Cloud's Revenge

gigipuff

Passante
Questa è una delle mie fic più vecchie...l'avevo postata un sacco di tempo fa nel vecchio forum, ma non mi andava di perderla e così l'horicopiata qui...si accettano commenti critiche o quant'altro...presto riposterò anche le altre...per sottrarle al destino della inevitabile cancellazione...
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Cloud's Revenge

PROLOGO

Febbraio, Anno 1996

Cloud aveva appena 8 anni quando gli fu regalato il suo primo Pokémon. Perse tutto il giorno a fantasticare su quale Pokémon gli avrebbero regalato. Pensò subito ad un Pikachu, poi ad un Jigglypuff, ad un Charmander, ad un Torchic e a centinaia di altri Pokémon. Tutti questi pensieri gli affollavano la testa, ma scomparvero appena i suoi zii lo chiamarono di sotto. Era il momento di scartare il regalo. Cloud viveva con gli zii, essendogli morti entrambi i genitori quando erano ancora molto piccolo con cause ancora sconosciute. L'unico ricordo che gli era rimasto dei suoi genitori era un Pokémon che non aveva mai visto poichè gli zii lo tenevano sempre chiuso in una gabbia. Ansioso, Cloud scese al piano di sotto trovando la Poké Ball sul tavolo. Gli zii lo fissavano con un sorriso stampato sulla faccia, ma era uno strano sorriso che non prometteva niente di buono. Cloud aprì la Poké Ball eccitato, ma tutti i suoi sogni sarebbero infranti nel giro di pochi attimi. La forma del Pokémon si delineò e apparve uno Spinarak, il Pokémon che più odiava. Gli zii si abbandonarono ad una risata malefica. Cloud era stanco di questa vita, stanco dei suoi zii, stanco di tutto. Prese Spinarak in spalla, uscì di casa e iniziò a correre senza meta. E da quel giorno di Cloud non si seppe più nulla.

Anno 2003

"Ciao,io scendo" dissi. Presi lo zaino e il mio Mudkip e mi avviai. Oggi dovevo partire per una commissione a Nieth City. Mia madre mi aveva affibbiato uno strano pacco da aprire solo in quella città. Ma ero troppo curioso. Ad un tratto passai per una vecchia casa abbandonata. Mi hanno raccontato che qui viveva un ragazzo della mia stessa età e i suoi zii. La casa però fu completamente distrutta un paio di anni fa, completamente bruciata. Mi hanno anche raccontato che l'incendio si propagò lentamente, ma stranamente le persone non riuscirono a scappare. Qualcuno afferma che li abbia bloccati una ragnatela... che stupidaggine!!! Beh, adesso è ora di partire. "Fermati!!!" Mi girai e una strana figura apparve avanti a me!

"Dove credi di andare?" riconobbi la persona che mi aveva chiamato: Aiko. Aiko era la mia vicina di casa, e la conoscevo da quando ero piccolo. Giocavamo sempre insieme, ma un giorno, che doveva essere il più felice si trasformò in quello più triste. Infatti il giorno in cui ricevetti il mio primo Pokémon, Mudkip, lei si trasferì. E dopo anni, nei quali non ci siamo più neanche sentiti, la rividi. Ormai era cresciuta, non era più la bambina di una volta. Aveva un Torchic in spalla, doveva essere il suo Pokémon. Ma allora l'aveva ricevuto. Non era partita di nascosto come aveva detto mia madre: aveva anche partecipato alla cerimonia durante la quale si poteva ricevere il primo Pokémon tra Mudkip, Torchic e Treeko. "Beh," dissi "dopo anni che non ci si vede si potrebbe anche salutare". "Non c'è tempo per i saluti. Ci sta seguendo. Dobbiamo fuggire! Seguimi e ti siegherò tutto" detto questo iniziò a correre. Io, senza sapere cosa stessi facendo, la seguii! Le gambe mi facevano male, ormai non sapevo più da quanto tempo stavo correndo. Aiko, davanti a me, non dava alcun segno di stanchezza. "Non ce la faccio più!!!" gridai ad Aiko. La ragazza si girò e capì che ero al limite. Ad un tratto svoltò l'angolo e scomparve. Svoltai anche io, ma lei era sparita. Ad un tratto una strana figura mi passò davanti, ma non sembrò avermi notato, forse perchè si stava facendo sera. Mi lasciai cadere al suolo per riposarmi di quella corsa. Mille pensieri affollavano la mia mente: Chi era quella figura? Perchè ci stava inseguendo? Che fine aveva fatto Aiko? Il sonno stava avendo il sopravvento, le palpebre mi si chiudevano. Ad un tratto caddi in un sonno profondo. Sognai: ma del sogno non mi ricordai niente. Ma mi ero svegliato ansimante di sudore, segno che non doveva essere stato un bel sogno. "Finalmente ti sei svegliato!". Mi girai e riconobbi Aiko: avevo voglia di farle mille domande, ma risposi solo con un "Ciao!!!"

"Senti," mi disse" io non posso restare qui. Rischierei di mettere in pericolo anche te. Ma dato che sei arrivato fin qui, almeno una spiegazione te la meriti. Io in realtà non mi sono trasferita: sono scappata di casa dopo la cerimonia di benvenuto per i nuovi allenatori. Tutto a causa di una persona.... Non ci voglio più pensare. Ormai quella persona pensa che io sia morta quindi ha finito di inseguirmi!"

"Eh? E cosa vorrebbe mai da te questa persona?" domandai incredulo.

"Vuole il mio Torchic!" disse "Ma non va bene uno qualunque. Deve essere per forza questo." "Come mai?" domandai sempre più confuso.

"E' la vendetta, il sentimento che lo spinge a muoversi! Quando io e te ricevemmo il nostro primo Pokémon tra quelli che volevamo, per lui non fu così! Dovette ricevere il Pokémon che non gli piaceva, e quindi decise di vendicarsi su tutti quelli che sono stati più fortunati di lui. Ti ricordi di Jake, il nostro amico, e quello che doveva essere il nostro compagno di avventura?" "Beh,sì!" risposi. "Un anno dopo aver ricevuto il suo primo Pokémon , Treeko, scomparve e nessuno ebbe più sue notizie!" Dopo aver riflettuto un pò su quello che mi era appena stato detto, rabbrividii. L'ultima persona che aveva iniziato la sua carriera di allenatore, quell'anno, ero proprio io!!!

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Anno 2004

Era passato quasi un anno dall'ultima volta che avevo visto Aiko. Dopo quel fugace incontro era scappata via, e nonostante avessi provato a rincorrerla era già troppo lontana. Durante tutto quest'anno ero stato con l'ansia di essere aggredito da quell'allenatore. Ma non era successo niente. E poco a poco dimenticai tutto, anche la sua esistenza. Ripresi la mia vita normale, ormai certo che non sarebbe più accaduto niente. Una mattina come le altre uscii per prendere un pò d'aria fresca. Marshtomp mi seguì, come era solito fare. C'era uno strano silenzio quella mattina, un silenzio raggelante. Ad un tratto desiderai rivedere Aiko: non so perchè, mi era passata davanti alla mente la sua immagine, e capii solo che avevo una gran voglia di rivederla. Ad un tratto vidi correre qualcosa nell'erba. Era molto veloce, e sembrava che stesse venendo dalla mia parte. La strana figura balzò fuori dall'erba e la riconobbi: era un Treeko, ansimante e tutto spaventato. Ma mi accorsi che Treeko non era solo, c'era qualcos'altro che si stava avvicinando. Poi il buio! L'unica cosa che ricordo è che persi i sensi e quando mi svegliai non ero più in un allegro prato verde...

Fui svegliato da violenti schiaffi in faccia. "Svegliati!!!" mi gridò una voce. Pian piano aprii gli occhi, e cercai di capire dov'ero. C'era una grande stanza buia, e polverosa. Qua e là qualche ragnatela sui muri, e le assi del pavimento erano di un legno che tutto sembrava fuorchè legno. Cercai di capire chi mi aveva svegliato. Riconobbi una strana figura, di un ragazzo che doveva avere più o meno la mia età. Era vestito di vecchi stracci, ed era tutto impolverato. "Chi sei?" chiesi ancora tutto agitato "Cosa vuoi da me?". "Non ricordo il mio nome, devo aver perso la memoria" dicendo questo tirò fuori dalla tasca un braccialetto, che un tempo doveva esser stato molto prezioso, ma adesso era solo un pò di ossido di oro "Su questo braccialetto doveva essere scritto il mio nome. Ma ormai è tutto rovinato. Si legge solo l'iniziale, una lettera C. Per stasera puoi dormire qui, ormai è tardi per tornare a casa!" Accettai con piacere l'invito, tanto a casa mia non c'era nessuno. Caddi in un sogno profondo. Sognai: ma non era un vero e proprio sogno, piuttosto mi tornarono alla mente tutti i ricordi dell'ultimo incontro con Aiko. "Stai attento a quell'allenatore" mi aveva detto "La diffidenza è la tua unica arma. Non fidarti di nessuno, neanche di me, se lo ritieni opportuno. Soprattutto guardati da Cloud.....guardati da Cloud.....guardati da Cloud!" Queste parole mi continuavano a girare per la testa dopo un anno in cui non ci avevo proprio dato importanza. Mi svegliai di soprassalto: nella confusione del risveglio mi ero completamente dimenticato di Marshtomp. Dov'era? E quel ragazzo il cui nome iniziava con la C? Rabbrividii: e se fosse stato lui Cloud? 

Mi alzai, togliendo un pò di polvere dai pantaloni. Sbattei un paio di volte le palpebre per abituarmi alla luce. Mi accorsi che non era notte fonda come pensavo, ma era già mattino. Subito iniziai a gridare cercando Marshtomp e il ragazzo misterioso. Però non ricevetti risposta. Non riuscivo a trovare nessuno, guardai in tutta la casa, ma era deserta. Ero stato imbrogliato, fregato, raggirato. Ero arrabbiatissimo con me stesso. Come potevo esser stato così stupido? Avrei dovuto subito intuirlo. Delle lacrime rigarono il mio viso, sapevo di aver perso la cosa più cara che avevo, ed era stata tutta colpa della mia stupidità. Per dieci giorni cercai inutilmente il mio Marshtomp, ma le mie ricerche non portarono a nulla. Ma non mi sarei mai rassegnato, l'avrei trovato. Mentre camminavo sulla via di casa, una figura attirò la mia attenzione. Era molto piccola, nascosta tra l'erba. Mi avvicinai molto lentamente, affinchè non si accorgesse di me. Ad un tratto la riconobbi: era un piccolo Eevee. Stava piangendo, aveva l'aria di essere molto piccolo. Era solo, doveva esser stato abbandonato,e dopo essermi abbassato, lo presi in braccio e lo portai a casa. Lo lavai e lo misi a dormire con me. Il giorno dopo lo lasciai andare, poichè non potevo privare un Pokémon selvatico della sua libertà.

Ma questo non dava segno di volersene andare, si era affezionato. Tanto meno io avevo voglia di lasciarlo andare, perchè, diciamoci la verità, solo uno stupido libererebbe un Pokémon, oltretutto abbastanza raro, come Eevee così facilmente. Così decisi di portarlo con me nel mio viaggio alla ricerca di Marshtomp. Camminammo per un pò di tempo, senza una meta, non sapevamo dove andare, e ormai non sapevo neanche se Marshtomp fosse ancora sano e salvo. Il sole era ormai quasi scomparso all'orizzonte ed ero troppo lontano da casa per tornarci, così decisi di cercare un posto per passare la notte: ma stavolta solo hotel, mai più vecchie catapecchie. Trovai un piccolo hotel, che recava sull'insegna l'immagine di un piccolo Igglybuff. Mi piacque subito e decisi di entrarvi: l'ambiente era accogliente e tranquillo. Alla reception mi diedero subito una stanza e decisi di andarvi per riposare un pò. Ma appena fui entrato, una voce mi sorprese dicendomi: "Finalmente sei arrivato, ti aspettavo!" 

Non potete immaginare la sorpresa che mi prese quando vidi chi mi aveva chiamato: era Mister C, quel ragazzo che mi aveva rubato il mio Marshtomp, quel ladro! Subito, senza pensarci mi scagliai contro di lui, con il proposito di prenderlo a pugni. Non ebbi nemmeno il pensarci, due loschi figuri mi presero da dietro, mi legarono le mani dietro la schiena, e mi bendarono gli occhi. L'ultima cosa che ricordai è che mi fecero un'ininiezione soporifera, prima di cadere addormentato e svegliarmi un pò di tempo dopo. Quando aprii gli occhi mi trovai in un luogo scuro, con un filo di luce che filtrava da uno spiraglio di una porta aperta.Mi guardai attorno e vidi Eevee legato con una corda e al suo fianco il mio Marshtomp legato anch'esso!!! Finalmente l'avevo trovato: dopo mesi di ricerca ero finalmente giunto alla mia meta. Riuscii poco a poco a slegarmi, e slegai subito dopo anche i miei Pokémon e iniziai a scappare. Sfortunatamente suonò l'allarme, ma non me ne preoccupai. Ero troppo felice di aver ritrovato Marshtomp, ma purtroppo la felicità non durò a lungo.... 

Mentre continuavo a scappare insieme ai miei Pokémon, notai due guardie che si erano gettate all'inseguimento. Io, essendo abbastanza veloce(modestia a parte...) riuscii a seminarle, ma notai che Eevee e Marshtomp non erano riusciti a tenermi dietro. Subito tornai indietro e molto silenziosamente mi infilai dentro una porta chiusa. Passate un paio d'ore sgusciai fuori, e notai una piccola apertura nel muro. Mi infilai lì dentro e vidi Eevee e Marshtomp legati. Ma proprio nel momento in cui entrai suonò l'allarme. Avevo pochissimo tempo prima che arrivassero le guardie, non c'era tempo per slegare entrambi i Pokémon. Non volevo separarmi di nuovo dal mio Marshtomp, ora che finalmente l'avevo ritrovato... Decisi! Slegai il Pokémon, lo presi in braccio e mi diedi alla fuga. Appena prima di uscire, dissi "Scusa!", e alcune lacrime scesero sul mio volto.Il Pokèmon che avevo abbandonato mi fece un sorriso come se avesse compreso che stavo facendo la cosa migliore. Corsi più che potevo, mi allontanai da quel lugubre edificio e mi nascosi tra le pietre che lo circondavano. Mi girai e guardai Eevee, pensai a Marshtomp abbandonato da me in quel carcere. Non so per quanto tempo piansi, pensando se avevo fatto la cosa giusta o no (in fondo Eevee era ancora troppo piccolo)poi mi addormentai. Ma ormai avevo scoperto che Marshtomp era sano e salvo, quindi non l'avrei lasciato lì. Il giorno dopo sarei tornato a riprendermelo, e questa volta per sempre! 

Era mattina presto, quando sgusciai fuori dal mio nascondiglio e mi incamminai sulla viottola che portava al fabbricato dove tenevano prigioniero Marshtomp. Consigliai a Eevee di non seguirmi, ma la sua ostinatezza ebbe la meglio. Arrivati nei pressi dell'edificio, notai che il posto sembrava ancora più desolato del giorno prima, nessuno in vista... Piano, piano mi avvicinai alla porta, tallonato a pochi passi da Eevee. Mentre cercavo di spiare all'interno attraverso il buco della serratura, il piccolo Pokémon iniziò a correre inspiegabilemnte intorno a tutto l'edificio: all'inizio non me ne preoccupai ma dopo un pò non lo vidi più. Era scomparso dall'altra parte dell'edificio: avevo perso anche lui! Ma si può essere così stupidi? Senza accorgermene dissi quest'ultima frase ad alta voce. "Beh, sì!" fu la risposta che ricevetti. Immediatamente mi voltai e con mia grande sorpresa trovai la persona che meno mi sarei aspettato di vedere: Aiko, la mia cara amica. "Questo è tuo, se non mi sbaglio" e mi mostrò il mio Eevee. "Dove l'hai trovato?" chiesi subito, senza neanche salutarla, ero così contento di non averlo perso. "Calmati, calmati! Potresti anche salutare,no? Comunque è stato lui a venire da me, appena mi ha visto!". Risposi solo con un "Ah!". Ripresi il mio Eevee e le dissi"Ci saluteremo dopo, adesso devo entrare lì dentro a riprendermi Marshtomp". Lei mi guardò, come se avessi detto qualcosa di anormale, poi mi disse:"Lì dentro? L'edificio è completamente vuoto!" 

Non potevo o almeno non volevo crederci. Facendo finta di non aver sentito e mascherando la mia espressione sorpresa, mi avviai alla porta, e senza pensarci due volte entrai, ignorando Aiko che da dietro mi intimava di non andare. Perlustrai tutto l'edificio, tutte le piccole salette, le porte, ogni cosa ma tutto era desolatamente vuoto. Avevo perso di nuovo Marshtomp, sempre grazie alla mia intelligenza: era ovvio che se ne sarebbero andati, ora che sapevo dove si nascondevano. "Ehi?" sentì Aiko che mi chiamava dopo avermi raggiunto nell'edificio "Tutto bene?" A quelle parole la aggredii: "Tutto bene? TUTTO BENE? Come può andare tutto bene? Mi rubano Marshtomp, e io dopo averlo ritrovato, lo perdo di nuovo! Può mai essere tutto a posto?". Lei si limitò a rispondere mantenendo la calma: "Ti capisco...". Io, sempre più arrabbiato più che con lei, con me stesso gridai:"Come fai a capirmi? A te non è successo niente di quello che è successo a me! Non ti hanno rubato il Pokémon sotto il naso, non ti hanno legato come un salame a tradimento, non ti sono sfuggiti davanti agli occhi!" Lei allora iniziò a piangere e disse:"Non è vero! Anche a me hanno rubato il mio Combusken, non sei solo tu quello che ha dovuto soffrire così tanto!" Io, dopo aver compreso quello che le avevo detto, riuscii soltando ad emettere un flebile "Scusa..." 

"Non ti preoccupare, non è niente. Non potevi sapere..." "Ehi!" le dissi interrompendola "Perchè non vieni con me? Sono quasi sicuro che il tuo Combusken sia stato rapito da quelle stesse persone che mi hanno portato via Marshtomp! Insieme riusciremo a trovarli molto prima che cercandoli ognuno per conto suo, non pensi?" "Beh...non lo so..." replicò lei "Non ho mai viaggiato con qualcuno prima d'ora. Sono sempre stato abituata a cavarmela da sola, senza aver avuto bisogno di aiuto. Mi troverei a disagio..." Non le diedi neanche il tempo di finire di parlare che risposi: "Non si discute! Tu vieni con me! Non accetto scuse!" poi abbassando un pò il tono di voce continuai: "Non voglio perderti di nuovo... anch'io ho sempre viaggiato da solo, da quando sono partito alla ricerca di Marshtomp..." a questo punto Eevee si avvicinò alla mia gamba, mordendo dolcemente i miei pantaloni: "Certo che ci sei tu con me Eevee!" continuai " Intendevo senza compagnia umana." Aiko quindi concluse: "Non lo so... ci devo pensare... dammi un pò di tempo! Mi farò viva io, non preoccuparti!" e corse via, senza che io avessi il tempo di replicare. Cercai di rincorrerla ma fu inutile: come al solito era troppo veloce per me! Presi Eevee e partii di nuovo alla ricerca di Marshtomp. Passò un mese circa, durante il quale non successe niente di particolare, nè rividi Aiko. Eevee era cresciuto, ormai sapeva badare a se stesso, riusciva anche a vincere alcune battaglie tra Pokémon, anche se questi non erano molto forti: qualche Pidgey, Taillow e al massimo qualche Pikachu: il minimo indispensabile per l'autodifesa, direi. Fino a quella sera, nella quale Eevee dimostrò di non essere inferiore neanche ai Pokémon di forza superiore a quelli affrontati fino a quel momento. 

Stavamo camminando tranquillamente per le strade di Nieth City, quasi al confine dei Boschi di Loggy. Il cielo era terso, non c'era una nuvola in cielo. Tutto era silenzioso, si poteva sentire anche il flebile rumore del respiro di Eevee. Ad un tratto, il rumore di un ramoscello spezzato: uno strano Pokémon si parò davanti a noi. Era molto simile ad Eevee, non proprio uguale. All'inizio non riuscii a discernerlo, ma quando un sottile raggio di luna lo rischiarò, riconobbi la figura di Espeon. Non aveva certo espressione amichevole, anzi sembrava abbastanza aggressivo. Non avevo modo di difendermi da lui, la mia unica speranza era di far combattere il mio piccolo Pokémon. "Te la senti?" gli chiesi. Lui emise un verso che interpretai come un sì. L'incontro fu breve: in poco tempo Espeon, grazie ai suoi poteri psichici, era riuscito a spazzare via Eevee. Ma quest'ultimo si rialzò, come per continuare a combattere. "Fermati!" gridai, ma non mi diede ascolto. Espeon con la forza della mente lo sollevò da terra, e fece per scaraventarlo contro una grande quercia. Senza pensare, corsi in direzione di Eevee, riuscendo a prenderlo al volo. Ma non riuscii a impedire di sbattere rovinosamente contro l'albero. Fortunamente, però, Eevee era salvo. Il piccolo Pokémon mi vide a terra e si slanciò contro Espeon. Il Pokémon Psico lo sollevò di nuovo con i suoi poteri, ma commise uno sbaglio. Espose Eevee alla luce lunare, e questo provocò in lui un cambiamento. Le sue piccole zampe da piccole qual'erano si allungarono e da marroncino scuro diventarono nere. Le orecchie si allungarono, il muso divenne più sporgente. Piccoli anelli di un giallo molto forte ricoprirono tutto il corpo, e la luce della luna li faceva risplendere facendoli sembrare di un oro luccicante. Il piccolo Eevee si era evoluto nel tenebroso Umbreon. Ora lo scontro poteva riprendere e avevo la sensazione che l'avremmo vinto! 

Umbreon appoggiò le sue zampe a terra e girò lo sguardo verso l'Espeon. I suoi piccoli occhietti rossi lo squadravano dalla testa fino ai piedi. Il pelo del Pokémon psico si rizzò tutto per la paura. Provò un contrattacco disperato con i suoi poteri psichici, ma la luce che emanava era inghiottita dall'oscurità del mio Umbreon. Poco a poco il potere di Espeon si stava esaurendo, l'oscurità stava ricoprendo anche le più alte cime degli alberi. La forza di Espeon poteva a stento illuminare se stesso, unica figura che era possibile distinguere nel buio generale. "Fermati, Umbreon!" gridai, iniziando anch'io a temere questo strano alone oscuro che proveniva da lui. Umbreon però non dava segno di volermi ascoltare, tutti i muscoli del suo corpo erano tesi, pronti ad attaccare Espeon. Ormai l'ira si era impadronita di lui....

Non mi era più possibile fermarlo, non sentiva neanche i miei richiami che lo intimavano di smetterla... Ma dovevo fermarlo! Mi alzai a fatica, e mi avvicinai a lui, e lo accarezzai un pò. Lui, però, ne sembrò turbato. Rivolse il suo sguardo verso di me, sentivo un brivido percorrermi tutto. Il suo sguardo era così gelido, che iniziai ad avere freddo sul serio. Stava per attaccarmi, ma ad un tratto si fermò. Il suo sguardo fuoribondo si calmò e le sue zampe si rilassarono. Cercò di grattarsi dietro la schiena con la zampa, poi prese a correre attraverso gli alberi, noncurante di nessuno. Ad un tratto "Espeon!" sentii gridare. Vidi Aiko correre verso di me, ma come se quasi non mi avesse visto mi superò e corse ad abbracciare il Pokémon. "Ehi, ascoltami!" disse poi rivolta a me "Io e il mio Espeon abbiamo deciso di accompagnarti, ok?" Io ancora confuso e sorpreso risposi: "Beh, sì... ma è tuo questo Espeon? ... e Umbreon dov'è?...ma...." "E' inutile che stai qui a blaterare, prendi il tuo Pokémon e andiamo!" Girai lo sguardo alla ricerca di Umbreon. Lo trovai mentre stava giocando tutto allegro con degli uccellini... Lo chiamai e lui si avvicinò a me, e strofinò la sua testa contro i miei pantaloni. E così, mi incamminai insieme ad Aiko alla ricerca di Marshtomp e Combusken, non avevamo una meta, ma almeno non ero più solo e già questo mi dava conforto. L'unica cosa che mi turbava era un brutto presentimento, un'angoscia che avevo nell'animo e non voleva andare via. Ma per il momento non le diedi peso... 

Maggio 2004

Sembrava strano, eppure solo pochi mesi erano passati da quando ero partito con Aiko, e mentre camminavo insieme a lei e ai nostri due Pokémon mi vennero in mente tante cose. Umbreon ed Espeon erano diventati grandi amici, e insieme solevano correre attraverso i boschi, per tornare poco dopo. Di Combusken e Marshtomp nessuna traccia. Ad un tratto un ragazzo che aveva pressappoco la nostra età si avvicinò a noi, tutto ansimante ci disse: "Io ho fallito, ma voi ce la potete ancora fare!" e scomparve, lasciando dietro di lui uno strano luccichio. Grazie a quella luce potemmo accorgerci di una piccola caverna nascosta dietro dei robusti pini. Aiko, curiosa, si avvicinò ed entrò insieme ad Espeon, io insieme ad Umbreon la seguii. Appena entrati ci accolse uno strano Pokémon. "Sceptile!" gridò Aiko. Il Pokémon sembrava triste, e stava seduto su una piccola roccia. Cercai di accarezzarlo ma la mia mano gli passò attraverso. Lasciò cadere un'ultima lacrima e scomparve. "Eh????" gridai tutto spaventato "Che è successo?" Aiko sembrava non meno sorpresa di me, e guardava la roccia dove pochi secondi prima era seduto Sceptile. Sentii di essere vicino alla fine di questa storia, ma avevo paura. Non so perchè, ma ne avevo e anche molta. Comunque proseguii e Aiko mi tenne dietro appoggiandosi alla mia felpa. Il sentiero roccioso ci condusse fino ad una grande cavità nella montagna. Qui in due gabbie separate vidi due Pokèmon: un Blaziken ed uno Swampert. Non volevo crederci, e infatti non ci credevo. Guardai Aiko e vidi che anche lei pensava la stessa cosa. Non ebbi più dubbi e corsi ad abbracciare il mio Swampert, stranamente evoluto, ma che non vedevo da tempo. "Benvenuti!" gridò Mister C dietro di noi con un Ariados in spalla. "Ciao Cloud!" dissi stranamente con molta calma...

"Ridacci i nostri Pokémon, o per te finirà male!" dissi spavaldo e sicuro di me. "Calma, calma. Quanta fretta! Prima vorrei parlare un pò con voi. Come saprete già, e non ho bisogno di mentirvi, il mio nome è Cloud! Ora tocca a voi presentarvi..." "Il mio nome è Aiko" disse prontamente la mia amica. "Tu invece come ti chiami?"disse poi rivolto a me ,e dopo aver notato che non mi decidevo a parlare "Che c'è? Ti hanno tagliato la lingua? Perchè non rispondi?". "Il mio nome... Non sono fatti tuoi!" conclusi. "Vuoi deciderti a stare calmo?" continuò "Stiamo solo dialogando, da buoni amici." "Tu non sei mio amico!" replicai. "Ok, ok... come vuoi. Beh, vuoi il tuo Pokémon? Vai a prenderlo! Aiko, vai anche tu!" Lo fissai con sguardo sospetto: non poteva essere così facile... Decisi di fidarmi e mi avviai insieme ad Aiko incontro ai nostri Pokémon. "Scansatevi!" gridò una voce dentro di noi. Io e Aiko ci spostammo appena in tempo per vedere due proiettili attraversarci di fianco. "Ahahahahaha! Credevate che sarebbe stato così facile?" Mentre evitavamo un altro proiettile, vedemmo apparire davanti a noi il ragazzo che avevamo visto fuori di qui, e a fianco c'era lo Sceptile. "Non c'è tempo per spiegazioni, il tempo è poco e per me è giunta ora di andare" iniziò "Il mio nome è Jake, e questo è il mio Sceptile!" Cercai di toccarlo ma la mia mano lo attraversò. "Non puoi toccarmi, io non sono più vivo. Cloud ha ucciso me e Sceptile... Ragazzi, ripongo in voi le mie ultime speranze. Addio..." e scomparve insieme al suo Pokémon. Cloud intanto si era avvicinato, e dall'espressione capii che non aveva buone intenzioni... 

"Umbreon, attacca!" gridai senza pensarci. Umbreon si slanciò contro Cloud che decise di far scendere in campo Ariados. "Scusami, Umbreon, l'ho già abbandonato una volta, non lo farò di nuovo!" sussurrai, mentre correvo incontro al mio Swampert. Aiko sembrava indecisa, poi mi guardò e disse:"Vai pure! A Cloud ci penso io! Espeon è il nostro turno! Aiuta Umbreon e ..." Non sentii il resto del discorso di Aiko, perchè ero troppo lontano, e anche perchè non mi interessava. Stavo correndo incontro al mio Swampert, non mi interessava più niente... Con la mano tremante forzai il lucchetto che teneva chiusa la gabbia, che si aprii senza fare questioni. Swamper e Blaziken uscirono finalmente fuori di lì, dopo tanti mesi di prigionia. Abbracciai velocemente Swamper e gli chiesi di aiutarmi. Fece un cenno, come per dire sì, e Blaziken lo imitò. La strada che mi riportava indietro sembrava interminabile, ma alla fine raggiunsi Aiko. Trovai lei, Umbreon ed Espeon legati dalla ragnatela di Ariados, incapaci di muoversi. "Liberali subito!"gridai rivolto a Cloud. Lui mi fece un sorriso beffardo e mi disse:"Ti propongo uno scambio: restituiscimi Swampert e Blaziken, e ti renderò i tuoi amici. Altrimenti i tuoi amici faranno una brutta fine..." e puntò la pistola alle tempie di Aiko. Blaziken si slanciò in difesa di Aiko, senza pensarci due volte, ma Cloud fu più rapido e gli sparò contro due proiettili. Blaziken cadde a terra, morto. "Blaziken!" gridò Aiko con le lacrime agli occhi, e scoppiò a piangere. Nello stesso momento altri due colpi partirono dalla pistola di Cloud. Mi passarono a due centimetri dalla testa, ma non avevano mancato il bersaglio. In quel preciso istante finì anche la vita di Swampert. Non ebbi la forza di piangere, lacrime ne avevo versate troppe,e la rabbia tenne legate le poche che mi rimanevano. Guardai Umbreon e sembrò aver capito. La stanza si oscurò, le ragnatele che tenevano imprigionati i miei amici si squarciarono. Non era possibile vedere niente, ma stranamente io ci vedevo, e al buio vedevo gli occhi rossi di Umbreon, accesi dall'ira. E distinguevo anche gli occhi di Cloud dilatati dalla paura. "Paura, eh Cloud? Adesso sei tu la preda, la MIA preda. La tua fine è segnata, non ti perdonerò neanche se mi chiedi scusa..." dicendo queste cose, mi avvicinai a lui e gli strappai la pistola di mano e la gettai via. Aiko intanto aveva smesso di piangere e sembrava anche lei infuriata. Ordinò a Espeon di utilizzare i suoi poteri contro Ariados. Il Pokémon psico lo sollevò in aria e lo scaraventò giù dal precipizio che si trovava al centro di quella strana caverna. Continuai a parlare con Cloud"Adesso sei solo,piccolo mio! E hai paura! La sento! E mi fa piacere... Volevi sapere il mio nome? Ok, te lo dirò. Mi chiamo Cloud, come te. E' un disonore per me avere il tuo stesso nome, ma d'ora in poi sarà un onore. Perchè sarò l'unico a portarlo!" Cloud stava tremando, ma riuscì a estrarre una pokéball con all'interno un Pidgeot e lo usò per scappare. "Scappa pure!" gli gridai. "Dovunque sarai ti troveremo e allora per te non ci sarà scampo..."mi venne in aiuto Aiko. Le ultime parole che riuscii a gridargli prima che si confondesse con l'azzurro del cielo furono: "La mia vendetta, la vendetta di Cloud, deve ancora cominciare!" Umbreon si strusciò vicino a me, e io lo accarezzai dolcemente.

FINE
 
Ultima modifica di un moderatore:

Mens

Amministratore di condominio
Bella. Un po' dark in alcune parti, ma non mer questo meno interessante, anzi...è vecchia, lo so, ma c'è la minima possibilità di un seguito? Un finale così aperto...

Se c'è un difetto è che è scritta un po' "velocemente", quasi senza descrizioni, ma ciò non pregiudica più di tanto il risultato finale...
 

gigipuff

Passante
In realtà avevo in progetto un seguito...ora non so...devo sistemare un pò la mia fic incompleta (Da Pallet a Viridian), e poi si vedrà...cmq lo so che la storia scorre troppo veloce in alcuni punti, è il problema delle fic a puntate troppo brevi...perdo un pò il filo e così sono costretto a tralasciare alcuni pezzi che avevo intenzione di scrivere...vedrò cosa posso fare...grazie dei consigli cmq...
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Gianluca

Zoidberg
Beh che dire.Non sono un professionista nel campo delle fic ma questa mi è piaciuta.Sì.Anche se Come Mens credo che sia veramente troppo dark in certi aspetti.Cmq Bravo
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