Scusate il ripescaggio.
Ieri sera ho finito di leggere Eldest e volevo parlare con voi degli ultimi risvolti della narrazione.
Prima di tutto però, vorrei riassumere gli avvenimenti di Eragon e Eldest.
Non sono riuscito a mettere lo spoiler perchè credo che non ci sia più in questo nuovo forum, quindi vi avverto che, se continuate a leggere, vi trovere la trama dei due libri...fate un pò voi come volete...
ERAGON
Eragon e un ragazzino che vive a Carvahall insieme allo zio Garrow e al cugino Roran.
Un giorno, mentre va a caccia sulla Grande Dorsale, luogo temuto da tutti gli abitanti, trova una strana pietra liscia di colore blu zaffiro, non sa cosa sia e decide di portarsela a casa.
Dopo qualche giorno vede una crepa sulla pietra che si rompe definitivamente e ne esce un drago, che gli si avvicina alla mano, la tocca e gli lascia un marchio argentato, il “Gadwey Ignasia”.
Eragon scopre di essere legato mentalmente al cucciolo di drago, che Eragon decide di nascondere nel bosco per paura che venga notato, soprattutto ora che comincia a crescere.
In città nota un vecchio, Brom, che racconta storie su mitici Cavalieri di Draghi che avrebbero per anni tenuto la pace nel mondo, così decide di porgli qualche domanda senza però rivelargli la presenza del drago.
Parlando con lui decide di chiamare la sua dragonessa, dato che è una femmina, Saphira.
Mentre un giorno è nel bosco, due emissari dell’impero, i Raz-zac, degli strani mostri, attaccano la fattoria di suo zio, che rimane ucciso, e se ne vanno.
Eragon capisce che cercavano Saphira e lo rivela a Brom, che gli spiega che lui è diventato un Cavaliere e decide di portarlo via con lui.
Così cominciano il loro viaggio, andando di città in città in Alagaesia, e Eragon comincia a studiare la magia e l’arte della scherma con una spada consegnatagli da Brom, Zar-roc.
Arrivano a Terim dove incontrano Jeod, un amico di Brom, e i due decidono di raccontare a Eragon tutta la storia.
Così inizia il racconto di questi Cavalieri di Draghi che sono nati dalla pace tra Elfi e Draghi, e che per anni hanno vissuto a Illirea.
Un giorno nacque però un cavaliere oscuro, Galbatorix, che perse il suo drago in una battaglia con gli Urgali (una specie di troll) e chiese al consiglio dei cavalieri un nuovo drago, ma dato che questi glielo negarono, lui rubò un uovo e con la magia nera obbligò il cucciolo, che chiamò Shruikan, ad obbedirgli.
Da qui cominciò la battaglia nella quale dei cavalieri, che presero il nome di rinnegati, si unirono a Galbatorix e ucciserò gli altri…il più famoso di questi fu Morzan, il primo ad unirsi a Galbatorix e l’ultimo a morire.
Così Galbatorix conquistò la città di Illirea, la chiamò Uru-baen e la fece capitale del suo Impero.
Quindi, dopo il racconto Brom e Eragon si diressero a Dras-Leona per raggiungere e uccidere i Raz-zac sulla montagna chiamata Helgrind, loro dimora.
Ma questi gli tendono un agguato e uccidono Brom.
Eragon è salvato da Murtagh, un uomo strano e cupo, che aiuta Eragon e Brom a mettersi in fuga.
Brom, ormai in fin di vita, decide di rivelare a Eragon il suo grande segreto, lui è stato un cavaliere e il suo drago si chiamava Saphira…però fu ucciso dai rinnegati e per vendetta uccise Morzan.
Brom viene sepolto e Murtagh rivela a Eragon di essere il figlio di Morzan riuscito a sfuggire al controllo del folle Galbatorix.
Però vengono catturati e portati nelle prigioni di Gilead dove Eragon riesce sconfiggere momentaneamente lo spettro Durza e a fuggire insieme a Murtagh e Arya, un’elfa trovata nelle prigioni.
Insieme si recano nel Farthen Dur, dimora dei Nani governati da Rothgar e dei Varden governati da Ajihad, dove Arya si risveglia e viene curata.
Qui ha luogo una battaglia quando la città sotterranea di Tronjheim viene attaccata dagli Urgali capeggiati da Durza; Eragon dimostra tutta la sua forza e il suo coraggio sconfiggendo Druza anche con l’aiuto di Saphira e Arya e di uno sconosciuto “Storpio che è sano” che gli parla attraverso la mente.
Nonostante abbiano vinto, Eragon è rimasto segnato da una cicatrice sulla schiena come quella di Murtagh, a cui l’aveva inflitta il padre, Morzan, quasi uccidendolo.
ELDEST
Il racconto riprende da dove si era interrotto in Eragon.
Gli Urgali hanno catturato Ajihad insieme ai Gemelli (due oscuri e sinistri stregoni) e a Murtagh.
I Varden cercano nei cunicoli del Farthen Dur e trovano Ajihad morto, ma degli altri nessuna traccia…quindi presumono che anche gli altri siano stati uccisi.
Dopo i funerali del re, Eragon assiste all’incoronazione di Nasuada, figlia del defunto Ajihad, al trono dei Varden e decide di appoggiarla, poi, parte con Arya e Orik, un nano suo amico, per Ellesmera, la capitale degli elfi nella Du-Weldenvarden.
Prima della partenza, re Rothgar, sovrano dei Nani, regala a Eragon un elmo con la proposta di entrare nel suo clan, il Durgmist Ingietum, e Eragon decide di accettare.
Dopo un lungo viaggio Eragon giunge alla Du-Weldenvarden nella città di Ellesmera, dove conosce la regina Islanzadi e scopre che Arya è la principessa erede al trono.
La regina gli assegna la dimora di Vrael, l’antico re dei cavalieri, e lo conduce su una collina, dove incontra un cavaliere vestito d’oro e il suo drago dorato, mentre Eragon era convinto che fossero tutti morti.
Eragon scopre così che Oromis, il cavaliere, è il Saggio Dolente (o Storpio che è sano) che lo ha aiutato mentalmente nel Farthen Dur, e scopre che ha scelto questo nome perché, durante la battaglia tra Cavalieri e Rinnegati, gli è stata mutilata una parte di cervello, la parte utilizzata per fare incantesimi.
Il suo drago dorato invece, Glaedr, ha la zampa posteriore destra mutilata.
Eragon inizia il suo addestramento con Oromis che gli spiega i segreti della magia e dell’Antica Lingua che si utilizza per fare incantesimi e sulla scrittura, mentre altri Elfi lo aiutano nell’arte della scherma e Eragon si rende conto che è molto inferiore a loro, nonostante il suo corpo stia lentamente cambiando, prendendo i lineamenti di un corpo elfico.
Durante un festeggiamento, l’Agaeti Blodhren, il festeggiamento per ricordare il Patto di Sangue tra Elfi e Draghi, Eragon subisce un incantesimo fatto appunto dai Draghi, che completano il suo cambiamento in Elfo e gli eliminano ogni ferita sul corpo, compresa la cicatrice sulla schiena e i dolori ad essa relativi.
Eragon così acquisisce le capacità fisiche e mentali di un elfo, riesce a muoversi velocemente e acutizza i sensi, inoltre riesce ad utilizzare meglio gli incantesimi e ad espandere la mente su un’area più vasta.
Mentre cerca di divinare Arya, ormai ripartita per il Farthen Dur, Eragon scopre che i Varden sono andati nel Surda, un paese dei Varden, e che si preparano alla battaglia con l’impero.
Eragon decide di lasciare Ellesmera e si dirige nelle pianure Ardenti, dove incontra Nasuada e il suo esercito, contrapposto all’esercito imperiale.
Inizia la battaglia e Eragon, insieme agli stregoni del Du Vrangr Gata, cerca di eliminare gli stregoni nemici e inizialmente sembra che i Varden abbiano la meglio, ma i soldati dell’impero sono moltissimi e cominciano a ribellarsi alla sconfitta.
Alla fine giungono i Nani guidati da Rothgar e sono pronti a entrare nella battaglia quando nel cielo spunta un drago rosso…questo significa che un altro delle 3 uova di Galbatorix si è aperto (le uova inizialmente erano 3, uno di Saphira, uno di questo nuovo drago, e uno ancora chiuso).
Eragon va a combattere con il nuovo cavaliere e gli sembra di conoscerlo gia, gli scopre i viso e riconosce il volto di Murtagh.
Murtagh gli racconta di come sia stato catturato dai Gemelli nel Farthen Dur e di come sia stato condotto da Galbatorix, di come si sia aperto per lui l’uovo di Castigo, il suo drago, e di come, infine, Galbatorix li abbia obbligati a giurargli fedeltà nell’Antica Lingua.
Gli svela inoltre che Galbatorix vuole Saphira, poiché è l’unica dragonessa femmina a potersi quindi accoppiare con un drago maschio per creare una nuova progenie di draghi.
Nel frattempo dal fiume Jiet giunge nelle pianure ardenti la nave guidata da Roran, cugino di Eragon, e che trasporta tutti i cittadini di Carvahall, fuggiti in seguito ai ripetuti attacchi dei Raz-zac e degli imperiali per catturare Roran.
Quest’ultimo uccide i due Gemelli traditori così che le difese arcane dell’esercito imperiale crollino.
Dopo questo Murtagh prende Zar-roc, la spada di Eragon un tempo appartenuta a Morzan, suo padre, e gli spiega che la spada deve essere ereditata da Murtagh, poiché è il suo Eldest (figlio maggiore) e non dal suo figlio minore, rivelandogli così che anche Eragon è figlio del celebre cavaliere Rinnegato.
Inoltre decide di lasciarlo libero intimandogli non mettersi più sulla sua strada, poiché Galbatorix gli impedirebbe di lasciarlo sfuggire un’altra volta.
La battaglia finisce a favore dei Varden, ma per Eragon è stata una sconfitta, perché non solo ha perso, ma ha anche scoperto di essere figlio di un rinnegato.
Nasuada e Arya cercano di consolarlo spiegandogli che lui non è suo padre e poi Eragon si chiarisce con Roran, giungendo alla conclusione che Garrow era il suo vero padre, poiché l’ha educato e cresciuto e che, quindi, Roran è suo fratello.
Allora…devo dire che questo secondo libro mi è piaciuto nettamente di più rispetto al primo, perché il primo ha perso troppo tempo nel racconto del viaggio, anche se era necessario, poteva perdere meno tempo e descrivere con maggiore attenzione cose più importanti al fine del racconto, come la battaglia e la fine dei rinnegati e così via…
E voi?
Cosa ne pensate?