BlazePower
Abbi fiducia, Shelgon, e guarda ancora il cielo
È da un po' che, quando capita, leggo questa discussione, poiché anch'io sono incuriosito da questa tematica. Mi è capitato, però, di esserne anche coinvolto direttamente, ma credo di aver affrontato il problema in maniera diversa dal solito: scrivendo poesie.
Ho incontrato una ragazza, una volta, che mi ha colpito particolarmente per il suo essere silenziosa, schiva, introversa. Fu una rivelazione, perché anch'io ero silenzioso, schivo, introverso e mi sentivo solo per questo, di tanto in tanto. Mi prese una curiosità incredibile di parlare e conoscere meglio quella che fino a quel momento fu l'unica persona introversa come me. Ma, diamine, era introversa! Figuriamoci se potevamo mai parlare insieme io, non abituato a discorrere, e lei, non abituata ad ascoltarmi. Così mi limitai a guardarla e pensare, ad ascoltarla e pensare, a stare da solo e pensarla, sempre, e spesso questi pensieri e queste riflessioni sulla mia nuova emozione senza nome divennero poesie. Non riuscii mai a declamarle quello che lei stessa, senza saperlo, mi aveva fatto comporre, né tantomeno riuscii ad avvicinarla: un giorno che mi stancai di sospirare e di aspettarla le dissi che mi mancava. Non mi volle più sentire. Continuai a scrivere, con un sentimento diverso nel cuore, finché smisi di considerarla irraggiungibile e la dissi perduta.
Ma se lei era sparita, le poesie mi erano rimaste. Decisi allora di pubblicarle, per trarre il meglio da questa esperienza che, in fondo, mi ha permesso di esprimermi in un modo nuovo, più artistico, più elegante. Scrissi allora Amore perdonato, il libro che trovate in questo topic del nostro forum. Dategli un'occhiata, magari, sono sicuro che potrebbe interessarvi, potrebbe essere di consilazione a qualche cuore che si spezza per la prima volta, potrebbe essere un piacevole passatempo per gli amanti della letteratura :)
Ho incontrato una ragazza, una volta, che mi ha colpito particolarmente per il suo essere silenziosa, schiva, introversa. Fu una rivelazione, perché anch'io ero silenzioso, schivo, introverso e mi sentivo solo per questo, di tanto in tanto. Mi prese una curiosità incredibile di parlare e conoscere meglio quella che fino a quel momento fu l'unica persona introversa come me. Ma, diamine, era introversa! Figuriamoci se potevamo mai parlare insieme io, non abituato a discorrere, e lei, non abituata ad ascoltarmi. Così mi limitai a guardarla e pensare, ad ascoltarla e pensare, a stare da solo e pensarla, sempre, e spesso questi pensieri e queste riflessioni sulla mia nuova emozione senza nome divennero poesie. Non riuscii mai a declamarle quello che lei stessa, senza saperlo, mi aveva fatto comporre, né tantomeno riuscii ad avvicinarla: un giorno che mi stancai di sospirare e di aspettarla le dissi che mi mancava. Non mi volle più sentire. Continuai a scrivere, con un sentimento diverso nel cuore, finché smisi di considerarla irraggiungibile e la dissi perduta.
Ma se lei era sparita, le poesie mi erano rimaste. Decisi allora di pubblicarle, per trarre il meglio da questa esperienza che, in fondo, mi ha permesso di esprimermi in un modo nuovo, più artistico, più elegante. Scrissi allora Amore perdonato, il libro che trovate in questo topic del nostro forum. Dategli un'occhiata, magari, sono sicuro che potrebbe interessarvi, potrebbe essere di consilazione a qualche cuore che si spezza per la prima volta, potrebbe essere un piacevole passatempo per gli amanti della letteratura :)