[Fanfic] An'other Story

NiNi

Una grande speranza
Pubblico la mia prima Fanfic tema Pokémon!

Capitolo 1: Un trio si è formato​

Storyteller’s Pov

Il sole sorge sull’intera regione di Kanto, con la sua luce ancora debole e fioca, anche se gli abitanti sanno che presto brillerà. Brillerà per tutta la popolazione, ma soprattutto, brillerà per i protagonisti della “favola” appena iniziata, che io narratore vi racconterò. Penso che sia d’obbligo cominciare da dove tutto parte. Dovete sapere che i nostri protagonisti abitano in città diverse della regione: La tranquilla cittadina di “Pallet Town” (“Biancavilla” per i meno informati), l’azzurra “Cereulan City” (“Celestopoli”) e la grande metropoli “Saffron City” (“Zafferanopoli”) / Be’, Diciamo che ci abita quest’ultimo, insomma.\.

Amarantia Amarillys’s Pov

Faccio un respiro profondo. Stretching prima di iniziare a correre con il mio Doduo. Oggi partirò per il mio viaggio. Anche se ho già un Pokémon. Anche se ho tredici anni. In fondo, è stata una mia scelta. Doduo mi fissa, sembra che mi stia domandando “Amarantia, quando cominciano la corsetta?”. Quasi spontaneo, mi viene da dire: “Certo Doduo, Partiamo al mio via” dico. Finisco l’esercizietto di riscaldamento. “Uno…” Osservo il mio Pokémon in stato di attenzione. “Due…” Pronuncio in contemporaneo al mio Pokémon. “Tre…” Rimango a fissarlo “Via!”.
Cominciamo a correre, senza perdere il ritmo e cercando di correre più velocemente dell’altro giorno. Per un momento mi perdo nei miei pensieri. Stavo per affrontare un viaggio più grande di me oppure avrei vinto le difficolta? Vinta o Vincitrice? Alla fine, sorrido. Girls can and girls do. Mi concentro sulla strada. Io e Doduo siamo in perfetto sincrono. Doduo è per me un fratello, un amico che mi ha accompagnato fin dall’infanzia. Noto che abbiamo quasi finito il giro. Acceleriamo all’ultimo. “Pallet Town” è sempre stata una cittadina molto piccola, Il giro è di un quartiere che equivale a due tre case. Il punto di arrivo e inizio è casa mia. Arrivati a destinazione. “ Bel lavoro Doduo. Abbiamo migliorato di un minuto” Dico guardando il cronometro. Sento la voce di mia madre “Amarantia, Entra!” . La voce di Rose, mia madre, è veramente dolce. “Amarantia, sei sempre la solita! Oggi parti per un viaggio e lo cominci come un giorno comunissimo”
“Sarà. Ma non devo perdere l’allenamento.” Dico, cercando i contrabbattere.
“Penso che questo viaggio ti allenerà abbastanza. Intenzionata a vincere la lega?”
“Che domande, è il mio sogno da quando sono nata.” Dico prima di andare in bagno. Mi sciacquo la faccia sudata. Sono già in ritardo, non posso fare la doccia. Mi lavo le mani ed esco. Se mi sono scelta i vestiti e li ho messi stamattina, un motivo c’era pure. Prendo lo zaino. Ci metto il portafoglio e un panino per il primo giorno. Prendo la sella e la tenda. Mi dispiace che debba sopportare tutto il peso, ma è il nostro modo più facile per spostarci. Mi metto un cappellino verde, intonato ai miei abiti. Non potrei partire con il sole in faccia. In fondo, è stata idea sua di partire intorno a mezzogiorno. Esco di casa e vedo Narciso, di corsa in bicicletta. Lo saluto. “In perfetto orario, come sempre.” Lui sorride.

Narciso Giacinti’s Pov

Sorrido. “Non potevo fare ritardo proprio oggi”. Amarantia nota la mia borsa piena di lettere. “Avevi detto che non avresti dovuto fare nulla!” Dice come una bambina stizzita. “A quanto pare mi sbagliavo” Poi continuo “Potrei fare il libro ‘La dura vita del Postino Part-Time’”. Mi sembra quasi di giustificarmi. Sospiro. In fondo, non può capire, è due anni più piccola di me. Ho quindici anni. So che sembra strano partire per un viaggio con quattro anni di ritardo. “E i tuoi genitori? Come va a loro, là a “Saffron City”?” Mi domanda. “Tutto bene.” Rispondo con Aria rilassata. “Sai, penso che saremo in tre a partire” Annuncio. Un “Che vorresti dire?” seguito da un mio “Chissà…” Dico con aria misteriosa. “Scommetto che hai visto su una lettera!” Controbatte. Io le rivolgo un sorriso. “Be’, non dovremmo avviarci?” Propongo. “Che fretta hai, il laboratorio del professor Oak è a due passi da qui!” Insiste. “Ti ricordo che avevamo deciso stesso oggi per il percorso uno. Sarebbe buono accamparci vicino a “Viridian City” (Smeraldopoli), non trovi?”
“Come vuoi…” Mi risponde. Ci incamminiamo, io in sella alla mia bicicletta, lei in groppa a Doduo. Giunti al laboratorio, incontriamo una ragazza. È la stessa a cui avevo dato la lettera del professore, questa mattina. A una carnagione Chiara, non troppo alta. Sembra normale: né in sovrappeso né sottopeso. I suoi capelli castani sono raccolti a coda di cavallo. Indossa un simpatico abito corta viola con una cintura marrone. Sulle spalle c’è un Pokémon, che però non riesco a riconoscere.

Violet de Lillis’ pov

“Salve, anche voi qui per scegliere il ‘primo’ Pokémon?” Osservo i due appena arrivati. La ragazza è la più alta tra i due, ha una carnagione rosea anche se leggermente abbronzata. Ha gli occhi leggermente a mandorla e i capelli ricci e corvini. Indossa un crot-top e un pantaloncino, entrambi verdi, abbinati a una visiera dello stesso colore, ai piedi delle sneakers . È a cavallo di un Pokémon, un Doduo… Dodrio, penso. Il ragazzo, invece, ha i capelli biondi raccolti in un ciuffo tirato al lato. Ha una carnagione come la mia: chiara e leggermente abbronzata. Indossa una maglia e dei pantaloni lunghi fino al ginocchio rossi, a piede scarpe da ginnastica. Ha una borsa a tracolla piena di buste e una bicicletta… aspetta… è il postino di stamattina!
“Certo che sì!” Risponde lei. Entriamo nel laboratorio, dove il Professore ci accoglie calorosamente e ci invita a scegliere la sua voce. “Dovrete scegliere uno starter, ma vedo che due di voi avete già un Pokémon… un Doduo e un Ditto.” Poi continua, indicando il ragazzo “Tu ancora nulla?”. Il biondo tira fuori dallo zaino un’ incubatrice con un uovo. “Chissà quale pokémon uscirà.” Dice. “Allora, pronti a scegliere il vostro starter?” Facciamo tutti e tre un cenno di sì con la testa. “Gli starter sono tre: Charmander, di tipo fuoco, Squirtle, di tipo acqua, o Bulbasaur, di tipo erba.” La ragazza riccia osserva tutti e tre Pokémon. “Ho deciso! Prendo Charmander!” Esclama la ragazza. Tra i due c’è subito intesa. Io e il postino ci avviciniamo, scegliamo anche noi: io Squirtle e lui Bulbasaur. “Perfetto, ora sei Pokéball a testa.” Si gira. Rovista sotto i fogli sul tavolo. Poi si ferma. “Daisy (margi)?” Sembra chiamare qualcuno dalla stanza di fianco. Arriva una ragazza. A quanto pare, è la nipote del professor Oak. “Cosa c’è?” “Sai dove ho lasciato le Pokéball?” “Nonno, sul tavolino a fianco.” L’anziano da ad ognuno sei Pokéball e un Pokédex, ci augura buon viaggio.
 
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Nicola Liberati

FlamedramonBall2000
Pubblico la mia prima Fanfic tema Pokémon!

Capitolo 1: Un trio si è formato​

Storyteller’s Pov

Il sole sorge sull’intera regione di Kanto, con la sua luce ancora debole e fioca, anche se gli abitanti sanno che presto brillerà. Brillerà per tutta la popolazione, ma soprattutto, brillerà per i protagonisti della “favola” appena iniziata, che io narratore vi racconterò. Penso che sia d’obbligo cominciare da dove tutto parte. Dovete sapere che i nostri protagonisti abitano in città diverse della regione: La tranquilla cittadina di “Pallet Town” (“Biancavilla” per i meno informati), l’azzurra “Cereulan City” (“Celestopoli”) e la grande metropoli “Saffron City” (“Zafferanopoli”) / Be’, Diciamo che ci abita quest’ultimo, insomma.\.

Amarantia Amarillys’s Pov

Faccio un respiro profondo. Stretching prima di iniziare a correre con il mio Doduo. Oggi partirò per il mio viaggio. Anche se ho già un Pokémon. Anche se ho tredici anni. In fondo, è stata una mia scelta. Doduo mi fissa, sembra che mi stia domandando “Amarantia, quando cominciano la corsetta?”. Quasi spontaneo, mi viene da dire: “Certo Doduo, Partiamo al mio via” dico. Finisco l’esercizietto di riscaldamento. “Uno…” Osservo il mio Pokémon in stato di attenzione. “Due…” Pronuncio in contemporaneo al mio Pokémon. “Tre…” Rimango a fissarlo “Via!”.
Cominciamo a correre, senza perdere il ritmo e cercando di correre più velocemente dell’altro giorno. Per un momento mi perdo nei miei pensieri. Stavo per affrontare un viaggio più grande di me oppure avrei vinto le difficolta? Vinta o Vincitrice? Alla fine, sorrido. Girls can and girls do. Mi concentro sulla strada. Io e Doduo siamo in perfetto sincrono. Doduo è per me un fratello, un amico che mi ha accompagnato fin dall’infanzia. Noto che abbiamo quasi finito il giro. Acceleriamo all’ultimo. “Pallet Town” è sempre stata una cittadina molto piccola, Il giro è di un quartiere che equivale a due tre case. Il punto di arrivo e inizio è casa mia. Arrivati a destinazione. “ Bel lavoro Doduo. Abbiamo migliorato di un minuto” Dico guardando il cronometro. Sento la voce di mia madre “Amarantia, Entra!” . La voce di Rose, mia madre, è veramente dolce. “Amarantia, sei sempre la solita! Oggi parti per un viaggio e lo cominci come un giorno comunissimo”
“Sarà. Ma non devo perdere l’allenamento.” Dico, cercando i contrabbattere.
“Penso che questo viaggio ti allenerà abbastanza. Intenzionata a vincere la lega?”
“Che domande, è il mio sogno da quando sono nata.” Dico prima di andare in bagno. Mi sciacquo la faccia sudata. Sono già in ritardo, non posso fare la doccia. Mi lavo le mani ed esco. Se mi sono scelta i vestiti e li ho messi stamattina, un motivo c’era pure. Prendo lo zaino. Ci metto il portafoglio e un panino per il primo giorno. Prendo la sella e la tenda. Mi dispiace che debba sopportare tutto il peso, ma è il nostro modo più facile per spostarci. Mi metto un cappellino verde, intonato ai miei abiti. Non potrei partire con il sole in faccia. In fondo, è stata idea sua di partire intorno a mezzogiorno. Esco di casa e vedo Narciso, di corsa in bicicletta. Lo saluto. “In perfetto orario, come sempre.” Lui sorride.

Narciso Giacinti’s Pov

Sorrido. “Non potevo fare ritardo proprio oggi”. Amarantia nota la mia borsa piena di lettere. “Avevi detto che non avresti dovuto fare nulla!” Dice come una bambina stizzita. “A quanto pare mi sbagliavo” Poi continuo “Potrei fare il libro ‘La dura vita del Postino Part-Time’”. Mi sembra quasi di giustificarmi. Sospiro. In fondo, non può capire, è due anni più piccola di me. Ho quindici anni. So che sembra strano partire per un viaggio con quattro anni di ritardo. “E i tuoi genitori? Come va a loro, là a “Saffron City”?” Mi domanda. “Tutto bene.” Rispondo con Aria rilassata. “Sai, penso che saremo in tre a partire” Annuncio. Un “Che vorresti dire?” seguito da un mio “Chissà…” Dico con aria misteriosa. “Scommetto che hai visto su una lettera!” Controbatte. Io le rivolgo un sorriso. “Be’, non dovremmo avviarci?” Propongo. “Che fretta hai, il laboratorio del professor Oak è a due passi da qui!” Insiste. “Ti ricordo che avevamo deciso stesso oggi per il percorso uno. Sarebbe buono accamparci vicino a “Viridian City” (Smeraldopoli), non trovi?”
“Come vuoi…” Mi risponde. Ci incamminiamo, io in sella alla mia bicicletta, lei in groppa a Doduo. Giunti al laboratorio, incontriamo una ragazza. È la stessa a cui avevo dato la lettera del professore, questa mattina. A una carnagione Chiara, non troppo alta. Sembra normale: né in sovrappeso né sottopeso. I suoi capelli castani sono raccolti a coda di cavallo. Indossa un simpatico abito corta viola con una cintura marrone. Sulle spalle c’è un Pokémon, che però non riesco a riconoscere.

Violet de Lillis’ pov

“Salve, anche voi qui per scegliere il ‘primo’ Pokémon?” Osservo i due appena arrivati. La ragazza è la più alta tra i due, ha una carnagione rosea anche se leggermente abbronzata. Ha gli occhi leggermente a mandorla e i capelli ricci e corvini. Indossa un crot-top e un pantaloncino, entrambi verdi, abbinati a una visiera dello stesso colore, ai piedi delle sneakers . È a cavallo di un Pokémon, un Doduo… Dodrio, penso. Il ragazzo, invece, ha i capelli biondi raccolti in un ciuffo tirato al lato. Ha una carnagione come la mia: chiara e leggermente abbronzata. Indossa una maglia e dei pantaloni lunghi fino al ginocchio rossi, a piede scarpe da ginnastica. Ha una borsa a tracolla piena di buste e una bicicletta… aspetta… è il postino di stamattina!
“Certo che sì!” Risponde lei. Entriamo nel laboratorio, dove il Professore ci accoglie calorosamente e ci invita a scegliere la sua voce. “Dovrete scegliere uno starter, ma vedo che due di voi avete già un Pokémon… un Doduo e un Ditto.” Poi continua, indicando il ragazzo “Tu ancora nulla?”. Il biondo tira fuori dallo zaino un’ incubatrice con un uovo. “Chissà quale pokémon uscirà.” Dice. “Allora, pronti a scegliere il vostro starter?” Facciamo tutti e tre un cenno di sì con la testa. “Gli starter sono tre: Charmander, di tipo fuoco, Squirtle, di tipo acqua, o Bulbasaur, di tipo erba.” La ragazza riccia osserva tutti e tre Pokémon. “Ho deciso! Prendo Charmander!” Esclama la ragazza. Tra i due c’è subito intesa. Io e il postino ci avviciniamo, scegliamo anche noi: io Squirtle e lui Bulbasaur. “Perfetto, ora sei Pokéball a testa.” Si gira. Rovista sotto i fogli sul tavolo. Poi si ferma. “Daisy (margi)?” Sembra chiamare qualcuno dalla stanza di fianco. Arriva una ragazza. A quanto pare, è la nipote del professor Oak. “Cosa c’è?” “Sai dove ho lasciato le Pokéball?” “Nonno, sul tavolino a fianco.” L’anziano da ad ognuno sei Pokéball e un Pokédex, ci augura buon viaggio.
Sai cosa...io sono sbrigativo a scrivere i miei racconti ma tu hai davvero tanta pazienza, cio ti rende piu brava di me
 

NiNi

Una grande speranza
Vi avverto, il prossimo è più corto perché non sono super ispirata, in questo periodo

Capitolo 2: Percorso Uno​

Storyteller’s Pov

Dopo aver ricevuto uno starter, i protagonisti si avviano al vero Inizio di questa storia, escono dal laboratorio, pronti a cominciare da zero, con una vita nuova e pronti ad affrontare nuove sfide.

Narciso Giacinti’s Pov

Siamo appena usciti dal laboratorio, dopo aver messo ‘al sicuro ’ le Pokéball e il Pokédex. Io e Amarantia cominciano a camminare, la ragazza ci segue, sembra voglia dire qualcosa, ma senza successo. “Ehi, che ne dite se viaggiamo tutti e tre insieme? Tanto, ormai siamo qui.” Propone Amarantia. Vedo la castana sorridere, si vede che Amarantia ha ‘afferrato’ l’idea al volo. “Sono d’accordo! Piacere, sono Violet de Lillis, se volete potete chiamarmi anche solo ‘Lilli’” Si presenta brevemente. “Io sono Amarantia Amarillys! Il piacere è tutto mio!” dice con la sua solita aria allegra. “Io sono Narciso Giacinti, alias il postino.” Poi continuo “Beh, che ne dite, cominciamo a incamminarci?”. Ci avviamo verso il percorso uno, secondo il Pokédex, porta dritti a “Viridian City” (Smeraldopoli). A prima vista, mi sembra un tranquillo percorso di campagna, con alberi ovunque, anche se un po’ ripida in alcuni punti. Decidiamo di aggirare questi punti, camminando nell’erba alta. Vediamo una persona. Mi accorgo che ha un cartellino sulla maglietta, con una scritta. Man Mano che ci avviciniamo, riesco a vedere meglio. A fatica riesco a leggere. “Commesso del Pokémon market”. Ci avviciniamo e chiediamo che ci faccia lì. Il signore, con grande gentilezza, ci spiega che sta offrendo campioncini per fare pubblicità, alla fine della spiegazione, ci regala il campioncino di una Pozione. Lo ringraziamo e ce ne andiamo. Dopo un altro parte di percorso tra l’erba alta, riprendiamo il sentiero tracciato. Ci mettiamo a chiacchierare. “Sapete, so pochissimo delle basi!” Dice Violet. “Allora, come fai a possedere un Ditto?” Domanda Amarantia. “Un regalo.” Risponde Lillis. “Io, invece, non vedo l’ora che l’uovo si schiuda!”. L’aria del Pomeriggio-sera è allegra. Seguiamo il percorso, notiamo un altro Dirupo, ma, per fortuna, hanno scavato dei gradini! Passiamo senza troppi intoppi. Continuiamo per il percorso, però, nell’erba alta, schiacciando un ramoscello, si sveglia un Pidgey. Veramente infuriato. “Posso provare a catturarlo io?” Dice Violet, determinata a vincere. “Certo!” Risponde Amarantia facendo i pollici su.

Violet de Lillis’ pov

Lancio la Pokéball, voglio allenare Squirtle, una lotta penso sia l’ideale. Prendo il Pokédex per controllare le mosse di Squirtle, ma parte la voce registrata del Pokédex su Pidgey: “Di indole docile preferisce alzare sabbia sul nemico per proteggersi piuttosto che attaccarlo.” Controllo poi le mosse del mio Pokémon. Scopro che è di livello cinque. Le mosse sono “azione” e “colpocoda”. Controllo le informazioni sulle mosse e sono pronta. Il Pokémon selvatico usa Turbasabbia, lanciando il terreno. Squirtle ha la vista leggermente sfocata. “Vai, colpocoda!” Decido di usare questa mossa per fargli abbassare la difesa. “Segui con Azione!” Lo starter rientra nel guscio e come una trottola si fionda verso l’altro Pokémon. Anche il Pidgey prova ad attaccarci, ma il mio Pokémon Schiva, che colpisce di nuovo con Azione. Il Pidgey è quasi esausto, quindi lancio la Pokéball. Ho catturato il mio primo Pokémon. Lo lascio uscire e con il campioncino della pozione lo curo dalle ferite ottenute in battaglia. “Benvenuto nella mia squadra.” Gli dico dolcemente. “Rimettiamoci in cammino!” Dico, più energica di prima. Mi accorgo che il sole sta cominciando a tramontare. Dobbiamo salire altre scale, ma ci accorgiamo di altra erba alta. Alla fine, ci arrendiamo e facciamo anche questo tratto. Passato anche questo tratto. Aspetta. Dov’è Pidgey? Fantastico l’ho perso di vista. “Amarantia, Narciso?” I due si girano e dicono all’unisono. “Si?” Mi dicono. “Sono l’unica a non vedere Pidgey, vero?” I due si girarono attorno. “No, non sei l’unica.” Disse Narciso. “Che dici, è là!” Disse Amarantia, puntando il dito verso il cielo. Vidi un puntino marroncino, con un puntino rosa. Aspetta, un puntino rosa? Pidgey atterra, portando una bacca. “Chissà che bacca è?” Domando. “Sarà meglio accamparci qui.” “Yes!” Dice Narciso per poi avere la risposta di Amarantia. Ognuno prende la propria tenda e il proprio sacco a pelo dallo zaino. La tenda di Amarantia si rivela la più grande tra le tre, ha forma di Shelder, se mal non ho capito. Quella di Narciso è a forma di Magikarp, la mia ,invece, è a forma di Jigglypuff. “Notte!” Diciamo in coro prima di entrare nella tenda.
 

Nicola Liberati

FlamedramonBall2000
Vi avverto, il prossimo è più corto perché non sono super ispirata, in questo periodo

Capitolo 2: Percorso Uno​

Storyteller’s Pov

Dopo aver ricevuto uno starter, i protagonisti si avviano al vero Inizio di questa storia, escono dal laboratorio, pronti a cominciare da zero, con una vita nuova e pronti ad affrontare nuove sfide.

Narciso Giacinti’s Pov

Siamo appena usciti dal laboratorio, dopo aver messo ‘al sicuro ’ le Pokéball e il Pokédex. Io e Amarantia cominciano a camminare, la ragazza ci segue, sembra voglia dire qualcosa, ma senza successo. “Ehi, che ne dite se viaggiamo tutti e tre insieme? Tanto, ormai siamo qui.” Propone Amarantia. Vedo la castana sorridere, si vede che Amarantia ha ‘afferrato’ l’idea al volo. “Sono d’accordo! Piacere, sono Violet de Lillis, se volete potete chiamarmi anche solo ‘Lilli’” Si presenta brevemente. “Io sono Amarantia Amarillys! Il piacere è tutto mio!” dice con la sua solita aria allegra. “Io sono Narciso Giacinti, alias il postino.” Poi continuo “Beh, che ne dite, cominciamo a incamminarci?”. Ci avviamo verso il percorso uno, secondo il Pokédex, porta dritti a “Viridian City” (Smeraldopoli). A prima vista, mi sembra un tranquillo percorso di campagna, con alberi ovunque, anche se un po’ ripida in alcuni punti. Decidiamo di aggirare questi punti, camminando nell’erba alta. Vediamo una persona. Mi accorgo che ha un cartellino sulla maglietta, con una scritta. Man Mano che ci avviciniamo, riesco a vedere meglio. A fatica riesco a leggere. “Commesso del Pokémon market”. Ci avviciniamo e chiediamo che ci faccia lì. Il signore, con grande gentilezza, ci spiega che sta offrendo campioncini per fare pubblicità, alla fine della spiegazione, ci regala il campioncino di una Pozione. Lo ringraziamo e ce ne andiamo. Dopo un altro parte di percorso tra l’erba alta, riprendiamo il sentiero tracciato. Ci mettiamo a chiacchierare. “Sapete, so pochissimo delle basi!” Dice Violet. “Allora, come fai a possedere un Ditto?” Domanda Amarantia. “Un regalo.” Risponde Lillis. “Io, invece, non vedo l’ora che l’uovo si schiuda!”. L’aria del Pomeriggio-sera è allegra. Seguiamo il percorso, notiamo un altro Dirupo, ma, per fortuna, hanno scavato dei gradini! Passiamo senza troppi intoppi. Continuiamo per il percorso, però, nell’erba alta, schiacciando un ramoscello, si sveglia un Pidgey. Veramente infuriato. “Posso provare a catturarlo io?” Dice Violet, determinata a vincere. “Certo!” Risponde Amarantia facendo i pollici su.

Violet de Lillis’ pov

Lancio la Pokéball, voglio allenare Squirtle, una lotta penso sia l’ideale. Prendo il Pokédex per controllare le mosse di Squirtle, ma parte la voce registrata del Pokédex su Pidgey: “Di indole docile preferisce alzare sabbia sul nemico per proteggersi piuttosto che attaccarlo.” Controllo poi le mosse del mio Pokémon. Scopro che è di livello cinque. Le mosse sono “azione” e “colpocoda”. Controllo le informazioni sulle mosse e sono pronta. Il Pokémon selvatico usa Turbasabbia, lanciando il terreno. Squirtle ha la vista leggermente sfocata. “Vai, colpocoda!” Decido di usare questa mossa per fargli abbassare la difesa. “Segui con Azione!” Lo starter rientra nel guscio e come una trottola si fionda verso l’altro Pokémon. Anche il Pidgey prova ad attaccarci, ma il mio Pokémon Schiva, che colpisce di nuovo con Azione. Il Pidgey è quasi esausto, quindi lancio la Pokéball. Ho catturato il mio primo Pokémon. Lo lascio uscire e con il campioncino della pozione lo curo dalle ferite ottenute in battaglia. “Benvenuto nella mia squadra.” Gli dico dolcemente. “Rimettiamoci in cammino!” Dico, più energica di prima. Mi accorgo che il sole sta cominciando a tramontare. Dobbiamo salire altre scale, ma ci accorgiamo di altra erba alta. Alla fine, ci arrendiamo e facciamo anche questo tratto. Passato anche questo tratto. Aspetta. Dov’è Pidgey? Fantastico l’ho perso di vista. “Amarantia, Narciso?” I due si girano e dicono all’unisono. “Si?” Mi dicono. “Sono l’unica a non vedere Pidgey, vero?” I due si girarono attorno. “No, non sei l’unica.” Disse Narciso. “Che dici, è là!” Disse Amarantia, puntando il dito verso il cielo. Vidi un puntino marroncino, con un puntino rosa. Aspetta, un puntino rosa? Pidgey atterra, portando una bacca. “Chissà che bacca è?” Domando. “Sarà meglio accamparci qui.” “Yes!” Dice Narciso per poi avere la risposta di Amarantia. Ognuno prende la propria tenda e il proprio sacco a pelo dallo zaino. La tenda di Amarantia si rivela la più grande tra le tre, ha forma di Shelder, se mal non ho capito. Quella di Narciso è a forma di Magikarp, la mia ,invece, è a forma di Jigglypuff. “Notte!” Diciamo in coro prima di entrare nella tenda.
Storia corta...ma carina
 
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