[Darken]Pokémos[Capitolo 1 - *]

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E siamo all'ultimo dell'anno. E ultimo capitolo di conseguenza.

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CAPITOLO 55: RISPOSTE E DOMANDE​
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Cloud Town, Torre Reale, 08/06/4783, circa le 17

«Da questa parte, e fate attenzione ai gradini.» Dodrio guidava il Gruppo lungo le scale a chicciola del palazzo reale, che avevano scoperto chiamarsi Torre Reale. Percorsero le altissime scale, poi svoltarono in un corridoio largissimo. Ai due lati, numerosi pannelli incisi mostravano varie immagini di pokémon. Improvvisamente, a metà corridoio, Emolga si fermò «Ehi, ma questi sono…»
«Quelli? Quelli sono i Loro di Aeria. In particolare, quel pannello mostra Thundurus.»
«Sì, ma quello chi è?» Domandò Emolga indicando il poKèmon che occupava l’altra metà del pannello.
«Quella è la Vera Forma di Thundurus.» Disse Eelektross «Quella che sprigiona la sua vera potenza. Non la assume quasi mai. Ma quando lo fa, è meglio non essere troppo vicino.»
Detto ciò, proseguì guidato da Dodrio, ed entrarono in una grande stanza circolare. Al centro, su un trespolo, stava Re Braviary. Sembrava che stesse passando il Gruppo ai Raggi X, tanto era intenso il suo sguardo. Poi Raichu notò altri due pokémon, semi-nascosti nell’ombra. Sul lato destro, una Togekiss fissava i componenti del Gruppo, con uno sguardo insieme dolce e attento. Sul lato sinistro, Aerodactyl aveva uno sguardo simile a quello di Braviary. Dopo una lunga attesa, il re parlò.
«Vi do il benvenuto, messaggeri di Elettria. Sono dieci anni che aspetto la vostra venuta.»
Di tutte le frasi, questa era la meno attesa. Fu Eelektross a parlare «Ci perdoni sua maestà, ma non capiamo.»
«Ovviamente. Lasciate che vi racconti. Dieci anni fa, come voi ora, vennero da me dieci pokémon di Draghia, e mi raccontarono una storia assai bizzarra. Dissero che una grave minaccia incombeva su Aeria, e spiegarono che i Loro stavano svanendo. All’epoca non diedi peso a questa storia. I Loro di Aeria erano ancora attivi, e pensavo bastasse. Impegnato in altri progetti di sicurezza nazionale (all’epoca una banda di banditi stava causando numerosi problemi in città) spiegai loro che non potevo prendere misure anche se avessi voluto, data la natura schiva dei Loro, e li pregai di andarsene. Con riluttanza, accettarono.»
«Poi, poco tempo dopo, venni a sapere che era stata attaccata una nave partita dal Lago Wind era misteriosamente scomparsa. Non ho mai saputo cosa sia successo. E contemporaneamente, il nostro paese perse energia. Solo poche settimane fa abbiamo capito che la causa è la scomparsa dei Loro. E infine hanno iniziato a girare voci su un gruppo di 11 pokémon. I paesi si mettono in assetto da guerra, viene alla luce che i Loro sono scomparsi, e il merito viene dato a questo misterioso Gruppo che ora ho davanti. Non chiedetevi come lo so: noi pokémon Volante veniamo a sapere tutto facilmente. In fondo, in ogni parte di Pokémos ci sono pokémon Volante. E quindi, suppongo che siate qui per chiedere anche a noi di allearci con Elettria.»
«Sì, vostra maestà.»
Il re sorrise «Dieci anni fa, i pokémon di Draghia mi avvisarono, e io rifiutai di ascoltarli. Se lo facessi di nuovo, andremmo incontro a un disastro. Quindi, a nome del popolo di Aeria, accetto. Mi unisco ufficialmente in alleanza con i popoli di Elettria, Laghia ed Alvearia.»
Il Gruppo era basito. Era stato facile, fin troppo. Nessuna richiesta, nessuna domanda. Ma soprattutto, finalmente avevano scoperto qualcosa sui dieci di Draghia di cui avevano sentito parlare.
«Ora, suppongo che abbiate fretta di ripartire. Aerodactyl.»
«Sissignore, I Drifblim per la nave e il trasporto sono già pronti come da lei richiesto.»
«Ottimo. E in aggiunta, tu e il tuo Portatore li accompagnerete fino alla partenza della nave. Togekiss, nel frattempo, se non ti dispiace, prepara la partenza delle truppe. La salvezza del paese dipende dalla nostra velocità.»
Il Gruppo era sempre più stupito. Sembrava che tutto fosse preparato in anticipo. Senza riuscire a parlare, seguirono Aerodactyl lungo un corridoio laterale, e si trovarono davanti un gruppo di Drifblim e Drifloon, oltre che un Archeops.
«I Drifblim sono pronti a partire Aero.»
«Grazie Arche. Allora, servono dieci Drifloon che trasportino i presenti. Credo che Emolga possa farne a meno, dico bene?»
«Ce-certo.» Disse Emolga, quasi spiazzato dal venir chiamato.
«Bene, allora possiamo partire.» E i Drifloon e Drifblim si alzarono in volo, trasportando il Gruppo, mentre Emolga, Arche e Aerodactyl volavano accanto.
 
Foresta delle nuvole, 08/06/4783, circa le 19
«Potremmo scendere qui un momento?» chiese Eelektross ad Aerodactyl, indicando la costruzione dei Quattro Templi che stavano sorvolando in quell’istante.
«Perché?»
«Ci hanno detto di farlo sulla strada del ritorno. Se sarà una trappola, ci basterà fuggire. E poi siamo in vantaggio. Il nemico si aspetterebbe di vederci venire dalla strada, non dal cielo.»
Aerodactyl annuì e fece un cenno. Mentre il grosso dei Drifloon e Drifblim proseguiva, quelli che trasportavano il Gruppo ed Archeops scesero.
Scendendo notarono un pokémon molto bizzarro venire verso di loro. Sigilyph li fissò e annuì «Perfetto, tutto come previsto.» borbottò. Poi alzò la voce «Vi stavamo aspettando. Benvenuti.»
«Grazie. Sei stato tu a chiamarci?»
«Sì e no. Ho solo seguito la profezia.»
«Profezia?» chiese Raichu.
«Qui al tempio ogni giorno vengono fatte circa venti profezie da un pokémon chiamato Xatu. Poi Sigilyph, che avete davanti, le interpreta, e Swellow, un terzo pokémon si cura di portarle al destinatario.» Spiego Aerodactyl
«Capisco. E queste profezie sono sempre corrette?» Chiese Tri, curioso.
«Se si seguono gli ordini sì. Vedi, il nostro compito è assicurarci che ciò che Xatu vede si avveri. Con l’occhio sinistro, vede il futuro peggiore. Con l’occhio destro, quello migliore. Il compito di noi Sigilyph, da generazioni, è assicurarci che sia il futuro migliore ad avverarsi.»
«Ma questo non spiega perché ci hai convocato.»
«E invece lo spiega. Siete qui perché così diceva la profezia di ieri.» Mostrò loro un foglio e lo aprì «Recito testualmente: Undici pokémon, ambasciatori che portano insieme pace e guerra, saranno incarcerati. Se saranno liberati entro le 13 del giorno successivo alla lettura di questa profezia, ed essi si presenteranno al tempio assieme a 13 altri pokémon, la loro missione potrà proseguire con successo. Se invece essi verranno imprigionati, grandi sciagure si abbatteranno entro 13 giorni su Aeria.»
«E questo è quanto. La profezia dice che dovete presentarvi ai quattro templi, e così è stato. Non so perché fosse necessario. Forse questo incontro era richeisto dal destino. O forse il tempo che stiamo passando a parlare occorre perché qualcosa abbia luogo.» In quel momento, dal tempio uscirono un Sigilyph molto più piccolo, un Taillow e un Natu.
«Maestro, Natu ha avuto la sua prima profezia!» Gridò Taillow.
«E sarebbe?» Chiese Sigilyph.
«7 partiti, poi 8, poi 10, poi 11, poi molti ingressi e alcune perdite, e infine una peridta assai grande poco prima della fine.» recitò il piccolo Sigilyph.
«Una profezia molto vaga. Beh, non diamoci peso. Non sappiamo a cosa si riferisca, né se sia davvero una profezia. Tornate ad allenarvi, su.» I tre, un po’ delusi, rientrarono nel tempio «Quelli sono i prossimi prescelti. Speriamo che le prossime profezie siano più precise di questa. Loro saranno la centesima generazione, e ci aspettiamo grandi cose. Ma forse stiamo divagando. Buona fortuna per il vostro viaggio.»

Stupiti da quanto detto da Sigilyph, il Gruppo risalì sui Drifblim.
 
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E dopo l'ultimo dell'anno vecchio, il primo capitolo dell'anno nuovo. Buon anno a tutti!

CAPITOLO 56: FUGA​
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Aeria, Lago Wind, 08/06/4783, circa le 22
Arrivati al lago Wind, in un tempo davvero rapido, il gruppo salì a bordo della nave. Erano stati informati che, mentre gli Yanma e Yanmega sarebbero tornati ad Alvearia, i Combee sarebbero rimasti. I Drifloon e Drifblim avrebbero effettuato le manovre di discesa. Staccandosi un po’ alla volta, la nave sarebbe progressivamente scesa fino ad atterrare sul mare. Anche Archeops e Aerodactyl rimasero a bordo della nave.
«Il re mi ha incaricato di restare qui fino alla partenza della nave. Spero non vi dispiaccia.»
«Assolutamente no. Soprattutto perché ho un brutto presentimento, e un generale potrebbe farci comodo.» disse Eelektross.
«Di che parli?»
«Non lo so, solo che mi pare strano che l’Organizzazione abbia completamente rinunciato ad attaccarci. In fondo a Laghia siamo fuggiti per un pelo. E poi non riesco a levarmi dalla testa quello che ha detto Gliscor.»
Aerodactyl si rizzò in piedi, e accanto a lui Archeops lo imitò. «Hai detto Gliscor?»
«Sì, era il nome di uno dei capitani dell’Organizzazione, perché?»
«Gliscor… mi chiedo se sia lui. Anni fa c’era una banda di criminali che terrorizzava Cloud Town. Li affrontai, e quelli riuscirono a scappare, lasciandomi questa.» Sollevò l’ala destra e mostrò una lunga cicatrice «Sono sorpreso che siate riusciti a battere uno così.»
«A proposito… Mud, non ti ho ancora fatto i complimenti.»
Mud fissò Eelektross, sorpreso «I c-complimenti?»
«Certo. Mi hai raccontato di cosa è successo durante la lotta. Sono sorpreso che tu abbia controllato Bora in quel modo. Frnacamente, quando te l’ho insegnata avevo qualche dubbio.» Poi a Eelektross venne in mente un’altra cosa. Si girò verso Tri «Senti» gli sussurrò all’orecchio «Posso parlarti un momento?»
I due uscirono dalla sala da pranzo, e rientrarono poco dopo. Dopo un’oretta, il gruppo andò a dormire.
La mattina dopo, circa alle 3, furono svegliati da Fan.
«Volevo avvisarvi che stiamo per partire.»
Il gruppo si alzò sbadigliando e guardò. In effetti, i Combee sollevarono la nave, che poi rimase sospesa grazie ai Drifloon e Drifblim. Poi la nave si mosse verso il bordo dell’isola.
«Bene, credo che sia il momento di salutarci.» Disse Aerodactyl.
«Già. Senti, devo chiederti un favore. Potresti…»
Improvvisamente, si sentì una forte scossa. Tutti si spostarono sulla fiancata destra della nave, dove molti Combee stavano precipitando al suolo, esausti. Raichu fissò la scena atterrito. Sperò che, dato che non erano molto in alto, si salvassero.
All’improvviso due pokémon comparvero dalla foresta. Pidgeot, Honchkrow, Dragonite e un Charizard nero come la pece si lanciarono all’attacco, diretti verso la nave.
«Fan, cerca di far muovere la nave più in fretta, noi tenteremo di respingerli.» gridò Eelektross. Aerodactyl invece si stava già preparando ad attaccare. Stava per partire, quando quattro pokémon si pararono tra Dragonite e la nave.
Tra lo stupore di tutti, Gliscor parlò «Ciao Dragonite.» disse in tono mellifluo.
«Gliscor, che diavolo vuoi in questo momento?»
«Non ti lascerò attaccare questa nave.»
«Vuoi forse tradirci?»
«Tradirvi? Credo che tu ti stia confondendo. Sono entrato nell’Organizzazione solo perché eravate divertenti, ma ora» e fissò Raichu ed Eelektross «Ho trovato qualcuno molto più divertente di te.»
«Credete di poterci battere?»
«Noi da soli? No. Loro invece credo di sì.» E indicò un punto alle spalle di Dragonite, dove diverse centinaia di pokémon erano apparsi. «Sai, pare che qualcuno abbia detto ai membri dell’Organizzazione di Aeria che due capitani e i loro tenenti hanno deciso di tradire l’organizzazione.»
«Tu… Tu…»
«Avanti, fatti sotto. Non fai più tanto il gradasso ora che…» Ma si interruppe, la bocca spalancata. Il gruppo di pokémon dell’Organizzazione sembrava essere esploso. Decine di loro cadevano a terra, altri si allontanavano. E al centro della nube di pokémon, possente, spaventoso, si ergeva il generale Salamence.
«Dragonite, hai perso il controllo dei tuoi uomini? Ho dovuto insegnare loro un po’ di disciplina.»
«Silenzio fratello.» Rispose questi, piccato.
«Fratellastro. Ma lasciamo perdere. Dove sono loro?»
Dragonite indicò la nave, che si era allontanata parecchio approfittando della confusione.
«Vado a prenderli. Tu occupati di questi piccoli traditori. E vedi di fare un buon lavoro stavolta. Migliore di quello di dieci anni fa.» E detto ciò si lanciò verso la nave.
«Credo che abbiamo ancora compagnia.» Disse Eelektross, indicando la macchia blu e rossa che volava verso la nave a tutta velocità.
«Me ne occuperò io. Voi allontanatevi il più in fretta possibile.» disse Aerodactyl
«I Combee voleranno più veloci che possono, e ormai siamo quasi sul confine. Una volta lì, potremo iniziare la discesa.» Rispose Fan, rispuntando in quel momento da sotto la chiglia.
«Ottimo. Archeops, forza.» Archeops estrasse una Megapietra e gliela lanciò. Poi si mise un Megacerchio. Un attimo dopo, un megaAerodactyl si ergeva tra loro. Ruggendo, si lanciò verso Salamence. Archeops scese dalla nave, e scomparve tra gli alberi, probabilmente per non essere d’intralcio alla lotta.
«Muoviamoci. Gliscor e Aerodactyl guadagneranno tempo, ma non so se riusciranno a fermarli. Dobbiamo…» si interruppe, fissando Raichu. Capì con uno sguardo cosa succedeva. «Senti, neanche a me piace l’idea di scappare e farci proteggere dagli altri. Ma cosa è più importante, la missione o l’eroismo?»
Raichu fremette ancora un po’, pieno di rabbia, poi sospirò «Ma allora, a cosa è servito entrare nell’S.T.? Sono impotente adesso come tredici anni fa. Mia madre, mio padre, mio fratello che era ancora un uovo. Credevo che entrando nell’S.T. sarei diventato più forte, ma devo ancora essere protetto anziché proteggere gli altri.» Aveva gli occhi lucidi. Guardandolo, Eelektross ripensò a se stesso davanti al suo fallimento nel Monte Tuono. Gli posò una zampa sulla spalla.
«Ascolta, a volte è l’unico modo. Se riusciremo ad allearci con le altre terre, forse riusciremo a impedire che altri debbano rischiare la vita per proteggere un proprio amico, o qualcuno di importante o a cui tengono.»
E detto ciò, fissò il MegaAerodactyl e il Salamence che tra ruggiti e grida si scontravano con ferocia, mentre la nave si allontanava.
 
Nel frattempo, Gliscor, i fratelli Gligar e Mandibuzz stavano passando un brutto quarto d’ora. Anche se avevano sconfitto Honchkrow e Pidgeot, i fratelli Gligar erano già stati battuti e Mandibuzz era allo stremo, e neanche lui se la passava troppo bene. Schivò un Dragartigli di Dragonite, poi arretrò. Charizard sorrise «Ma guarda, forse è vero che sei migliorato. Bene allora. Avrai l’onore di venir sconfitto da me e Dragonite che facciamo sul serio.» E iniziò a trasformarsi, le ali cambiarono forma, la cresta si allungò, e la Megaforma Agile di Charizard apparve davanti a Gliscor. Quello fece appena in tempo a imprecare, poi la luce si fece fortissima, abbagliandolo. Un attimo dopo, fu colpito da una Fuocobomba, seguita da un Dragartigli, e tutto si fece buio.
 
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CAPITOLO 57: DISCESA ED ATTERRAGGIO​
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In cielo, 11/06/4783, circa le 20
Per i due giorni successivi, nessuno riuscì a fare a meno di continuare a guardare verso l’alto nervosamente. Per distrarsi, ognuno cercava di pensare ad altro. Tri passava sempre più tempo a parlare con Eelektross, insieme a Mud, Flaaffy, Dragalge e Surskit. Era stata un’idea di Mud quella di chiedere a Eelektross di aiutarli a diventare più forti e lui, nonostante avesse sbuffato e si fosse lamentato, tutto sommato aveva accettato di buon grado, rivelandosi un ottimo insegnante.
«Prima di pensare ad attaccare, dovete essere certi di potervi difendere dall’avversario, o di riuscire a schivare l’attacco. Sappiate che esistono mosse che non si possono schivare, e mosse che al contrario sono semplicissime da evitare ma hanno una potenza enorme. Se per caso vi trovate nel primo caso…» passava ore con i quattro seduti incontro a spiegare, o a far fare loro lunghi esercizi pratici. Raichu, e talvolta Emolga, stavano a guardare in silenzio oppure si allenavano a Scherma Pokémon, incrociando le Codacciaio con ferocia e abilità. Spesso i marinai si fermavano ad osservarli, applaudendo a schivate particolarmente difficili o colpi particolarmente abili.
Luxray aveva ripreso a parlare con Chinchou e Mareep, che trovava estremamente simpatici.
Plusle e Minun, dal canto loro, avevano ripreso a divertirsi in giro per la nave con i mozzi della Tifone.
«Perché diavolo dovete continuare a entrare nella cambusa quando vi basta chiedere a Wash?» gridò Mow quando li beccò per la terza volta in due ore a mangiucchiare bacche e poffin.
«Così è più divertente!» Urlarono, ridendo e correndo via.
Nonostante tutto però erano tutti nervosi. Mentre la nave continuava la lenta discesa che la avrebbe portata fino al mare, il Gruppo iniziò a farsi un po’ più nervoso.
«Arrivati a Toxic Port, dovremo salutarci» commentò una sera durante la cena Fan «Sapete, è stata una bella avventura. Credo proprio che mi mancherete. Facciamo un brindisi.» E alzò il bicchiere di Gassosa, imitato dagli altri. Dopo il brindisi, riprese a parlare. «Allora, avete deciso che percorso prendere per il vostro viaggio via terra?»
«Sì» rispose Eelektross «Prenderemo la Strada di Arceus, la lunga rotta via terra che da Velenia attraversa Pokémos fino al Deserto di Terria. Passa per tutti i regni tranne Elettria, anche se si dice che la parte che conduce a Elettria esista ma sia stata sepolta dalle sabbie del Deserto.»
«Interessante. L’hai già percorsa?»
«Sì. Poco dopo la mia nomina a capo della mia… Compagnia» e lanciò un’occhiata a Luxray, Plusle e Minun «sono partito per un viaggio. Sono stato in tutti i paesi del continente, poi da Velenia sono tornato a Laghia e da Laghia a Elettria. Quello è stato un viaggio davvero bellissimo. Ho attraversato luoghi inesplorati, incontrato centinaia di pokémon che non avevo mai visto prima, affinato le mie tecniche.»
«Scommetto che ne hai approfittato per espandere la “Compagnia” al resto di Pokémos, vero?» commetò Raichu.
«Già. E approfittando di questo, credo di avere un piano per sfuggire, almeno per un po’, all’Organizzazione. Però preferisco spiegarvelo arrivati a Velenia.»
«Capisco. Bene, in tal caso direi che dovreste iniziare a prepararvi. Ormai siamo prossimi all’atterraggio spero. Lant e i Lanturn non ce la fanno più a stare chiusi dentro la chiglia di vetro.»
In effetti, poco dopo, la nave toccò l’acqua, e gli ultimi Drifblim e Drifloon si staccarono seguiti dai Combee, che salutarono educatamente e risalirono. L’ultimo Drifblim spiegò rapidamente a Fan la rotta, poi seguì gli altri. Raichu capiva. Erano preoccupati per quelli che erano stati colpiti durante la fuga. E alle ultime luci del giorno, quando il cielo non è più azzurro e non è ancora nero, la Tifone partì verso Velenia.
 
Rotta Laghia – Velenia, 11/06/4783, circa le 22
Seduto da solo nella sua cabina, il pokémon col Terrorpanno scorreva i fogli. Dato che non aveva altro da fare, aveva deciso di provare a riunire i punti oscuri che ancora c’erano.
«Ed è scomparso… Poi è ricomparso… Ma dove?... Questo punto è sempre un problema… Come ha fatto, dopo 33 anni, a ricomparire così… E per di più con un vero e proprio esercito al seguito… Le prime attività a Elettria… Azione di 13 anni fa… Poi i Loro dieci anni fa… Ma non capisco perché fosse necessario… Forse… Sì, può darsi… La guerra della Valle Interna tuttora in corso è l’unica azione aperta, ma è inevitabile dopo l’incidente di dieci anni fa…» Continuava a borbottare, mentre confrontava i vari fogli, unendo alcuni punti, separandone altri. Alla fine, dopo due ore, ripose i fogli e si stese, esausto.
“Eelektross, giuro che quando ti trovo ti affetto con i mei artigli. Dannazione.” E si addormentò, cullato dalle onde.
Poche ore dopo, però fu svegliato da Capitano Chinchou.
«Signor Terrorpanno» disse Chinchou, chiamandolo con il nome che gli aveva dato quando si erano stretti la mano «vuole vedere qualcosa di spaventoso e bellissimo insieme?»
I due uscirono sul ponte, e Chinchou indicò verso un punto in lontananza. Una grande isola era apparsa all’orizzonte. Brillava come una gemma, ma aveva un aspetto malsano. Sembrava che qualcuno avesse coperto di veleno uno smeraldo. Bellissimo, ma letale.
«Quella è…»
«L’Isola Fantasma.»
«Però avevo sentito che si udivano grida di dolore e di rabbia da coloro che vi erano intrappolati.»
«Sono 17 anni che l’isola è muta. Nessuno sa perché. Forse sono morti, e sono fuggiti dall’isola.»
«Fuggiti… Forse…» E lo folgorò un’intuizione. Corse dentro e confrontò i fogli.
«Sì certo. Questo era il pezzo che mancava. Non so ancora come, ma è di sicuro così. Adesso capisco.» Trionfante, tornò sul ponte, e guardò l’isola sparire in lontananza.
“Adesso devo solo trovarti, Eelektross. E dannazione, ci riuscirò”.
 
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CAPITOLO 58: VELENO NELL'ARIA, NELLA TERRA E NELL'ACQUA​
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Mare a sud di Velenia/Venom Port, 13/06/4783, circa le 20
Alla sera del secondo giorno di navigazione, la Tifone entrò nella zona di mare appartenente a Velenia. Fu un cambiamento che non potè passare inosservato: l’acqua assunse una tinta quasi viola, emanando un odore maleodorante e spesso bolle di gas che esplodendo rilasciavano zaffate pericolose da respirare. I Lanturn, volenti o nolenti, furono costretti a rientrare nella chiglia di vetro, che fu depurata e divenne una goccia azzurra in quel mare viola. La Tifone procedette, guidata da Fan che riusciva sempre a evitare le zone dove il gas era troppo, o altamente tossico. Quando Emolga gli chiese come facesse a capirlo, si limitò ad allargare le braccia e borbottare «Bisogna solo osservare il mare e cercare di indovinare.»
E a quanto pareva Fan aveva un ottimo intuito, perché il viaggio proseguì spedito fino a pochi Chilometri a sud di Venom Port, la città portuale a Sud di Velenia. Qui però, le vele furono ammainate e la nave si fermò.
«Che succede?» chiesero all’unisono Plusle e Minun.
«Siamo arrivati. Oltre questo punto non possiamo andare, a meno che non vogliamo che la chiglia si sciolga e la nave affondi. La tossicità dell’acqua è altissima.»
«E come procediamo?»
«Beh…» La risposta arrivò subito. Un Tentacruel si issò sulla nave e chiese, con voce annoiata «Quanti di voi devono sbarcare?»
«Undici.» Rispose dopo un attimo Eelektross.
«Bagagli?»
«Solo le sacche per ognuno di noi.»
«Undici bagagli. Bene, direi che quattro barche dovrebbero bastare.» Si immerse, e dopo pochi minuti tornò trascinando cinque barche simili a scialuppe di salvataggio.
«Legno di Baccapesca rinforzato con acciaio di Metallia. Il veleno non può fare niente a queste barche.» Spiegò Tentacruel. Poi aiutò il Gruppo a caricare i bagagli e a salire.
«Beh, capitano, grazie.» Disse Raichu, salutando.
«Figuratevi. Piuttosto, vedete di fare attenzione. Quando tornerete a Elettria, fate un salto a Volt Port, e raccontatemi tutto.»
«Contaci.» E Raichu saltò sulla scialuppa.
Dopodichè, senza parlare, Tentacruel afferrò la corda e ripartì. Sembrava che l’aumento di peso non avesse influito sulla sua capacità di trascinare le barche. Plusle, Minun e Tri si sbracciarono salutando, mentre il resto del Gruppo allontanandosi sollevò la mano in segno di saluto.
Poco dopo, sbarcarono a Venom Port. La città portuale non aveva nulla a che vedere con Volt Port. L’odore di gas e veleni era dominante, e le case erano tutte realizzate come le barche, in legno di Baccapesca e acciaio.
Salutarono con un cenno il Tentacruel e si allontanarono, seguendo una rapida indicazione di Eelektross.
Giunti in una viuzza, Eelektross li fece fermare. «Ascoltatemi bene. Da questo momento in poi, ci troveremo in zone dove la mia “Compagnia”» disse con un sorriso ironico verso Raichu «è attiva. Per questo ho ideato un piano. Vedete, per coprire la mia organizzazione all’estero uso vari lavori permessi. Agenzie di recupero crediti, protezione viaggiatori e altri lavori che richiedano forza fisica. Ebbene, ho ideato un piano per far perdere le nostre tracce all’Organizzazione, almeno per un po’.»
«Non possiamo farci proteggere da altri, anche se servisse a far perdere le nostre tracce.»
«Forse no, ma suppongo tu non abbia nulla in contrario a proteggere qualcuno, no?»
«A cosa stai pensando?»
Eelektross spiegò, e appena ebbe finito, Raichu sorrise. «Un piano geniale, niente da dire. Prima però dovremmo raccogliere informazioni su come parlare con il re.»
«So già come fare. Andiamo.» Lo seguirono verso una bassa costruzione cadente. L’insegna, legata da una catena arrugginita, recitava “Al Gassoso Weezing”. Entrando, dovettero tapparsi il naso. L’odore di agenti tossici era talmente forte da far lacrimare loro gli occhi, probabilmente a causa della sala troppo piena. Eelektross fu l’unico a riuscire a tenerli bene aperti, e arrivato al bancone si rivolse allo Weezing.
«Ehilà, è un bel po’ che non ci si vede.»
Weezing, impallidì, poi sorrise «Capo! Qual buon…»
«Dopo. Non è il momento né il luogo.»
Weezing annuì, e dopo aver fatto cenno a un Koffing e uno Skorupi che giravano fra i tavoli di prendere il suo posto, guidò tutti in una piccola sala dove, per fortuna, la concentrazione di gas era molto inferiore. Prese alcune Bacchepesche e le lanciò ai presenti, poi fissò Eelektross.
«E allora capo, qual buon vento?»
«Ragazzi, vi presento Weezing, capo della sezione Velenia.» Il Gruppo fece qualche cenno di saluto, sedendosi incerto sulle sedie sporche. L’unico a proprio agio era Dragalge, che sembrava gradire molto l’odore tremendo dell’aria.
«Per rispondere alla tua domanda, Weezing, siamo in viaggio per una missione di vitale importanza. E sono venuto da te per avere informazioni riguardo allo stato attuale del paese.»
Weezing si rabbuiò «Non ce la passiamo bene. Il veleno nella terra è aumentato troppo. Le piante faticano a crescere,e ormai andiamo avanti perlopiù a Baccapesche.»
«Ma scusa, credevo che la terra fosse sempre stata velenosa qui.»
«Ma c’è qualcosa di diverso. Non sappiamo spiegarlo, ma il veleno sembra cambiato. Più forte, più rapido e più tossico. Ha ucciso quasi tutte le coltivazioni.»
«E il re non riesce a farci niente.»
«Il re? Lui non è più qui da anni, l’intera famiglia reale si è trasferita ad Oscuria. Ormai sappiamo che c’è solo per le tasse che paghiamo ogni mese.»
«Il re si è trasferito ad Oscuria?» Chiese Eelektross, sorpreso.
«Già. Il re, che Arceus lo bruci, ha deciso che era ora di accettare la vecchia offerta e spostarsi. Sai, ormai il trono iniziava a farsi bollente sotto il suo regale didietro, e ha pensato bene di spostarsi in un posto dove nessuno può fare nulla.»
«Quale offerta?»
«Conosci la Coalizione dei Quattro?»
«L’alleanza tra Oscuria, Espia, Lottia e Spettria? Certo.»
«Beh, ora è la Coalizione dei Cinque, con tante grazie a sua maestà.»
«Quindi per parlare con il re bisogna andare a Oscuria?»
Weezing lo fissò «Sì, anche se non capisco cosa accidenti qualcuno potrebbe volere da lui.»
«Bene, a questo punto non ci resta che farti un’altra domanda.»
Eelektross spiegò rapidamente quello che gli serviva. Weezing uscì, e cinque minuti dopo tornò con un plico di fogli.
Il Gruppo lo lesse e annuì. La decisione era presa.
 
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CAPITOLO 59: BODYGUARD​
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Venom Port, 13/06/4783, circa le 22
Il piano di Eelektross, rifletteva Raichu, era molto semplice, ma perfetto. Dato che l’Organizzazione cercava un gruppo di pokémon (con ogni probabilità, un gruppo di undici) il metodo migliore era farli scomparire. E quindi bisognava cambiare la propria identità.
«Da questo momento, niente nomi, almeno finchè non ne avremo inventati di convincenti. E indosserete sempre questi.» Porse ai vari membri del gruppo alcuni mantelli.
«Sono Terrorpanni, un tessuto creato a Spettria. Impedisce di vedere il volto di chi lo indossa, finchè questi non decide di mostrarsi in volto. Un mio amico lo porta sempre quando viaggia, per mantenere un certo grado di incognito e raccogliere informazioni.»
«E come si chiama?» Chiesero Plusle e Minun, indossando il Terrorpanno. Quando lo ebbero messo, il loro volto sembrò scomparire, sostituito da un’ombra nera.
«Oh, è piuttosto famoso. Si chiama…» Ma in quel momento fu interrotto da Weezing «Ho ricevuto la risposta dei clienti. Hanno detto che accettano la protezione.» Eelektross si voltò a parlare con Weezing, discutendo dei dettagli per l’incontro.
Raichu sorrise. Il progetto di Eelektross comprendeva anche una seconda parte. Avrebbero sfruttato il lavoro di bodyguard che la Compagnia di Eelektross offriva per guadagnare fondi e nascondere i propri “affari” per nascondersi. Se qualcuno glielo avesse chiesto, avrebbero potuto dire di essere stati assunti per scortare dei viaggiatori. Certo, questo avrebbe rallentato un po’ il viaggio, ma in compenso avrebbe permesso loro di nascondersi. Il lavoro trovato da Eelektross era l’ideale. I clienti richiedevano di recarsi a Spettria e da lì ad Oscuria, che era anche la loro meta.
«Chi sono i clienti?» domandò Flaaffy. O almeno la voce che uscì dal Terrorpanno era quella di Flaaffy, dato che non si riusciva a vederlo in faccia.
«Sicuramente qualcuno di importante, dato che hanno assunto undici bodyguard senza battere ciglio. Per noi sono l’ideale comunque. La richiesta è scortarli fino al palazzo di Spettria, Poltergeist Home, e da lì al palazzo di Oscuria, Dark Hole.» Salutando Weezing uscirono dalla stanza, dalla locanda, e percorsero la strada che portava all’uscita di Venom Port, parlando lungo la strada.
«I palazzi hanno un nome? Non lo sapevo!» Disse Tri, stupito.
«Ormai non si usano più. Sono antichi, e si trovano solo su documenti ufficiali e libri. In effetti è strano che qualcuno lo usi. Personalmente conosco solo il nome di quello di Elettria, Thunder Castle, e di Laghia, Coral Wall. Gli altri non li so, anche se certamente sarebbe possibile scoprirli.»
Il gruppo procedette lungo la strada, raggiungendo la Strada di Arceus. Formata da ciottoli bianchi immacolati, come se nessuno ci avesse mai camminato sopra, la strada proseguiva verso nord. Accanto ad essa scorreva un largo fiume dal malsano colore viola.
«Questa è la foce del Draak River, che parte da Draghia e attraversa buona parte di Pokémos per poi sfociare qui. La strada di Arceus lo segue per buona parte del percorso.»
Rimasero in attesa, e alla fine si avvicinarono due pokémon.
«Salve, ci hanno detto che i nostri bosyguard sarebbero stati undici pokémon con il Terrorpanno, che ci aspettavano all’uscita nord, accanto alla Strada di Arceus. Dovete essere voi, vero?»
«Esatto.» Rispose Eelektross.
«Ah, molto bene. Io sono Trubbish, e questo è mio… fratello… Trush.» Fece alcun pause evidenti, ma Eelektross non commentò. Trush alzò la zampa in un cenno di saluto.
«Molto bene. Avete già pagato?»
«Certo.»
E detto ciò si volsero e si mossero lungo la strada di Arceus, schierati intorno a Trubbish e Trush.
 
Volt Port, 13/06/4783, circa le 23
Il Buizel, capitano della Marina, si avvicinò alla costa e si guardò intorno. Quando si avvicinarono alcuni pokémon Elettro, salutò.
«Salve, mi ha inviato la Marina di Laghia. Abbiamo ricevuto un messaggio da uno dei nostri uomini stanziati a Laghia che ci avvisava che avremmo avuto qualcuno per guidarci alla base dell’S.T.»
«Siamo noi. Se volete spostarvi sotto costa, vi guideremo lungo la strada. Abbiamo anche dei Chinchou per guidare i pokémon che non riusciranno a scendere molto sotto costa finchè non arriveremo al fiume.» A parlare era stato un Dedenne.
«D’accordo. Allora, se i Chinchou vogliono seguirmi.» I due Chinchou si staccarono dal gruppo, e quando raggiunsero la Marina spiegarono che avrebbero guidato i pokémon più grandi, che non potevano scendere a riva o nuotare vicino ad essa. Gli Wailord, Wailmer e altri pokémon di grandi dimensioni seguirono la rotta indicata, mentre il grosso dell’esercito si avvicinò a riva e seguì le indicazioni di Dedenne. Seguendole, la Marina arrivò alla foce del fiume.
«Ecco, questo è il fiume Volt. Seguendolo, arriverete a una svolta, dove troverete alcuni Lanturn che vi spiegheranno come arrivare all’S.T.»
Poi li osservarono percorrere il fiume. Gli ultimi quattro si fermarono. Quando li riconobbe dalle descrizioni dategli dall’assistente del Generale, Helioptile, Dedenne si inchinò, imitato dai suoi uomini.
Re Kingler fece loro cenno di alzarsi. Empoleon, Blastoise e Azumarill li fissarono senza parlare.
«Molte grazie per il vostro aiuto. Suppongo ci vedremo ancora a Electronvolt. Come ti chiami soldato?»
«D-Dedenne.» Rispose balbettando.
Senza aggiungere altro, Kingler e i suoi si abbassarono. Per un secondo, Dedenne scorse un lampo di collera negli occhi di Empoleon, ma poi la testa del generale scomparve sott’acqua e si convinse di esserselo immaginato.


[/SPOILER]
 

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Capitolo 56: Frnacamente, ripesò (ripensò).

Capitolo 57: Si erano rimessi a divertirsi. C'è un pronome personale di troppo.

Capitolo 58: Kilometri (chilometri),  sensa (senza).

Capitolo 59: nulla, tutto a posto

Allora, è da parecchio che non scrivo nulla qui dentro. Innanzitutto il giudizio generale sulla fic resta lo stesso che ho più o meno dal capitolo 10: bella la trama, lo stile un po' meno. per curiosità, quanti anni hai?

Ciò detto non posso che essere assolutamente felice di aver iniziato questa fic, perchè nonostante i dialoghi che tuttora stento a farmi piacere, risulta tuttavia estremamente curata, soprattutto a livello di vicende che si intrecciano tra loro. Ed è difficile riuscire a gestire così bene così tante azioni che avvengono contemporaneamente, eh... Mi piace come hai inserito le Megaevoluzioni, mi piace come hai trattato le varie regioni di Pokémos, ognuna con delle caratteristiche associate al proprio tipo. Resta da capire la storia delle evoluzioni e delle voci che si sentono. Non ho ben capito se il Pokémon con il Terrorpanno sia arrivato a Velenia oppure no, ovvero se il Gruppo lo incontrerà oppure no. Sarà interessante scoprire di più sulla sua identità, nonché sulle informazioni che deve dare ad Eelektross. Per finire, sono curioso di sapere se riprenderai le vicende lasciate in sospeso negli altri paesi (mi riferisco a Gliscor in Aeria).

Una nota a parte la merita la lunghezza dei capitoli. Sono ancora dannatamente corti. Cioè, ne ho recuperati 4 di fila e non me ne sono nemmeno accorto. Quando ti rimetterai in pari che ne avrò uno solo a settimana farò molta fatica a stare dietro alla fic, proprio per questo stile troppo frammentario...
 

Darken

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Capitolo 56: Frnacamente, ripesò (ripensò).

Capitolo 57: Si erano rimessi a divertirsi. C'è un pronome personale di troppo.

Capitolo 58: Kilometri (chilometri),  sensa (senza).

Capitolo 59: nulla, tutto a posto Almeno questo. Correggo il resto.

Allora, è da parecchio che non scrivo nulla qui dentro. Innanzitutto il giudizio generale sulla fic resta lo stesso che ho più o meno dal capitolo 10: bella la trama, lo stile un po' meno. per curiosità, quanti anni hai? Adesso 18, quando ho cominciato 15. Il capitolo 59 dovrebbe stare da qualche parte tra i capitoli di quando avevo 16 anni.

Ciò detto non posso che essere assolutamente felice di aver iniziato questa fic, perchè nonostante i dialoghi che tuttora stento a farmi piacere, risulta tuttavia estremamente curata, soprattutto a livello di vicende che si intrecciano tra loro. Ed è difficile riuscire a gestire così bene così tante azioni che avvengono contemporaneamente, eh... Mi piace come hai inserito le Megaevoluzioni, mi piace come hai trattato le varie regioni di Pokémos, ognuna con delle caratteristiche associate al proprio tipo. Resta da capire la storia delle evoluzioni e delle voci che si sentono. Beh grazie per tutti i complimenti. In questo periodo sono contento, mi arrivano parecchi commenti di lettori soddisfatti, sono le cose che mi rendono felice di scrivere Pokémos.

Non ho ben capito se il Pokémon con il Terrorpanno sia arrivato a Velenia oppure no, ovvero se il Gruppo lo incontrerà oppure no. Sarà interessante scoprire di più sulla sua identità, nonché sulle informazioni che deve dare ad Eelektross. Per finire, sono curioso di sapere se riprenderai le vicende lasciate in sospeso negli altri paesi (mi riferisco a Gliscor in Aeria). Beh, non rispondo riguardo al Pokémon con il Terrorpanno, ma sono certo che ti accorgerai di lui quando arriverà ;) per quanto riguarda tutti gli eventi in sospeso, sono cose che saltano fuori quando meno te lo aspetti, fidati.

Una nota a parte la merita la lunghezza dei capitoli. Sono ancora dannatamente corti. Cioè, ne ho recuperati 4 di fila e non me ne sono nemmeno accorto. Quando ti rimetterai in pari che ne avrò uno solo a settimana farò molta fatica a stare dietro alla fic, proprio per questo stile troppo frammentario... Ah, ma adesso i capitoli che scrivo sono almeno il doppio di questi, proprio perché arrivato a un certo punto mi ero accorto di non poter continuare a fare capitoli di questa lunghezza andando avanti in modo decente. Niente paura, tutto si sistema con l'esperienza.
CAPITOLO 60: LUNGO LA STRADA DI ARCEUS​
Da qualche parte a Oscuria, 14/06/4783, circa le 04
«Fuggito? Cosa vuol dire fuggito?» Il Capitano fissò Sableye dritto negli occhi. Quello si fece piccolo piccolo sotto il suo sguardo.
«S-significa che è scappato. Lo abbiamo portato a Velenia, come concordato, ma lì si è ripreso ed è scappato insieme al suo servitore.»
«Al diavolo. Non mi interessa, voglio che lo ritroviate. Insomma, non può certo svanire nell’aria no?»
«G-giusto signore. Come procediamo con il piano?»
«Procedete come previsto. Non importa che sia in mano nostra, basta che la Regina lo creda.»
«E-e se il principe riuscisse a tornare?»
«Davvero? Credi davvero che il principe riuscirà a superare i controlli, evitare le nostre squadre e raggiungere il palazzo?»
«N-no signore, ha ragione.»
«Ovviamente Sableye. Ora comunica agli altri di procedere con il piano.» Sableye si inchinò e uscì.
Quando se ne andò, il capitano prese a riflettere “Se fossi in lui che farei? Ovviamente cercherei di raggiungere Oscuria. Beh, se ci prova le squadre di caccia lo prenderanno. E se prendesse un punto di Teletrasporto? No, lo scopriremmo dai registri. Potrebbe usare un falso nome, ma a quel punto lo scopriremmo comunque al termine del Teletrasporto.” Continuò con i suoi ragionamenti, la testa stretta tra le mani, sempre più sicuro di sé ogni minuto che passava.
 
Velenia, Strada di Arceus, 14/06/4783, circa le 20
Senza quasi fermarsi, salvo per mangiare e riposare qualche ora, il Gruppo, Trubbish e Trush procedettero spediti fino al tardo pomeriggio. In quel periodo, scoprirono ben poco dei due pokémon che scortavano, che rimasero quasi sempre in silenzio o parlottando tra loro.
«Quanto ci vorrà per raggiungere il confine?» Domandò Raichu.
«Ancora un paio d’ore credo.» Rispose Eelektross.
«Ah, molto bene, e da lì quanto ci vorrà per arrivare a Poltergeist Home?»
«Direi circa una giornata. Siamo fortunati perchè il tempo è buono, altrimenti avremmo perso parecchio tempo.»
«Bene. Una volta arrivati a palazzo come procediamo?» chiese Raichu, avvicinandosi ad Eelektross e sussurrando.
«Lascerò qualcuno di guardia a Trush e Trubbish, e il resto di noi controllerà se il re si trova a palazzo o come il re di Velenia è a Oscuria.»
«E se è a palazzo?»
«Chiederemo un colloquio come abbiamo fatto con gli altri re. Non credo che possa prendere decisioni da solo senza chiedere agli altri, ma quanto meno potrà perorare la nostra causa alla Coalizione prima del nostro arrivo.»
«Sono un po’ preoccupato. Come procediamo se per caso i membri della Coalizione fossero restii ad accettare?»
«Possiamo solo sperare che non accada. Da quello che ho capito, ogni votazione va a maggioranza. Se riusciamo a convincerne tre, la Coalizione sarà dalla nostra parte. Se falliamo, con ogni probabilità ci cacceranno da palazzo. A quel punto, potremo solo puntare sul proseguire e cercare di formare un alleanza con i regni rimanenti. In questo modo, saremo comunque in grado di fronteggiare l’Organizzazione. Anche se devo dire che se partecipassero questi cinque paesi mi sentirei più sicuro. Ho sentito dire spesso che i loro eserciti sono i migliori, a parte quello di Draghia.»
«In tal caso, possiamo solo sperare per il meglio.» E detto ciò, Raichu si allontanò, affiancandosi ad Emolga.
Proseguirono per le due ore successive, tossendo quando alcuni gruppi di grossi pokémon veleno li superarono avvolgendoli senza volerlo in nuvole di gas velenoso.
Infine arrivarono a una strana costruzione con un cartello appeso sopra la porta “Da Velenia a Spettria – permessi di passaggio e stazione di posta.”
«Direi che per oggi abbiamo percorso abbastanza strada. Potremmo fermarci qui, firmare i permessi per entrare a Spettria e domani ripartire.»
«Che dici Eelektross?» gli sussurrò Raichu, stupito «Abbiamo ancora tempo prima che faccia notte.»
«Sì, ma ti ricordo che non siamo gli unici a viaggiare stavolta. Ti avevo avvisato che il piano avrebbe rallentato un po’ i nostri ritmi.»
Raichu sbuffò, ma annuì. I due Trubbish pagarono le stanze per loro e per le guardie, e salirono alla camera. Eelektross preparò i turni di guardia davanti alla porta dei pokémon, poi si preparò a riposare.
Alle 22, Emolga e Raichu diedero il cambio a Plusle e Minun, che ringraziarono e si diressero nelle camere.
«Senta capitano» chiese Emolga quando ebbero preso posizione davanti alla porta «Quando siamo fuggiti da Aeria, lei ha detto che ha perso sua madre, suo padre e il suo fratello che era ancora un uovo. Come è successo?»
«Già, credo di non avertelo mai raccontato. Come non ti ho mai raccontato come mi è venuta questa cicatrice.» Disse, toccandosi il Bitorzuelmo che copriva la cicatrice. E per la prima volta da anni, raccontò a qualcuno di quel che successe al Pika Villagge.
«Ed è così che in un attimo ho perso i miei genitori, mio fratello e la mia casa.» Aveva gli occhi lucidi, notò Emolga, e stava guardando fisso verso la finestra in fondo al corridoio.
«Mi scusi capitano, non glielo chiederò più.»
«No Emolga, non preoccuparti. Francamente, sono felice che tu me l’abbia chiesto. Forse ho sbagliato a non raccontartelo mai da solo.»
«Ma signore, com’è possibile che nessuno abbia notato che un intero paese scompariva? Insomma, qualcuno dovrebbe aver visto centinaia di pokémon che…»
«Nessuno li ha mai visti. Quanto vorrei sapere dove sono.»
 

Darken

Passante
CAPITOLO 61: VENOM PORT​
 ​
Venom Port, banchina, 14/06/4783, circa le 23
Scendendo dalla barca, il pokémon con il Terrorpanno si guardò intorno. Per quante volte fosse stato a Velenia, l’aria gli avrebbe sempre dato fastidio, nonostante la sua abilità. Senza guardarsi troppo intorno, si diresse verso la base di Eelektross.
“Se è arrivato qui, è sicuramente andato al gassoso Weezing. Dannazione, scommetto che è già arrivato a Spettria a quest’ora.”
Entrando al Gassoso Weezing, però, notò qualcosa di diverso nell’aria. Normalmente il locale era sempre pieno a qualsiasi ora. Invece, in quel momento, c’erano solo un piccolo gruppo di pokémon. Intorno al tavolo largo a destra della stanza, il gruppetto confabulava a bassa voce. Tra di loro riconobbe un Greninja. Senza pensarci, si avvicinò e si sedette sulla sedia del piccolo tavolino accanto, rizzando le orecchie in ascolto.
«… e l’ultima volta sono stati visti qui, in questa taverna.» Stava dicendo un grosso Garbodor.
«Capisssco. E non sssi sssa dove sssiano finiti?» Chiese il Greninja.
«No. Sembrano scomparsi.»
«Avete chiesssto al proprietario? Voglio dire, quell’Eelektrosss e gli altri suoi compari non posssono esssere ssscomparsssi.» Il pokémon rizzò le orecchie ancora di più le orecchie, tanto che temette di bucare il mantello.
«Sì. Si è messo a ridere e ha detto che non erano affari nostri.»
«Interesssante. E avete … insissstito?»
Il Pokémon col Terrorpanno si trattenne dal ridere. Provare a intimidire Weezing era più difficile che riuscire a spostare una montagna.
«Sì, l’abbiamo fatto, e ha malmenato due di noi che si sono lanciati un po’ troppo in fretta all’attacco.» Disse, indicando un Seviper e un Muk con l’aria piuttosto pesta.
«Bah, sssi vede che non sssapete come agire.» E si alzò, dirigendosi verso il bancone. Aveva fatto due passi quando qualcosa di appuntito gli sfiorò il fianco. Lentamente, si girò e vide un artiglio sbucare da sotto il mantello.
«Ehi, mi pare che steste parlando di un Eelektross. Magari potreste raccontarmi qualcosina, no?»
«Non credo che ce ne sssia bisssogno. E ora ssse non ti dissspiace, potresssti levare quell’artiglio dal mio fianco?»
«Oh, non credo che lo farò. Non finchè non parli almeno.»
«In tal caso, credo che i miei… amici… avranno da ridire.»
La Velenocoda di Seviper scese rapidamente verso la testa del pokémon, ma quello sollevo il braccio libero e i Ferrartigli bloccarono l’attacco. «Ti piacciono? Un ricordino di mio padre.»
In tutta la confusione, Weezing sparì in silenzio dietro al bancone. Nonostante tutto, sapeva che era inutile infilarsi in quella situazione. Aveva scorto in faccia il pokémon, e sapeva che non gli sarebbe servito aiuto per gestire il gruppetto di dieci pokémon. Sghignazzando, scomparve dietro una porta.
Garbodor si lanciò verso il pokémon con il Terrorpanno. Quello si alzò, aggirò Garbodor a una velocità impressionante e lo colpì con i Tritartigli. Garbodor crollò a terra.
Uno dopo l’altro, i nove pokémon furono abbattuti. Tritartigli e Ferrartigli bastarono per sconfiggere il pokémon.
Greninja fissò la scena attonito. Il pokémon con il Terrorpanno sorrise.
«Greninja il cacciatore di taglie, capo dell’organizzazione di cacciatori di taglie Greninja. So che sei un discreto combattente, anche se vedo che i tuoi non sono all’altezza.»
Greninja riprese il controllo, assumendo un sorriso beffardo «Che c’è, vuoi combattere contro di me?»
«Non combattiamo qui. Voglio sfidarti regolarmente. C’è una radura poco fuori città. Vieni. Se vinco, mi dirai perché cerchi quell’Eelektross.» risposse il pokémon con il Terrorpanno.
«Sssi può sssapere perché ti interesssa cosssì tanto?»
«So che stai cercando Eelektross, e ho capito che è lo stesso che cerco io.»
«D’accordo, ci rinuncio. Andiamo.»
I due uscirono dal locale e dalla città, raggiungendo una radura isolata appena fuori città. Si fissarono, piazzondosi ai due lati del prato, poi il pokémon con il Terrorpanno si lanciò all’attacco. I Tritartigli si agitarono minacciosi, ma Greninja sollevò una zolla di terra, formando uno scudo. Il Ribaltappeto bloccò il colpo, e Terrorpanno arretrò. Prima che riuscisse ad aggirarlo, però fu colpito da alcune Acqualame, che strapparono il mantello mostrando il pelo bianco e blu sottostante. Il pokémon sbuffò.
«Questo coso è inutile adesso, mi toccherà comprarne uno nuovo.» Si tolse il mantello, e Greninja impallidì. Zangoose fissò Greninja dritto negli occhi.
«Oh, vedo che sono famoso anche a Laghia.»
«L’invessstigatore dell’Ignoto, L’esssploratore del Crimine, Il protettore dell’Ordine. Il più grande invessstigatore del secolo. Non esissste nesssuno che non conosssca lo Zangoossse con le cicatrici sull’occhio dessstro e la pelliccia bianca e blu.»
«Mi fa piacere saperlo. Allora, che farai, ti arrenderai?»
«Non è nel mio ssstile.» E Greninja scagliò un’altra serie di Acqualame, che però Zangoose fece a pezzi a mezz’aria con una serie di Tritartigli. Dopodichè si diresse verso di lui e con una rapida Forbice X colpì Greninja.
«Sssuperefficace… o forse no?» Greninja rise e colpì con un Laccioerboso che bloccò il braccio destro di Zangoose.
«Oh, capisco, la tua abilità è Mutatipo.» Si liberò dal laccio e colpì di nuovo Greninja con Forbice X, che questa volta lo fece volare indietro «Ma dovresti evitare di cambiare tipo in uno che ti renda debole.» E colpì con altre Forbici X, impedendo a Greninja di attaccare e dunque di cambiare tipo.
Alla fine, Greninja crollò a terra. «Eri forte, ma evidentemente non abbastanza. Si vede che sei abituato a tendere trappole e agguati, non a lottare lealmente contro l’avversario. E questa cosa ti si è ritorta contro.»
«Fai sssilenzio, non mi interesssa.» rantolò quello a terra «In ogni cassso, non possso dirti molto. Il pokémon che cerchi sssembra scomparssso. Sssi è volatilizzato con il resssto del sssuo gruppo.»
«Allora dimmi tutto quello che sai sul suo gruppo.»
«D’accordo. Asscoltami bene.» Greninja iniziò a parlare, mentre Zangoose ascoltava, senza perdere una sillaba.
 

CiaobyDany

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Risposse, il narratore si è fatto influenzare da Greninja :P

Piazzondosi

Dunque era uno Zangoose, shiny tra l'altro. Mentre Greninja ha l'abilità nascosta. Interesting, really interesting. Così come è interessante il tizio scappato a Oscuria.
 

Darken

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Risposse, il narratore si è fatto influenzare da Greninja :P già
Piazzondosi

Dunque era uno Zangoose, shiny tra l'altro. Mentre Greninja ha l'abilità nascosta. Interesting, really interesting. Così come è interessante il tizio scappato a Oscuria. E non sai quanto eheh
CAPITOLO 62: SPETTRIA​
Spettria, Lande Fantasma,15/06/4783, circa le 10
La mattina dopo, il Gruppo si rimise in marcia. Superato il confine di Velenia, l’aria si fece più respirabile, anche se manteneva tracce di gas e talvolta compariva ancora qualche nuvoletta velenosa. Come però scoprì Mud quando cadde erroneamente in una di esse, il suo effetto era solo di causare lacrime agli occhi. In ogni caso, il gruppo porcedette senza incidenti attraverso la pianura, che pian piano si fece più verde. Anche il fiume Draak si fece più limpido.
“A quanto pare uscire da Velenia non fa bene solo ai pokémon” La pianura era calda e luminosa. A lui sembrava un luogo perfetto, ma Eelektross sussurrò «Essendo già stato qui, posso dire ad occhio che c’è qualcosa che non va.»
«Davvero? Eppure a me sembra un luogo perfetto.»
«Stai ragionando con l’ottica di Elettria. Ma se tu fossi uno Spettro, che si muove nell’oscurità, ti piacerebbe che il luogo in cui vivi fosse soleggiato e luminoso?»
Raichu riflettè. In effetti, da quel punto di vista, il sole non era certo la cosa più auspicabile.
«Qui a Spettria» proseguì Eelektross «si può estrarre dalle miniere una pietra, la Neropietra, che genera oscurità. Se usata in modo esteso, il paese intero diventa buio. Una prospettiva poco incoraggiante per un pokémon che non sia amante del buio, ma una manna per i pokémon che si muovono nell’oscurità, come gli Spettri o i pokémon di Oscuria.»
«Quindi secondo te c’è stato un calo di potenza?»
«E anche piuttosto forte direi. A occhio, è simile a quello che sta succedendo a Laghia con le palafitte. Suppongo che il buio aumenterà a mano a mano che ci avvicineremo alla capitale.»
«Già, a proposito, come si chiama la capitale di Spettria?»
«La città di Phantom City, al centro delle Lande Fantasma.»
«E da lì quanto ci vorrà per arrivare a Oscuria.»
«Direi grossomodo lo stesso tempo che abbiamo impiegato per raggiungere Spettria da Velenia.»
«Bene.»
Intanto Surskit e Dragalge iniziarono un loro discorso «Allora, hai scoperto qual è la tua predominanza? Adesso che non sei più un tipo Acqua dovresti esserti spostato a Velenia o Draghia.»
«A Velenia non ho avvertito nulla di particolare. Forse è Draghia.»
«Wow, Draghia è un paese di grandi guerrieri. Dicono che i suoi abitanti siano i più vicini allo status di Loro.»
Continuando a camminare nelle Lande Spettrali, il Gruppo notò che, a mano a mano che procedevano, la luce diminuiva, come se una nuvola avesse coperto il sole.
«A quanto pare è vero, la luce diminuisce.»
 
Venom Port, 15/06/4783, circa le 11
Greninja, appoggiato a un albero nella radura, sorrise amaramente “A quanto pare, il famoso Zangoose tiene fede alla sua nomea.” Dopo che aveva rivelato quello che sapeva, Zangoose gli aveva detto di togliere le taglie dalla testa del Gruppo di pokémon di cui faceva parte Eelektross, se non voleva passare altri guai, e lo aveva tramortito.
Quando si era risvegliato, nella radura erano rimasti solo lui e un Terrorpanno a brandelli.
Dove fosse finito Zangoose, lo sapeva solo il pokémon. A Greninja importava solo non incorciarlo mai più.
“Farò diramare l’avviso che le taglie sono annullate. Non ho intenzione di diventare ricco e poi ritrovarmi un artiglio nel petto.”
Rialzandosi gemendo, camminò verso la città.
 
Strada di Arceus, Velenia, 15/06/4783, circa le 12
Zangoose correva lungo la strada di Arceus più velocemente che poteva, avvolto nel suo nuovo Terrorpanno.
“Entro domani dovrò passare il confine, e il giorno dopo, o al massimo quello dopo ancora, li raggiungerò.”
Un paio d’ore prima era andato da Weezing e gli aveva chiesto dov’era finito Eelektross. Weezing non gliel’aveva detto, ma aveva fatto garbatamente notare che aveva un Terrorpanno nuovo per lui, anche se undici erano stati presi di recente. Sapendo questo, si era informato su undici pokémon con il Terrorpanno, e aveva scoperto che erano stati visti insieme a due Trubbish mentre partivano da Venom Port lungo la strada di Arceus. A quel punto era tornato da Weezing, si era informato su due Trubbish e aveva scoperto che i due pokémon avevano richiesto delle guardie del corpo, e lui gliene aveva affidate undici.
“Un’investigazione facile, ma dannazione, mi ha fatto perdere due ore.”
Sempre tenendo d’occhio la borsa legata alle sue spalle, corse più velocemente che poteva.
“Come se non bastasse, sono certo che non sarò l’unico a fare la sua mossa.”
 
Da qualche parte a Spettria, 15/06/4783, circa le 16
«Un dispaccio da Oscuria signore.» Shuppet porse il foglio al Capitano, che senza parlare lo porse all’altro.
«Beh non c’è niente da fare, è fatto così.» Commentò il secondo.
«Non è un buon motivo per scaricare il lavoro su di noi.» Brontolò l’altro «Specialmente ora che il capitano di Velenia ci ha comunicato che il Gruppo è stato avvistato nel suo paese.»
«Suppongo che dovremo guardarci da entrambi. Personalmente non credo che sarà una grave minaccia, vero M-3?»
«Forse hai ragione S-26.»
 

Darken

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CAPITOLO 63: POLTERGEIST HOME​
 ​
Spettria, Phantom City, 16/06/4783, circa le 17
A metà della mattina, il Gruppo ebbe il primo spiacevole incontro. Ormai il buio era diventato forte, e a dominare era la luce dei bizzarri lampioni a forma di Lampent a bordo strada. “Un favore per i visitatori” li aveva definiti Eelektross. All’improvviso, mentre camminavano, erano comparsi due pokémon.
I Duskull li avevano fissati, poi avevano parlato «Consegnateci le borse. Altrimenti…» ma non riuscirono a finire la frase. In uno svolazzo di Terrorpanni, il Fulmine di Eelektross e la Scarica di Raichu stesero gli avversari, che crollarono a terra. Senza parlare, il Gruppo riprese a camminare. Trush e Trubbish rimasero un attimo interdetti, fissarono le due guardie e i due pokémon a terra, poi ripresero il passo.
A mezzogiorno fecero una pausa.
Seduto all’ombra di un albero (o quanto meno nel punto in cui credeva avrebbe dovuto trovarsi l’ombra) Emolga colse senza volerlo una conversazione tra Trush e Trubbish.
«Ne è sicuro?» Emolga non riusciva a capire chi dei due stesse parlando. Aveva notato che avevano lo stesso, identico tono di voce.
«Ti ho detto di darmi del tu.»
«Scusi signore. Voglio dire, scusa.»
«Lascia perdere. D’altronde non saresti il mio migliore amico se non fossi così.»
«Grazie. In ogni caso, crede che sia giusto avvertire lui?»
«Quantomeno avvisarlo. Il re è fuori discussione, ma quantomeno Lamp mi ascolterà.»
Poi abbassarono troppo la voce, e Emolga non trovò opportuno origliare, anche se si ripromise di parlare al capitano della conversazione. Per un momento si chiese se fosse il caso di riferirla anche ad Eelektross, ma poi si rese conto che, nonostante tutto, faticava ancora a fidarsi del pokémon. Forse era colpa delle storie che si sentivano su di lui nell’S.T. e in tutta Electronvolt, ma continuava ad avere una vaga inquietudine quando parlava con il pokémon.
Ripresero la marcia e finalmente, a metà pomeriggio, arrivarono a Phantom City.
La città era bizzarra. Le case avevano un’aria spettrale, degna di un racconto dell’orrore. La luce dei lampioni Lampent era vaga, ma sufficiente ad illuminare le strade.
Al centro della città sorgeva il castello, Poltergeist Home. Il Gruppo si fermò davanti al palazzo.
«Ci separeremo qui. Flaaf, Minus, Plus Draak» disse usando i nomi falsi che avevano scelto per Flaaffy, Minun, Plusle e Dragalge «Voi proteggerete Trush e Trubbish fino al nostro ritorno.»
«E voi dove andrete?» domandò Trubbish.
«Abbiamo intenzione di svolgere alcune faccende. Non si preoccupi, arriveremo presto.»
«Capisco. Beh, dato che la scorta mi pare sufficiente, non trovo da obiettare.» E Trush, Trubbish e i quattro si allontanarono.
Il resto del gruppo si mosse verso il palazzo. Poltergeist Home era alto, circondato da grandi pinnacoli neri. Sembrava che l’oscurità fosse emanata da quelle stesse torri. Quando vi si avvicinò, Raichu capì il perché: Le torri erano coperte di Neropietre.
I 7 si avvicinarono all’ingresso e chiesero dove si potesse richiedere l’ingresso. Spiegarono a uno scettico Drifloon che si trattava di un autentica emergenza, e questi entrò nel palazzo chiedendo loro di attendere. Poco dopo uscì «Siete fortunati. Il re si trova a palazzo fino a domani, poi tornerà a Black Hole City, la capitale di Oscuria. Detto ciò, dovrete parlare prima con il Generale Gengar.»
Li accompagnò nell’atrio, dove aspettava il Generale. Il pokémon li fissò con i penetranti occhi rossi. Poi parlò, con una voce straordinariamente profonda, che sembrava uscire dalla più buia delle caverne «Drifloon mi ha riferito che ritenete che si tratti di un’emergenza. Posso sapere cosa vi spinge a pensare ciò?»
Più velocemente che potè, Eelektross riassunse ciò che avevano scoperto durante il loro viaggio. Quando ebbe terminato, Gengar rimase spiazzato per un secondo, anche se si riscosse subito «Capisco. Quello che riferite è senz’ombra di dubbio un’emergenza. Come suppongo saprete, il re non può muovere gli eserciti senza il consenso della Coalizione.»
«Lo sappiamo, e infatti è lì che  ci stiamo dirigendo. Ma vorremmo parlare con il re, per cercare di convincerlo ad aiutarci davanti alla Coalizione.»
Gengar riflettè qualche secondo, poi annuì «Mi pare una buona idea. Seguitemi.»
I sette camminarono lungo un corridoio illuminato da candele e lampade simili ai lampioni che si trovavano fuori, lungo la strada. Alle pareti erano appese numerose spade di varia foggia e dimensioni. Fu però solo quando iniziò a scorgere qualche movimento che Raichu comprese cosa lo rendeva così inquieto nel percorrere il corridoio. Diede un colpetto a Emolga, e gli indicò ciò che aveva notato. Quando lo capì, Emolga trasalì. Quelli che sembravano oggetti inanimati erano in realtà decine di Litwick, Lampent, Honedge, Doublade e Aegislash. Gli occhi dei pokémon immobili li seguirono finchè non entrarono in una grande sala e si chiusero la porta alle spalle. La stanza ospitava un trono, e sopra di esso si trovavano una decina di grandi candelabri. Quello centrale si staccò e scese verso Gengar, che si inchinò, imitato dal Gruppo. Re Chandelure li fissò, poi parlò. La sua voce crepitava, come una fiamma «Cosa succede Gengar? Hai detto che c’era un’emergenza, sono loro?»
«Quando gliel’ha detto?» sussurrò Emolga.
«I pokémon spettro hanno molti poteri particolari. Passano attraverso le pareti, sono dotati di telepatia, e alcuni sono in grado di possedere oggetti e pokémon.» rispose Raichu, sussurrando.
Per un po’ Gengar e Chandelure si fissarono in silenzio, poi la fiamma di Chandelure sembrò esplodere, per calmarsi nuovamente. Si volse verso il Gruppo e parlò «Dovete essere molto coraggiosi per aver compiuto imprese simili. Mentre parlavate, Gengar vi ha letto nel pensiero per assicurarsi che steste dicendo il vero, ed era così. Sento che è mio dovere portare davanti alla Coalizione il caso, dato che è la più grande emergenza nella storia di Pokémos. Tuttavia, prima di metterlo in esame aspetterò che ci raggiungiate a Oscuria. Siete troppi per usare il punto di teletrasporto, quindi suppongo andrete a piedi. Un peccato, ma dovremo aspettare solo qualche giorno, durante i quali mi preparerò per aumentare le chance di successo. Purtroppo, conosco almeno due pokémon che saranno contrari. Non ci resta che puntare sugli altri due.»
«Chi saranno a suo parere?» Chiese Eelektross.
«Drapion, il re di Velenia, non ha mai fatto nulla che non fosse un suo tornaconto. Quindi non conterei molto su di lui. Quanto a Machamp, quello ha i muscoli al posto del cervello, e non credo proprio che l’idea gli andrà a genio. Rimane odiosamente convinto che i pugni possano risolvere ogni cosa. A questo punto devo provare a convincere gli altri.»
«La ringrazio maestà.» disse Raichu.
«Di cosa? Devo proteggere il mio paese, e lo farò costi quel che costi.»
Senza che il re avesse parlato, Gengar guidò il Gruppo verso l’uscita.
«Il re è troppo positivo. Temo che anche Alakazam di Espia non sarà dalla vostra parte. Rimane convinto che l’esercito sia una mera formalità da mantenere, e che tutti siano abbastanza intelligenti da capire che non è con la guerra che aumenta il potere.»
«Possiamo solo sperare che tu ti stia sbagliando.» rispose Eelektross.
 
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Dancer9

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Piccola correzione: nel capitolo Chandelure dice di conoscere almeno due re che sono contrari a questa missione.

Dal momento che la coalizione è formata da cinque regni non può tentare di convincere gli altri tre se uno di questi tre rimanenti è lui stesso. Insomma dovevi scrivere gli altri due rimanenti perché lui è già d'accordo.

L'idea della coalizione dei 5 mi piace molto ma ho due appunti da fare:

-Trovo sinceramente buffo che due regni così diversi tra loro come il Regno di Espia e quello di Lottia vadano a costituire una alleanza così forte che gli impedisce di prendere decisioni militari senza consultare gli altri.

Insomma come detto nel capitolo i due popoli e i due re sono totalmente agli antipodi perciò mi pare davvero strana questa coalizione anche se comprende altri membri effettivamente.

-Sarebbe stato carino se avessi affiancato a Alakazam e Machamp Gengar come re di Spettria in quanto tutti e tre di prima gen e tutti e tre in grado di evolversi tramite scambio.

Ma Chandelure mi convince ugualmente
 

Darken

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Piccola correzione: nel capitolo Chandelure dice di conoscere almeno due re che sono contrari a questa missione.

Dal momento che la coalizione è formata da cinque regni non può tentare di convincere gli altri tre se uno di questi tre rimanenti è lui stesso. Insomma dovevi scrivere gli altri due rimanenti perché lui è già d'accordo. Ho corretto, grazie della segnalazione.

L'idea della coalizione dei 5 mi piace molto ma ho due appunti da fare:

-Trovo sinceramente buffo che due regni così diversi tra loro come il Regno di Espia e quello di Lottia vadano a costituire una alleanza così forte che gli impedisce di prendere decisioni militari senza consultare gli altri.

Insomma come detto nel capitolo i due popoli e i due re sono totalmente agli antipodi perciò mi pare davvero strana questa coalizione anche se comprende altri membri effettivamente. Ma sappiamo ancora molto poco dei due Re e dei due Paesi, solo fuggevoli affermazioni che potrebbero benissimo essere fuorvianti. Inoltre, molto spesso non è la simpatia ispirata tra due regnanti a determinare un'alleanza, ma il mero profitto.

-Sarebbe stato carino se avessi affiancato a Alakazam e Machamp Gengar come re di Spettria in quanto tutti e tre di prima gen e tutti e tre in grado di evolversi tramite scambio.

Ma Chandelure mi convince ugualmente Gengar e Chandelure sono stati a lungo in forse, ma alla fine ho preferito il secondo. Perché? Non lo so. Istinto immagino.
 

CiaobyDany

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Eelectronvolt, a meno che non abbia sempre sbagliato a leggere il nome della capitale fino adesso.

Ciò detto, finalmente vediamo Trubbish e Trush (un altro Trubbish?) parlare di qualcosa. Boh, me li immagino come la controparte di Relicanth di Velenia, anche loro in viaggio per discutere della mancanza dei Loro, anche se il rapporto di sudditanza che pare esserci tra loro indica che avranno uno spessore maggiore (mi auguro).
 

Darken

Passante
Eelectronvolt, a meno che non abbia sempre sbagliato a leggere il nome della capitale fino adesso. Correggo

Ciò detto, finalmente vediamo Trubbish e Trush (un altro Trubbish?) parlare di qualcosa. Boh, me li immagino come la controparte di Relicanth di Velenia, anche loro in viaggio per discutere della mancanza dei Loro, anche se il rapporto di sudditanza che pare esserci tra loro indica che avranno uno spessore maggiore (mi auguro). Sì, sono due Trubbish. Per il resto non dico nulla.
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CAPITOLO 64: INCONTRO​
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Da qualche parte a Spettria, 17/06/4783, circa le 5
«Che vuol dire che avete fallito? Eppure era semplice. In fondo, il lavoro di derubare i pokémon è ciò che procura fondi all’Organizzazione. E voi non siete riusciti a derubarli?»
«Erano più del previsto signore. Erano undici, no tredici pokémon.»
L’attenzione del capitano si risvegliò improvvisamente “Undici?” «Perché ti sei confuso?»
«Ce n’erano undici che hanno usato il Terrorpanno signore, e due Trubbish.»
«Come vi hanno battuto?»
«Io sono stato battuto da un Fulmine. Quanto a Dusk, credo fosse una Scarica.»
“Possibile?” riflettè il capitano «Hai notato altro?»
«Due di loro volavano signore. Cioè, erano sospesi in aria, ma a causa dei Terrorpanni non ho notato se volavano o fluttuavano. E uno si muoveva al modo di un pokémon che normalmente nuota.»
“Un Eelektross, un Emolga e un Dragalge. I conti tornano.” «Bene, puoi andare. Per questa volta non subirai una punizione. E neanche Dusk.»
Rimasto solo, fluttuò verso la porta. “Se sono arrivati qua, saranno già stati a palazzo. E in tal caso, si muoveranno verso Oscuria.”
Estrasse una cartina di Pokémos e la fissò. Come tutte le cartine era incompleta. Sembrava che nessuno avesse il coraggio o la forza per fare un viaggio completo e sopravvivere per raccontarlo. In quel caso, il cartografo si doveva essere arreso dopo aver visitato i cinque paesi della Coalizione. Oltre, dei bozzetti indicavano la posizione presunta degli altri paesi. Ma in ogni caso al capitano bastavano.
“Due giorni, poi usciranno dal confine, e questo ad essere ottimisti. Nella peggiore delle ipotesi potrebbero giungere a Oscuria domani. Se non mi sbaglio il piano sta già avendo luogo, sempre che quell’idiota si lasci convincere e la regina collabori. Ma per sicurezza, devo occuparmi di loro. Credo che la zona della Lande Oscure sarà il punto migliore.” E se ne andò per avvisare l’altro capitano.
 
Phantom City, uscita ovest, 17/06/4783, circa le 8
Il Gruppo uscì da Phantom City dall’uscita Ovest, continuando a camminare lungo la strada di Arceus. La lunga strada sembrava perdersi nell’infinito, una sensazione data dalla rada vegetazione delle Lande che vi si stendevano davanti.
«Quelle sono le Lande Oscure, che si estendono da qui fino a Oscuria e, se non sbaglio, fino al mare nella direzione opposta. Procedendo in questa direzione arriveremo alla capitale in poco tempo.»
«Speriamo bene.» Commentò Surskit.
 
Spettria, Fiume Draak, 17/06/4783, circa le 9
Il Carvanha e lo Sharpedo emersero ansimando dall’acqua, guardandosi intorno.
«Ce l’abbiamo fatta Carv.» commentò Sharp «Siamo riusciti a nuotare da Laghia a Velenia. Siamo riusciti a nuotare nel Draak. E adesso riusciremo a catturare Eelektross.»
Carv annuì, esausto «Oggi però dobbiamo riposare. Siamo riusciti a superare la parte velenosa del fiume Draak, ed è stato faticoso e pericoloso. Meglio non rischiare.»
E i due saltarono fuori dall’acqua, e mantenendosi in equilibrio sulla pinna senza sforzo, si diressero verso Phantom City.
“Troveremo informazioni su di loro. E poi li cattureremo.”
 
Da qualche parte a Elettria, 17/06/4783, circa le 11
«Professor Durant, posso farle una domanda?» Il Professor A. alzò lo sguardo dal tavolo di documenti e fissò Durant.
«Dica Professore.» Durant si spostò dal tavolo degli esperimenti, sollevò una Megapietra artificiale e la posò sul tavolo.
«Il Progetto S… quando è terminato?»
Durant sbuffò «S… S come Statistica. S come Sconfitta. S come Sapere. S come Shiny, un nome con cui vengono talvolta chiamati i cromatici. Scelga lei il significato che preferisce. Quel progetto è finito giusto tre settimane fa perché ha adempiuto al suo compito. Abbiamo creato lei-sa-cosa, e con questo il progetto S è finito. Ora rimane il Grande Progetto da completare. Poi finalmente inizierà. Il Giorno arriverà, i paesi di Pokémos si piegheranno sotto di noi come fuscelli, spezzeremo chi cercherà di resistere, e alla fine noi, insieme al nostro capo, diverremo tutti ricchi e potenti. Certo, chi più chi meno, ma comunque otterremo tutti grandi vantaggi.»
«Professore, questa è una follia.»
«Più folle della Pokémos di adesso? Più folle di paesi isolati, senza controllo, che fingono di coalizzarsi o che si interessano del mondo esterno solo quando temono un nemico più grande? Più folle di un paese di cui non esiste neanche una cartina completa? Oh, certo, ci sono pokémon che prendono il coraggio e viaggiano. Ma questi sono pochi. Quando il capo diverrà il signore di Pokémos, libererà dai loro paletti le menti delle persone. La scienza farà un balzo in avanti.»
«A quale prezzo professore? Il mondo evolerà, ma chi rimarrà per goderne?»
«Rimarranno coloro che si arrenderanno e accetteranno il cambiamento. E rimarranno coloro che hanno capito questo cambiamento.»
«Rimarranno coloro che vogliono il potere.»
«Se è per questo rimarranno anche coloro che rubano, coloro che rapiscono, coloro che uccidono. Sono mali che non si possono eliminare.»
«Non mi convincerà della bontà di queste… queste pazzie. Mai.»
«Oh, ma è proprio per questo che l’ho scelta come mio assistente. Lei va contro ciò che noi portiamo avanti. Voglio vedere quale dei due pensieri avrà la meglio. Noi, o voi?» E uscì dalla stanza.
 
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CAPITOLO 65: I CAPITANI M-3 ED S-26​
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Spettria, Lande Oscure, 18/06/4783, circa le 10
Per tutto il giorno, Gli undici e i due Trubbish proseguirono attraverso le Lande Oscure. Raichu aveva capito subito il perché di quel nome. Diversamente dalle Lande Spettrali, in questa terra non cresceva un filo d’erba, e i pochi alberi erano solo tronchi morti.
«Queste zone sono sterili per natura. Gli alberi morti sono stati piantati qui solo per rendere l’ambiente più speventoso. Sembra che gli spettri li trovino divertenti.» Spiegò Eelektross.
«Esilaranti.» commentò Raichu.
Poi, a metà mattina del giorno dopo, poco dopo aver ripreso la marcia, il Gruppo fu improvvisamente circondato. Si trovavano su un’ansa del fiume Draak, dove il fiume svoltava lievemente verso nord, e così faceva la strada. All’altro lato della strada, una foresta di tronchi morti formava una barriera. Dal terreno, dal bosco, e dal fiume emersero numerosi spettri che li circondarono.
La maggior parte del gruppo fu colto di sorpresa, ma Eelektross e Raichu no. Come un sol pokémon, colpirono un Dusclops, un Misdreavus e un Mismagius che impedivano di ritornare sui loro passi, liberando il passaggio per fuggire.
«Mud, Surs, Minus, Plus, Flaaf, proteggete Trush e Trubbish. Passate da qui e dirigetevi indietro finchè non sarete riusciti a seminare eventuali inseguitori. Cercate di stendere chi vi inseguisse. Lux, Olg, Tre, Draak, noi sei resteremo qui per cercare di sconfiggerli.» I cinque si mossero per circondare i due protetti, e fuggirono dall’apertura, percorrendo a tutta velocità la strada. In pochi minuti erano già lontani, anche se si trascinarono dietro sei spettri. Di questi, un Frillish fu abbattuto subito. Come Eelektross temeva, il grosso del gruppo nemico rimase loro addosso. “Sono pokémon dell’Organizzazione. Se fossero banditi, avrebbero inseguito il gruppo che fuggiva. Dato che ho ordinato di proteggere Trush e Trubbish, chiunque avrebbe capito che devono valere qualcosa.”
Eelektross si voltò a contare i pokémon rimasti. Erano in tutto dieci. Poi notò due movimenti. Dal terreno emerse una testa con tre punte, la bocca a forma di cerniera, gli occhi rossi. Accanto ad essa, una roccia si agitò, e da essa emerse un disco azzurro chiaro contornato da sfere viola.
Lo Spiritomb e il Banette fissarono i sei pokémon che avevano di fronte, poi con un gesto della mano, Banette diede il via all’attacco. I dieci nemici si scagliarono su di loro. Raichu abbattè un Jellicent al volo, poi si volse ad affrontare un Dusknoir. Dopo pochi minuti, lo sconfisse, schivando all’ultimo un Inseguimento per poi colpire con due Fulmini.
Draak, dopo un paio di schivate, riuscì a colpire con Dragopulsar un Cofagrigus. Approfittando del momento, lo colpì nuovamente con altri Dragopulsar, facendolo crollare.
Emolga dopo alcune Acrobazie sconfisse sia un Pumpkaboo che un Gourgeist.
Tri schivò numerosi attacchi, poi con un Locomovolt riuscì a battere il Drifblim che lo aveva attaccato.
Il Morso e lo Sgranocchio di Luxray gli fecero avere la meglio su Haunter.
Eelektross, con soli tre colpi, abbattè un Trevenant, un Golett e un Gastly.
Poi i sei si volsero ad affrontare quelli che, ormai era certo, erano due capitani. Il Banette applaudì freddamente.
«Complimenti, complimenti, sia per essere arrivati fin qui, sia per questa lotta magistrale. Tuttavia, temo che la vostra avventura finisca qui. Lasciate che mi presenti, sono Banette, capitano dell’Organizzazione, e questo è Spiritomb, anch’egli capitano. Vi direi i nostri nomi in codice, ma per voi non significherebbero nulla.» Dopodichè i due si divisero, portandosi uno sul lato destro, l’altro sul sinistro della strada. Poi entrambi compiettero un’azione che gli altri non si aspettavano. Banette si illuminò di una bizzarra luce, poi al suo posto comparve un Mega Banette.
Con loro gran sorpresa, Spiritomb si sollevò in aria.
«Impossibile.» Fu l’unica cosa che Raichu riuscì a dire «Gli Spiritomb non levitano.»
«E le mosse Elettro non funzionano sui pokémon terra, dico bene, Raichu “il Tuono fisico”?» commentò in risposta Spiritomb, le sfere viola che ruotavano pigramente.
«Dovresti togliere la parola impossibile dal tuo vocabolario. Spiritomb si è sottoposto a particolari… cure… da parte degli scienziati dell’Organizzazione, e il risultato lo potete apprezzare. Quante abilità possiedi, Spiritomb?»
«Quattro. Anzi, cinque contando quella con cui sono nato, Pressione.»
«No, non fate quella faccia.» commentò Banette, notando che Raichu ed Eelektross avevano assunto un espressione spaventata contemporaneamente «So cosa state pensando e no, per quanti tentativi abbiamo fatto, l’abilità Magidifesa non ha voluto saperne di attecchire in lui.»
I due pokémon tirarono, senza farsi notare, un sospiro di sollievo, poi i sei si divisero in due gruppi. Draak, Emolga e Raichu fronteggiarono Banette, mentre Eelektross, Luxray e Tri si posero di fronte a Spiritomb.
“Male” riflettè Eelektross, mentre girava intorno a Spiritomb “se le cose stanno così, abbiamo non pochi rischi. Parafulmine, Rompiforma, Magispecchio, Nuotovelox, potrebbe avere qualsiasi abilità che ci metta in difficoltà.”
“Male” riflettè Raichu, mentre girava intorno a Banette “Diversamente da quella volta contro Gyarados, stavolta siamo di meno, e scommetto che Banette è su un altro livello.”
Quando si furono posizionati intorno ai due, Banette riprese a parlare «Giusto per la cronaca, ritengo giusto rivelarvi la mia abilità. Si tratta di Burla. Suppongo che la conosciate.»
Mentalmente, Eelektross non potè fare a meno di applaudire a Banette. Aveva talento nelle battaglie psicologiche. Nella situazione in cui si trovavano, bastava poco per turbare l’avversario. La rivelazione su Spiritomb, la Mega evoluzione subito e non in un momento critico, la spiegazione sull’avere un’abilità che rende più rapida l'attivazione di mosse insidiose, tutto ciò avrebbe messo sotto pressione l’avversario. E un nemico sotto pressione è portato a commettere errori.
Silenziosamente, i sei si prepararono a una lotta che, lo sapevano, sarebbe stata durissima.
 
Electronvolt, base dell’S.T., 18/05/4783, circa le 11
«Signore, è arrivato l’esercito di Alvearia.» Helioptile irruppe nel sovraffollato ufficio di Galvantula, seguito da Scizor, Forretress e Beedrill. Oltre a Galvantula, nell’ufficio erano già presenti Wash, Empoleon, Blastoise e Azumarill, portando la stanza a un livello insopportabile di occupazione. Ciò nonostante, Galvantula strinse la zampa (o per meglio dire, la chela, il cannone e l’ago) dei tre Generali. Chiese educatamente come fosse stato il viaggio, si informò sullo stato e sul numero dei pokémon, e poi li invitò a prendere posto su tre sedie.
Dopodichè, Scizor parlò «Volevo anche informarvi che un Wingull ha raggiunto il nostro esercito, per avvisarci che l’Aviazione di Aeria sarà qui in non più di una settimana. Hanno detto che purtroppo uno dei Generali non sarà presente.»
«Cos’è successo?»
«Hanno solo detto che è rimasto gravemente ferito durante un combattimento contro un criminale, e che si riprenderà presto, raggiungendoci in fretta. Temo che ci sia lo zampino dell’Organizzazione nemica.»
I Generali si misero a riflettere, poi passarono a informare gli altri di quanto stava accadendo a Elettria. In un quarto d’ora, i tre nuovi arrivati erano già informati di tutto ciò che fosse necessario.
 
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CiaobyDany

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64: furoi

Sono tornati Carv e Sharp!
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Carino anche il dialogo psicologico finale, un po' un cliché, ma carino.

65: Galvantla

E sono interessato anche a questa nuova lotta che si preannuncia parecchio emozionante ^^
 

Darken

Passante
64: furoi

Sono tornati Carv e Sharp!
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Carino anche il dialogo psicologico finale, un po' un cliché, ma carino.

65: Galvantla

E sono interessato anche a questa nuova lotta che si preannuncia parecchio emozionante ^^ Vedrai eheh
CAPITOLO 66: BATTAGLIA DEGLI SPETTRI​
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Lande Oscure, 18/06/4783, circa le 11

Dopo aver circondato MegaBanette, Raichu, Draak ed Emolga misero in azione la propria strategia: cercarono di allontanare Banette da Spiritomb. Inziarono a tentare di colpirlo, tenendosi però a distanza. Fulmini, Tuoni, Dragopulsar, Fangobombe, Energisfere, qualsiasi attacco che potesse spingere Banette a schivare allontanandosi. Raichu però capì fin troppo presto che Banette lo stava facendo di proposito. Addirittura esagerava di proposito i suoi movimenti, arrivando vicinissimo a farsi colpire. Stava solo giocando con loro.
In ogni caso, alla fine riuscirono ad allontanarsi quanto bastava. A quel punto passarono all’attacco.
Dragalge si lanciò per primo. Scagliò un Dragopulsar e si avvicinò all’avversario. “ E adesso vediamo se questo funziona.” Scagliò una fortissima Idropompa, che però, nonostante fosse stata lanciata da una brevissima distanza, Banette schivò con una rapida giravolta. Dopodichè, per la prima volta, il pokémon passò all’attacco, colpendo con una Finta. A quel punto, subito dopo essere stato colpito, Dragalge provò il secondo attacco insegnatogli da Eelektross: il Codadrago centrò in pieno petto Banette, che volò diversi metri indietro.
Dragalge ripensò a quanto gli aveva detto Eelektross “Te lo dirò senza girarci intorno: tu sei il più forte tra noi attualmente. Ma ascoltami, se ti scatenassi non ne verrebbe niente di buono. Pensa a cosa è successo quella volta nella foresta. Devi controllarti. Ricordati: se ti scatenassi, rischieresti di fare del male a chi vuoi proteggere.”
A mezz’aria, Banette si rimise in posizione. “Forse li avevo un po’ sottovalutati. Bene, vediamo…” Ma prima di poter fare qualsiasi cosa, si ritrovò alle spalle Emolga. L’Acrobazia lo colpì facendolo volare via nuovamente, dritto verso il Fulmine di Raichu, che in questo modo lo colpì in pieno.
“Forse ce l’abbiamo fatta.” Pensò Emolga “Forse…” Ma Banette si rialzò come se nulla fosse. Sembrava che nessuno degli attacchi avesse sortito il minimo effetto. Il pokémon sorrise «Bene bene, ora credo che tocchi a me, non vi pare?» E così dicendo scomparve, fondendosi al suolo con l’aspetto di un’ombra. La Furtivombra comparve alle spalle di Emolga e lo colpì. Quando Emolga volò indietro, Banette lo seguì e lo colpì con una Finta che fece cadere a terra. E mentre era a terra, gli Ombrartigli lo colpirono. Emolga rantolò e crollò definitivamente a terra.
Dragalge e Raichu erano allibiti. Non solo nessuno degli attacchi sembrava aver funzionato, ma addirittura con sole tre mosse Banette aveva sconfitto Emolga. “Davvero è questa la potenza di un pokémon Megaevoluto che si controlla? A confronto quel Gyarados non era niente.” Dopodichè, Raichu e Dragalge si lanciarono verso Banette. La battaglia divenne un vortice indistinto di colpi: Codadrago, Codacciaio, Finta, Furtivombra, Fangobomba, Idropompa, Ombrartigli, Dragopulsar, Tuono,Fulmine.
Ansimando Dragalge e Raichu fissarono Banette. Alcuni attacchi erano andati a segno, e finalmente anche lui mostrava i primi segni di fatica, ma era decisamente messo meglio di loro. Dragalge aveva perso la Codadrago, e Raichu il Codacciaio. Ormai non sapevano davvero più che pesci pigliare.
E fu a quel punto che Dragalge perse il controllo. Forse fu la paura, forse il pensiero che se avesse perso i suoi compagni sarebbero stati in pericolo, fatto sta che Dragalge si lanciò in avanti e iniziò a colpire come un forsennato. Dragopulsar, Idropompa, Fangobomba, tutti gli attacchi che gli erano rimasti, lui li scaricò su Banette. Il pokémon Spettro non potè fare a meno di arretrare. Davanti a un drago inferocito, è normale fare quanto meno un passo indietro. E quel passo indietro fu colto da Raichu. Evitando di finire nel mezzo dell’attacco di Dragalge, si spostò silenziosamente alle spalle di Banette. Il pokémon se ne accorse, ma se avesse cercato di evitarlo sarebbe stato sicuramente colpito dalla furia di Dragalge.
Quando gli fu alle spalle, Raichu si lanciò all’attacco. Fece l’unica cosa che poteva fare: caricò il Locomothunder e lo usò. Non aveva mai provato ad usarlo contro un pokémon che non fosse almeno per metà di tipo Terra, ma a quel punto non aveva scelta.
Si scagliò in avanti, e colpì in pieno Banette. Quello gridò e crollò al suolo. Quando cadde, però, l’elettricità non si fermò. Il Locomothunder, scoprì Raichu, aveva un bizzarro effetto collaterale se colpiva i pokémon non di tipo Terra: liberava l’elettricità in eccesso verso l’esterno. In quel caso, quella si scaricò verso Dragalge. Il pokémon, colpito, arretrò, e contemporaneamente riprese il controllo.
Si guardò intorno. Da un lato Raichu, ansimante, e dall’altro Banette, l’elettricità che si agitava sul suo corpo.
Dopo un po’, l’elettricità si scaricò completamente. A quel punto, dopo aver raccolto Emolga, Raichu e Dragalge si avvicinarono a Banette.
“Almeno è vivo.” Pensò Raichu, fissando il pokémon a terra “Ma giuro che non lo farò mai più, a meno che non sia assolutamente necessario. Se fosse stato meno resistente, avrei seriamente potuto ucciderlo.”
Poi i tre si sedettero. Avrebbero voluto andare ad aiutare Eelektross e gli altri, ma sarebbero stati solo un peso nella loro situazione.
Inoltre, anche Dragalge aveva da pensare. “Mi è successo di nuovo. Dannazione, cosa dovrei fare? Continuo a perdere il controllo appena sono in difficoltà. Devo riuscire a controllarmi.”
 
Da qualche parte a Elettria, 18/06/4783, circa le 12
«Buongiorno Rotom.» Joltik sorrise, salutando il pokémon spettro.
«Giorno Joltik. Come te la passi?»
«Insomma. Da quando gli eserciti si sono riuniti, la mia unità d’infiltrazione mi spedisce rapporti praticamente uguali. L’unico che riesce a dirmi qualcosa di buono è Empoleon.»
«Ah sì?»
«Già. Numero di unità, numero di squadre che pattugliano il paese, rifornimenti, dati importanti, insomma, qualsiasi cosa. Peccato che attualmente non siamo in grado di rispondere.»
«No?»
«No. Sono stati furbi e hanno preparato unità in cui sia presente almeno un pokémon di tipo Terra. E ancora qui alla base non abbiamo un’ingente quantità di pokémon di altri tipi. Abbiamo una trentina di pokémon Fuoco nell’Unità Incendiari, una sessantina di Pokémon Terra dell’unità Espansioni, e pochi altri. A parte i generali ovviamente, ma loro e il capo non possono certo entrare in azione personalmente. A parte questi comunque, il resto si è sparso per Pokémos allo scopo di espandere l’esercito.»
«E quindi secondo te che dovremmo fare?»
«Io un’idea ce l’avrei. Dovremmo…»
«Dovremmo iniziare a radunare l’esercito qui alla base. Lo dici ogni volta, ma dovresti dirlo ai Generali, non a me.»
«E come faccio a dirglielo? No, saranno loro a decidere quando sarà il momento.»
E i due si diressero verso la mensa, ignari degli occhi che li osservavano.
 

CiaobyDany

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La lotta mi ha soddisfatto abbastanza direi ^^

Hai dimenticato uno spazio dopo una virgola, ma non ricordo dove.

Interessante anche il finale: spie che spiano le spie?
 

Darken

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La lotta mi ha soddisfatto abbastanza direi ^^ Ne sono felice eheh.
Hai dimenticato uno spazio dopo una virgola, ma non ricordo dove. Se lo trovo correggo

Interessante anche il finale: spie che spiano le spie? chissà...

CAPITOLO 67: IL CAPITANO S-26​
Lande Oscure, 18/06/4783, circa le 11
Mentre Raichu, Emolga e Dragalge allontanavano Banette, Eelektross, Luxray e Tri circondarono Spiritomb. Il pokémon continuò a ruotare, con una calma snervante, sospeso in aria. Per tutto il tempo tenne gli occhi fissi su  Eelektross. Aveva letto tutti i dossier, e conosceva le potenzialità dei sette componenti originali del gruppo. Non avevano quasi dati sulla coppia di Laghia e il piccoletto di Alvearia, e ignoravano ogni cosa sul piccoletto di Elettria. “ Di quelli che ho di fronte, il più forte è Eelektross, ma io non ho nulla da temere. Assorbipugno non funzionerà, e quanto alle altre mosse, ho quegli assi nella manica. E non è l’unico.”
Eelektross fissò il suo avversario. Poteva percepire la Pressione, e sapeva che avrebbe dovuto sfruttare il doppio della normale potenza per riuscire a colpirlo. Inoltre, il suo avversario levitava.
“Cinque abilità, di cui due scoperte. Per il resto, posso solo andare a tentativi.”
A un suo cenno, Luxray si sollevò da terra con la Magnetascesa. Poi lui e Tri si lanciarono all’attacco.
Il primo a raggiungere l’avversario fu lo Sgranocchio di Luxray. Il colpo andò a segno senza intoppi. Peccato che, al momento successivo, Luxray fu fatto volare indietro dalla Finta dell’avversario. Prima ancora di potersi avvicinare, Furtivombra colpì Tri, lanciandolo lontano.
A quel punto Eelektross lanciò la sfera di umidità. Quando però quella stava per scoppiare, si dissolse. “Antimeteo.” Imprecò Eelektross “In tal caso…” Puntò il pamo aperto verso l’avversario,e il Tuono si diresse direttamente verso Spiritomb, che però sorrise e si limitò a farsi colpire.
«Ti ringrazio, avevo appunto subito qualche danno.»
“Bene, c’è anche Assorbivolt dunque.” Però in quel momento notò anche qualcos’altro. La sensazione di pressione che percepiva era sparita. “Oh, ma allora…” «Luxray, tienilo occupato con la nuova mossa. Tri, sbrigati, vieni qui!»
Luxray si lanciò verso l’avversario. Il primo attacco, Scarica, non fece danno, come Luxray sapeva. Ma il secondo, Furto, colpì Spiritomb sfruttando l’apertura che il pokémon aveva lasciato aperta per far passare il primo. La zampa di Luxray colpì l’avversario, sprofondando nelle profondità del corpo fatto quasi d’aria. Ovviamente Spiritomb non aveva nulla, ma Luxray si limitò a ripetere il colpo ancora, e ancora.
Quando fu il momento Eelektross si lanciò in avanti. Scartò abilmente, avvicinandosi il più possibile a Spiritomb e poi colpì. L’intero pugno andò in fiamme, e il Fuocopugno centrò Spiritomb. Quello però, scoppiò a ridere.
«Oh, mi cogli di sorpresa. Ma per tua sfortuna, la mia abilità è anche Fuocardore.»
Spiritomb si posò a terra e si guardò intorno. Mancava il terzo. Mentre schivava Sgranocchio e Furto, si guardò intorno. In quel momento, Tri emerse da sottoterra. Fu quasi colto di sorpresa, ma si sollevò da terra con Levitazione.
“Adesso.” Pensò Eelektross, e scagliò verso il cielo un’altra sfera, che si dissolse.
«Cosa credevi di fare. Ho già dimostrato di poter impedire l’attivazione dei tuoi attacchi.»
«Ed era ciò che volevo. Ora!»
Prima che potesse reagire, Spiritomb fu colpito su tutti i lati da attacchi di tipo Elettro. Un tuono, una Scarica e un ultimo attacco. Non capì da dove veniva, né cosa fosse, ma quando lo colpì comprese di aver perso.
Crollò a terra, paralizzato e quasi esausto.
«Come hai fatto? Come diavolo hai fatto?»
«Prima dì la verità. Tu possiedi cinque abilità, ma puoi usarne solo tre alla volta. Giusto?»
«Sì ma…» Poi riflettè. Quando attivava una quarta abilità , quella che era attiva da più tempo si disattivava. E capì cosa Eelektross aveva fatto.
«Hai avuto fortuna. Se non avessi avuto l’abilità Fuocardore, la tua strategia avrebbe fallito. Mi hai costretto ad attivare in rapida successione Fuocardore, Levitazione e Antimeteo, in modo che fossi indifeso agli attacchi elettrici. Ma è stato un azzardo. Cosa avresti fatto se io avessi riattivato Assorbivolt in tempo?»
«Supponevo che una volta attivata l’abilità dovesse restare attiva per un certo tempo. Certo, è stato un azzardo, ma in una lotta del genere o la va o la spacca.»
«Capisco. Bah. In ogni caso, la prossima volta questa strategia non funzionerà se incontrerete uno come me. Tra tutti, io sono quello il cui risultato è peggiore. Non ho neanche le altre capacità che gli S possiedono. Sappiatelo. Se vi troverete davanti un altro come me, farete meglio a girarvi dall’altra parte e scappare a gambe levate. Non che mi importi ovviamente, mi darebbe solo fastidio che qualcuno riuscisse dove io ho fallito.»
In quel momento arrivarono anche Raichu, Dragalge, Emolga e lo sconfitto Banette. Raichu posò l’altro capitano accanto a Spiritomb. Eelektross non fece commenti, ma fissò Raichu con un occhiata eloquente, e questi seppe che aveva capito cosa aveva fatto. Non capì perché, ma questo lo fece vergognare. Forse perché capiva che era lui quello sconfitto, pur avendo vinto il combattimento.
«Oh, vedo che anche Banette ha fallito. Bah, almeno ci beccheremo entrambi un’altra ramanzina. Ah, ma suppongo che voi abbiate altro da fare. Perché non raggiungete i vostri amici che sono scappati e sparite?»
«Prima voglio delle risposte da voi. Come sapevate chi eravamo? Come ci avete trovato? Insomma, da voi voglio sapere tutto.»
«Oh, sì, suppongo tu voglia delle risposte» Senza preavviso, Spiritomb afferrò lo svenuto Banette e iniziò a scomparire nel terreno «ma non sarò io a dartele. Addio.» Prima che potessero reagire, il pokémon era scomparso, lasciando dietro di sé solo una Roccianima.
«Dov’è finito?» Domandò Tri.
«Gli Spiritomb hano il potere di spostarsi da una Roccianima all’altra. Suppongo che a quest’ora si stia dirigendo verso un’altra roccia. Quella lasciatela lì, se vorrà se la riprenderà, e non voglio certo vedermelo comparire senza preavviso davanti. Era davvero un avversario tosto.»
Detto ciò, si diressero verso il punto in cui si sarebbero incontrati con il resto del Gruppo.
 
Da qualche parte a Elettria, 18/06/4783, circa le 13
«Allora, come reagiamo alla riunione delle forze qui a Elettria?» Chiese il primo Generale, fissando gli altri diciassette.
«Io avrei un’idea.» Disse il Dodicesimo Generale.
«Parla.»
«Abbiamo stabilito che radunare le unità di tutta Pokémos sia ancora prematuro. Tuttavia, in alcuni paesi è inutile mantenerle. A Laghia, Alvearia, Aeria e Velenia non occorre lasciare più di qualche squadra, dato che sia il Gruppo sia i regnanti non si trovano in quei paesi.»
«Piano interessante. Sì, credo funzionerà. Quanti favorevoli?» I diciotto presenti annuirono all’unisono. Mentre discutevano i dettagli, tra cui anche l’affidamento della missione, tra sé e sé, il Dodicesimo si sfregò le zampe. Certo, aveva preso l’idea che un soldato aveva espresso a voce un po’ troppo alta, ma che importava. Senz’ombra di dubbio, avrebbe ricevuto per lo meno un encomio per quell’idea.
 
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CiaobyDany

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Per tutti il tempo, Scoperte.per senza spazio, peccto, cappì.

Interessante la lotta, la questione delle 5 abilità e degli esperimenti, il dialogo tra Spiritomb e Eelektross piatto as usual, non credere che mi sia perso la mossa di Tri che non hai detto cosa sia, e lol, un generale che ha bisogno di rubare le idee ai soldati, la cosa mi fa abbastanza ridere :D :D :D
 

Darken

Passante
Per tutti il tempo, Scoperte.per senza spazio, peccto, cappì. Tutto corretto (e pure altra roba)

Interessante la lotta, la questione delle 5 abilità e degli esperimenti, good

il dialogo tra Spiritomb e Eelektross piatto as usual, vabbé, questo dialogo non puntava ad essere un particolarmente importante già di suo.  :D  

non credere che mi sia perso la mossa di Tri che non hai detto cosa sia, eheh

e lol, un generale che ha bisogno di rubare le idee ai soldati, la cosa mi fa abbastanza ridere :D :D :D  Vabbé, dai, siamo onesti, non è che ne ha bisogno, se n'è approfittato
 

Darken

Passante
CAPITOLO 68: OSCURIA​
 ​
Confine Spettria-Oscuria, “Il bosco del Phantump”, 19/06/4783, circa le 20
Dopo essersi riuniti al resto del Gruppo, i tredici proseguirono il viaggio verso Oscuria. Alla sera, arrivarono al confine con Oscuria, e si fermarono in una stazione di posta circondata da alberi estremamente sinistri. Dopodichè, salvo Surskit e Dragalge, a cui fu affidata la sorveglianza della camera dei due protetti, il Gruppo si riunì nella stanza di Eelektross.
«Prevedevo che il piano non avrebbe funzionato a lungo, ma credevo di riuscire ad arrivare quantomeno ad Oscuria prima di essere scoperti.» disse Eelektross
«Non che tu abbia sbagliato di molto comunque, in fondo abbiamo raggiunto il confine no?» rispose Raichu.
«Già, ma in ogni caso significa che ora verrà il difficile. Da qui a Black Hole City, la capitale di Oscuria, saremo certamente bracccati. Se devo essere sincero, temo che da qui in poi le cose diverranno ancora più difficili.»
«Lo sono sempre. Questa intera missione è dannatamente difficile. Ma io non mi arrenderò. Anche se la lotta di oggi mi ha fatto capire che sono ancora debole, e che devo migliorare, io non mi arrenderò.»
«Nessuno di noi lo farà. Dico bene?» chiese Eelektross. Tutti annuirono con convinzione. Era evidente che nessuno si sarebbe tirato indietro.
«In ogni caso, ora dobbiamo raggiungere la capitale, e da qui ci vorrà circa un'altra giornata. Possiamo solo sperare di essere fortunati.» disse Raichu, chiudendo la riunione. Era esausto, e aveva davvero bisogno di riposare. Dopo pochi commenti, il Gruppo si divise nelle rispettive camere e iniziò a riposare, ognuno immerso nei propri pensieri.
 
Phantom City, “Al diabolico Dusknoir”, 19/06/4783, circa le 21
«E questo è quanto. Credi di potermi essere d’aiuto?» Zangoose fissò Dusknoir, il capo del gruppo di Eelektross a Spettria.
«Come ti ho detto, il capo non si è visto. Sono piuttosto sicuro che l’abbia fatto per evitare che qualcuno informato quanto te venisse a cercarlo qui. In ogni caso, credo di poterti aiutare almeno un po’. Dammi dieci minuti.» Commentò Dusknoir pensieroso, uscendo dalla porta sul retro della locanda.
Un quarto d’ora dopo, Dusknoir rientrò trovandosi davanti uno Zangoose piuttosto sulle spine. Sorrise. Zangoose era sempre stato così, uno che non sopporta le attese. Ancora adesso Dusknoir si chiedeva come diavolo avesse fatto uno così a diventare un investigatore tanto geniale.
«Allora, mi sono informato. Tredici pokémon, di cui undici guardie con il Terrorpanno e due Trubbish, si sono allontanati dalla città diretti con ogni probabilità a Oscuria. Ovviamente questo è tutto quello che ho scoperto. Se c’è il capo in mezzo trovare altro, come ad esempio le loro identità, sarà impossibile.»
«Spero che tu abbia ragione. Mi conviene sbrigarmi in ogni caso. Grazie per l’aiuto.»
«Figurati. E quando incontri il capo, digli che ogni tanto dovrebbe ricordarsi di fare un saluto anche a Dusknoir di Spettria.»
«Lo farò, non dubitare.» E con queste parole uscì, in uno svolazzo di Terrorpanno.
 
Venom Port, base locale “Cacciatori di taglie Greninja”, 19/06/4783, circa le 22
Greninja fissò lo Skorupi con un misto di odio e di disinteresse. Perché non poteva lasciarlo in pace?
«Le ho già sssspiegato che per motivi di carattere privato, la richiesta della ssssua, come l’ha chiamata, Organizzazione, è diventata inattuabile.»
«E io le ho già spiegato che chiedo una motivazione più chiara.»
«Vuole una motivazione chiara? Gliela darò. Un certo pokémon, il cui nome non sssscucirò neanche ssssotto tortura, mi ha richiessssto, dopo avermi ssssconfitto, di rimuovere quelle taglie, con minaccie che mi fanno rabbrividire e che sssso che quessssto pokémon potrebbe mettere in pratica.» Forse aveva gonfiato un po’ la storia, ma magari avrebbe convinto lo Skorupi.
«E se le dicessi che possiamo evitare che queste minacce vengano messe in pratica?» “O magari no” pensò tra sé.
«Le direi che il gioco non vale la candela. Il denaro non è una promessssa sufficiente per la vita. In fondo, la mia Assssociazione mi da un guadagno maggiore.»
«Capisco, in tal caso, la lascio.» E lo Skorupi uscì dalla stanza.
Appena uscito dalla costruzione, si diresse verso il porto, dove un Gastly lo aspettava. «Devi comunicare all’Organizzazione che c’è qualcun altro che ci sta mettendo i bastoni fra le ruote. Non so ancora la sua identità, ma bisogna scoprirla.»
 
Da qualche parte ad Oscuria, 19/05/4783, circa le 23
Quando la Roccianima prese a vibrare come impazzita, i due capitani la fissarono sorpresi. Non capitava quasi mai che Spiritomb si facesse vedere. E il loro stupore aumentò ancora quando Spirtomb uscì dalla Roccianima, abbacchiato e, lo compresero ad occhio, con delle novità problematiche.
«E allora Spiritomb, avete vinto?»
«Secondo te? Per favore, passami un po’ d’Acqua Fresca, sono ancora esausto.»
«Che è successo?»
«Abbiamo perso. Sono dannatamente forti, e almeno il mio avversario era dannatamente intelligente. Credo sia uno spreco doverlo sconfiggere. Uno così ci farebbe comodo nell’Organizzazione. Ma non credo passerebbe dalla nostra parte neanche sotto tortura.»
«Quindi sono forti e intelligenti? Racconta.»
Spiritomb riassunse tutto quello che era successo, e raccontò quello che aveva spiegato Banette.
Quando ebbe terminato, i due capitani di Oscuria annuirono.
«Non credo dovresti prendertela così tanto. La vostra sconfitta non è stata determinata da una colpa vostra, ma dall’abilità degli avversari. In ogni caso suppongo che a questo punto le priorità diventino due.»
«Già. Cercare il principe e cercare il Gruppo. Ordinerò agli Houndour di battere palmo a palmo tutta la zona tra Black Hole City e il confine con Spettria. Dubito che proseguiranno sulla strada di Arceus, ma nel caso meglio far tenere sotto controllo anche quella.»
«Bene. Se non volete sapere altro, credo che me ne andrò.» commentò Spiritomb. Dopo un rapido cenno di saluto dai due capitani, si preparò a scomparire.
«Oh, un’ultima cosa. Poco prima che me ne andassi è arrivata da Velenia la notizia che qualcuno ha fatto in modo che i cacciatori di taglie non attacchino il Gruppo. Non sappiamo niente di lui, tranne che abbiamo dedotto che agisce da solo.»
«Grazie dell’informazione. Ora è meglio che tu vada, sei uno straccio.»
Un momento dopo, la Roccianima tremò e Spiritomb scomparve.
 
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CiaobyDany

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Blck hole city

Ora è meglio che tu, vada sei uno straccio, virgola nel posto sbagliato.

Direi un buon capitolo di transizione, anche se ormai è palese che Trubbish sia il principe (un sacchetto della monnezza di sangue blu? WTF???)
 

Darken

Passante
CAPITOLO 69: BLACK HOLE CITY​
 ​

Strada di Arceus, Oscuria, 19/06/4783, circa le 10
«Sei certo che proseguire sulla Strada di Arceus sia la scelta migliore?» Chiese sussurrando Raichu, mentre il gruppo proseguiva.
«Assolutamente. Certamente si aspetteranno che cambiamo strada, e di conseguenza ridurranno i controlli sulla Strada.»
«Ma certamente non la lasceranno sguarnita.»
«No, ed è qui che entra in gioco Emolga. Voglio che sorvoli la strada e ci avvisi se avvista qualche grosso gruppo in avvicinamento. Non scendere mai, a meno che non inizi una lotta. Per segnalarci qualcosa fai segnali luminosi.»
Emolga annuì e si sollevò in volo. A una certa quota prese a guardarsi intorno. Vide altri gruppi che proseguivano verso Black Hole City e altri che arrivavano da Spettria. Non notò però nulla di strano e si mantenne in posizione, pronto a planare sul Gruppo se avesse avvistato il nemico.
«Bene, almeno non dobbiamo preoccuparci troppo di un eventuale attacco a sorpresa.» Commentò Eelektross.
Trush e Trubbish non sembravano sorpresi dal nuovo schieramento. Forse ritenevano che fosse una strategia per evitare agguati come quello del giorno prima.
“Tutto a nostro vantaggio se si fanno poche domande.” Riflettè tra sé Raichu.
Come a Spettria anche ad Oscuria man mano che camminavano il cielo e la terra si facevano più scuri. A poco a poco, la luce diminuì, e alla fine Raichu non riuscì più a scorgere Emolga in cielo. E forse fu questo a salvarli quando poche ore dopo un gruppo di Houndour li circondò. Avvisato da Emolga, il Gruppo era già pronto. Gli Houndour si avvicinarono, e il capo si rivolse a Eelektross «Salve, siamo del corpo di difesa di Oscuria. Stiamo effettuando un controllo, dato che ci hanno segnalato un gruppo di criminali che da Spettria sembrerebbe essersi diretto qui.»
Eelektross fissò Houndour. Avrebbe giocato tutto ciò che aveva sul fatto che quelli erano membri dell’Organizzazione, non certo del corpo di difesa.
«Siamo solo guardie del corpo incaricate di scortare i due pokémon che vede da Spettria a Oscuria.» Disse indicando i Trubbish.
Houndour riflettè un momento. I numeri non tornavano in effetti. C’erano dodici pokémon davanti a lui, mentre gliene risultavano tredici. Certo, dodici e tredici non erano poi differenze così grandi. Rimase incerto per qualche momento. Gli ordini erano di non attaccare senza prove, per evitare il rischio che venisse mobilitato il vero corpo di difesa. E in effetti non aveva prove. Gli obbiettivi risultavano essere tredici pokémon, di cui due volanti o fluttuanti, e davanti a lui c’erano dodici pokémon, e nessuno di loro volava o fluttuava. Soppesò attentamente la situazione, poi fece un cenno e il cerchio si sciolse. Con un cenno di saluto si allontanò seguito dagli altri Houndour.
Il Gruppo attese qualche secondo, poi ripartì. Senza farsi notare, Eelektross fece scivolare la Ferropalla nello zaino e si sollevò di nuovo in aria.
Raichu non potè fare a meno di essere colpito dalle capacità strategiche del pokémon. La sera prima, in preparazione della partenza, aveva comprato quella Ferropalla per non rendersi riconoscibile.
 
Spettria, Lande Oscure,19/06/4783, circa le 11
Con il Terrorpanno che sbatteva al vento, Zangoose correva. Un passo dopo l’altro, senza quasi fermarsi, salvo quel poco tempo che gli era servito per dormire e mangiare, il pokémon aveva continuato ad avvicinarsi sempre di più al suo scopo.
“Dannazione Eelektross, questa volta ti ho trovato. Saremo pure vecchi amici, ma questa corsa infernale te la faccio pagare.”
Proseguì ancora, e alla fine raggiunse la locanda in cui, fino a poche ore prima, dormiva il gruppo, sul confine tra Spettria ed Oscuria. Esausto, entrò e si fece servire dell’Acqua Fresca. Il proprietario, un grosso Gourgeist, annuì e porse l’Acqua al pokémon, che bevve in un paio di sorsi l’intera porzione. Poi si fece riempire la borraccia. Nel frattempo, chiese informazioni «Ascolta, sto cercando un gruppo di pokémon. Dovrebbero essere tredici se mi hanno detto bene. Due Trubbish e undici con un Terrorpanno addosso.»
Gourgeist annuì «Sì, sono passati di qua. In effetti, hanno dormito qui ieri sera. Poi questa mattina sono partiti. Se li stai cercando li hai mancati di poco, non più di tre ore.»
A momenti la borraccia cadde di mano a Zangoose. Quindi ormai non mancava poco. “Tre ore fa.” Si disse contando mentalmente “ormai staranno arrivando a Black Hole City, e lì dovranno fermarsi per forza. Ed è lì che finalmente riuscirò a speigargli quello che ho scoperto. Mi serve la sua rete di spie, e lui è l’unico che può aiutarmi in questo.”
Detto ciò, uscì e riprese a correre, diretto verso Black Hole City.
 
Black Hole City, 19/06/4783, circa le 12
Quando si trovò davanti Black Hole City, Emolga scese e si riunì al Gruppo mentre entrava in città. I tredici si diressero spediti al palazzo reale. Attraversarono le strade, illuminate da lampioni simili a quelli di Spettria, ma che anziché rappresentare un Lampent erano semplici fonti di luce.
Procedettero per le strade fino al palazzo. Quando se lo trovarono davanti, non poterono fare a meno di fermarsi ad ammirarlo. Le alte ed imponenti sei torri nere intorno alla struttura circolare del castello erano difficili da vedere. Avvicinandosi, Raichu notò che come a Spettria anche lì in tutta la costruzione erano incastrate delle Neropietre.
Arrivati alla porta del castello, si avvicinò un pokémon che conoscevano bene.
Il Generale Gengar fece loro cenno di entrare, e il Gruppo e i due Trubbish annuirono. Se per i Trubbish la cosa era strana, non lo diedero a vedere.
Entrarono a palazzo. Gengar li salutò, sussurrò qualcosa ad Eelektross che Raichu non riscì a sentire, Eelektross annuì e il Gruppo si diresse alla sala del trono. Eelektross si avvicinò ai due Trubbish, sussurrò qualcosa e uno dei due (Trush, credette Raichu) annuì.
Poi, prima che Eelektross potesse avvicinarsi a Raichu e spiegarsi, la porta della sala si aprì davanti a loro.
 
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CiaobyDany

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Spettrie al posto di spettria.

Un'altro capitolo di transizione, che palle... Se non altro ora c'è la certezza che al prossimo succederanno tante cose.
 

Darken

Passante
CAPITOLO 70: LA COALIZIONE DEI CINQUE​
 ​


Black Hole City, palazzo reale, 19/06/4783, circa le 12
Quando entrò nella grande sala, il Gruppo si trovò davanti cinque grandi troni, su cui stavano seduti i cinque re. O meglio, i quattro re e la regina. Re Chandelure, Re Machamp, Re Alakazam, la Regina Zoroark e Re Drapion. Oltre a loro e al Gruppo, nella stanza si trovavano Gengar e altri quattro pokémon, ognuno seduto alla destra del re. Gallade, Medicham, Absol e Venusaur li studiarono, seduti alla destra dei rispettivi re. Gengar, dopo un momento, si sedette alla destra di Chandelure. Raichu indovinò di conseguenza che gli altri fossero i Geneli dei rispettivi re.
Silenziosamente, mentre si sollevava dall’inchino, Eelektross spostò la testa verso Raichu e sussurrò «Lascia parlare me. Ho un piano.»
Dopo un attimo di incertezza, Raichu annuì.
«Ebbene,» esordì Alakazam «In questi giorni, Chandelure ci ha parlato a lungo di voi, ma vorremmo sentire da voi quanto accaduto in questo viaggio.» Accanto a lui, Gallade teneva gli occhi chiusi, e il corno emanava un piccolo bagliore.
Eelektross si fece avanti, e partendo dal principio, ossia dal momento in cui era stato convocato da re Electivire, raccontò quanto era accaduto. L’unica cosa di cui non parlò fu l’incontro con Reilcanth ad Hydroheart.
Quando terminò, per qualche momento i presenti rimasero in silenzio. Alcuni dei presenti si misero a parlare fra loro, e anche quelli che restavano zitti con ogni probabilità stavano discutendo telepaticamente.
Dopo qualche minuto, Chandelure prese la parola «Confermate tutti quanto raccontato da Eelektross?»
I dieci annuirono.
«In tal caso, in qualità di membro della Coalizione, richiedo che venga effettuato il voto per decidere se entrare a far parte di quest’alleanza. In qualità di Re di Spettria, mio voto è favorevole.»
“1 a 0, ma c’era da aspettarselo. Adesso verrà il difficile.” Pensò Raichu
In quel momento, sentì una voce nella propria mente. “Ti chiedo scusa per questa intromissione nella tua mente, sono Gengar. Volevo avvisarti della situazione attuale. Re Alakazam e Re Machamp sono contrari, la Regina Zoroark è per qualche motivo chiusa in se stessa e Drapion non ne parla. Temo che ci troviamo in una brutta situazione. Tuttavia…”
In quel momento prese la parola Machamp «In qualità di Re di Arenia, sono contrario. Dal racconto fornitoci, non vedo una minaccia che il mio paese, o al massimo la Coalizione, non possano affrontare. D’altronde, noi abitanti di Arenia siamo in grado di sconfiggere chiunque.»
Raichu imprecò mentalmente “Dannazione, 1 a 1.”
«In qualità di Re di Espia,» disse Alakazam in quel momento «sono contrario. Ritengo che si possa risolvere in modo pacifico la situazione, senza necessitare di coalizzarci con altri paesi. Inoltre, nel caso non fosse possibile, sarà compito del re difendere il proprio paese, non imbarcarsi in guerre contro altri paesi.»
«2 a 1. Un altro voto contrario ed è finita.»
La regina Zoroark prese la parola. «Ho ascoltato la vostra storia e i pareri contrari dei Re di Arenia ed Espia. Prima di votare, però, c’è un altro pokémon di cui voglio sentire la storia ed il parere. E quello sei tu, Zorua. O devo chiamarti Trush?»
Il Gruppo si girò verso i due Trubbish. Uno dei due sorrise e ruotò su se stesso, venendo avvolto in una strana ombra nera. Al suo posto un momento dopo comparve uno Zorua.
«Salve, madre. Sono felice di vederti.»
«Figlio mio, ti credevo perso per sempre. Quando le misteriose lettere che sono comparse in camera mia hanno iniziato a ordinarmi di oppormi alla votazione a cui stiamo assistendo ora, credevo che fossi stato preso in ostaggio, ma vedo che non è vero. Sono felice di vedere che non è successo, ma vorrei sapere cosa è accaduto.»
Zorua annuì ed iniziò a raccontare «Poco più di una settimana fa, mentre io e Trubbish ci trovavamo nel cortile ad allenarci, siamo stati attaccati da un Gastly ed addormentati tramite Ipnosi. Quando ci siamo svegliati, eravamo chiusi in una gabbia su un carro coperto sulla Strada di Arceus. Avrei potuto liberarmi, ma tenevano Trubbish in ostaggio e non avevo intenzione di lasciarlo in pericolo. Abbiamo viaggiato attraverso Spettria e siamo arrivati fino a Velenia, a Venom Port. Nel frattempo, ho scoperto alcune cose sui nostri rapitori. Si trattava di membri di una misteriosa Organizzazione e lo scopo del mio rapimento era spingere te, madre, ad obbedire ai loro ordini. A quanto pare avrebbero voluto trasferirmi tramite un loro punto di teletrasporto, ma non era possibile, e di conseguenza erano costretti a portarci a Venom Port. Con ogni probabilità ci sarebbero riusciti, ma sono stato fortunato. La prima notte a Venom Port furono distratti da un qualche incidente. A quanto ho scoperto un traditore era fuggito da Aeria ed era stato segnalato a Velenia, e di conseguenza quasi tutte le guardie sono state assegnate alla ricerca. A controllarci erano rimasti solo pochi pokémon. Ho usato i miei poteri per trasformarmi in un Haunter e li ho attaccati, riuscendo a indebolirli quanto bastava per permettere a me e Trubbish di fuggire. Per fortuna, sono riuscito a rubare denaro dalla loro base. Ho cercato un modo di viaggiare in incognito e mi sono rivolto ad una azienda di bodyguard. Per nascondermi, mi sono trasformato in un Trubbish. Il resto lo hanno già raccontato i nostri compagni, salvo il fatto che poi, a Spettria, ci siamo rivolti al principe Lampent.»
«Mio figlio mi aveva parlato di una fonte che gli aveva riferito voci su una misteriosa Organizzazione, suppongo fossi tu.»
«Mi perdoni, Re Chandelure, ma era necessario che io rimanessi in incognito e soprattutto che nessuno sapesse dove mi trovavo. Ho chiesto a Lampent di tenerlo segreto e lui ha accettato.»
«In tal caso, in qualità di re di Oscuria, il mio voto è favorevole.»
“2 a 2.” Pensò Raichu. “Ora tutto dipende da Drapion.”
Tutti i presenti si volsero verso Drapion. Questi sorrise «Io mi astengo al momento dalla votazione.»
 

CiaobyDany

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Zorua. Interessante. Ad essere sincero ci avevo già pensato, e i sospetti si sono accentuati quando ho visto che Zoroark era la regina di Oscuria, alla fine avevo ragione. È un vero peccato che tu abbia fatto quell'accenno al principe, perché hai rovinato la sorpresa...

I Drapion sono stronzi e questo mi pare si sia comportato di conseguenza. Sono curioso di vedere che cosa succede ora ^^

Avevo visto un errore, ma non lo trovo più, sorry :(

Ah, nota positiva per la continuità di spazio e tempo, mi auguro che da ora in avanti ci saranno più capitoli simili a questo.
 
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