Beh, mi sembra ovvio che anche qui ne dovevamo parlare. Girate online e trovate ovunque la bizzarra parola: "petaloso"? Non sapete come mai il mondo sta impazzendo per questa parola?
Bene, ve lo spiego io.
Matteo, 8 anni svolge un compito di italiano e scrive questa parola, quando il compito viene corretto, la maestra lo segna come errore ma è colpita dalla bellezza della parola, così scrive all'Accademia della Crusca per chiedere se il termine può effettivamente essere usato nella lingua italiana.
Sorprendentemente l'Accademia risponde positivamente ovvero: Se la parola dovesse essere quotidianamente usata, allora potrà essere accettata nella lingua italiana. Avete capito? Un bambino di 8 anni ha inventato un termine per la lingua italiana. ALLA FACCIA DI DANTE!
In questi giorni tuuuutti si stanno sbizzarrendo usando il termine. Addirittura lo ha utilizzato il nostro sommo premier MATTEO RENZI.
Dunque voi cosa ne pensate? Vi piace il termine? Lo utilizzerete?
Come penso la maggior parte di voi ormai sappiano, studio linguistica. Io il post serio lo lascio qui, poi fatene quello che volete.
Fondamentalmente, non è successo nulla: l'Accademia della Crusca ha mandato una letterina a un bambino, e gli ha spiegato qual è il criterio con cui aggiungono le parole al vocabolario, ovvero l'uso. E' l'unico criterio sensato (per ragioni che ora spiego). Non è un'eccezione, come fa pensare il messaggio iniziale di Rust: l'Accademia non ha promesso al bambino che la
sua parola sarà aggiunta se la gente la usa -
qualsiasi parola può venire aggiunta, se ci sono sufficienti prove che sia diffusa. L'Accademia non va nemmeno a guardare chi è l'autore del neologismo: ci sono molte parole create da autori semplicemente perché se sei un autore letterario ci sono molte persone che leggono le tue opere, e per tanto assimilano le "tue" parole. Per altro, salvo pochissimi neologismi effettivamente derivati dalla letteratura, difficilmente si può ricondurre una parola ad un singolo autore, anche fra quelle coniate apposta. Chi ha inventato la parola "automobile"? Era laureato? E se era un operaio semianalfabeta, smetterete di usarla?
Un altro dettaglio che sfugge ai più, è che la lingua non ci è piovuta dal cielo già fatta e noi l'abbiamo presa, giurando di non cambiarla mai. L'abbiamo inventata noi (noi esseri umani, e ovviamente noi italiani abbiamo inventato l'italiano), e continuiamo ad inventarla ogni giorno, grazie agli ingranaggi che girano nel nostro cervello. Gli ingranaggi girano più o meno sempre nella stessa maniera, ed ecco perché il piccolo Matteo ha inventato una parola "credibile", prendendo un sostantivo + il suffisso aggettivale "-oso". Non è un genio (senza nulla togliergli) semplicemente il nostro cervello è cablato per creare, ed ha già degli "stampini" pronti per farlo in una certa maniera.
La cosa fa scalpore principalmente perché il 90% della popolazione non sa come funzioni la linguistica. Il problema sono quelli che vogliono sfruttare l'occasione per introdurre come "neologismi" che sono semplicemente errati grammaticalmente (sì, mi riferisco al terrone medio che torna ed esce le cose, ogni volta mi si accappona la pelle...)
E tanto prima deve essere riconosciuto puccioloso
Rotfl Dany, mi tocca bacchettarti :D
L'Accademia della Crusca è una specie di monumento, e con "monumento" intendo dire che sta alla linguistica più o meno come il codice di Hammurabi sta alla giurisprudenza: è una grande fonte di interesse, è encomiabile, lo ammiriamo, lo ricordiamo. Ma non ci basiamo il diritto moderno.
L'Accademia continua a fare linguistica come si faceva 200 anni fa, ma le cose sono cambiate. Il concetto di "errato grammaticalmente" è morto svariati decenni fa, cioè da quando abbiamo scoperto che la lingua è creata dal nostro cervello, e non dai libri di grammatica.
Non capisco proprio il concetto di "fastidio" verso i naturali cambiamenti della lingua: cosa avrebbero dovuto dire i romani, quando abbiamo smesso di usare i casi (gettando le basi per le lingue neo-romanze?). Il francese ha perso il congiuntivo, e ora usa l'indicativo, come molte persone fanno "sbagliadno" in italiano. Sorprendentemente la lingua francese è sopravvissuta a questo cambiamento. Alcune persone usano (e l'hanno sempre fatto, solo che prima non c'era internet) il verbo "uscire" in maniera transitiva... E quindi?
E' sempre un prodotto del lavoro di creazione linguistica del cervello. Sbraitate quanto volete, la cosa non cambierà. Altrimenti parleremmo ancora latino, fenicio, indoeuropeo o chissà quale altra lingua c'era prima.
NB: non sto criticando l'accademia. Le persone che ci lavorano sanno quelle cose che ho scritto meglio di me, solo che appunto loro fanno il loro lavoro di regolamentazione e conservazione della lingua, perché alla fine della fiera un canone deve esistere (come esiste per tutto), e qualcosa sui libri di grammatica dobbiamo pur scriverci. Ma criticare chi non parla secondo il canone sarebbe come criticare chi legge un autore che non è citato nel libro di antologia delle scuole.