PCentral Forum: Last Heresy [VM. 16]
- Autore discussione Lord Bel
- Data d'inizio
L
Lele 92
ripetoThe Raziel ha scritto:
...
Huh? Quando lo ha detto?The Raziel ha scritto:
LordRebelExtravaganza
Rappresentante di classe
é vero..nessuno rompe quando facci stupidi post ( + o - insomma)--(The King)-- ha scritto:
S
Super Warrior
nel suo ultimo post.Carmageddon ha scritto:
LordRebelExtravaganza
Rappresentante di classe
Allora...Cercando su Google ho trovato delle immagini su questo manga Batlle royale...Non mi sembra nulla di scandaloso..a parte qualche vignetta..beh considerando che è ispirato a questo nn mi aspetto rose e fiori XD
LordRebelExtravaganza
Rappresentante di classe
POtresti postare il link di quella recensione plz?
guggiammi
thread killer
LordRebelExtravaganza
Rappresentante di classe
Apro un topic su battle royale scusaci^^ ^^◄']Dunque, non credete che si stia andando troppo OT?
Questa è la mia Fan-Fic o è un topic dove parliamo di battle royale?
Devo *Per Forza* seguire alla lettera quella trama? No.
Il mio è solo uno spunto.
Capitolo 1: Sogno o Realtà?
Ero in mezzo ad una prateria. Era tutto verde, un verde che si stendeva anche oltre l'orizzonte. L'erba era alta almeno fino alle ginocchia, ed era tutta cosparsa di bellissimi fiori di vario colore. Non c'erano alberi o cespugli, solo grandi distese d'erba. Mi girai: dietro di me c'erano Ratman, Liuton e Serena. I primi due stavano correndo, e sorridevano. Probabilmente stavano ancora giocando a chi correva più veloce; dopotutto, sono ancora dei bambini. Li guardai e sorrisi. Ratman mi sorrise in risposta, e fece uno scatto atletico davvero notevole.
Tornai a guardare dietro di me, e notai che Serena era sdraiata, intrecciando qualche filo d'erba.
Mi sedetti anche io, vicino a lei. Aspettavo che fosse lei a dirmi qualcosa, ma non mi disse niente e continuava il suo inteccio di fili. Distolsi da lei lo sguardo, e tornai ad osservare gli altri due. Ratman era seduto a terra, con il fiatone. Liuton era in piedi [con il fiatone anche lui] e lo stava deridendo; probabilmente aveva vinto.
<Questa scena l'ho già vista...> mi dissi. Cercai di ricordare dove, ma non mi venne in mente niente.
Poi... all'improvviso... mi chiesi <Ma... io come sono finito qui?>. Mi voltai verso Serena, e le domandai <Sere, come siamo finiti qui?>. Lei continuò ad intrecciare erba, quasi come se non mi avesse sentito.
<Ehm... Sere... Serena?>. Nessuna risposta. Pensai che forse non voleva essere disturbata. Mi girai dall'altra parte, e mi sforzai di ricordare da solo: prima... già, la corsa in piscina, dove avevo perso spudoratamente. Poi, poi la chiacchierata con Serena, ed infine... la consegna dei disegni... Tentai di ricordare questo ultimo dettaglio, ma non mi venne in mente niente.
Tutt'ad un tratto ebbi un flashback: Lele che cadeva... gli altri utenti che cadevano, tossendo... io, che svenivo! Ora ricordavo tutto, ci avevano rapito. Mi voltai frettolosamente verso Serena <Sere, ma noi siamo stat...> e mi interruppi: Serena era in piedi, in costume da bagno. Aveva gli occhi chiusi, e lo sguardo felice. Arrossii tantissimo, e con voce tremolante le chiesi <Serena... ma cosa... Sere...?>. Lei si inginocchiò davanti a me, e posò le sue mani sulle mie spalle. Tum Tum... potevo chiaramente sentire il mio cuore battere forte, fortissimo.
Aprì dolcemente gli occhi, e mi sentii ancora più imbarazzato. <Serena... io... noi, no...> miagolai, ma lei sembrò non farci caso. Aprì la bocca si avvicinò a me...
<Lorbel... Lorbel... alzati!>. La sua voce suonava strana, troppo. Era una voce da maschio.
<Dai, Lorbel, alzati! Forza!> Ora ne ero sicuro, non era la sua voce. Inoltre mi stava scuotendo con forza le spalle. <Sere, smettila! Mi dai fastidio!>, ma lei continuava a scuotermi le spalle, e a dire <Lorbel, forza, alzati!> con una voce orribile. Cercai di staccare le sue mani dalle mie spalle, ma era una presa saldissima. <Smettila, Serena!> ma era inutile. Poi, tutto si offuscò, e allora iniziai a capire...
Aprii lentamente gli occhi. Wolf era chino su di me, e mi stava scuotendo con forza le spalle. <Lorbel su, svegliati!> mi diceva. Richiusi gli occhi, poi li riaprii. Ero ancora molto assonnato e scombussolato. Mi alzai e mi misi a sedere.
<Finalmente ti sei svegliato! Su, forza! Dammi una mano a svegliare gli altri!> mi urlò Wolf.
Mi guardai intorno: ero in una stanza dalle pareti metalliche, come un container; ma molto, molto più grande.
Notai che Wolf era inginocchiato davanti a Liuton, tentando di svegliarlo [esattamente come aveva fatto con me]. Gli altri utenti dormivano tutti, solo io e il lupastro eravamo svegli. Notai con piacere che Serena non era in costume.
<Phew, niente scene strane!> mi dissi, cercando di rassicurarmi. Il mio sguardo si posò sul suo viso, e... sul suo collo. Notai che portava un grande collare, come quelli che si portano dopo un incidente, ma un po' più piccolo. Era nero, e aveva una spia gialla lampeggiante. Mi girai: anche Wolf l'aveva, e anche Liuton. Anche tutto gli altri utenti del forum. Mi tastai il collo: anche io l'avevo.
<Porca puttana, Lorbel!> mi sgolò contro Wolf <Ma ti dai una mossa? Dammi una mano, accidenti!> urlò, mentre si alzava da Liuton e si dirigeva verso Carmageddon. Io non lo ascoltai, e continuai a palparmi il collo: dove eravamo? A cosa diavolo servivano questi collari? Perchè mi trovavo in questo luogo, assieme ad altre diciotto persone innocenti?
Mi feci forza, e aiutai Liuton ad alzarsi. Ingorai le sue domande, ed aiutai Wolf nello svegliare gli utenti rimasti.
Ben presto fummo tutti svegli, e la stanza risuonò di domande che ognuno porgeva al proprio vicino. Nessuno sapeva le risposte.
Il mio sguardo tornò a posarsi sugli strani collari: tastai ancora il mio collare, in cerca di pulsanti o altro. Niente.
Cercai di togliermelo, ma non ci riuscii. La gente iniziava a spaventarsi, e qualcuno anche ad urlare. Io ero preoccupato quanto loro, e sentivo che stavo per mettermi a piangere. Mi girai intorno in cerca del mio zainetto, dove tenevo sempre l’occorrente per ogni evenienza, forse anche per una situazione come questa. Non lo trovai.
Continuai a guardare, e notai che su una parete erano attaccati vari monitor: uno con una specie di mappa: sembrava un’isola, ed era divisa in sezioni di diverso colore, come le cartine politiche; uno altro monitor mostrava una lista di nomi e degli strani valori scritti a fianco [come %obbedienza, uccisioni, %warn, %valori vitali, biosegnale]; e ancora un altro monitor era spento. Forse era un gioco. Forse era solo la messa in scena di un gioco organizzato da Gika per rendere spettacolare il nostro incontro. Mi girai e, sorridendo, guardai gli altri utenti: la maggior parte di loro aveva una espressione di puro terrore. Wolf aveva in viso una strana espressione, quasi come rabbia. Cerberus e Rocket invece avevano una espressione di determinazione, ma non saprei dire bene di quale tipo. Carmageddon mollava cazzotti contro alla parete metallica con I.D.M. Kotoko e Serena piangevano, e il sorriso scomparve dalle mie labbra. Se era un gioco, perchè provocare tanta disperazione e sofferenza?
Mi stavo giusto avviando verso le due ragazze, per cercare di tirarle su, quando il monitor centrale della sala [quello che prima era spento] si accese. La sala cadde in silenzio: chi piangeva smise. Chi parlava o urlava si azzittì. Chi mollava pugni contro la parete si fermò. Tutti ora stavano guardando il monitor. Comparve la immagine di una persona, che disse: <Ciao, miei cari utenti. Benvenuti!>. Io non l’avevo mai vista, ma Carma lo indicò urlando: <Gika! Tu sei Gika!>. Ci fù un brusio generale, che però finì subito.
<Esatto, Carmageddon, sono proprio io: Gika> continuò l’immagine del monitor. Beh, almeno ora sapevamo come era veramente Gika. Assomigliava abbastanza alle foto che aveva postato e... dirò, non era neanche brutto come sembrava. <Ora che sapete chi sono, vi spiegherò le regole della gara.>.
<Gara? Quale gara?> chiese Raziel <Si tratta forse di un gioco? Era per questo che non sei venuto al raduno?>
<Si, si tratta di un gioco. E la posta in palio sono le vostre vite.> disse Gika, con una naturalezza che sembrava soprannaturale. La gente iniziò a ridere e a sogghignare, tranne me, Wolf, Rocket e C3rb. Io non ero così sicuro che Gika scherzasse, e forse lo pensavano anche loro..
<Lasciate che vi spieghi le regole del gioco: siamo su una piccola isola deserta, che la marina e la guardia costiera non conoscono. Il motivo è semplice: è stata creata da poco, apposta per voi, ed è irrilevabile dai satelliti. Questa isola è divisa in dieci settori, come potete vedere dallo schermo alla mia destra. Ad ognuno di voi verrà consegnato un equipaggiamento, composto da un’arma primaria e da un oggetto o un'arma secondaria.> sentenziò Gika. Stavo iniziando a capire, e iniziai a sudare. Pregai con tutto me stesso che non dicesse quelle parole... "uccidervi"...
<Ora voi siete diciannove. Fino a quando di voi diciannove non ne resterà soltanto uno, dovrete uccidervi a vicenda, con l'equipaggiamento che vi è stato fornito. Chi resta vivo, vince.> le aveva dette. Aveva detto proprio quello che avevo paura stesse per dire. Regnava il silenzio. Ci guardammo tutti, le nostre facce erano tese come corde di violino. Ora stava scherzando, stava sicuramente scherzando. Ma se stava scherzando, perché nessuno rideva? Perché il suo tono era così serio? Perché sembrava tutto vero?
No, non poteva essere come in quel fumetto... come in "Battle Royale"!
<Cosa… Cosa hai detto? Ucc… ucciderci?> balbettai, in preda ad uno strando freddo. Iniziavo anche a tremare.
<Hai capito bene, Lorbel. Uccidervi.> rispose Gika, con molta naturalezza. <Anzi, vi dirò di più> aggiunse <Ogni due ore, tranne le prime quattro, uno dei dieci settori verrà fatto saltare in aria, riducendo sempre di più le dimensioni dell’isola. E, ovviamente, chi ci si trova sopra salterà con il settore. Questo per prevenire che voi facciate i furbetti e vi nascondiate.> un altro fremito gelido mi percorse lungo la schiena. <Quindi capirete anche voi che dovrete concludere la gara entro 24 ore. Altrimenti... non ci sarà più spazio per farla, e soprattutto, non ci saranno più i concorrenti per farla!> e sorrise. Sembrava un pazzo, uno di quelli da mandare al manicomio, ma anche se sorrideva il suo sguardo era totalmente serio. Non era pazzo, lui era totalmente conscio. <Vedete i vostri collari? Sono multifunzionali.> continuò Gika <Servono come segnalatore satellitare per me, dove posso vedere la vostra posizione in tempo reale e i vostri dati. E possono fare anche molte altre cose utilissime...> ma non potè finire perchè fù interrotto da Mella che urlò <Ma tu sei pazzo!!!!>. Gika cambiò espressione. Non era più divertito e sorridente, ora era serio. Fece una smorfia, un ghigno. Premette un bottone sulla sua tastiera, e tutti con il fiato sospeso ci guardammo intorno per capire che effetto avesse avuto il bottone. Nessun effetto, sembrava. Guardai Mella: sudava freddo, sapeva di aver fatto una enorme cazzata ad opporsi a Gika in quel modo e in queste condizioni. Poi notai la lucetta del suo collare: era rossa, e lampeggiava sempre più velocemente. Anche gli altri l’avevano notata, e anche Mella. Guardò il suo collare, poi noi, poi urlò... vidi il terrore nei suoi occhi, poi... Ci fù un forte botto... chiusi gli occhi per la forte luce. Qualcosa mi schizzò sulle braccia e sulla faccia, ma non capii cos’era... la luce era ancora accecante... quando si dirado, di Mella era rimasto solo un corpo senza testa. Io ero sporco di sangue. Ora avevo capito, il collare era esploso. Ci furono altre urla, e qualcuno svenne. Io dentro di me ripetei più volte <Non può essere vero, è solo un sogno... sto solo sognando...>.
Una voce metallica mi riportò al mondo reale: <Mella è stato eliminato. Giocatori rimasti: Diciotto> e notai che nel monitor con i giocatori sul nome Mella comparve la scritta “Biosegnale Perso”.
<Io NON sono pazzo.> riprese Gika, con la faccia molto seria. Tutti si azzittirono. <Anzi, se Mella mi avesse fatto finire di parlare avrebbe saputo che i collari sono Esplosivi, e che io posso farli saltare in aria a comando.> e qui tutti si tocarono il collare, istintivamente. Probabilmente erano tutti preoccupati per la loro testa. Io incluso.
<Se tentate di scappare, esploderanno. Se tentate di ribellarvi, esploderanno. Se mi offendete, esploderanno. Tutto chiaro?>.
Regnava ancora un’atmosfera di assoluto silenzio. Gika riprese a parlare: <Ora si aprirà per voi una stanza. Ci saranno dei pacchetti con il vostro nome. Prendeteli. Se uno prende il pacchetto di un altro, esplode, quindi fate ben attenzione a cosa raccogliete. Apriteli, indossate l’equipaggiamento e uscite dal portone che si aprirà. Spargetevi nell’isola. Nella prima ora di gioco le vostre armi saranno bloccate, quindi non potrete ferire i vostri avversari. Dalla seconda fino alla fine potrete uccidervi quanto vorrete. Ogni volta che qualcuno morirà, si alzeranno le possibilità di vittoria per i rimanenti. Chi rimarrà in vita allo scadere del tempo vincerà Ah, ovviamente, questo solo se c'è un solo giocatore vivo. Se ne è sopravvissuto più di uno, moriranno tutti. Domande?>.
Connacht chiese, forse un po’ avventatamente: <Perchè? Perché tutto questo? Perché lo fai, Gika?>. Ancora il silenzio. Guardavamo tutti Connacht, sicuri che sarebbe esploso da un momento all’altro, proprio come mella. Gika si mise a ridere <Ahaha! Vuoi sapere perché? Vinci, e te lo dirò. Ora, se permettete, ho altro da fare. Buona gara.> e detto questo, il monitor si spense. Una parete si alzò, rivelando una sala piena di pacchetti ed un portone chiuso. <Si prega gli utenti di prendere il proprio equipaggiamento> disse la voce metallica.
Nessuno si mosse, probabilmente erano ancora tutti schockati. Io continuavo a fissare il corpo senza vita di Mella. <Non può essere... è un altro sogno... è solo un altro sogno...>. C3rb sputò per terra, e andò nella sala con i pacchetti dicendo <Vaffanculo a tutti. Vincerò questa gara del cazzo e me ne andrò da quest'isola maledetta>. Rocket e Wolf lo seguirono.
Mi feci ancora una volta coraggio, e li seguii.
Questa stanza era buia, e molto più piccola della precedente. C'era un grande tavolo, pieno di zainetti di varie dimensioni, con stampati dei nomi sopra. In fondo alla stanza si ereggieva un enorme portone metallico, probabilmente l'uscita verso l'isola.
Mi avvicinai con cautela, cercai il mio pacco e lo aprii: conteneva alcuni bengala rossi ed una doppietta stile americano [come quella che si vede in Doom3 RoE]. Intanto mi posizionai davanti alla porta, e attesi. Passò un minuto, e non accadde niente: probabilmente dovevamo prendere tutti l'equipaggiamento, e poi si sarebbe aperta. Mi girai: solo noi quattro eravamo pronti: gli altri erano ancora la, chi a piangere chi a disperarsi. <Ma vi date una mossa, porca miseria?> urlò Rocket. Probabilmente era molto stressato dalla cosa, e avrebbe voluto farla finita subito.
Dopo qualche urlo, tutti entrarono e presero il loro pacco. Mi avvicinai a Serena, per augurarle ogni fortuna possibile; ma appena la toccai mi diede un forte schiaffo, e mi urlò <Vattene, o ti ammazzo!>. Io mi ritrassi, non capivo. Lei scoppiò in lacrime, e mi disse <Ora siamo avversari, non fidanzati! Dobbiamo ucciderci!>. Io rimasi li impalato: ecco come Gika aveva rovinato la mia vita. Non solo mi stava obbligando ad uccidere i miei migliori amici, ma aveva anche trasformato la mia più cara amica in una... in una persona che ora mi odiava a morte. Iniziai a piangere anche io.
<Beh, sai che ti dico, Gika?> Urlai, mentre il portone metallico si apriva <Ti odio anche io! E spero che ti venga un cancro, se non riesco ad ammazzarti!>.
Misi un piede fuori, e mi guardai intorno: era una bella isola, con una spiaggia alla mia sinistra, una collina davanti a me e un grande bosco alla mia destra. Gli uccelli cinguettavano, le farfalle si posavano sui fiori multicolore, gli alberi ci regalavano ossigeno. Peccato che da lì a ventiquattro ore sarebbe tutto finito. Tirai fuori la grinta che è in me e urlai: <Riuscirò a fuggire da questa cazzo di isola!!!> e iniziai a correre, verso l’ignoto.
[Continua...]
Ero in mezzo ad una prateria. Era tutto verde, un verde che si stendeva anche oltre l'orizzonte. L'erba era alta almeno fino alle ginocchia, ed era tutta cosparsa di bellissimi fiori di vario colore. Non c'erano alberi o cespugli, solo grandi distese d'erba. Mi girai: dietro di me c'erano Ratman, Liuton e Serena. I primi due stavano correndo, e sorridevano. Probabilmente stavano ancora giocando a chi correva più veloce; dopotutto, sono ancora dei bambini. Li guardai e sorrisi. Ratman mi sorrise in risposta, e fece uno scatto atletico davvero notevole.
Tornai a guardare dietro di me, e notai che Serena era sdraiata, intrecciando qualche filo d'erba.
Mi sedetti anche io, vicino a lei. Aspettavo che fosse lei a dirmi qualcosa, ma non mi disse niente e continuava il suo inteccio di fili. Distolsi da lei lo sguardo, e tornai ad osservare gli altri due. Ratman era seduto a terra, con il fiatone. Liuton era in piedi [con il fiatone anche lui] e lo stava deridendo; probabilmente aveva vinto.
<Questa scena l'ho già vista...> mi dissi. Cercai di ricordare dove, ma non mi venne in mente niente.
Poi... all'improvviso... mi chiesi <Ma... io come sono finito qui?>. Mi voltai verso Serena, e le domandai <Sere, come siamo finiti qui?>. Lei continuò ad intrecciare erba, quasi come se non mi avesse sentito.
<Ehm... Sere... Serena?>. Nessuna risposta. Pensai che forse non voleva essere disturbata. Mi girai dall'altra parte, e mi sforzai di ricordare da solo: prima... già, la corsa in piscina, dove avevo perso spudoratamente. Poi, poi la chiacchierata con Serena, ed infine... la consegna dei disegni... Tentai di ricordare questo ultimo dettaglio, ma non mi venne in mente niente.
Tutt'ad un tratto ebbi un flashback: Lele che cadeva... gli altri utenti che cadevano, tossendo... io, che svenivo! Ora ricordavo tutto, ci avevano rapito. Mi voltai frettolosamente verso Serena <Sere, ma noi siamo stat...> e mi interruppi: Serena era in piedi, in costume da bagno. Aveva gli occhi chiusi, e lo sguardo felice. Arrossii tantissimo, e con voce tremolante le chiesi <Serena... ma cosa... Sere...?>. Lei si inginocchiò davanti a me, e posò le sue mani sulle mie spalle. Tum Tum... potevo chiaramente sentire il mio cuore battere forte, fortissimo.
Aprì dolcemente gli occhi, e mi sentii ancora più imbarazzato. <Serena... io... noi, no...> miagolai, ma lei sembrò non farci caso. Aprì la bocca si avvicinò a me...
<Lorbel... Lorbel... alzati!>. La sua voce suonava strana, troppo. Era una voce da maschio.
<Dai, Lorbel, alzati! Forza!> Ora ne ero sicuro, non era la sua voce. Inoltre mi stava scuotendo con forza le spalle. <Sere, smettila! Mi dai fastidio!>, ma lei continuava a scuotermi le spalle, e a dire <Lorbel, forza, alzati!> con una voce orribile. Cercai di staccare le sue mani dalle mie spalle, ma era una presa saldissima. <Smettila, Serena!> ma era inutile. Poi, tutto si offuscò, e allora iniziai a capire...
Aprii lentamente gli occhi. Wolf era chino su di me, e mi stava scuotendo con forza le spalle. <Lorbel su, svegliati!> mi diceva. Richiusi gli occhi, poi li riaprii. Ero ancora molto assonnato e scombussolato. Mi alzai e mi misi a sedere.
<Finalmente ti sei svegliato! Su, forza! Dammi una mano a svegliare gli altri!> mi urlò Wolf.
Mi guardai intorno: ero in una stanza dalle pareti metalliche, come un container; ma molto, molto più grande.
Notai che Wolf era inginocchiato davanti a Liuton, tentando di svegliarlo [esattamente come aveva fatto con me]. Gli altri utenti dormivano tutti, solo io e il lupastro eravamo svegli. Notai con piacere che Serena non era in costume.
<Phew, niente scene strane!> mi dissi, cercando di rassicurarmi. Il mio sguardo si posò sul suo viso, e... sul suo collo. Notai che portava un grande collare, come quelli che si portano dopo un incidente, ma un po' più piccolo. Era nero, e aveva una spia gialla lampeggiante. Mi girai: anche Wolf l'aveva, e anche Liuton. Anche tutto gli altri utenti del forum. Mi tastai il collo: anche io l'avevo.
<Porca puttana, Lorbel!> mi sgolò contro Wolf <Ma ti dai una mossa? Dammi una mano, accidenti!> urlò, mentre si alzava da Liuton e si dirigeva verso Carmageddon. Io non lo ascoltai, e continuai a palparmi il collo: dove eravamo? A cosa diavolo servivano questi collari? Perchè mi trovavo in questo luogo, assieme ad altre diciotto persone innocenti?
Mi feci forza, e aiutai Liuton ad alzarsi. Ingorai le sue domande, ed aiutai Wolf nello svegliare gli utenti rimasti.
Ben presto fummo tutti svegli, e la stanza risuonò di domande che ognuno porgeva al proprio vicino. Nessuno sapeva le risposte.
Il mio sguardo tornò a posarsi sugli strani collari: tastai ancora il mio collare, in cerca di pulsanti o altro. Niente.
Cercai di togliermelo, ma non ci riuscii. La gente iniziava a spaventarsi, e qualcuno anche ad urlare. Io ero preoccupato quanto loro, e sentivo che stavo per mettermi a piangere. Mi girai intorno in cerca del mio zainetto, dove tenevo sempre l’occorrente per ogni evenienza, forse anche per una situazione come questa. Non lo trovai.
Continuai a guardare, e notai che su una parete erano attaccati vari monitor: uno con una specie di mappa: sembrava un’isola, ed era divisa in sezioni di diverso colore, come le cartine politiche; uno altro monitor mostrava una lista di nomi e degli strani valori scritti a fianco [come %obbedienza, uccisioni, %warn, %valori vitali, biosegnale]; e ancora un altro monitor era spento. Forse era un gioco. Forse era solo la messa in scena di un gioco organizzato da Gika per rendere spettacolare il nostro incontro. Mi girai e, sorridendo, guardai gli altri utenti: la maggior parte di loro aveva una espressione di puro terrore. Wolf aveva in viso una strana espressione, quasi come rabbia. Cerberus e Rocket invece avevano una espressione di determinazione, ma non saprei dire bene di quale tipo. Carmageddon mollava cazzotti contro alla parete metallica con I.D.M. Kotoko e Serena piangevano, e il sorriso scomparve dalle mie labbra. Se era un gioco, perchè provocare tanta disperazione e sofferenza?
Mi stavo giusto avviando verso le due ragazze, per cercare di tirarle su, quando il monitor centrale della sala [quello che prima era spento] si accese. La sala cadde in silenzio: chi piangeva smise. Chi parlava o urlava si azzittì. Chi mollava pugni contro la parete si fermò. Tutti ora stavano guardando il monitor. Comparve la immagine di una persona, che disse: <Ciao, miei cari utenti. Benvenuti!>. Io non l’avevo mai vista, ma Carma lo indicò urlando: <Gika! Tu sei Gika!>. Ci fù un brusio generale, che però finì subito.
<Esatto, Carmageddon, sono proprio io: Gika> continuò l’immagine del monitor. Beh, almeno ora sapevamo come era veramente Gika. Assomigliava abbastanza alle foto che aveva postato e... dirò, non era neanche brutto come sembrava. <Ora che sapete chi sono, vi spiegherò le regole della gara.>.
<Gara? Quale gara?> chiese Raziel <Si tratta forse di un gioco? Era per questo che non sei venuto al raduno?>
<Si, si tratta di un gioco. E la posta in palio sono le vostre vite.> disse Gika, con una naturalezza che sembrava soprannaturale. La gente iniziò a ridere e a sogghignare, tranne me, Wolf, Rocket e C3rb. Io non ero così sicuro che Gika scherzasse, e forse lo pensavano anche loro..
<Lasciate che vi spieghi le regole del gioco: siamo su una piccola isola deserta, che la marina e la guardia costiera non conoscono. Il motivo è semplice: è stata creata da poco, apposta per voi, ed è irrilevabile dai satelliti. Questa isola è divisa in dieci settori, come potete vedere dallo schermo alla mia destra. Ad ognuno di voi verrà consegnato un equipaggiamento, composto da un’arma primaria e da un oggetto o un'arma secondaria.> sentenziò Gika. Stavo iniziando a capire, e iniziai a sudare. Pregai con tutto me stesso che non dicesse quelle parole... "uccidervi"...
<Ora voi siete diciannove. Fino a quando di voi diciannove non ne resterà soltanto uno, dovrete uccidervi a vicenda, con l'equipaggiamento che vi è stato fornito. Chi resta vivo, vince.> le aveva dette. Aveva detto proprio quello che avevo paura stesse per dire. Regnava il silenzio. Ci guardammo tutti, le nostre facce erano tese come corde di violino. Ora stava scherzando, stava sicuramente scherzando. Ma se stava scherzando, perché nessuno rideva? Perché il suo tono era così serio? Perché sembrava tutto vero?
No, non poteva essere come in quel fumetto... come in "Battle Royale"!
<Cosa… Cosa hai detto? Ucc… ucciderci?> balbettai, in preda ad uno strando freddo. Iniziavo anche a tremare.
<Hai capito bene, Lorbel. Uccidervi.> rispose Gika, con molta naturalezza. <Anzi, vi dirò di più> aggiunse <Ogni due ore, tranne le prime quattro, uno dei dieci settori verrà fatto saltare in aria, riducendo sempre di più le dimensioni dell’isola. E, ovviamente, chi ci si trova sopra salterà con il settore. Questo per prevenire che voi facciate i furbetti e vi nascondiate.> un altro fremito gelido mi percorse lungo la schiena. <Quindi capirete anche voi che dovrete concludere la gara entro 24 ore. Altrimenti... non ci sarà più spazio per farla, e soprattutto, non ci saranno più i concorrenti per farla!> e sorrise. Sembrava un pazzo, uno di quelli da mandare al manicomio, ma anche se sorrideva il suo sguardo era totalmente serio. Non era pazzo, lui era totalmente conscio. <Vedete i vostri collari? Sono multifunzionali.> continuò Gika <Servono come segnalatore satellitare per me, dove posso vedere la vostra posizione in tempo reale e i vostri dati. E possono fare anche molte altre cose utilissime...> ma non potè finire perchè fù interrotto da Mella che urlò <Ma tu sei pazzo!!!!>. Gika cambiò espressione. Non era più divertito e sorridente, ora era serio. Fece una smorfia, un ghigno. Premette un bottone sulla sua tastiera, e tutti con il fiato sospeso ci guardammo intorno per capire che effetto avesse avuto il bottone. Nessun effetto, sembrava. Guardai Mella: sudava freddo, sapeva di aver fatto una enorme cazzata ad opporsi a Gika in quel modo e in queste condizioni. Poi notai la lucetta del suo collare: era rossa, e lampeggiava sempre più velocemente. Anche gli altri l’avevano notata, e anche Mella. Guardò il suo collare, poi noi, poi urlò... vidi il terrore nei suoi occhi, poi... Ci fù un forte botto... chiusi gli occhi per la forte luce. Qualcosa mi schizzò sulle braccia e sulla faccia, ma non capii cos’era... la luce era ancora accecante... quando si dirado, di Mella era rimasto solo un corpo senza testa. Io ero sporco di sangue. Ora avevo capito, il collare era esploso. Ci furono altre urla, e qualcuno svenne. Io dentro di me ripetei più volte <Non può essere vero, è solo un sogno... sto solo sognando...>.
Una voce metallica mi riportò al mondo reale: <Mella è stato eliminato. Giocatori rimasti: Diciotto> e notai che nel monitor con i giocatori sul nome Mella comparve la scritta “Biosegnale Perso”.
<Io NON sono pazzo.> riprese Gika, con la faccia molto seria. Tutti si azzittirono. <Anzi, se Mella mi avesse fatto finire di parlare avrebbe saputo che i collari sono Esplosivi, e che io posso farli saltare in aria a comando.> e qui tutti si tocarono il collare, istintivamente. Probabilmente erano tutti preoccupati per la loro testa. Io incluso.
<Se tentate di scappare, esploderanno. Se tentate di ribellarvi, esploderanno. Se mi offendete, esploderanno. Tutto chiaro?>.
Regnava ancora un’atmosfera di assoluto silenzio. Gika riprese a parlare: <Ora si aprirà per voi una stanza. Ci saranno dei pacchetti con il vostro nome. Prendeteli. Se uno prende il pacchetto di un altro, esplode, quindi fate ben attenzione a cosa raccogliete. Apriteli, indossate l’equipaggiamento e uscite dal portone che si aprirà. Spargetevi nell’isola. Nella prima ora di gioco le vostre armi saranno bloccate, quindi non potrete ferire i vostri avversari. Dalla seconda fino alla fine potrete uccidervi quanto vorrete. Ogni volta che qualcuno morirà, si alzeranno le possibilità di vittoria per i rimanenti. Chi rimarrà in vita allo scadere del tempo vincerà Ah, ovviamente, questo solo se c'è un solo giocatore vivo. Se ne è sopravvissuto più di uno, moriranno tutti. Domande?>.
Connacht chiese, forse un po’ avventatamente: <Perchè? Perché tutto questo? Perché lo fai, Gika?>. Ancora il silenzio. Guardavamo tutti Connacht, sicuri che sarebbe esploso da un momento all’altro, proprio come mella. Gika si mise a ridere <Ahaha! Vuoi sapere perché? Vinci, e te lo dirò. Ora, se permettete, ho altro da fare. Buona gara.> e detto questo, il monitor si spense. Una parete si alzò, rivelando una sala piena di pacchetti ed un portone chiuso. <Si prega gli utenti di prendere il proprio equipaggiamento> disse la voce metallica.
Nessuno si mosse, probabilmente erano ancora tutti schockati. Io continuavo a fissare il corpo senza vita di Mella. <Non può essere... è un altro sogno... è solo un altro sogno...>. C3rb sputò per terra, e andò nella sala con i pacchetti dicendo <Vaffanculo a tutti. Vincerò questa gara del cazzo e me ne andrò da quest'isola maledetta>. Rocket e Wolf lo seguirono.
Mi feci ancora una volta coraggio, e li seguii.
Questa stanza era buia, e molto più piccola della precedente. C'era un grande tavolo, pieno di zainetti di varie dimensioni, con stampati dei nomi sopra. In fondo alla stanza si ereggieva un enorme portone metallico, probabilmente l'uscita verso l'isola.
Mi avvicinai con cautela, cercai il mio pacco e lo aprii: conteneva alcuni bengala rossi ed una doppietta stile americano [come quella che si vede in Doom3 RoE]. Intanto mi posizionai davanti alla porta, e attesi. Passò un minuto, e non accadde niente: probabilmente dovevamo prendere tutti l'equipaggiamento, e poi si sarebbe aperta. Mi girai: solo noi quattro eravamo pronti: gli altri erano ancora la, chi a piangere chi a disperarsi. <Ma vi date una mossa, porca miseria?> urlò Rocket. Probabilmente era molto stressato dalla cosa, e avrebbe voluto farla finita subito.
Dopo qualche urlo, tutti entrarono e presero il loro pacco. Mi avvicinai a Serena, per augurarle ogni fortuna possibile; ma appena la toccai mi diede un forte schiaffo, e mi urlò <Vattene, o ti ammazzo!>. Io mi ritrassi, non capivo. Lei scoppiò in lacrime, e mi disse <Ora siamo avversari, non fidanzati! Dobbiamo ucciderci!>. Io rimasi li impalato: ecco come Gika aveva rovinato la mia vita. Non solo mi stava obbligando ad uccidere i miei migliori amici, ma aveva anche trasformato la mia più cara amica in una... in una persona che ora mi odiava a morte. Iniziai a piangere anche io.
<Beh, sai che ti dico, Gika?> Urlai, mentre il portone metallico si apriva <Ti odio anche io! E spero che ti venga un cancro, se non riesco ad ammazzarti!>.
Misi un piede fuori, e mi guardai intorno: era una bella isola, con una spiaggia alla mia sinistra, una collina davanti a me e un grande bosco alla mia destra. Gli uccelli cinguettavano, le farfalle si posavano sui fiori multicolore, gli alberi ci regalavano ossigeno. Peccato che da lì a ventiquattro ore sarebbe tutto finito. Tirai fuori la grinta che è in me e urlai: <Riuscirò a fuggire da questa cazzo di isola!!!> e iniziai a correre, verso l’ignoto.
[Continua...]
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Mens
Amministratore di condominio
...e così Mella è stato il più sfortunato...o magari il più fortunato, dato quello che succederà...
Un consiglio? Potresti discutere con gli utenti interessati i capitoli dove appaiono, per renderli un po' più realistici rispetto agli utenti reali...
A proposito, che fine ha fatto il logo della fic? E questo "heresy"...significherà qualcosa?
Un consiglio? Potresti discutere con gli utenti interessati i capitoli dove appaiono, per renderli un po' più realistici rispetto agli utenti reali...
A proposito, che fine ha fatto il logo della fic? E questo "heresy"...significherà qualcosa?
Cerb
Parroco
Uhm, mi pare di riconoscermi...
... si si! Sono proprio io! XD
[me=Cerberus]wins.[/me][anche se l'avevo già capito dopo poco]
Bè, bella. Forse un po' prevedibile l'inizio per chi ha letto il libro/manga.
Pero', imho, era meglio far diventare off-limits le zone come in BR, perché [supponendo che le zone siano estratte a caso] potrebbe succedere che esplodendo ci si ritrovasse con più isolette separate.
S
Super Warrior
e qui si capisce che non è una fic come le altre!
bravo,molto bella!
;
ma...ma...ma io ^^
bravo,molto bella!
ma...ma...ma io ^^
Qualcuno ha capitoMens ha scritto:
Bravo Mens.
Lo sto già facendo. Cioè, l'ho fatto molto prima della scrittura, e credo di aver ingranato bene con quelli principali. Adesso, appena ho tempo, lo faccio con tutti
Quello l'ho già disegnato [versione 1.0] ma è horrible. Sto cercando di disegnarne un'altro, più decente.
Vedrete ^.^
The King
Amministratore di condominio
Lorbel è molto bella è fichissima sei un grande a scrivere queste cose , soprattutto l'esplosione di Mella, e di kome hai descritto lo stato dei personaggi, i + coraggiosi: Cerberus, Rocket,Wolf. A mio parere è un ottima storia fino a questo momento voto 9/10...
S
Super Warrior
uhm...gli spacconi saranno i primi a cadere,ve lo dico io come finisce,gli ultimi due saranno lorbel e serena,i quali si promettono di non uccidersi,e serena violerà la promessa vincendo.
[me=S.W.]Runs[/me]
[me=S.W.]Runs[/me]
The King
Amministratore di condominio
nn credo super warrior che serena tradisca Lorbel, per me la storia finirà in questa maniera:
Dopo aver elliminato alcuni dei concorrenti, rimangono Rocket, Cerberus, Lorbel e Serena.
Questi 4 rimasti formano un gruppo e sfidano il grande gkx, il primo a provare la sua potenza è Cerberu ke ne rimane sconfitto, alloa gika prende in ostaggio serena e rocket e lorbel si mettono alla sua ricerca. LA trovano in un castello la dimora del grande Gika rocket si butta addosso a gkx ma nn riesce e riamne ferito intanto Lorbel prende serena e cercano di scappare con il diversivo che creera rocket..... e poi ci sarà un lieto fine ....
Dopo aver elliminato alcuni dei concorrenti, rimangono Rocket, Cerberus, Lorbel e Serena.
Questi 4 rimasti formano un gruppo e sfidano il grande gkx, il primo a provare la sua potenza è Cerberu ke ne rimane sconfitto, alloa gika prende in ostaggio serena e rocket e lorbel si mettono alla sua ricerca. LA trovano in un castello la dimora del grande Gika rocket si butta addosso a gkx ma nn riesce e riamne ferito intanto Lorbel prende serena e cercano di scappare con il diversivo che creera rocket..... e poi ci sarà un lieto fine ....