Questa domanda era l'oggetto di alcune mie discussioni recenti con Syrio, AMD e Auron, quindi t'invito a darvi un'occhiata se vuoi avere già qualche argomento pro e contro. Tieni presente che questa domanda e pure la seguente (che è ovviamente legata) costituiscono probabilmente i dibattiti politici e economici più accesi del momento in Occidente e in particolare in Europa.
Il protezionismo prima di tutto non è né bene né male, ma qualcosa che viene applicato da praticamente tutti gli Stati del mondo in dimensioni più o meno marcate. Solo negli ultimi decenni sotto l'influsso delle politiche neo-liberiste vi è stata la tendenza in Europa a diminuire le politiche protezioniste sia all'interno che all'esterno delle frontiere continentali ; come risultato, le merci cinesi a basso costo hanno invaso il mercato locale europeo, merci che tra l'altro sono per buona parte prodotte da aziende occidentali che hanno delocalizzato la loro produzione in Asia per pagare di meno la manodopera. Tali aziende quindi 1. approfittano della delocalizzazione per non pagare le tasse nel proprio paese, 2. fanno sparire centinaia di migliaia di posti di lavoro possibili in Europa e 3. approfittano della sparizione o dell'alleggerimento dei dazi doganali per far comprare in Europa le merci che hanno prodotto loro stessi altrove. Conclusione : arricchimento spropositato degli imprenditori in questione e impoverimento generalizzato dei lavoratori nel continente.
Allo stato attuale, la necessità di un maggiore protezionismo è una verità ormai assodata per più o meno tutti i politici in Europa e cambiano solo gli oggetti a cui si applica il protezionismo : per la destra si tratta di proteggersi da qualsiasi cosa venga dall'estero (inclusi gli esseri umani) tranne eventualmente i capitali, mentre per la sinistra il protezionismo si applica solo ed esclusivamente ai capitali e alle merci.
(Mi perdonerai se sposto il topic, ma è chiaramente una discussione da AC&R.)