Brightspark, Palazzo Ducale, 11/07/4783, circa le 13«E questo è quanto. Come può vedere, Surskit confermerà che Emolga è con il Gruppo, mentre Molg, qui, confermerà che è lo stesso Emolga.»«Prima di tutto, il suo nome è Emmolg Brightspark, la invito a usare quello d’ora in poi, Lord M’Phar.» Rispose il Duca «In secondo luogo, vedo le prove e le credo. Ha la guardia ducale a sua disposizione. Credo che anche per me sia giunto il momento di entrare in guerra.»«Non avrà intenzione di combattere personalmente, Duca.» Rispose M’Phar.«Ne ho invece tutta l’intenzione. Sono vecchio, Lord M’Phar, e se non sono riuscito ad aver figli finora, non c’è modo che io ne abbia in futuro. Emmolg sarà il mio erede, non ci sono alternative. Perciò, mi posso permettere di entrare in guerra al fianco del mio Re. La mia morte, che venga in questa guerra o venga dopo, porterà alla sua salita al trono. Mi affido a lei, nel caso io muoia sul campo di battaglia, affinché i suoi diritti siano riconosciuti. E mi auguro che intenda trovargli un buon partito. Un partito nobile.» Aggiunse, con uno sguardo eloquente alla sua omonima in piedi accanto a Surskit.«Vedrà che sceglierò la pokémon più… adatta.» Rispose il Duca, sorridendo. Surskit per un attimo si chiese se intendesse davvero lasciare che Emolga sposasse la sua fidanzata, ma scosse la testa “Non sarebbe mai così meschino.” Si disse.«Ne sono lieto. Ora, abbiamo altro di cui discutere? In caso contrario, sarebbe mio piacere invitarvi a pranzo.»«No, mio Lord.» Rispose M’Phar «Le sono grato per l’offerta, ma devo ripartire immediatamente. I miei due compagni sono membri dell’esercito e devono rientrare il prima possibile. Quanto a me, ho urgenti questioni ad Ampere City che devo risolvere.»«Non la trattengo in tal caso. Arrivederla.» Rispose Lord Molg. A Surskit il Duca parve quasi offeso.I tre uscirono dal Palazzo Ducale, e si diressero nuovamente verso l’uscita di Brightspark. M’Phar sospirò «C’è voluto molto meno di quanto credessi. Una volta quel vecchio non avrebbe mai mollato l’osso così facilmente. Si vede proprio che invecchiare fa male a tutti.»«Beh, meglio per noi.» Commentò Molg «Così potrò tornare alla base prima.»«E io potrò riunirmi con la squadra.» Aggiunse Surskit, pensando a Dustox.«Fossi in voi non sarei così contento di riunirmi all’esercito.» Rispose M’Phar.«E perché scusa?»«Non lo so. Ho un brutto presentimento. Le ultime informazioni che ho ricevuto dicevano che il nemico si sta limitando a colpire le salmerie o i rinforzi. Ma non credo andrà avanti così per molto. Presto o tardi, dovrà cominciare ad invadere Pokémos, se vuole portare avanti il suo piano.»«Lo so. Possiamo solo sperare che accada tardi.» Commentò Surskit “E sperare di non incontrare di nuovo Roserade.” Si disse il Pokémon. Spettria, Colline Fantasma, 11/07/4783, circa le 18Mismagius era tranquillamente sospesa dietro alla propria scrivania, intenta a leggere un rapporto, quando udì improvvisamente dei rumori forti. Aggirò la scrivania e stava per uscire, quando una Misdreavus irruppe attraverso la porta.«Capo, mi scusi, è stato un incidente, non volevo, non era mia intenzione, io…»«Stai calma e dimmi subito cos’è succeso.» Intimò Mismagius, osservando la pokémon. Dreav era una delle nuove leve, ma si era guadagnata rapidamente un posto come membro fisso per la sua abilità di furto. Tuttavia, si faceva prendere troppo facilmente dal panico, il che dimostrava quanto avesse ancora da imparare.«Alcuni pokémon di un gruppo criminali ci hanno seguito. Siamo sotto attacco.»Mismagius sorrise «Non vedo il problema. Mi pare sia la terza volta solo questo mese. Ci toccherà trasferire il rifugio, ma L’Ombra non si cattura.» Commentò Mismagius. La sua organizzazione criminale, l’Ombra, era una delle più grandi di Spettria, il che le aveva fatto molti nemici. “Saranno i Nuova Ombra? No, questa base non la conoscevano. Oppure… No.” «Dreav, sai chi sono i nostri nemici?»«In realtà sì. Si tratta di quell’organizzazione fondata da un Pokémon di Elettria una decina di anni fa. Ricorda, nell’ultimo periodo hanno preso a reclutare decine e decine di membri, e da quel che vedo pare sia stato per catturare noi.»«Sì, mi erano arrivati alcuni rapporti secondo cui stavano rapidamente rubando aree di influenza nelle città principali, ma non credevo avrebbero osato attaccarci nella nostra stessa base. Andiamo Dreav, dobbiamo fare pulizia della spazzatura.»Mismagius e la Misdreavus percorsero la galleria, e quando raggiunsero la parte più esterna del rifugio, nel corridoio centrale, si trovarono davanti un’ecatombe. Decine di Pokémon Spettro erano a terra, e Mismagius riconobbe tutte le sue guardie. L’ultima, un Golurk, fu abbattuta in quel momento da un Pugnodombra. Poi, il Dusknoir sorrise.«Sembra che sia arrivata la regina. Bene, ero stanco di picchiare i pedoni.» Commentò il Pokémon.«Che volete?» Chiese Mismagius, rendendosi conto che la situazione era molto peggiore del previsto. Oltre a Dusknoir, c’erano solo una decina di altri Pokémon nella caverna. Dovevano essere stati undici contro quaranta, eppure non sembrava essere crollato nessuno degli avversari, perché tra i pokémon a terra non ne vide nessuno sconosciuto.«Solo parlare. O meglio, solo farle una proposta, e se rifiuta obbligarla ad accettare.»«Un’ampia gamma di scelte, non c’è che dire.» Commentò Mismagius lanciando una Palla Ombra. Dusknoir sbadigliò, sollevando il braccio e bloccando il colpo con la mano.«Via, madame, non sia così scortese. Crede che volessi arrivare alle mani? Io sono venuto in pace. Sono le sue guardie che hanno equivocato.»Mismagius lo fissò e sospirò «D’accordo. Sentiamo. Cosa vuoi?»Dusknoir abbassò il braccio e sorrise «Molto semplice. Voglio l’Ombra.» Piane Mefitiche, Ansa delle Tossine, 11/07/4783, circa le 19Quando il Garbador aprì la porta, il Venomoth alzò lo sguardo dal sudicio bancone. Dietro a quello, entrarono una ventina di Pokémon. Quando riconobbe l’ultimo ad entrare, sbarrò gli occhi, stupito.«W-Weezing? Tu? S-Sono anni che non…»Il Weezing sospirò, e una zaffata di gas velenoso uscì dalla sua bocca «Ascolta, se pensi che sia venuto qui per quella vecchia storia, stai tranquillo, ho deciso di soprassedere. Per questa volta considerati fortunato, anche perché vedo che la lezione l’hai imparata. No, sono qui per il tuo capo.»«V-Vuoi vedere il signor Plumv? Io non so se…»«Fallo. Venire. Qui.» Rispose Weezing. Venomoth impallidì, poi scomparve dietro una porta. Poco dopo rientrò, tremante, seguito da un grosso Vileplume. Weezing sorrise, rilasciando una nuova zaffata di gas velenoso. «Plumv, quanto tempo. Ho sentito che l’Ansa Venefica si sta facendo un nome.»«Non certo per merito tuo. Mi hanno detto che una decina di anni fa hai cominciato a lavorare per un Eelektross. Come ci si sente a fare il sottoposto?»«Magnificamente, e sono certo che gradirai anche tu la posizione.»Plumv sbarrò gli occhi «Come?»Weezing sbuffò altro gas e sorrise «Sono venuto per prendere il controllo della tua organizzazione Plumv. Avete giocato, ma è ora che i bambini tornino a casa.»«Se credi che cederò…»«Se preferisci, puoi bruciare.»«Cos…» Iniziò Plumv, ma un dubbio lo assalì. Annusò l’aria, e si rese conto che l’odore di gas ormai era ovunque.«Ti do dieci secondi Plumv. O rispondi, o Barg, qui, darà fuoco al gas. E non ti piacerà.» Commentò indicando il Garbador.«Sei fuori di testa? Morirete anche tu e i tuoi.»«I miei? Non te ne sei accorto? I miei sono già usciti da qui mentre parlavamo.» Commentò Weezing. Venomoth e Plumv erano troppo concentrati sullo Weezing, e gli altri ne avevano approfittato per andarsene silenziosamente. Nel locale erano rimasti in quattro.«E tu come pensi di fare?»«Noi Weezing siamo fatti di gas solido. Un esplosione di modesta entità non può ucciderci, e questa quantità di gas è perfetta. Quanto a Barg, ci è abituato, è il mio esperto in esplosioni. Mentre non mi pare che voi le gradiate particolarmente. Ebbene, Plumv?»«Sei stupido? Se pure accettassi, come faresti a fidarti di me?»Weezing lo fissò, poi rise sonoramente «Fidarmi? Tu credi davvero di poterti fidare di qualcuno, nel mondo del crimine? Bwahahah, troppo spassoso. Io non mi fido di nessuno. Tu diventerai un mio sottoposto. E se sgarrerai, ne pagherai le conseguenze.»Il Vileplume per un attimo non seppe che dire. Poi aprì la bocca e rispose. Oscuria, Città Caverna dei Ladri, 11/07/4783, circa le 19«Quindi, fatemi capire, voi vorreste che diventassimo vostri sottoposti, dico bene?» Chiese Skuntank.«Esattamente.» Rispose il Mightyena. Dieci pokémon erano seduti nella stanza fatiscente, oltre ai Fratelli Neri. Tutti quanti dalla parte del Mightyena che si era presentato da loro con quella assurda richiesta.«Esattamente. Il capo ci ha ordinato di portare dalla nostra parte tutti i criminali di Pokémos, e voi siete molto famosi. Inoltre, disponete delle ricchezze della Città Caverna, che potrà anche fungere da utile base.»«Un buon piano. Tuttavia, credo che stiate dimenticando una cosa: noi non abbiamo intenzione di diventare i sottoposti di nessuno.» Commentò Umbreon.«Davvero? Mi dica, Liepard, so che lei ha visto un certo Eelektross di recente. Può descrivere ai suoi fratelli come le è sembrato?» Chiese Mightyena.«Non ho assistito all’intero scontro, ma era inequivocabilmente forte.» Rispose la pokémon senza sbilanciarsi.«Fortissimo. Non mi vergogno a dire che mi ha sconfitto, perché so che questo non significa nulla. Ebbene, lui è il mio capo. Vedetela così. Non lavorerete per me. Lavorerete per lui.»«Un ottima proposta, ma io ne ho una migliore: Non lavoriamo per nessuno, e voi ve ne andate» Rispose il Pangoro, alzandosi e colpendo con un Dinamipugno mirando al volto di Mighthyena «Al Mondo Distorto.»Mightyena schivò il colpo e sospirò «Ma perché le teste calde le incontro tutte io?» Si chiese, lanciandosi all’attacco. Espia, Bosco delle Meteore, 11/07/4783, circa le 19Reuniclus schivò la Palla Ombra e si nascose dietro un albero. “Dieci? Venti? Comunque tanti.” Borbottò fra sé. “E io tra due ore sono atteso al palazzo di Elettria, maledizione. Devo sbrigarmi.”Il Pokémon rifletté. Sapeva che la Compagnia delle Meteore, la banda di ladri ch voleva reclutare, si trovava tutta lì intorno. Aveva incontrato il loro leader, una Swoobat, e all’inizio le cose sembravano andare bene. Peccato che poi quella lo avesse attaccato a sorpresa e lui fosse caduto in un’imboscata. I suoi erano stati sconfitti, pur vendendo cara la pelle.“D’accordo, vediamo un po’, ho dimenticato gli anelli, ma ho le carte. Meglio di niente.” Si disse. I quattro mazzi che portava con sé presero a fluttuare come impazziti, poi le carte volarono tutto intorno. Ogni carta era cosparsa di una piccola quantità del suo liquido verdognolo.Quando le carte furono sospese per tutto il bosco, Reuniclus chiuse gli occhi, e si concentrò nel percepire ciò che si trovava intorno al liquido sulle carte, che essendo parte di lui era collegato. Ben presto, ebbe ben chiara la posizione di tutti i nemici. A quel punto, fu facile sconfiggerli uno dopo l’altro attaccandoli con Psichico, anche se si trovavano in punti nascosti, usando il liquido per scagliare l’energia psichica.L’ultima fu Swoobat, che Reuniclus catturò colpendola numerose volte per poi bloccarla con la telecinesi, senza che fosse in grado di reagire. Lo sforzo lo costrinse a far cadere a terra la maggior parte delle sue carte, ma in ogni caso aveva vinto.«Quindi, Swoobat, dove eravamo rimasti?» Chiese con un largo sorriso. Da qualche parte a Elettria, 11/07/4783, circa le 23I fratelli Magmortar e Camerupt percorsero il lungo corridoio verso la sala del Consiglio della Notte. Arrivati davanti ad essa, riconobbero gli altri capitani di Vulcania, Houndoom, Pyroar e Rapidash. Mancavano solo Charizard, Flare e Delphox.«Oh, vedo che avete perso.» Commentò Camerupt.«Perché, voi avete vinto? Eppure nessuno mi ha detto che hanno catturato Gliscor.» Rispose Houndoom.«Hai ragione. Abbiamo fallito entrambi, D…» Iniziò Magmortar, con un largo sorriso.«Non osare!» Tuonò la Pokémon «Quello non è più il mio nome, l’ho cambiato anni fa.»«Oh, via, era un nome così carino. In fondo, non c’è niente di male nel chiamarsi D…»«Ti avverto Magmortar, se osi pronunciare quel nome…»«Ma come, non posso dire D…» Continuò il Pokémon, ma in quel momento la porta della sala del Consiglio della Notte si aprì. I sei pokèmon guardarono verso la porta, e ammutolirono. L’avevano incontrato una sola volta, ma il Capo era inconfondibile, con il suo Terrorpanno che lo copriva completamente.«Ah, miei Capitani, che piacere vedervi. Spero siate in forma. Ho sentito del vostro fallimento, ma a questo punto il Gruppo è diventato un problema principale e, a quanto pare, superiore quanto a forza a due o tre Capitani insieme, anche se trovo la cosa assurda. Perciò, stiamo pianificando nuove soluzioni. Questo non toglie che non tollero la vostra sconfitta. Ma di questo si occuperanno i miei Generali. Buona fortuna.» Disse il Pokémon avvolto nel mantello, per poi allontanarsi. Poi, il Consiglio della Notte chiamò nella stanza i Capitani.«Benvenuti, miei Capitani.» Salutò freddamente Fern appena i sei entrarono. Era evidente sia dalla sua espressione che dall’atmosfera che lo circondeva che l’Infernape era infuriato. Houndoom si guardò intorno. Il Generale di Espia, Wobros, sembrava stranamente compiaciuto della situazione. Quello di Arenia, Harma, sembrava essere più concentrato su alcuni pensieri personali che su quello che stava succedendo in quel momento. Non che la cosa fosse sorprendente: era partito per divertimento, accompagnando di sua iniziativa lo squadrone sotto il comando del Capitano Blaziken che doveva distruggere una scuola. Il risultato era stato tremendo, con quarantadue soldati catturati e lo stesso Blaziken, insieme a quasi tutti i Tenenti di Arenia, inclusi quelli di Breloom, sconfitti. Nessuno di questi era stato catturato solo grazie al coraggio di numerosi soldati che avevano combattuto per riportarli alla base. Lo stesso Harma, nel corso della ritirata, si era distinto sconfiggendo ogni singolo Pokémon delle unità inviate all’inseguimento, permettendo così all’armata di dividersi in piccole squadre che avevano poi raggiunto in momenti separati la base di Arenia. C’era voluta buona parte di quella giornata, ma alla fine erano rientrati, e l’Hariyama, per compensare almeno parzialmente la sconfitta, aveva catturato una ventina di soldati dell’Alleanza, quelli dell’ultimo gruppo di inseguitori incrociato. Ma la cosa più bizzarra era che girava voce che lui, il più potente tra i Generali, si fosse trovato in difficoltà contro un avversario. Anche se pareva non avesse usato la sua famosa “ultima capacità”, era comunque un’idea spaventosa pensare che qualcuno fosse stato in grado di misurarsi con lui alla pari.Gli altri Generali avevano espressioni meno neutre dell’Hariyama, anche se nessuno sembrava davvero interessato. Pareva più che volessero solo vedere cosa avrebbe fatto Fern.«Se avete qualcosa da dire, parlate adesso. Volete fare correzioni ai vostri rapporti? Siete certi di tutto ciò che avete scritto?» Chiese Fern, con i fogli davanti a sé sul tavolo. Quando nessuno parlò, annuì «Ma bene. Quindi devo credere a tutto quello che avete scritto. Houndoom, cominciamo da te. Hai davvero affrontato un superstite della Prima Generazione del Progetto S?»«Sì signore. Lui ha detto così, e non c’è modo che mi stesse ingannando. Se avesse voluto mentire, ci sarebbero state menzogne migliori. E anche se avesse provato a nascondermelo, avrei riconosciuto quel potere comunque.»«D’accordo. Camerupt, tu hai combattuto contro il Raichu e il Principe di Spettria, e sei stato sconfitto da una mossa combinata creata dal Locomothunder e dalle fiamme dello Chandelure, giusto?»«Sì signore. Sono stato ipnotizzato dalle Fiamme di quello Chandelure e colpito da un attacco combinato.»«Ma bene. Rapidash, Pyroar e voi due Magmortar, voi siete stati sconfitti dal Dragalge, l’Emolga e il Gliscor. Giusto?»«Sì, Generale.» Rispose Magmortar, e gli altri assentirono.A quel punto, all’improvviso, Fern saltò in piedi e batté il pugno sul tavolo, con una violenza tale che sul legno si aprirono delle crepe «Sì, Generale? Tutto qui quello che avete da dire? Houndoom e Camerupt avevano scuse accettabili, hanno combattuto in una situazione di parità o di svantaggio. Ma voi? Rapidash, come hai fatto a farti sconfiggere in questo modo? Hai il corno di Keldeo! E tu, Magmortar, non hai forse aspettato tutta una vita di vendicarti con Gliscor?! Quanto a te Pyroar, ti sei fatto trascinare in trappola come un idiota! Avete fatto tutto questo, e quello che riuscite a dire è “Sì, Generale”?! Non so cosa mi trattenga dal degradarvi tutti a soldati semplici! Dovrei spedirvi a Mineralia a fare da messaggeri, così magari farete la fine degli ultimi! Dovrei sbattervi nella cella oscura! Dovrei…»«Calmati, Fern!» Tuonò il Primo Generale «Calmati.» Ripetè, con voce più tranquilla.Con uno sforzo enorme, l’Infernape sospirò, poi si sedette di nuovo «Grazie, Generale, non so cosa mi sia preso, mi perdoni. Voi sei, per il vostro fallimento siete assegnati alle squadre d’assalto. Tutti, senza eccezione. E ora sparite.»Quando i Capitani furono usciti, fu Wobros a parlare «Non vorrei dover dire “te l’avevo detto”, ma…»«Fai silenzio Wobros, non ho voglia di litigare, questa storia mi ha fatto venire il mal di testa. Nove Capitani, e non sono riusciti a catturare neanche un solo membro del Gruppo. D’accordo che Vulcania è un posto che lascia entrare solo i più forti, ma anche così…» Rispose l’Infernape, massaggiandosi la fronte.«Piuttosto, dobbiamo discutere degli ordini del capo. Poi potrai finalmente partire Gond, so che non aspetti altro.» Disse il Primo Generale.«D’accordo. Quindi, il Capo vuole davvero che optiamo per quella strategia?»«Sì, e gli do ragione. Non fraintendermi, Mhyen, il tuo piano era ottimo, ma ormai anche i nostri rumoreggiano. Inoltre, sarà comunque un duro colpo per il nemico.»«Figurati, Primo, non è certo questo che mi preoccupa. Io ho solo seguito la linea d’azione che ritenevo la migliore. Piuttosto, tu sarai contento per la gratitudine del Capo. Vero, Free?»Il Butterfree cromatico si schermì «Via, Mhyen, il capo mi ha solo fatto i complimenti per la mia eccellente idea di riunire le truppe. Sono certo che non fosse nulla di speciale.» Mhyen scosse il capo. Conosceva il Butterfree, sempre in cerca di onori, e sapeva quanto in realtà fosse deciso ad ottenerne anche a costo di scavalcare gli altri. Non aveva le prove, ma sapeva che doveva aver preso l’idea a qualcun altro.«Comunque, seguiremo il piano del Capo. Pertanto, il prossimo attacco sarà qui.» Rispose, indicando un punto della Carta. I Generali annuirono, pregustando il momento.