[Pokéfic] L'allenatrice fantasma

Anchovy

Zoidberg
L'allenatrice Fantasma

Ciao a tutti, questa è la mia prima fic riguardo ai pokémon, non avevo mai pensato di considerare questo forum, ma alla fine mi sono deciso a scrivere qualcosa. Direi di mettere un bollino giallo su questa storia, ma vi dico sin da subito che non c'è alcuna scena gore, solo qualche parolaccia. Detto questo vi lascio qua sotto i link per i capitoli de "L'allenatrice Fantasma", ditemi cosa ne pensate.


Prima parte - La città degli spettri

Prologo

Pokémon – L'allenatrice fantasma

Nella notte più oscura, nella notte più tetra e profonda inizia la mia storia. L'allenatrice fantasma, venivo chiamata, avendo visitato tutti i piani della torre Lavandonia senza una spettrosonda... ho fatto conoscenza di molte creature interessanti. La prima volta che usai una pokéball fu appunto per catturare uno di questi spettri, un essere maligno nato dalla notte stessa.

Questa è la storia di come un'allenatrice alle prime armi è diventata una leggenda superando quattro regioni e catturando i pokémon più rari e misteriosi... questa è la mia storia...

Mi sveglio.

La cartina di Kanto attaccata al muro destro della mia stanza mi ricorda per l'ennesima volta, la mia impossibilità di andare ad Unima, una regione bella e rigogliosa ricca di pokémon che probabilmente non vedrò mai. Non è il modo migliore di iniziare la giornata, cerco di non farci caso e mi alzo senza far trasparire alcuna emozione sul mio pallido volto.

Dopo aver preso il pettine mi aggiusto i capelli facendone cadere una ciocca sull'occhio destro. Infilo gli anfibi e do una controllata al pokégear, non mi ha telefonata nessuno, meglio così.

Afferro la cintura appoggiata sul comodino alla quale sono attaccate due ball e noto un piccolo biglietto ed una pokéball di colore blu. Prendo entrambi e leggo frettolosamente il messaggio.

Dalla tua sorella, non avevo intenzione di svegliarti così ho lasciato quella megaball qui, è un mio piccolo regalo e spero ti piaccia. Mi è costata 700 pokédollari, non sprecarla.

Sorrido.

Mia sorella è la campionessa a Kanto e Hoenn, non so come abbia fatto, ma so che i suoi pokémon sono imbattibili. L'estate scorsa abbiamo fatto una lotta insieme, inutile dire che mi ha stracciata, non ha purtroppo usato il misterioso leggendario che ha catturato... non credo che mai riuscirò a battere tutti e cinque i suoi pokémon e costringerla ad usare l'asso nella manica.

Abbandono la mia stanza ed apro la porta, in cucina non c'è traccia di mia madre, partita per lavoro. Sospirando mi avvio verso una seconda porta, la apro e vengo investita da una forte luce. Sull'uscio c'è un'altra persona, una ragazza bionda più alta di me, dal cappello viola e la V stampata sopra capisco di chi si tratta.

'Sorellina!' grida sorridente 'Finalmente ti sei svegliata, il professor Oak ti voleva vedere, magari è la volta buona che ti da il pokédex!'

La guardo acida, sa benissimo che il professore non mi ha mai dato il pokédex perché non mi riteneva all'altezza. Dopotutto ne ha solo tre, dei quali uno è in possesso di mia sorella.

'Avanti, Jessy, non prendertela.' ogni cosa che dice mi fa arrabbiare di brutto.

'Lasciami passare, se Oak mi ha chiamato dev'essere qualcosa di importante.'

Si scansa leggermente ed esco in cortile aggirando un piccolo Caterpie che gioca felice. Afferro dalla cintura una delle mie pokéball e la lancio a terra, quello che ne esce è un tornado nero, un'inquietante presenza, un mostro forgiato dalla pura oscurità.

'Bentornato, Haunty...' sussurò in preda all'emozione.

Compare un giovane Haunter maschio, ci scambiamo un'occhiata e subito lui scoppia a ridere. E' da due giorni che non ci vediamo, per un motivo o per l'altro non avevo avuto modo di farlo uscire dalla ball.

'Mi sei mancato.' sorrido. 'Ma siamo insieme... di nuovo...'

Tra me e il mio pokémon è nata un'amicizia inseparabile, un sentimento molto profondo. Ci siamo scelti a vicenda, io ho scelto lui e lui me.

'Il professore ci ha chiamati per andare nel suo laboratorio, ti va di seguirmi?' so bene che a lui non piacciono i laboratori, avrebbe più voglia di giocare o fare qualche scherzo, ma se Oak chiama un allenatore allora è sempre per un valido motivo. Ha affidato il pokédex e ha dato il primo pokémon a molti.

Haunter sospira ed annuisce leggermente irritato.

Vivendo a Biancavilla le nostre due abitazioni non erano molto distanti, per arrivare al laboratorio ci vollero infatti pochi minuti. Bussai alla porta e venni subito accolta da un uomo sulla cinquantina con i capelli bianchi.

'Jessica! Bene, stavo giusto aspettando te! Seguimi.' mi invita ad entrare nell'edificio.

Oltre ad alcuni giovani scienziati ed alcuni ripiani colmi di libri noto, in fondo alla stanza, uno strano macchinario nel quale vi sono posizionate tre pokéball, lì accanto c'è un altro assistente del professore molto giovane.

Haunter mi segue all'interno e subito dopo Oak inizia a parlare.

'Jessica, ti do il benvenuto nel mio studio, è qui che tua sorella ha ricevuto il suo primo pokémon! Ho saputo che è diventata campionessa, vero? Beh, con una squadra come la sua...' colgo l'occasione.

'Prof, per caso sa qual'è l'asso nella manica di Emily?'

'Non posso dirtelo, quando l'affronterai lo scoprirai. Ma ora passiamo a qualcosa di più importante, come puoi vedere su quello strano marchingegno vi sono posizionate tre pokéball, ebbene, quelle ball contengono un pokémon raro, uno è di tipo elettro, uno spettro e l'altro acqua. Li catturai in giovane età, ma ora che sto invecchiando non so cosa farmene. Voglio che tu ne prenda uno e che ne porti un altro anche a tua sorella. E poi...' sfila dalla tasca un oggetto rosso, capisco subito di cosa si tratta.

Un pokédex.
1. Luce -

Regione di Unima

La fitta neve scendeva copiosa dal cielo, l'aria è fresca...

Il mio nome è Vektor, vengo dalla regione di Unima, sono un giovane allenatore, o meglio, sto per diventarlo. A sedici anni ho deciso di ottenere il mio primo pokémon, sto camminando insieme al professore nell'erba alta, devo nascondere le mie emozioni per mostrarmi forte e deciso quando dovrò catturarlo.

Il prof è un esaltato, aveva due pokéball al laboratorio, ma ha deciso di rendermi partecipe alla cattura del mio mostriciattolo tascabile.

Ho già letto le storie di Red, l'allenatore imbattibile, a quanto pare grazie al suo Charizard e grazie alla sua determinatezza riuscì a battere i superquattro, gli allenatori per eccellenze, superati solo dal campione. A Kanto la campionessa è una certa Emma, ama i pokémon elettro e luce, ma nella sua squadra c'è un Gardevoir al quale ha insegnato il linguaggio umano. Non ha solo un fisico perfetto ed una squadra impeccabile, ha anche catturato un pokémon leggendario... ed è anche carina di suo.

L'attesa è snervante.

Il professore mi ha dato il pokédex che ha per metà completato quando era giovane, sto sfogliando tutte le sue pagine cercando un pokémon adatto a me, non ho idea di cosa mi potrebbe aspettare in quella dannata erba.

Purrloin... no, troppo da femmine...

Patrat... no...

Blitzle... gli elettro mi ispirano...

Timburr... nah...

Lucario... figo, decisamente il mio tipo di pokémon...

Yamask... i tipo spettro non sono un granché...

Cinccino... bello ed elegante...

Druddigon... troppo raro, mi dovrei avventurare in una grotta...

Genesect... Genesect!?

Il mio cuore perde un battito o due, per un momento la mia testa si svuota da ogni pensiero. Gensect è un pokémon leggendario introvabile ed invincibile, se il professore l'ha incontrato voglio subito saperlo.

'Prof.' si ferma e si gira.

'Ha mai incontrato il pokémon Genesect?' chiedo.

Improvvisamente vedo nei suoi occhi brillare una luce, mi sorride e mi dà una pacca sulla spalla.

'Ragazzo, io non ho solo incontrato Genesect, ho anche avuto modo di conversare con lui. Ma è scappato prima che potessi chiedergli quasi nulla.'

'Com'è parlare con un pokémon leggendario?' domando.

'Ti cambia la vita... completamente... quel giorno stesso ho iniziato la mia ricerca ed ho inventato il dispositivo P.C.E.L. anche chiamato l'Eternal Life, lo puoi trovare in ogni Centro Pokémon ad Unima, non solo cura i pokémon, ma ne aumenta la vitalità e la difesa. Sono state le parole di Genesect a mostrarmi la via, ma lui non aveva voglia di catturare, voleva invece uccidermi.' il suo volto si incupì ma tornò subito gioioso come prima. 'Approposito, ho notato un cespuglio leggermente sospetto, puoi andare a controllare?'

Indica un cespuglio dal quale provengono suoni molto acuti, quasi impercettibili ad orecchio umano. Il mio volto si illumina, le dita tremano mentre affero la mia unica pokéball dalla cintura.

Un piccolo pokémon simile ad una volpe nera dalla criniera viola spunta fuori dall'erba. E' leggermente raffreddato e le sue pupille sono biancastre.

Il nostro sguardo si incrocia, siamo circa a due metri di distanza, non ci conosciamo entrambi e non abbiamo idea di chi abbiamo di fronte. Non ho alcuna intenzione di tirargli contro la mia pokéball.

So benissimo che dovrebbe essere nero e rosso, non è un pokémon normale.

Il professore mi passa una sfera poké, la lancio e ne esce uno Snivy fiero e deciso. Dà un'occhiata alla volpe e poi a me, capisco che aspetta un mio comando.

'Vai Snivy, usa azione!' il pokémon attacca e subito dopo la volpe risponde con un morso che in una volta sola stacca una zampa a Snivy.

Per la seconda volta i nostri occhi s'incrociano, riesco a scorgere una fiamma nei suoi occhi, non è un pokémon...

Kitsune... Youkai... è un demone...

Anche il professore sembra aver cambiato espressione, afferra da una delle tasche del cappotto una fiala di liquido rosa ed una bacca anch'essa rosa. Le somministra entrambe a Snivy che sembra riprendersi, l'arto ricresce.

'Io non ho mai visto una cosa simile, Vektor, questo esemplare di Zorua è veramente aggressivo. Vuoi davvero catturarlo?' dice perplesso.

Annuisco. Non riuscirò mai a catturarlo, è una bestia indomabile.

Kitsune, la volpe a nove code. Youkai, un demone.

Youtsune. Il nome di questo pokémon è Youtsune, il demone volpe.

'Mostrami la tua migliore mossa, demone!' grido mentre lancio la pokéball.

Tick. Tick. Tick. Biiip.
2. Imprevisto -

Buio.

Picchio contro le pareti cercando di distruggere il contenitore infernale in cui sono stato intrappolato. Improvvisamente mi sento stanco e mi siedo a terra. Queste pareti sono calde e mi danno sicurezza, almeno non sto soffrendo il freddo come all'esterno.

Non capisco, una sfera mi è volata addosso ed ora sono qui dentro, non ho né cibo né acqua, per quanto sopravviverò? Dopotutto, non ho mai avuto tanta acqua, ma di cibo ce ne era in abboddanza nel luogo in cui vivevo, era una piccola pianura nascosta dagli alberi, una Zoroark adulta, quella che credo fosse nostra madre ci accudiva premurosamente e poi... non ricordo...

Non ricordo come mi sono ritrovato a girovagare in questo luogo sperduto, non ricordo come sono giunto qui né il motivo... NON RICORDO!

Ho mangiato la zampa di quello Snivy sperando che fosse fatto di carne, ma invece sembravano più spinaci mal conditi. Ho come la sensazione di avere le stomaco pieno, sarà questa misteriosa sfera?

Soffro di claustrofobia, questo piccolo ambiente non mi piace affatto, mi sento come se l'aria iniziasse a mancare, ho paura. Facevo parte di una cucciolata di nove Zorua, io ero leggermente diverso da loro, la mia peluria viola stonava con quella grigia degli altri. Ma invece lei non aveva preferenze, ci nutriva e dimostrava affetto allo stesso modo per ognuno di noi.

'Grazie professore, mi dispiace per l'incidente con quello Snivy, giuro che non succederà mai più qualcosa di simile.' è la voce di un ragazzo molto giovane.

'Mi fido di te, mi raccomando, non intraprendere una carriera da criminale. Ad esempio il Team Rocket tagliò le code a centinaia di innocenti Slowpoke, ti pare questa cosa giusta ragazzo?'

'No... professore, non avrei motivo di unirmi a uno di questi team, me l'hanno già raccontata questa storia, so anche di Red.' è di nuovo il giovane a parlare.

'Ok, sembri un giovincello responsabile, eheh! Prova a lanciare di nuovo la pokéball, vediamo se Zorua si è calmato.' non capisco perché si interessino così tanto a me.

'Vai, Yotsune!' vengo sparato fuori dalla sfera e mi ritrovo a terra.

Sono in un posto molto luminoso, le pareti sono bianche e c'è un vecchio vestito con un camicie da scienziato che mi osserva attentamente. Vengo colto alla sprovvista quando noto un ragazzo dai capelli rossi e gli occhi smeraldo lucente che fissano i miei, l'istinto mi suggerisce di saltargli addosso, ma mi sembra abbastanza tranquillo.

Mi si avvicina ed allunga una mano per raggiungermi, dopo l'incidente con quello Snivy non è spaventato da me? Rimango stupefatto, forse lui sa qualcosa del mio passato?

'Yotsune, il nome che ho scelto per te è Yotsune...'

'Zooor...' purtroppo non può capire il mio linguaggio.

'Spero ti piaccia, quando ti ho visto ho subito capito che tu eri diverso.' sorride.

'Un pokémon shiny, sono veramente molto rari. La fortuna ti assiste, giovane Vektor.' capisco così che il nome del ragazzo dai capelli rossi che mi ha catturato è Vektor.

Vektor è vestito in una maniera alquanto strana, una felpa completamente nera ed una paio di jeans rossi. Sulla felpa c'è una lettera, una V completamente rossa. Rimango ad osservarlo per minuti, non riesco ancora ad accettare questo luogo, non riesco ancora ad accettare di essere stato catturato... è surreale...

Mi ambiento pian piano alla luce abbagliante e a questo strango luogo ompletamente bianco, quando sto per calmarmi vengo sorpreso da una ragazza dai capelli rosa che fa irruzzione nella stanza. Sto per lanciare la mossa Morso, ma Vektor mi grida una strana parola in una lingua incomprensibile. Mi fermo istantaneamente e lo guardo, non capisco cosa ha detto.

'Daevak.' mi sento come paralizzato.

'Scusi, dottoressa, l'ho appena catturato.' lei ci guarda sorridendo.

'No, no! Ho già visto pokémon come il tuo, non mi dispiace affatto vedere un nuovo allenatore qui ad Unima! Ti faccio i miei complimenti per aver trovato uno shiny, sono rarissimi.'

Shiny? Non riesco a capire cosa stanno dicendo, se potessi parlare con loro gli potrei domandare che stanno blaterando.

Il professore parla un pò con Vektor, gli regala due pozioni e cinque pokéball. Io, nel frattempo, gironzolo un pò per la stanza. E' un laboratorio, credo, ci sono provette e fiale ovunque, oltre a molti strani dischi sparsi in giro.

'Quindi, hai capito quanto è importante il tuo compito da allenatore?'

'Si, professore, sono pronto ad intraprendere il mio viaggio.'
3.Pioggia -

Kalos - Antheor

'Vai, Antheor!' esco dalla pokéball ed apro gli occhi.

Il sole è alto nel cielo, siamo in una piccola radura circondata dagli alberi, probabilmente all'interno di un bosco, respiro l'aria pulita prima di sistemare lo scaldacollo e posare il mio sguardo sul nemico. E' una giovane Louponny insieme alla sua allenatrice, sembrano entrambe spaventate.

Arthur è l'allenatore che mi ha catturato, non è a conoscenza della mia storia. Quando ha ascoltato la mia voce ed ha capito che ero in grado di parlare è rimasto così impressionato da me che ha deciso di catturarmi. Non ho cercato di dimenarmi all'interno della sfera e ho trovato in Arthur un allenatore davvero capace, grazie al suo pokédex riesce a vedere quanti colpi posso sopportare e a che livello sono. Ultimamente è fissato su un Espeon bianco, non sa quanto vorrei anch'io trovare quel dannato Espeon, è per questo che io ho deciso di essere un suo pokémon, abbiamo fatto un patto e per tre anni sono stato accanto ad Arthur. Ma oramai è diverso, dovrò separarmi dal lui e trovare qualcuno che sia disposto ad allenarmi veramente...

'Antheor, schiva ogni sua mossa!' mi ordina.

'Ok, padroncino.'

Kalos

La Louponny avversaria è paralizzata dalla paura, la voce della sua allenatrice la riporta alla realtà e cerca di mostrare la faccia più decisa possibile.

'Usa Attacco Rapido e Botta assieme! Ricorda, quel dannato pokémon è in grado di intercettare ogni mossa. Mostragli la forza del tipo Normale! Imparerà a non sottovalutarci!' grida.

'Non voglio farti del male, dimmi solo dove posso trovare quell'Espeon.' dice il Greninja.

'Taci! Ti batterò in men che non si dica. Sei solo di tipo Acqua-Buio, vuoi uccidere la mia allenatrice, vero? Te lo impedirò.' dice la giovane Louponny mentre carica il colpo.

Antheor non risponde, rimane immobile mentre l'avversario attacca.

'VAI MIMY!' grida la ragazza.

Una scheggia nera si avvicinò ad Antheor, Mimy attaccò al massimo delle sue forze usando la combinazione Att. R. - Botta. Antheor scatta a sinistra evitando il colpo.

La Louponny rimane ferma, si alza una grande nuvola di polvere dopo lo spostamento di Antheor ad una velocità folle. Silenzio. Mimy era scioccata, la sua strategia era basata sulla velocità e l'agilità, ma a quanto pare quel misterioso Antheor la superava.

'No...' capì di essere spacciata, era caduta nella trappola di Antheor. 'Non uccidermi.'

L'allenatore del Greninja sorrise, era un ragazzino di appena quattordici anni dai capelli rossi. Indossava una felpa blu ed un paio di jeans, in più portava degli occhiali dalla montatura gialla.

'Antheor, continua a schivare e nel frattempo usa Furtivombra!'

L'ombra del Greninja nero si stacco dal resto del corpo e si diresse alle spalle di Mimy, fu un attacco veloce e tutto d'un tratto le forze l'abbandonarono. Un artiglio le trapassava il torace, quando l'ombra scomparve la Louponny avvertì un dolore là dove aveva colpito l'artiglio. Non aveva inflitto danni al suo corpo, ma aveva risucchiatto parte della sua energia vitale.

'Bravo, Antheor... non finirla subito, continua a schivare ed usa Acqualame alla minima potenza!'

'Ok, padroncino.'

Mimy non si era ancora ripresa completamente ed in quelle condizioni non poteva decisamente combattere, è per questo che Antheor, mentre i due allenatori parlavano si mise comodo.

'Chi sei? Perché ci volete uccidere?' chiese.

'Antheor, usa Pioggiadanza!' gridò Arthur.

Una nuvola carica di pioggia si diresse sopra di loro ed iniziò a piovere a dirotto.

'Se avessi voluto ucciderti l'avrei già fatto, ma il padroncino Arthur non mi ha ancora ordinato di ammazzarti.' rispose senza battere ciglio.

'Perché!?' gli grida contro.

'Arthur cerca un Espeon bianco, vuole catturarlo per poi ucciderlo, io cerco una risposta alle mie domande... e la risposta è sottoforma di un Espeon bianco...' dice in modo enigmatico.

Mimy non capì bene quella risposta, stava solo cercando di prendere tempo e di ricaricarsi a dovere.

'Antheor, usa Volo!' il Greninja si smaterializzò.

L'allenatrice della Louponny puntò un dito contro Arthur.

'Mi arrendo... mi arrendo...' cade in ginocchio.

'Dove si trova l'Espeon bianco?' chiese Arthur.

'Non lo so... ma ti prego, non uccidere Mimy!'

'Uhm...' il ragazzo si volta.

'Andiamo, Antheor, c'è sfuggito nuovamente.'

Un fulmine nero si scaglia a velocità impressionante sulla Louponny, si blocca a mezz'aria sentendo le parole di Arthur.

'Non ucciderla, non ha le informazioni che stiamo cercando.'

'Come preferisce.' scompare e riappare accanto all'allenatore.

Si volta e parla nuovamente con il linguaggio pokémon.

'Addio, Mimy.'

La Louponny, ancora scossa dal combattimento si accascia a terra, l'allenatrice le da una bacca arancione e sembra riprendersi dall'accaduto. Continua a fissare Antheor mentre se ne va. Si rese così conto che quel Greninja avrebbe benissimo potuto ucciderla se solo non fosse stato fermato da Arthur.

"Sono ancora troppo debole, non posso combattere alla lega se prima non riesco a sconfiggere un pokémon al livello di Antheor. Ma come riuscirò a batterlo? Come faccio a raggiungerlo... basterebbe essere un gradino sopra di lui e ne sarei soddisfatta." pensò.

300 anni prima – Nona Torre

'Ne sei davvero sicuro, Fhadreal?' chiese.

'Si.. addio...'

'Addio, possa la buona sorte essere con te... per sempre...'

ATTENZIONE: potete trovare i capitoli anche su EFP fanfction
 
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Plautus

Umbra profunda sumus
Per un attimo ho creduto che la protagonista fosse l'allenatore di pokèmon black version, quello che ha come pokèmon lo spettro e tutte le volte che batte un avversario lascia al suo posto una lapide. Sarebbe stato maledettamente epica una fan fic del genere. >3>
 

Anchovy

Zoidberg
Per un attimo ho creduto che la protagonista fosse l'allenatore di pokèmon black version, quello che ha come pokèmon lo spettro e tutte le volte che batte un avversario lascia al suo posto una lapide. Sarebbe stato maledettamente epica una fan fic del genere. >3>
Succederà qualcosa di simile, ma nei capitolo più avanti. E si, quando accadrà, sarà stramaledettamente epico! XD
 

SkarmoryMaster

Boh vengo a visitare a volte
WOW-Mi piace quando in questo tipo di storie ci mettono altra roba che non c'entra (quasi) niente. Tipo qui hai messo Kitsune.
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Sta cominciando bene (se gli episodi li postassi qui sul forum credo che più gente andrebbe a vedere), continua così!
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CiaobyDany

あなたと見る絶望は あなた無しの希望など霞むほど輝くから
Wiki
In questo topic va benissimo, modifica i in cui hai messo i link con i capitoli veri e propri.
 

Anchovy

Zoidberg
Ok, fatto.

Aggiunto anche il nuovo capitolo! ^^

Grazie a Skarmory! Questa storia parla di più allenatori, non sono oc messi a caso XD
 
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Anchovy

Zoidberg
Scusate il doppiopost, ma volevo fare una domanda:

come faccio a postare qualche img nella storia? Volevo mettere un paio di sprites dei pokémon che compaiono.

Grazie in anticipo ^^
 

Anchovy

Zoidberg
Finalmente nuovo capitolo!

3.Pioggia -

Kalos - Antheor

'Vai, Antheor!' esco dalla pokéball ed apro gli occhi.

Il sole è alto nel cielo, siamo in una piccola radura circondata dagli alberi, probabilmente all'interno di un bosco, respiro l'aria pulita prima di sistemare lo scaldacollo e posare il mio sguardo sul nemico. E' una giovane Louponny insieme alla sua allenatrice, sembrano entrambe spaventate.

Arthur è l'allenatore che mi ha catturato, non è a conoscenza della mia storia. Quando ha ascoltato la mia voce ed ha capito che ero in grado di parlare è rimasto così impressionato da me che ha deciso di catturarmi. Non ho cercato di dimenarmi all'interno della sfera e ho trovato in Arthur un allenatore davvero capace, grazie al suo pokédex riesce a vedere quanti colpi posso sopportare e a che livello sono. Ultimamente è fissato su un Espeon bianco, non sa quanto vorrei anch'io trovare quel dannato Espeon, è per questo che io ho deciso di essere un suo pokémon, abbiamo fatto un patto e per tre anni sono stato accanto ad Arthur. Ma oramai è diverso, dovrò separarmi dal lui e trovare qualcuno che sia disposto ad allenarmi veramente...

'Antheor, schiva ogni sua mossa!' mi ordina.

'Ok, padroncino.'

Kalos

La Louponny avversaria è paralizzata dalla paura, la voce della sua allenatrice la riporta alla realtà e cerca di mostrare la faccia più decisa possibile.

'Usa Attacco Rapido e Botta assieme! Ricorda, quel dannato pokémon è in grado di intercettare ogni mossa. Mostragli la forza del tipo Normale! Imparerà a non sottovalutarci!' grida.

'Non voglio farti del male, dimmi solo dove posso trovare quell'Espeon.' dice il Greninja.

'Taci! Ti batterò in men che non si dica. Sei solo di tipo Acqua-Buio, vuoi uccidere la mia allenatrice, vero? Te lo impedirò.' dice la giovane Louponny mentre carica il colpo.

Antheor non risponde, rimane immobile mentre l'avversario attacca.

'VAI MIMY!' grida la ragazza.

Una scheggia nera si avvicinò ad Antheor, Mimy attaccò al massimo delle sue forze usando la combinazione Att. R. - Botta. Antheor scatta a sinistra evitando il colpo.

La Louponny rimane ferma, si alza una grande nuvola di polvere dopo lo spostamento di Antheor ad una velocità folle. Silenzio. Mimy era scioccata, la sua strategia era basata sulla velocità e l'agilità, ma a quanto pare quel misterioso Antheor la superava.

'No...' capì di essere spacciata, era caduta nella trappola di Antheor. 'Non uccidermi.'

L'allenatore del Greninja sorrise, era un ragazzino di appena quattordici anni dai capelli rossi. Indossava una felpa blu ed un paio di jeans, in più portava degli occhiali dalla montatura gialla.

'Antheor, continua a schivare e nel frattempo usa Furtivombra!'

L'ombra del Greninja nero si stacco dal resto del corpo e si diresse alle spalle di Mimy, fu un attacco veloce e tutto d'un tratto le forze l'abbandonarono. Un artiglio le trapassava il torace, quando l'ombra scomparve la Louponny avvertì un dolore là dove aveva colpito l'artiglio. Non aveva inflitto danni al suo corpo, ma aveva risucchiatto parte della sua energia vitale.

'Bravo, Antheor... non finirla subito, continua a schivare ed usa Acqualame alla minima potenza!'

'Ok, padroncino.'

Mimy non si era ancora ripresa completamente ed in quelle condizioni non poteva decisamente combattere, è per questo che Antheor, mentre i due allenatori parlavano si mise comodo.

'Chi sei? Perché ci volete uccidere?' chiese.

'Antheor, usa Pioggiadanza!' gridò Arthur.

Una nuvola carica di pioggia si diresse sopra di loro ed iniziò a piovere a dirotto.

'Se avessi voluto ucciderti l'avrei già fatto, ma il padroncino Arthur non mi ha ancora ordinato di ammazzarti.' rispose senza battere ciglio.

'Perché!?' gli grida contro.

'Arthur cerca un Espeon bianco, vuole catturarlo per poi ucciderlo, io cerco una risposta alle mie domande... e la risposta è sottoforma di un Espeon bianco...' dice in modo enigmatico.

Mimy non capì bene quella risposta, stava solo cercando di prendere tempo e di ricaricarsi a dovere.

'Antheor, usa Volo!' il Greninja si smaterializzò.

L'allenatrice della Louponny puntò un dito contro Arthur.

'Mi arrendo... mi arrendo...' cade in ginocchio.

'Dove si trova l'Espeon bianco?' chiese Arthur.

'Non lo so... ma ti prego, non uccidere Mimy!'

'Uhm...' il ragazzo si volta.

'Andiamo, Antheor, c'è sfuggito nuovamente.'

Un fulmine nero si scaglia a velocità impressionante sulla Louponny, si blocca a mezz'aria sentendo le parole di Arthur.

'Non ucciderla, non ha le informazioni che stiamo cercando.'

'Come preferisce.' scompare e riappare accanto all'allenatore.

Si volta e parla nuovamente con il linguaggio pokémon.

'Addio, Mimy.'

La Louponny, ancora scossa dal combattimento si accascia a terra, l'allenatrice le da una bacca arancione e sembra riprendersi dall'accaduto. Continua a fissare Antheor mentre se ne va. Si rese così conto che quel Greninja avrebbe benissimo potuto ucciderla se solo non fosse stato fermato da Arthur.

"Sono ancora troppo debole, non posso combattere alla lega se prima non riesco a sconfiggere un pokémon al livello di Antheor. Ma come riuscirò a batterlo? Come faccio a raggiungerlo... basterebbe essere un gradino sopra di lui e ne sarei soddisfatta." pensò.

300 anni prima – Nona Torre

'Ne sei davvero sicuro, Fhadreal?' chiese.

'Si.. addio...'

'Addio, possa la buona sorte essere con te... per sempre...'
Spero vi possa piacere.

Grazie a Skar per il "mi piace", se ti va puoi anche scrivere un piccolo commento, accetto ogni sorta di critica costruttiva ^^
 
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