascerà per scissione un individuo perfettamente identico al precedente.

Comportamento

Articuno è un pokémon di indole calma ma spietata. Vive su montagne innevate nelle aree coperte da permafrost, sulle quali si trova perfettamente a suo agio. Si dice che appaia per atterrire chi si smarrisce tra i ghiacci ma allo stesso tempo i pochi fortunati che sono capaci di osservarlo in stato di quiete possono ammirare gli splendidi giochi di luce prodotti dall’ondulante coda.
Zapdos è un pokémon furioso che compare soltanto durante i temporali estivi, che provoca sbattendo le ali. A suo agio tra le nuvole temporalesche, è possibile prevedere una sua apparizione quando si osserva una nube rompersi simmetricamente.
Moltres ha un animo impetuoso ma solenne. Col il calore generato dalle sue ali porta la primavera nei freddi paesi che attraversa per poi migrare verso sud. Incontrarlo nel pieno delle forze è uno spettacolo di cui pochi possono raccontare: si narra ad esempio che abbia aiutato dei viandanti che si erano persi illuminando i sentieri montuosi con le splendide ali infuocate.

Dieta

A differenza di molti pokémon leggendari Articuno, Zapdos e Moltres sembrano aver bisogno di nutrirsi, seppur con tempi molto più dilatati rispetto i normali uccelli. Anche se i dettagli del loro metabolismo sono tutt’altro che chiari pare che apprezzino vari tipi di bacche.

Distribuzione

Nonostante Articuno, Zapdos e Moltres siano la manifestazione di uno Spirito unico è a oggi appurato che questo possa utilizzare svariati corpi. Nella storia degli avvistamenti dei Miraggi Alati non è quindi possibile determinare se ci si riferisca allo stesso esemplare o a individui differenti.
A Kanto Articuno si aggira spesso presso le Isole Spumarine, Zapdos nei dintorni della Centrale Elettrica e del Percorso 10 mentre Moltres vaga nei meandri della Via Vittoria e del Monte Argento al confine con Johto oltre che del Monte Brace nel Settipelago. Tutti e tre solcano occasionalmente i cieli di Kanto (Percorsi 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 21, 22, 23, 24 e 25), di Sinnoh e di Kalos (si riposano talvolta all’Antro Talassico).
Recentemente sono anche stati osservati a Oblivia (Articuno al Monte Sorbetto, Zapdos al Monte Lampinia e Moltres al Vulcano Fabulonia) e ad Auros. Uno dei primi avvistamenti storicamente riportati di Articuno risale a circa mezzo millennio fa nel regno di Nixtorm a Ransei.
Ricerche effettuate ad Alola hanno confermato la presenza di più Moltres, Zapdos e Articuno in Ultramondi Ignoti. Alcuni di essi presentavano colorazioni peculiari: azzurro estremamente chiaro per Articuno, giallo più scuro per Zapdos, rosato per Moltres. Anche se si tratta di dati non confermati ufficialmente sembra che anche le varianti di Galar dei tre uccelli siano state osservate con tonalità fuori dagli schemi, molto più simili a quelle delle loro forme più conosciute.
Nella regione di Galar erano stati banditi fino a poco tempo fa. Il governo, nella sua più ampia iniziativa di preservazione dell’ecosistema galariano da specie aliene, aveva infatti precluso in via preventiva l’accesso a tutte le specie di pokémon i cui poteri non sono pienamente spiegabili dalla scienza odierna.
Tale progetto aveva già mostrato le sue prime difficoltà in seguito alle numerose proteste da parte delle associazioni sindacali a tutela degli allenatori. La recente scoperta dei Miraggi Alati di Galar nella riserva naturale della Landa Corona contemporaneamente alla comparsa nella stessa landa di un Duo Torre proveniente da un altro universo a causa di un Ultravarco aperto da un Necrozma ha dato il colpo di grazia: con l’ultimo “decreto legge convertito” (dlc n. 2/2020) il governo ha ufficialmente riammesso l’ingresso dei pokémon leggendari nella regione.

Etimologia

La specie Avitempus bruma viene chiamata Articuno, dal galariano “artic” (artico) e “uno” (che in una lingua europea ha il significato, appunto, di “uno”), nelle regioni di Unima, Alola, Galar, Auros e Guyana e nelle città autonome di Pokétopia e Ryme City.
Nelle regioni di Kanto, Settipelago, Johto, Hoenn, Sinnoh, Fiore, Almia, Oblivia e Ransei il pokémon è invece conosciuto come Freezer, dal galariano “freezer” (congelatore). A Kalos e a Carmonte il suo nome è Artikodin, dal kalosiano “arctique” (artico) e “Odin” (Odino, vedi Nella cultura di massa). Nella regione di Ferrum è noto come Freeser, storpiatura nella lingua locale del nome kantoniano.
In altre parti del mondo sono in uso le denominazioni Arktos e Jídòngniǎo.

La specie Avitempus aestas viene chiamata Zapdos, dal galariano “zap” (scossa) e “dos” (che in una lingua europea ha il significato di “due”), nelle regioni di Unima, Alola, Galar, Auros e Guyana e nelle città autonome di Pokétopia e Ryme City.
Nelle regioni di Kanto, Settipelago, Johto, Hoenn, Sinnoh, Fiore, Almia, Oblivia e Ransei il pokémon è invece conosciuto come Thunder, dal galariano “thunder” (tuono). A Kalos e a Carmonte il suo nome è Électhor, dal kalosiano “électrique” (elettrico) e “Thor” (vedi Nella cultura di massa). Nella regione di Ferrum è noto come Sunder, storpiatura nella lingua locale del nome kantoniano.
In altre parti del mondo è in uso la denominazione Shǎndiànniǎo.

La specie Avitempus ver viene chiamata Moltres, dal galariano “molten” (fuso) e “tres” (che in una lingua europea ha il significato di “tre”), nelle regioni di Unima, Alola, Galar, Auros e Guyana e nelle città autonome di Pokétopia e Ryme City.
Nelle regioni di Kanto, Settipelago, Johto, Hoenn, Sinnoh, Fiore, Almia, Oblivia e Ransei il pokémon è invece conosciuto come Fire, dal galariano “fire” (fuoco). A Kalos e a Carmonte il suo nome è Sulfura, dal kalosiano “sulfureux” (sulfureo) e “Ra” (vedi Nella cultura di massa). Nella regione di Ferrum è noto come Faier, storpiatura nella lingua locale del nome kantoniano.
In altre parti del mondo sono in uso le denominazioni Lavados e Huǒyànniǎo.

Nella cultura di massa

Numerose sono le storie e le leggende che i popoli antichi hanno elaborato basandosi sulle apparizioni dei Miraggi Alati.
La figura di Articuno potrebbe aver ispirato quella del Roc, l’enorme uccello bianco dei miti medio-orientali. Nell’epica norrena era il pokémon di Odino, capo degli dei.
I popoli nativi nordamericani si riferivano a Zapdos come Uccello del Tuono e credevano che nidificasse tra le nubi temporalesche. Nell’epica norrena era il pokémon di Thor, figlio di Odino.
Moltres è l’unico dei tre a non aver influito sulla cultura nordica, forse perché non era solito visitare quei luoghi dal clima rigido. D’altro canto ha lasciato il segno nel medio-oriente: la divinità del sole Ra, l’uccello di fuoco Benu e la fenice Simurg sono solo alcuni esempi di come il Pokémon Fiamma abbia ispirato le menti dei popoli antichi.
 
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