Un clima di sfiducia che definire enorme è minimizzare. La lotta si gioca appunto tra Musumeci e Cancellieri: entrambi malvisti da tantissimi, ma osannati da altrettanti. Gli altri candidati si giocano il terzo posto, diciamo così: Micari probabilmente prenderà dei voti nell'area palermitana e poco più, ma Fava prenderà quasi sicuramente meno voti di quelli che si aspettano loro stessi; La Rosa non lo conosce nessuno.
Per quanto riguarda i due in lizza, Musumeci praticamente piglierà voti catanesi e di chi NON vuole assolutamente il M5S al governo, nonché tutti i voti di chi è politicamente orientato a destra, perché non sprecherà il proprio voto su candidati minori e punterà su uno dei cavalli di razza, pur se un po' mal visto; Cancellieri prenderà voti un po' in tutta la Sicilia, specie nei piccoli centri, dove l'insofferenza verso i soliti noti è più forte e, nonostante le critiche mosse al Movimento su, ad esempio, Roma, molta gente opterà per il cambiamento totale.
La sinistra cadrà ovviamente anche qui e infatti, intelligentemente, Crocetta si è defilato.
A farla da padrone, almeno a sentire i sondaggi e le opinioni sui social e per strada, sembra sarà Musumeci, ma l'elettorato silenzioso del M5S è sempre presente, perciò il risultato non è scontato. Tengo a dire comunque che queste elezioni sono parecchio sentite, dopo anni di governo disastroso Crocetta, e l'affluenza sarà di certo più alta del 30%: non so però se raggiungerà almeno il 50% perché in Sicilia, più che in altre regioni d'Italia, governa la rassegnazione e queste elezioni verranno considerate l'ennesima pagliacciata per molti.