Ampharos

gigipuff

Passante
Sì, lo so che vi sto rompendo le balle, ma che volete? Scrivere fic è una mia grande passione, e voglio che anche utenti nuovi che nn hanno potuto leggerle sul vecchio forum ,ne abbiano la possibilità (come se poi a loro importasse qualcosa...). Ad ogni modo questa è una fic un pò alla Beautiful, succedono tante cose, si incasina un pò il tutto, ma a me è piaciuto scriverla... Come sempre critiche e giudizi sono sempre ben accette....

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Ampharos

PROLOGO

Tommy era un quattordicenne sveglio e vivace. Capelli castano chiaro portati corti, occhi dello stesso colore, e un fisico alto e abbastanza robusto: non era esattamente un "piccoletto"! Si interessava a tutto ciò a cui ci si poteva interessare, era un ragazzo colto e studioso, curioso ma non troppo. Un ragazzo perfetto, si potrebbe supporre: non proprio! Odiava tutti gli Ampharos indistintamente: alti, bassi, giallo scuro o chiaro, forti o deboli. E stranamente tutti gli Ampharos gli volevano bene: dalle parti dove abitava lui, a Sarrow, gli Ampharos erano molto comuni, ed era un grave problema. "Me ne andrò di qui, un giorno!" era solito ripetere parlando con il muro. Non riuscì ad andarsene in tempo: un bel giorno, bello solo a causa del sole che batteva forte sugli infissi delle finestre, sua sorella, Andy, si presentò con un regalo un pò particolare. Andy era una ragazza molto carina, due anni più grande del fratello, ma per molti aspetti diversa da lui: svogliata nello studio, pettegola, ma dotata di grande intelligenza. Il suo Pokémon preferito? Ma Ampharos, naturalmente! All'oscuro dell'odio del fratello nei confronti della pecora elettrica, decise di regalargli un bel Mareep. Tommy stranamente accettò il regalo senza fiatare. In realtà Tommy aveva un altro piccolissimo difetto: non era al corrente del fatto che Mareep si sarebbe poi evoluto in un Ampharos...

DUE ANNI DOPO

Una luce bianca, che superava lo splendore solare lo ricoprì: era il momento dell'evoluzione! Tommy era molto eccitato al pensiero di poter evolvere finalmente il suo Pokémon. Pochi secondi dopo un Flaaffy sorridente si presentò davanti agli occhi increduli del ragazzo. "Bravo Tommy!" gridò Andy mentre parcheggiava l'auto. "Grazie sorellona!" rispose lui felice per aver fatto evolvere il suo primo Pokémon, dopo due anni di allenamento intenso. "Dai, salta su! Ti offro un gelato." propose Andy al fratello. Mentre Tommy saliva in auto, la prendeva in giro dicendo:"Sei sicura di saper guidare bene? Ho solo sedici anni e la mia vita è ancora lunga!" Andy gli diede un dolce pugnetto sulla guancia, fingendo di essere arrabbiata. In realtà si dimostrò essere una guidatrice molto esperta, anche se una vecchietta mancata di soffio dal paraurti non ne sembrava molto convinta. Flaaffy intanto sedeva sul sedile posteriore, guardando fuori dal finestrino. Vedeva scorrere velocemente case, libri, auto e anche qualche foglio di giornale ogni tanto, fino a quando un Pokémon attirò la sua attenzione. Chi? Ampharos, che domande! Tommy fortunatamente non se ne accorse, ma sfortunatamente Andy lo vide. Skreeeek! Frenò di colpo e parcheggiò l' auto nel posteggio più vicino. Tommy scese dall'auto tenendo dietro la sorella, e domandandosi perchè si fossero fermati. Lo scoprì molto presto.

La figura di Ampharos era nascosta agli occhi di Tommy grazie ad un'auto che nel frattempo aveva parcheggiato proprio lì davanti. Andy aggirò velocemente l'auto, ma di Ampharos non c'era traccia. Tommy ancora confuso chiese alla sorella cosa fosse successo. Questa stava iniziando a rispondere, quando il verso di un Pokémon arrivò alle orecchie di Tommy: "Amphiiiii!". La sua espressione, da allegra qual'era, divenne accigliata. Si girò di scatto, e vide un Ampharos che trotterellava allegramente verso l'auto della sorella. Da accigliato divenne furente: "Flaaffy!" gridò in preda all'ira "Usa il tuo attacco più potente su questa specie di Pokémon!" Flaaffy rimase molto confuso, poi fece capire al suo allenatore che non poteva farlo. "SUBITO!" gridò Tommy ormai fuori di se. Flaaffy intanto non dava segno di voler attaccare. "Tommy, cosa ti prende?" gli disse Andy, spaventata per lo strano comportamento del fratello. Tommy non fece caso a quanto detto dalla sorella, e si slanciò contro l'Ampharos. Ampharos emise una leggere scarica elettrica dalla coda per difendersi, ma non raggiunse Tommy. Flaaffy si parò avanti, ricevendo l'attacco al posto del ragazzo. Ampharos, incredulo per quanto aveva fatto, e più che mai confuso, scappò via. Tommy lo rincorse con gli occhi rossi per la rabbia, ma nella fretta inciampò in un sasso e sbattè la testa a terra. 

"Tommy! Tommy! Rispondimi, perpiacere..." gridava Andy vicino al letto del fratello. I suoi occhi erano rossi, aveva pianto per ore. Tommy portava in testa una fasciatura legata molto stretta, per bloccare l'emorragia. Era un bel pò che non si svegliava, e Andy era in preda al panico. Quando iniziò a temere il peggio, gli occhi di Tommy si aprirono timidamente. La luce del sole filtrava attraverso le persiane leggermente alzate, e quella poca luce era abbastanza per illuminare la piccola stanza d'ospedale dove Tommy ed Andy si trovavano. Tommy intanto aveva alzato leggermente la testa dal cuscino, e faceva roteare gli occhi in tutte le direzioni per osservare l'ambiente dove si trovava. Flaaffy nel frattempo entrò trotterellando nella stanza per assicurarsi sulla salute del suo giovane padrone. Gli occhi di Tommy si spostavano incuriositi da Flaaffy fino alla sorella, poi disse lentamente: "Voi chi siete?". Andy scoppiò nuovamente a piangere e nel frattempo si chinò sul letto dove il fratello era steso e lo abbracciò forte. Tommy, sebbene confuso, non rifiutò quel dolce abbraccio, e scivolò in un sonno profondo. "Ha bisogno di riposare." pensò Andy, e uscì silenziosamente dalla stanza insieme a Flaaffy. 

La mattina dopo, Tommy si svegliò più allegro del solito. Si alzò subito dal letto e dopo aver sistemato un pò le coperte buttate a terra dalla sua impulsività, si diede all'esplorazione della piccola cameretta: realizzò di essere in un ospedale, ma non ricordava come c'era finito. Nello stesso momento Andy entrò nella stanza insieme a Flaaffy. Per la gioia di aver visto il fratello ristabilito gli corse incontro e gli gettò le braccia al collo. Tommy diventò rosso come un peperone, ma ricambiò l'abbraccio. Flaaffy corse incontro al ragazzo, e Tommy lo salutò con molta dolcezza: "Un Flaaffy" disse "Che ne dici di diventare mio amico?" Andy rispose al posto del Pokémon: "Ti piace? E' tuo, te lo regalo!". "Grazie mille... ehm.... com'è che ti chiami?" Andy stavolta trattenne le lacrime, pensando che poco a poco avrebbe recuperato la memoria, e rispose:"Andy. Il mio nome è Andy" Nello stesso momento una voce si diffuse attraverso gli altoparlanti: "L'orario delle visite è terminato. Time for visits is finished." "Tommy tornerò domani a prenderti con Flaaffy!" dicendo questo Andy diede un bacio sulla guancia al fratello, prese Flaaffy e se ne andò. Tommy si rificcò sotto le coperte pensando a quando avvenuto oggi, all'abbraccio affettuoso, al regalo, al bacio sulla guancia della ragazza. Diventò tutto rosso, ormai sapeva di essersi innamorato di Andy: quello che non sapeva era che si era innamorato della sorella.

Tommy non dormì molto quella notte, aspettava impazientemente il mattino, così la ragazza tanto carina e gentile del giorno prima sarebbe tornata: lei, almeno, aveva detto che sarebbe tornata. Tommy ci pensò un pò: non sapeva niente di quella ragazza, ma, a quanto sembrava, lei lo conosceva bene. Dovevano avere un rapporto molto confidenziale, almeno così potè capire dai suoi comportamenti. Ma aveva una strana sensazione: ieri, quando Andy gli aveva regalato il suo Flaaffy, gli sembrò di avere già vissuto quel momento. Non ci pensò più, e cercò di prendere sonno per quelle poche ore che gli rimanevano. La mattina dopo, quando Andy arrivò, Tommy stava ancora dormendo, quindi preferì non svegliarlo: si sedette accanto al suo letto e aspettò pazientemente il suo risveglio. Appena Tommy aprì gli occhi, fu svegliato da un caloroso "Buongiorno!" della sorella. "Ciao..." rispose Tommy, tutto rosso. "Beh, Tommy, alzati e cammina! Oggi si torna a casa, il medico ha detto che puoi finalmente andartene. Rivestiti, e andiamocene!" Tommy però rimaneva ancora sotto le coperte, arrossendo di nuovo. Andy lo notò, capì che aveva vergogna di lei e senza dire niente uscì dalla camera: "Un giorno ricorderà da solo..." pensò. Dopo essersi rivestito in fretta e furia, Tommy uscì da quella piccola camera d'ospedale, e trovò Andy ad aspettarlo. Questa lo condusse in auto e partì. A Tommy sembrò di aver vissuto anche questa scena. Ad un tratto Tommy fece una strana domanda alla sorella: "Chi è il tuo Pokémon preferito?" "Ampharos, non te lo ricordì più?" Tommy rispose: "Anche il mio, sai?" Così da quel momento, per assecondare la ragazza che gli piaceva tanto, il Pokémon preferito di Tommy era diventato Ampharos. 

"Qui è dove abitiamo, Tommy!" disse Andy dopo aver aperto la porta di casa. "Abitiamo già insieme? Wow, il nostro rapporto sta andando bene!" pensò Tommy, intanto. Flaaffy accolse Tommy festoso, correndogli intorno, in modo da attirare la sua attenzione. Tommy lo salutò dolcemente, e poi si diede all'esplorazione della casa, che aveva per lui qualcosa di familiare. In quello stesso momento suonò la porta all'improvviso, e Tommy si avvicinò alla porta, notando che chi aveva bussato era un ragazzo leggermente più grande di lui: era di media statura, robusto di fisico, e portava i capelli, di colore che si avvicinava molto al biondo, molto corti. "Ciao Ashley!" Andy salutò il suo ragazzo baciandolo sulla bocca e abbracciandolo. Tommy non riusciva a credere a quello che aveva visto, salì in quella che sembrava essere la sua stanza e si chiuse a chiave: inutili i tentativi della sorella a persuaderlo a cenare. La sera Ashley se ne andò presto. Appena Tommy sentì il rumore della porta che si chiudeva, scese giù in fretta e in furia e finalmente si decise a cenare, poi entrambi guardarono un pò di televisione sul divano. Andy si addormentò presto: Tommy, più deciso che mai, si avvicinò cautamente al suo viso e la baciò sulla bocca. "Uno a uno!" pensò, in quel momento molto soddisfatto di sè. 

Quando Andy si svegliò non trovò Tommy accanto a lei: in compenso riusciva a percepire un buon odore proveniente dalla cucina. Si alzò, un pò dolorante per aver passato la notte sul divano, e si avvicinò alla cucina. Vi trovò un Tommy molto allegro che stava discutendo animatamente con i fornelli, in quanto questi non davano segno di accendersi. Però Tommy era già riuscito a bollire il latte e a preparare delle fette biscottate con marmellata e burro. Andy fu felice del pensiero del fratello, il quale non aveva mai preparato la colazione prima di quel giorno. Dopo che entrambi si furono preparati, decisero di uscire per fare compere, e Flaaffy si avvicinò a loro facendogli capire di voler uscire insieme a loro. Appena misero i piedi fuori dal cancello di casa un Pokémon si avvicinò a loro lentamente. Naturalmente era un Ampharos, chi altri? Si avvicinò a Tommy, come se volesse essere accarezzato dal ragazzo. Ma Tommy aveva una strana sensazione, un istinto che lo portava a non accarezzare quell'Ampharos. Si girò e vide Andy che lo guardava, e si decise: l'avrebbe fatto! Pian piano tese la mano e accarezzò il suo pelo morbido. Successe tutto subito: l'odio di Tommy prevalse, chiuse la mano per strappare il morbido pelo dalla schiena dell'Ampharos, e questo, spaventato, emanò una scarica elettrica che attraversò tutto il corpo di Tommy, il quale svenne. Ampharos scappò, mentre Andy, confusa, si giurò che per il male che avevano fatto al fratello avrebbe odiato tutti gli Ampharos. Ma il problema era che a differenza di Tommy sapeva in che cosa si sarebbe evoluto il tanto amato Flaaffy. 

"Flaaffy, vieni qui!" gridò Andy rivolta alla piccola pecora, che tremava tutta con il corpo "Ascoltami bene: non voglio mai più rivedere Ampharos vicino a Tommy, mi sono spiegata? Quindi se hai intenzione di aiutarmi, rimani con noi. In caso contrario, ritorna dai tuoi simili, e non farti più vedere! Un' ultima cosa: non evolverti mai, o per te saranno guai!" Flaaffy era estremamente confuso e indeciso: combattere i suoi simili, o le persone che tanto l'avevano accudito e voluto bene fin dalla sua nascita? Scelse la prima possibilità, e con un gesto della testa lo fece capire a Andy. "Bene!" disse la ragazza. Raccolse Tommy, che nel frattempo era ancora a terra, e lo caricò in macchina. Si svegliò di soprassalto da un incubo: tanti Ampharos gli trotterellavano intorno, e si avvicinavano sempre di più, e all'improvviso utilizzarono contemporaneamente il proprio attacco elettrico. Appena sveglio, scese di sotto per incontrare Andy, ma non trovò nè lei, nè Flaaffy. Pensò a quello che era successo mentre accarezzava quell'Ampharos: uno strano istinto, che doveva aver rimosso dalla memoria, lo aveva portato a far del male a quell'Ampharos. Ma si promise che mai più l'avrebbe fatto: in caso contrario avrebbe procurato dispiaceri ad Andy che tanto li amava, si promise che si sarebbe adoperato in modo da cancellare quell'istinto, ma aveva bisogno di un'Ampharos. Dopo alcune ricerche, finalmente scoprì che Ampharos era la forma evolutiva di Flaaffy, e pensò: "Devo aiutare quel Pokémon ad evolversi! Chissà come sarà felice Andy..." 

Il giorno dopo Tommy si alzò presto, ma appena spalancò le finestre di camera sua, notò che il cielo era coperto da un cospicuo numero di nuvoloni grigi e neri. "Almeno non piove..." pensò Tommy, e subito si preparò e svegliò il suo amico Flaaffy. "Flaaffy, io devo uscire, ti va di accompagnarmi? Non dire niente a Andy, voglio farle una sorpresa!" Flaaffy, con gli occhi ancora mezzi chiusi dal sonno si alzò seppur affaticato, e seguì Tommy fuori di casa. Tommy si allontanò da casa per trovare dei Pokémon selvatici, affinchè Flaaffy potesse finalmente evolversi. Lì a Roth era difficile trovarne: solo stupidi Ampharos. I boschi di Loggy e Nieth erano troppo lontani, quindi Tommy scelse di accamparsi sulla collina lì vicino: era solito avvistare molti Pokémon volanti, ottimi per allenare Flaaffy. Taillow, Noctowl, Pidgeot, tutto inutile: Flaaffy ne sconfiggeva uno dopo l'altro, ma rimaneva sempre Flaaffy. Intanto il numero dei nuvoloni si moltiplicava, già alcune gocce di pioggia cadevano sui capelli brizzolati di Tommy. Decise così di prendere Flaaffy e tornare a casa. Appena arrivato nei pressi di casa sua, Tommy trovò un Pokémon che non si sarebbe mai aspettato di vedere: Ampharos! Non sembrava avere buone intenzioni, era stato troppe volte trattato male: dalla coda fece partire una scarica elettrica indirizzata verso Tommy, che amplificata dall'acqua lo prese in pieno. Tommy riuscì solo a gridare, prima di cadere a terra. Una seconda scarica prese in pieno Flaaffy, ma non sembrò danneggiarlo, anzi provocò in lui una strana reazione. Perse la lana che ancora lo ricopriva, il suo corpo da rosa diventò giallo, diventò un Pokémon diverso. Se non sapete chi sia, rileggetevi tutto il resto della storia... Lanciò una scarica elettrica che caricandosi con la pioggia colpì Ampharos, che comunque, seppur gravemente ferito, riuscì a fuggire. Andy, intanto, sopraggiunse sul luogo dell'incidente: vide Tommy, disteso a terra, e a fianco Ampharos, che un tempo era stato il tanto amato Flaaffy. "Vattene se ci tieni alla tua vita!" gridò. Ampharos non dava segno di volersi muovere. "Marowak, scaccia quell'Ampharos!" continuò in preda all'ira. Alla vista di un Pokémon di terra, Ampharos, ormai solo, non potè fare altro che fuggire via, e non tornare più a casa.

Andy passeggiava ansiosamente, mentre sulla porta metallica lampeggiava ancora quell'abbagliante luce rossa. Erano ormai ore che aveva portato Tommy all'ospedale e adesso aspettava l'esito della visita del dottore. Una donna, sulla quarantina, uscì dalla sala dove avevano portato Tommy e chiese ad Andy di seguirla. Entrarono in un ufficio abbastanza grande e ben arredato, quando la donna si chiuse la porta alle spalle: "Buonasera, signorina Withey. Lei è la sorella di Tommy, vero? Io sono la dottoressa Cath. Sono qui per parlarle delle condizioni di suo fratello..." non finì neanche di parlare che Andy la interruppe: "Come sta Tommy? Sta bene, vero? Non c'è pericolo per lui, vero?". La dottoressa Cath abbassò gli occhi e disse:"Beh, fortunatamente non c'è pericolo per la sua vita... ma..." "Ma cosa?"gridò Andy preoccupatissima. "Si calmi, signorina... Le stavo dicendo che per le gambe di suo fratello non c'è niente da fare... sono completamente paralizzate... deve aver preso una scossa molto forte..." "Ampharos!" gridò Andy talmente arrabbiata da non riuscire ad essere triste "Ma lo troverò, ah se lo troverò!!!" Salutò la dottoressa chiedendole quando avrebbe potuto vedere Tommy, e dopo esser stata informata che sarebbe potuta tornare solo il giorno successivo, decise di tornare a casa. Tornando a casa passò in libreria, e ne uscì con un libro che un giorno non si sarebbe mai aspettata di comprare: "Ampharos: debolezze e metodi per sconfiggerlo" 

"Amphiiii..." questo verso riecheggiava per tutti i boschi nei dintorni di Roth. Ampharos, rimasto ormai solo vagava senza una meta, con la speranza però di poter tornare a casa un giorno o l'altro. Continuando a camminare, si ritrovò nei pressi dell'ospedale dove Tommy era ricoverato. Mentre gironzolava lì attorno, notò la macchina di Andy parcheggiata là vicino. Poco dopo vide uscire la ragazza, mentre portava su una sedia a rotelle il fratello. Riconobbe Tommy e all'improvviso si sentì molto più triste di quanto lo era stato durante questi giorni. "Tommy, apettami qui, vado a prendere l'auto e la porto qui, ok?" disse Andy al fratello "Come se potessi muovermi..." rispose lui sarcasticamente ma con un tono vagamente infelice. Non aveva ancora accettato del tutto il fatto di non poter mai più camminare, sentire la terra sotto le scarpe, poter essere libero di andare dovunque in ogni momento: e tutto per colpa di uno stupido Ampharos! Ma Tommy aveva comunque apprezzato moltissimo il gesto del suo amico Flaaffy, che aveva visto lottare contro l'Ampharos, ora aveva voglia di rivederlo e di stare un pò con lui. Non sapeva ancora che il suo amico si era evoluto nel Pokémon che gli aveva privato per sempre dell'uso delle gambe: e non sarebbe stato molto contento si saperlo! Soprattutto se avesse saputo che Andy non li amava come una volta... 

"Andy?" Tommy chiamò la sorella, durante il viaggio di ritorno a casa. "Che c'è, Tommy?" rispose lei, e lui abbastanza imbarazzato continuò: "Ehm...io...beh,io...insomma...io ti piaccio?" appena ebbe finito di dire questa frase la bocca gli divenne completamente asciutta e il suo viso era più rosso di un pomodoro, ma ora come ora aveva bisogno di risposte. "Beh, certo che mi piaci, sei un bravo ragazzo, educato..." Tommy, non accontentandosi di questa risposta, continuò "Non intendevo in quel senso...come dire...in senso più...diciamo...intimo." A quel puntò Andy si trovò spiazzata: aveva già iniziato ad intuire che da quando il fratello aveva perso la memoria il loro rapporto non era più lo stesso di una volta, ma non addirittura fino a questo punto. Tommy, vedendo che Andy non accennava a rispondere disse: "Beh, forse è meglio che rigiri la domanda... beh...che specie di rapporto avevamo io e te prima che io perdessi la memoria?" A questo punto Andy poteva semplicemente rispondere che erano fratello e sorella e così tutto sarebbe andato per il meglio. Tommy, però, aveva subito già troppi shock per quella giornata: la lotta contro Ampharos, la notizia della paralisi delle sue gambe, e ora scoprire che la ragazza che tanto gli piaceva era sua sorella, non avrebbe contribuito a farlo sentire meglio, anzi l'avrebbe depresso più di ogni altra cosa. Fu allora che Andy prese una decisione, una decisione che le sarebbe costata molto: perdere Ashley, il suo ragazzo, e vivere per sempre con il rimorso nel cuore: "Beh, Tommy, in realtà tu eri il mio ragazzo..."

Tommy, a quelle parole, cambiò l'espressione della sua faccia. Lui...il ragazzo di Andy? Non riusciva ancora a crederci. La vista si annebbiò per alcuni attimi, attimi che sfruttò per riprendere fiato e riflettere su quanto gli era stato detto. Mentre pensava, notò che erano finalmente arrivati a casa. Andy dopo aver parcheggiato scese dall'auto pensierosa, chiedendosi se aveva fatto la cosa giusta. Tommy la seguì a ruota, ma notò che la sorella non stava tornando a casa, ma era uscita dal cortile, e si avviava verso il parco comunale cittadino. Pensò che era meglio non seguirla, e decise di entrare in casa. Ma appena mise il piede sulla soglia, sentì il verso di un Pokémon. Penserete che si trattasse di un comune Ampharos, e naturalmente di Ampharos si trattava, ma non era un comune Ampharos. Era proprio lui, l'amico di Tommy, che però non fu subito riconosciuto dal ragazzo. Ampharos cercò di far capire a tutti i costi a Tommy chi era, e dopo numerosi tentativi riuscì nell'impresa. "Beh, Amphy..." disse Tommy, felice di aver ritrovato il suo vecchio amico "entra in casa! Ah, non farti vedere subito da Andy..." dicendo questo mosse la sua sedia a rotelle verso la porta di casa "ho intenzione di farle una bella sorpresa!"

Intanto nel parco di Roth, una ragazza, Andy, piangeva disperatamente e si lamentava: "Ho dovuto rinunciare a tutto a causa degli Ampharos! Ho perso mio fratello, il mio ragazzo, la mia vita! Non è giusto! NON E' GIUSTOOOO!" Intanto un uomo, sulla cinquantina, con espressione abbastanza triste ma nello stesso tempo misteriosa si avvicinò a Andy e le disse: "So quello che ti è successo e so quello che ti succederà. Il tuo destino non ti sarà favorevole, ma sappi che lo sarà per la persona per la quale tieni di più. Tutto inizierà quando squillerà..." Nello stesso tempo un rumore che proveniva dalla tasca dei jeans di Andy: driiiin, driiiin. "Pronto?" "Buongiorno, signora Withey. Sono la dottoressa Cath, e l'ho chiamata per informarle che io e il mio gruppo abbiamo trovato una cura per le gambe di suo fratello. Dovete bagnare la parte paralizzata con il sangue del Pokémon dal quale è stato ferito... Pronto? Pronto? Mi sente signorina?" Ma ormai Andy non la sentiva più, aveva lasciato cadere il suo cellulare per terra. Certo, odiava gli Ampharos, ma sarebbe stata capace di ucciderne uno? La vita di un Ampharos o le gambe di Tommy? Mentre pensava, si ricordò dell'uomo col quale stava parlando prima. Naturalmente era scomparso, non che si aspettasse di trovarlo ancora lì, le persone misteriose di solito scompaiono sempre. Anche quello che gli era stato detto le suscitò delle preoccupazioni. Ma alcune parole gli erano rimaste impresse: "sappi che lo sarà per la persona per la quale tieni di più..." Tommy! Si decise: l'avrebbe fatto! Avrebbe salvato le gambe del fratello! Peccato che si fosse completamente dimenticata di un'altra cosa che aveva detto l'uomo: "Il tuo destino non ti sarà favorevole"...

Ma c'era un altro piccolo problema: Andy credeva che a ferire le gambe di Tommy fosse stato Amphy (l'Ampharos evolutosi da Flaaffy), e non l'altro, come in realtà era avvenuto. Ad ogni modo tornò a casa in fretta e furia, decisa a completare il lavoro prima della fine di quella giornata infernale. Aperta la porta di casa, salì in camera di Tommy per salutarlo, e con sua grande sorpresa trovo anche Amphy accanto al lettò del ragazzo. Il suo cervello ragionò alla velocità della luce, trattenne gli istinti d'ira, decise che avrebbe prelevato il sangue in un altro luogo, così chiamò Amphy invitandolo a fare una passeggiata con lei. Amphy, seppur riluttante, accettò. A nulla servirono le insistenti domande di Tommy sullo scopo della passeggiata, così, insospettitosi decise di seguirli. Passeggiarono a lungo: Andy e Amphy avanti, e lui dietro con la sua sedia a rotelle. Alla fine Andy svoltò per una strada sempre deserta, sicura di non trovarvi nessuno. Amphy intanto stava tremando dalla paura, non sapendo cosa avesse intenzione di fare la ragazza. Appena questa estrasse il coltello dalla tasca, Tommy uscì dal suo nascondiglio e gridò: "Cosa hai intenzione di fare? Sei impazzita?" Andy lo rispose con lo stesso tono di voce: "Io sto facendo tutto questo per te! Ho rovinato la mia vita per te!!!" pentitasi di quello che aveva appena detto abbassò il tono di voce e continuò " La dottoressa Cath mi ha detto che l'unico modo per curare la tua paralisi alle gambe è bagnarle col sangue del Pokémon che ti ha ferito." "Ma non è stato Amphy!" protestò Tommy. "E chi allora?" domandò Andy. "E' dietro di te!!!" è la risposta che ricevette. Dietro c'era quello stesso Ampharos che aveva ferito Tommy ed era estremamente furioso per essere stato battuto da Amphy. Stava caricando il colpo, ma Andy si precipitò contro di lui e lo trafisse con il coltello...

DUE ANNI DOPO

Tommy aveva da poco festeggiato il suo diciottesimo compleanno, e ora passeggiava, senza sedia a rotelle, per il parco della città assieme ad Amphy e alla sua ragazza. Si chiamava Miki e aveva pressappoco la sua stessa età. Era alta quasi quanto lui, capelli scuri e occhi dello stesso colore, nel complesso molto carina. Ma questo era un giorno triste per Tommy: chiese ai due si aspettarlo per qualche minuto e si diresse verso il cimitero della città, verso una lapide sulla quale era inciso un nome a lettere dorate: Andrea Whithey. Tommy cominciò a ricordare quel funesto giorno di due anni prima: sangue di Ampharos dovunque, delle gocce schizzarono anche sulle sue gambe, guarendole dalla paralisi, ma era troppo tardi per bloccare la scarica elettrica di Ampharos. Questa amplificata dalla parte metallica del coltello colpì in pieno Andy che era troppo vicina per evitarla. La scarica fu troppo forte e Andy non sopravvisse al colpo. Lei e l'Ampharos si accasciarono al suolo, ormai privi di vita. "Basta con i ricordi!" pensò Tommy e giratosi notò che Amphy l'aveva raggiunto e ora era accanto a lui. Insieme alzarono gli occhi al cielo per contemplare il tramonto del sole. Tommy si rivolse ad Amphy mentre si stavano allontanando dalla lapide di Andy:"Beh, Amphy, domani sorgerà un altro sole!"

FINE
 

Razile

Rappresentante di classe
è triste
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ma bella
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complimenti!
 
Qualche mese fa la rilessi, il mio commento resta lo stesso, anche se notai parecchi errori (grammaticali comunque, quindi correggibili).
 
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