[Darken]Pokémos[Capitolo 1 - *]

Dxs

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Ho letto anche il secondo capitolo. Sono brevi e veloci... Evitando (anche troppo) formalismi non necessari. Dritto al sodo; nonostante ciò, il tuo mondo emerge ben chiaramente, e per ora non posso che limitarmi a rimarcare questo fatto. Taverne, palazzi reali... Rimaniamo nell'ambito di un mondo che prediligo. Per il resto, non posso dire granché, perché questo capitolo getta le basi per il successivo e i successivi, immagino. Al prossimo.
 

Darken

Passante
CAPITOLO 7: VOLT PORT​



Volt Port, porta della città, 19/05/4783, circa le 3
Raichu ed Emolga, stanchi ed ansanti, si avvicinarono alla porta di Volt Port. I due bussarono alla porta ed attesero. Udirono alcuni rumori, poi si aprì una fessura nella porta. Due occhi li fissarono per qualche secondo, poi una voce parlò «Che volete?»
«Ci invia il re. Io sono il capitano Raichu, e questo è il tenente Emolga. Siamo membri dell’S.T.»
«Mostratemi il segno.»
Raichu si slacciò la bisaccia, la aprì ed estrasse due piccoli oggetti di metallo. Le due piccole medaglie a forma di scudo sormontato da un tuono, di due colori diversi, una rossa e una blu, indicavano il grado di capitano e tenente. Li porse entrambi al pokémon. Questi li osservò per qualche secondo ed annuì. «Entrate.»
La porta si aprì cigolando.
 
Elettria, 19/05/4783, circa le 3
Il professor A. si alzò mugugnando. Si guardò intorno e si accorse di trovarsi su un carretto. Aveva mani e piedi legati. Si raddrizzò e immediatamente si trovò davanti l’occhio di un Magnemite. Il pokémon lo fissò per qualche secondo, ma non reagì quando Ampharos V si sollevò. il carro veniva trainato da un Magnezone, che usava le calamite, rivolte all’indietro, per attirare il carro, grazie ad alcuni pezzi di metallo inseriti nel carro. Ampharos riconobbe il mezzo. Era identico a quelli che usavano i mercanti della Magne tribù per trasportare gli oggetti. Guardandosi intorno, vide tre Magnemite e, in fondo al carro, un Magneton. Il pokémon lo fissò con le tre pupille, poi parlò  «Professor – bzzz – A., è un piacere – bzzz – conoscerla.»
«Mi piacerebbe poter dire la stessa cosa.»
«Non si – bzzz – preoccupi. Si tratta di una – bzzz – situazione – bzzz – momentanea.»
«Dove mi state portando?»
«Alla nostra – bzzz – base ad Elettria.»
«E per quale motivo?»
«Spiacente – bzzz – non possiamo rivelare il motivo – bzzz – esatto. Noi obbediamo agli ordini – bzzz – senza fare domande o – bzzz – dare risposte.»
«Gli ordini di chi?»
«A tempo debito professore, a tempo – bzzz – debito.»
 
Volt Port, base dell’S.T., 19/05/4783, circa le 4
«E io dovrei lasciare completamente sguarnita la città per spostare le truppe ad Electronvolt? Che sciocchezza.» Heat sbattè la strana escrescenza rossa sul tavolo. Riachu sbuffò. R. Calore, detto Heat, era famoso per il suo temperamento focoso e facile all’ira, l’esatto contrario del calmo e silenzioso carattere del fratello, il Generale Wash. Quando Raichu era una recluta, Heat era ancora stanziato alla base ed era famoso per essere un ufficiale ferreo e abbastanza odiato dalle truppe. Secondo alcune voci, i due Generali lo avevano stanziato a Volt Port solo per levarselo dai piedi.
«Signore, è un ordine diretto del re» Disse Pika. Raichu sorrise. Era rimasto sorpreso quando ad aprirgli il portone era stato un Pikachu. Anzi, una Pikachu. La giovane pokémon li aveva guidati in fretta attraverso la città, fino alla base, dove li aveva aiutati a svegliare Heat. Cosa che non aveva contribuito al buonumore del comandante.
«Me ne infischio, fosse anche un ordine dei Loro, non posso lasciare la città sguarnita. Ci sono pirati in mare che aspettano solo che l’S.T. se ne vada per attaccare la città.»
Raichu capiva che l’assenza dell’S.T. da città di confine come Volt Port sarebbe stato un problema. Quelle zone erano conosciute per il gran numero di banditi che vi si aggiravano.
«Signore, non possiamo discutere ordini diretti dalla base, e lei lo sa.»
«Ma come faremo con la città. Senza di noi, verrà saccheggiata e bruciata. Qui sono tutti agricoltori, coltivatori di Baccalghe o commercianti, non sono in grado di difendersi.»
«Potremmo trasferire gli abitanti.»
«E dove? Le altre città saranno sguarnite.»
«Ma Electronvolt è enorme, sicuramente ci sarà posto.»
«E credi davvero di riuscire a convincere tutti gli abitanti ad andarsene?»
«Non avranno molta scelta.»
Raichu avrebbe voluto intervenire, ma sia lui che Emolga erano esausti. Heat li squadrò qualche secondo, poi annuì. «Avete fatto un ottimo lavoro, anche se il messaggio mi mette nei guai. Comunque manderò Electrode e Voltorb a Ohm Town per recapitare il messaggio successivo e continuare questa sorta di staffetta contro il tempo. Riposatevi.»
Troppo esausti per discutere, i due si diressero nella zona adibita ai membri dell’S.T. in viaggio. Si distesero su due piccole brandine e pregustarono una buona dormita.
 
Volt Port, base dell’S.T., 19/05/4783, circa le 5
La dormita fu purtroppo interrotta bruscamente dopo poco. I due, tossicchiando, sentirono odore di bruciato, si guardarono intorno e videro volute di fumo entrare dalla finestra. Allarmati, accorsero fuori e videro che parte della parete della base era in fiamme. I due corsero dentro e iniziarono ad urlare per svegliare tutti. Dopo qualche minuto, la base addormentata era sveglia ed attiva per gestire l’emergenza. Comandati da Heat, che sfruttava i propri poteri per tenere le fiamme sotto controllo, i pokémon iniziarono a spegnere l’incendio usando l’acqua del mare davanti la città. Gli abitanti di Volt Port, con i Chinchou davanti tutti, accorsero per impedire che l’incendio si propagasse e per domarlo. Infine, dopo un’ora di lavoro, l’incendio venne spento. Ormai però la base era bruciata per metà. Pika si avvicinò al Maggiore Heat, e Raichu la sentì sussurrare «Crede ancora che l’ordine del re sia una sciocchezza?».
Poco lontano, Slugma e Chinchou sorridevano. La missione era stata completata.
 
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CiaobyDany

あなたと見る絶望は あなた無しの希望など霞むほど輝くから
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La prossima volta che lo avesse avuto davanti! Occhio ai congiuntivi! (mi riferisco al capitolo 6)

Devo ancora leggere il 7. Sicuramente ora che inizia un pochino di azione la storia diventa molto più interessante ^^

Ok, ho finito anche il 7, confermo quanto detto per il 6, la storia sta entrando un pochino più nel vivo, ma bisognerà aspettare ancora qualche altro capitolo per capirci qualcosa.

Due possibili errori. Nell'ultimo spezzone come anno c'è scritto XXXX e alla fine dice che Slugma e Chinchou sorridevano. Ma erano stati magcargo e camerupt a far scoppiare l'incendio. Però in effetti potrebbero semplicemente essere altri personaggi.
 

Darken

Passante
La prossima volta che lo avesse avuto davanti! Occhio ai congiuntivi! (mi riferisco al capitolo 6)

Devo ancora leggere il 7. Sicuramente ora che inizia un pochino di azione la storia diventa molto più interessante ^^

Ok, ho finito anche il 7, confermo quanto detto per il 6, la storia sta entrando un pochino più nel vivo, ma bisognerà aspettare ancora qualche altro capitolo per capirci qualcosa.

Due possibili errori. Nell'ultimo spezzone come anno c'è scritto XXXX e alla fine dice che Slugma e Chinchou sorridevano. Ma erano stati magcargo e camerupt a far scoppiare l'incendio. Però in effetti potrebbero semplicemente essere altri personaggi.
Chinchou e Slugma hanno incendiato la base di Volt Port, mentre Magcargo e Camerupt hanno incendiato quella di Electronvolt.
 

CiaobyDany

あなたと見る絶望は あなた無しの希望など霞むほど輝くから
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Capito, in effetti non era molto chiaro perché avevi appena detto che Chinchou stava spegnendo l'incendio, lol :D
 

Darken

Passante
CAPITOLO 8: PARTENZE

Electronvolt, palazzo reale, 19/05/4783, circa le 7


Galvantula e Wash entrarono correndo nella sala dei consigli del palazzo. Il re li aspettava impaziente. Fu Galvantula a parlare «L’incendio ha causato danni solo alla base, ma il magazzino è intatto e abbiamo avuto pochi feriti.»
«Abbiamo scoperto la causa dell’incendio?»
«Riteniamo che sia stato doloso. Qualcuno ha dato fuoco alla base di proposito.»
«Ma lo scopo?»
«Beh maestà, credo che considerato quanto emerso dal consiglio, non ci sono dubbi. L’attacco è stato organizzato da questo misterioso esercito.»
«Ritenete dunque che le informazioni di E. fossero corrette?»
Galvantula annuì. Alla luce di quanto era successo sarebbe stato inutile negare. Lui aveva torto ed E. ragione.
«Come reagiamo alla situazione?»
«Signore, far rientrare le truppe è la cosa migliore. Tuttavia…»
«Tuttavia?»
«Tuttavia sono preoccupato. L’incendio è stato generato da un attacco di fuoco generato da un pokémon di tipo fuoco. Solo questo attacco avrebbe potuto causare un incendio a tale potenza. Come ho detto la base è danneggiata.»
«Quindi cosa suggerisci?»
«Se il nemico dispone di pokémon di Vulcania, probabilmente ha anche altri Tipi. E se ci fossero abitanti di Terria…»
Electivire capì. Da giovane aveva affrontato un Rhypherior, e lui, che era il guerriero migliore di Elettria all’epoca, ci aveva rimesso una coda. Se fossero stati in tanti il paese non avrebbe avuto scampo. «Quello che credo tu stia suggerendo è senza precedenti.»
«Anche quanto sta accadendo è senza precedenti.»
«Allearsi con gli altri Tipi. Sarebbe la prima volta che accade nella storia di Pokémos.»
«Signore, se ritiene sia una cattiva idea…»
«Al contrario, è perfettamente sensata. Tuttavia dobbiamo stare attenti. Se il gruppo fosse troppo numeroso, attireremmo l’attenzione del nemico.»
«Ho già pensato anche a questo maestà.»
Mentre ascoltava il piano di Galvantula, Wash sorrise. L’amico era sempre stato poco abile nella tattica, ma la proposta era semplice e al contempo geniale. Forse era la migliore idea.
Quando Galvantula terminò, Electivire annuì «Il tuo piano è ottimo. Procedete.»

Electronvolt, All’allegro Stunfisk, 19/05/4783, circa le 9
Galvantula entrò nel locale, salì senza guardarsi intorno e bussò alla porta della stanza di E. Ad aprire fu Luxray.
«Che ci fai qui?» chiese il generale.
«Sono l’assistente di E. adesso. Cosa vuoi?»
«Devo parlargli.»
«Signore» gridò Luxray «Il generale vuole parlarle.»
«Ho sentito, fallo entrare.»
Galvantula entrò. Nella stanza c’erano due letti, un tavolo e un camino, oltre a una lampada. Galvantula si volse verso Eelektross. «Mi manda il re.»
«Che strano, pensavo avessi deciso di venire a bere un Succo di Bacca con me.» Rispose E. sarcastico.
«Smettila di fare lo spiritoso e ascolta. Il re ha deciso di fare una cosa senza precedenti.» Mentre spiegava il piano a Eelektross, Galvantula vide con piacere il volto stupito del pokémon. Quando terminò gli disse «Puoi portarti dietro tre uomini, non di più. Dovrete andare a Volt Port e seguire il piano.» Detto ciò, si girò e uscì.
«Sicuro di non volere un Succo di Bacca?» disse Eelektross. Stavolta era serio.
Galvantula si voltò per un secondo, poi si allontanò «È passato il tempo in cui bevevamo insieme.»

Electronvolt, base provvisoria dell’S.T., 19/05/4783, circa le 9
Flaaffy uscì dal piccolo palazzo a due piani che era usato come caserma provvisoria. Il Generale Wash era stato chiaro. Lo aveva fermato e gli aveva dato ordini chiari. “Parteciperò alla missione” pensò tra se. Infilò il messaggio tra la lana e partì. Doveva correre verso Volt Port e comunicare al capitano Raichu e al tenente Emolga che anche loro avrebbero partecipato. Si girò e partì.

Electronvolt, All’allegro Stunfisk, 19/05/4783, circa le 10
E. raccolse la borsa e si avvicinò a Stunfisk «Allora ne sei sicuro?»
«Certo, cosa credi? Di pokémon come quei due ne trovo a bizzeffe.» Rispose Stunfisk.
«O, io non credo proprio.»
«Io invece penso proprio di sì. Come camerieri non valevano nulla. I bassifondi sono pieni di mendicanti che in cambio di un tetto sulla testa, tre pasti e un letto si trasformeranno in camerieri migliori.»
«Certo tu non li aiutavi molto.»
«Io sono l’oste, non un cameriere. Comunque se credi che ti servano prendili.»
«Come spie sono eccellenti. Quindi sì, li porterò con me.»
«Ti auguro buona fortuna.»
«Anche io. Spero di rivederci.»
«Il giorno che non ti rivedrò saprò di essere morto.»
«Pensavo la stessa cosa.»
Eelektross e Stunfisk si salutarono e il pokémon uscì. Fuori dalla locanda, bisacce in spalla, aspettavano Luxray, Plusle e Minun. I quattro si prepararono a partire per Volt Port.

Volt Port, centro città, 19/05/4783, circa le 12
Raichu ed Emolga osservarono i novantatré uomini dell’S.T. che si preparavano a partire. Loro li avrebbero seguiti in tre ore. Quel tempo gli serviva per aspettare il ritorno di Voltorb ed Electrode da Ohm Town. I due erano partiti 6 ore prima, e ormai dovevano essere a metà strada per il ritorno. Pika ed Heat si avvicinarono ai due. «Ci si rivede.» Disse il maggiore. Strinse ad entrambi le zampe, e iniziò a sbraitare ordini alle truppe. Pika fissò i due per qualche secondo, poi sorrise e disse «Speriamo di rivederci presto.»
«Contaci» risposero i due.
Non potevano sapere che da lì a poche ore sarebbe cambiato tutto.
 
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Veemon Tamer

Momentai
Ho recuperato due capitoli, ero rimasto un po' indietro e devo dire che avrei letto in un fiato anche il terzo se ci fosse stato. Ora le vicende cominciano ad animarsi sul serio, il caso si fa sempre più interessante e quell'ultima frase è quel classico finale odioso che blocca la storia nel punto più interessante. Il che è positivo, non fraintendiamoci ahah!

Il like ci sta tutto
 

Darken

Passante
Devo smettere di rispondere a un orario così vicino alla pubblicazione.

Ho recuperato due capitoli, ero rimasto un po' indietro e devo dire che avrei letto in un fiato anche il terzo se ci fosse stato. Ora le vicende cominciano ad animarsi sul serio, il caso si fa sempre più interessante e quell'ultima frase è quel classico finale odioso che blocca la storia nel punto più interessante. Il che è positivo, non fraintendiamoci ahah!

Il like ci sta tutto
Mi fa molto piacere sapere che sta prendendo. Spero sia così per tutti i lettori ^^

Eheh, non metto spesso un finale così, anzi forse solo un'altra volta o due, ma quando c'è si sente proprio.

Grazie.
CAPITOLO 9: LA MISSIONE​



Volt Port, porta della città, 19/05/4783, circa le 14
Flaaffy prese fiato prima di entrare nella grande apertura nella recinzione. Percorrere quella lunghissima strada in poche ore l’aveva obbligato a non fermarsi in nessuna stazione di posta. Il pokémon entrò nella città portuale e si diresse verso il centro città. Poco più di due ore prima, si era imbattuto nei membri dell’S.T. di Volt Port, che gli avevano spiegato dove Raichu ed Emolga avrebbero dovuto incontrare Voltorb ed Electrode. Sperava solo di fare in tempo. Arrivato in centro, Flaffy si guardò intorno per trovare i due. Li scorse in piedi vicino a un muro e si avvicinò. Si avvicinò, lì saluto e iniziò a spiegare «Mi mandano il Generale Wash e il Generale Galvantula in persona.»
«Di che missione si tratta?»
«Dobbiamo recarci negli altri Tipi e convincerli ad allearci con loro per sconfiggere questo misterioso esercito che minaccia Pokémos.»
Emolga e Raichu lo fissarono a bocca aperta. Se qualsiasi altro membro dell’S.T., o qualsiasi abitante di Elettria, avesse mai sentito questa affermazione, avrebbe pensato a uno scherzo. Persino loro, che sapevano del pericolo che correva il paese, faticavano a credere che fosse vero. Nella storia di Elettria, anzi, nella storia di Pokémos, nessun Tipo si era mai alleato con altri Tipi.
«Che aspettiamo allora per partire?»
«Dimenticavo di dirvelo. Il Generale Galvantula ha comunicato che E. e alcuni suoi uomini verranno con noi.»
Raichu ed Emolga annuirono. In fondo Eelektross era stato convocato anche a palazzo. I tre si rassegnarono ad aspettare.
 
Da qualche parte a Elettria, 19/05/4783, circa le 14
Ampharos V si sollevò a sedere. Si guardò intorno a destra e sinistra. Era chiuso in una piccola cella con porte d’acciaio e pareti in pietra. Aveva solo un giaciglio. Guardò fuori dalla porta, ma vide solo Magnezone e Magneton. I due pokémon lo fissarono per qualche secondo, poi si girarono. Dopo che l’avevano condotto lì quella mattina, Ampharos aveva aspettato, ma ormai era esausto. Si rivolse a Magneton. «Insomma, si può sapere perché mi avete portato qui?»
«Pazienza professore. Pazienti e tutto le – bzzz – sarà chiaro.»
 
Volt Port, centro della città, 19/05/4783, circa le 16
Raichu ed Emolga salutarono Voltorb ed Electrode, che si allontanarono per raggiungere il resto dell’S.T. ad Electronvolt. Le notizie non erano buone. Qualcuno aveva incendiato anche la base di Ohm Town.
In quel momento dal lato della piazza più in ombra emersero E. e tre pokémon. Raichu, Emolga e Flaaffy si avvicinarono. «Allora E.» disse Raichu «ci incontriamo ancora.»
«Raichu, Emolga devo dire che è un piacere. Preferisco voi due ai membri dell’S.T. normali. Senza offesa ragazzo.» Disse rivolgendosi a Flaaffy.
Raichu lo osservò. Rispetto al loro ultimo incontro, E. sembrava più felice. Sembrava quasi che si fosse tolto un peso.
Osservò i compagni di E. Riconobbe i due camerieri della squallida taverna di Stunfisk, ma non capì che ci facessero lì. Quando però vide Luxray, non riuscì a trattenere un esclamazione. «Che ci fai tu qui? Pensavo che fossi una spia del nemico.»
«Si da il caso che abbia aiutato l’S.T. e ora il nemico ce l’abbia con me.»
«Così ho deciso di farlo diventare il mio assistente.» Si intromise E.
Raichu annuì. Non capiva le ragioni del pokémon, ma non ci vedeva niente di male.
«Bene, mettiamo in chiaro una cosa. Finché viaggeremo insieme, siamo una squadra. Ci copriamo le spalle a vicenda, ci aiutiamo, ci sosteniamo. Non litigheremo in nessun modo. Vi sta bene? Per la buona riuscita della missione, la collaborazione è essenziale.»
Eelektross annuì compiaciuto. Il pokémon era promettente. “Non sarei sorpreso se tra qualche anno venisse promosso a Generale” pensò tra sé e sé.
Luxray, Plusle e Minun annuirono. Capivano che aiutarsi a vicenda era importante per la missione, anche se l’S.T. non gli piaceva.
«Bene, come procediamo?» Chiese Emolga.
«Secondo i generali» rispose Flaaffy «è essenziale ottenere l’aiuto di Laghia. Per questo ci siamo riuniti a Volt Port.»
I presenti annuirono. Gli abitanti di Laghia erano abili combattenti, e soprattutto erano abili a lottare contro gli abitanti di Terria.
«Per raggiungere Laghia ci servirà una barca.» Dissero Plusle e Minun all’unisono. Quei due erano sulla stessa lunghezza d’onda.
«Potremmo sequestrare quella di un pescatore. Se non sbaglio l’S.T. ha la facoltà di sequestrare oggetti in caso di necessità.» disse Luxray.
Flaaffy, Emolga e Raichu si guardarono. Anche se era necessario, l’idea di appropriarsi della nave di qualcuno li metteva a disagio.
«No, non funzionerebbe.» Intervenne Eelektross «Nessuno di noi ha le capacità per far navigare una barca.»
«Allora come agiamo capo?»
«Oh, lasciate fare a me, conosco qualcuno che può procurarci il necessario.»
«Lo conosciamo?» chiese prudentemente Emolga. Restare coinvolto con troppi criminali era una cosa che non gli andava a genio.
«Suppongo conoscerete la Società Navale E & Co.»
«Certo, la società numero uno di Elettria per il commercio e la produzione navale. E lei crede che ci aiuterà?»
«Penso proprio di sì. D’altronde il proprietario è mio figlio.»
 
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Darken

Passante
Niente commenti? Peccato.

CAPITOLO 10: SOCIET[SIZE=11pt]À NAVALE E. & CO.[/SIZE]​
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Volt Port, centro della città, 19/05/4783, circa le 16

Emolga, Raichu Luxray, Plusle e Minun fissarono Eelektross con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata. Luxray si rese conto che, di fatto, di Eelektross conosceva solo la fama di criminale, ma del suo capo non sapeva nulla. Avrebbe potuto aver decine di figli, ma lui non lo avrebbe saputo.
Raichu fu il primo a riprendersi «Quindi tuo figlio è il maggior produttore di navi di Elettria?»
«Naturalmente ha dei soci, ma sì, il capo è lui.»
«E perché l’S.T. non ne sapeva nulla?»
«E chi sono io, un pericoloso pokémon di cui dovreste sapere tutto?»
«Sì!» risposero in coro Raichu ed Emolga.
«In ogni caso» intervenne Luxray «Starcene qui non servirà a nulla. A questo punto, tanto vale andare al porto e parlare con il figlio del capo.»
Plusle e Minun annuirono energicamente. Erano ancora troppo sorpresi per parlare.
Il gruppo si diresse dunque al porto.
 
Da qualche parte a Elettria, 19/05/4783, circa le 17
Il Professor A. venne spintonato in malo modo fuori dalla sua cella da uno dei pokémon più piccoli che conoscesse. Il Tynamo lo spinse fuori dalla sua cella. Appena uscito, Magnezone, Magneton e i tre Magnemite si disposero intorno a lui a formare una scorta. Tynamo si tenne alle sue spalle, pronto a spingerlo se lui si fosse mosso. “Precauzione inutile” pensò Ampharos V. Di tutti i pokémon, lui era il più inadatto a lottare. Aveva sempre creduto di essere al sicuro come scienziato, ma ora si rese conto di sbagliare.
Lui e la sua scorta proseguirono attraverso numerosi corridoi, finchè non arrivarono davanti a una grande porta metallica. Tynamo si diresse verso un macchinario, emise uno strano verso e la porta si aprì. Davanti a sé, il Professor A. vide la più agghiacciante visione che gli fosse mai capitato di vedere.
«Gliel’avevo – bzzz – detto professore» sorrise Magneton «ogni cosa a suo – bzzz – tempo.»
“Qui non si tratta solo del tempo” pensò il Professor A.
 
Volt Port, zona portuale, 19/05/4783, circa le 18
Il gruppo percorse la strada dal centro alla zona portuale e si diresse a un grande edificio circondato da cantieri su cui campeggiava una targa con scritto "Società Navale E. & Co.". Eelektross si diresse deciso verso la porta principale, seguito dal resto dei compagni. Si fermò davanti alla guardia. Plusle e Minun trattennero a stento le risate. La guardia era alta poco meno di loro. Il Pichu li fissò «Che volete?» Guardandolo meglio Raichu notò che l’orecchio sinistro del pokémon aveva tre punte.
«Devo parlare con Eelektrik.»
«Non si può senza appuntamento.»
«Gli dica che E. della taverna di Stunfisk vuole parlargli.»
Il pokémon corse dentro a riferire. pochi minuti dopo uscì. «Entrate.»
I cinque salirono alcune rampe di scale seguendo il Pichu. «Io sono Tri.» si presentò il piccolo pokémon.
«Raichu.»
«Emolga.»
«Luxray.»
«Flaaffy.»
«Plusle.» «Minun.» Dissero i due all’unisono.
Eelektross fu l’unico a non presentarsi. Rimase in silenzio per tutto il tragitto, mentre Tri illustrava agli altri l’intera struttura della società.
Quando ormai stava per iniziare a elencare i nomi di tutte le barche, Tri si fermò di botto. Erano arrivati davanti a una porta con un incisione a caratteri dorati. La scritta recitava “Direttore Generale della Società Eelektrik”. Il pokémon la indicò «Prego entrate.»
I sette tirarono la maniglia e entrarono.
Lo studio era illuminato da alcune lampade Pietretuono. Su alcuni eleganti scaffali, file e file di libri e documenti finemente rilegati decoravano le pareti.
Al centro del locale, dietro un elegante scrivania, si trovava un pokémon simile a Eelektross.
Il pokémon si alzò e saluto «Ciao papà. Ti serve un’altra barca per le spie da inviare a Laghia?»
«No figliolo grazie. In questo caso la missione è molto più importante.» Eelektross spiegò rapidamente al figlio la causa della sua visita. Eelektrik strabuzzò gli occhi.
«Quindi vi serve una barca. Beh, potrei darvi la Anna, la Acqua, la Marea. No meglio la Tifone. Sì vi darò la Tifone, la mia nave migliore. Seguitemi.»
Il gruppo ed Eelektrik uscirono, subito raggiunti da tri, che prese a spiegare come era stata costruita la Anna. Flaaffy era l’unico a prestargli attenzione, annuendo e porgendo domande di tanto in tanto.
Uscirono dagli uffici e si diressero verso il porto. Arrivati alla banchina, Eelektrik indicò ai sette una nave. «Ecco questa è la Tifone.»
 
Electronvolt, base provvisoria dell’S.T., 19/05/4783, circa le 19
Galvantula percorse avanti e indietro il corridoio per la centesima volta. Wash lo fissò per qualche secondo, poi tornò alla sua scrivania. Capiva perché l’amico era così preoccupato. “È la prima volta che ha un’idea così brillante.” Galvantula era sempre stato più bravo ad agire che a pensare. In effetti, era l’esatto contrario di lui.
Proprio in quel momento Galvantula entrò «Wash, sii sincero, che ne pensi del mio piano?»
Wash rifletté per qualche secondo, poi semplicemente annuì e sorrise con un sorriso ancora più smagliante del solito.
Galvantula sorrise a sua volta. Sì, il piano sarebbe andato come previsto. In fondo l’aveva ideato lui.
 
Volt Port, zona portuale, 19/05/4783, circa le 19
I sette pokémon fissarono a bocca aperta l’enorme nave che avevano davanti. Tri continuava a snocciolare dati sulla Tifone ma questa volta neanche Flaaffy lo stava ascoltando. Eelektrik annuì soddisfatto. Neanche suo padre aveva mai visto la Tifone, costruita su suo progetto.
La barca misurava 100 metri di lunghezza. Sul ponte centrale svettavano tre enormi alberi con le vele più colossali che avessero mai visto. A poppa e a prua, si trovavano due grandi cabinati. Alla base della nave, appena visibile sotto il pelo dell’acqua, era presente una strana costruzione simile a vetro.
Eelektross annuì a sua volta. Poi si rivolse al figlio. «Sì, credo che andrà bene.»


[/SPOILER]
 
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CiaobyDany

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Posti un capitolo al giorno non eccessivamente lungo, mi sembra naturale che non ci siano sempre sempre dei commenti (soprattutto nel fine settimana durante il quale magari qualcuno va in giro e non logga sul forum). Comunque, visto che ci tieni che venga detto qualcosa: nell'ultimo capitolo all'inizio hai scritto il suo capo due volte nella stessa frase, non è proprio il massimo, mentre risulta poco chiara la punteggiatura quando arrivano davanti alla società navale, ho dovuto rileggere la frase più volte per capire il senso.

Tornando seri, onestamente non ho capito chi sia Tri (più che altro non ho voglia di scervellarmi, lol), invece non capisco questa assoluta necessità di allearsi con i Pokémon d'acqua, tanto ci sono i Chinchou contro i tipo terra... E poi, perché proprio i tipi acqua e non i tipi erba o ghiaccio? Perché comunque acqua è debole ad elettro e così si ritroverebbero avvantaggiati in caso di rivolte nell'alleanza? Ma proprio per questo, non dovrebbero i tipi acqua essere reticenti a formare un'alleanza con dei potenziali nemici estremamente forti?
 

Darken

Passante
Posti un capitolo al giorno non eccessivamente lungo, mi sembra naturale che non ci siano sempre sempre dei commenti (soprattutto nel fine settimana durante il quale magari qualcuno va in giro e non logga sul forum). Comunque, visto che ci tieni che venga detto qualcosa: nell'ultimo capitolo all'inizio hai scritto il suo capo due volte nella stessa frase, non è proprio il massimo, mentre risulta poco chiara la punteggiatura quando arrivano davanti alla società navale, ho dovuto rileggere la frase più volte per capire il senso.

Tornando seri, onestamente non ho capito chi sia Tri (più che altro non ho voglia di scervellarmi, lol), invece non capisco questa assoluta necessità di allearsi con i Pokémon d'acqua, tanto ci sono i Chinchou contro i tipo terra... E poi, perché proprio i tipi acqua e non i tipi erba o ghiaccio? Perché comunque acqua è debole ad elettro e così si ritroverebbero avvantaggiati in caso di rivolte nell'alleanza? Ma proprio per questo, non dovrebbero i tipi acqua essere reticenti a formare un'alleanza con dei potenziali nemici estremamente forti?
Grazie per le segnalazioni, vado a correggere. E sì, in effetti hai ragione, so che non posso aspettarmi commenti tutti i giorni, infatti la mia era una constatazione, non una lamentela :v

Un Pichu Spunzorek, questo è Tri.

Yep, ci sono i Chinchou, ma come dissi prima hanno un esercito infimo, al contrario dell'esercito d'acqua. E poi, non vogliono mica allearsi solo con Laghia, più che altro Laghia è comoda da raggiungere, e ai tipi Elettro è utile avere subito l'alleanza di un tipo così.
 

CiaobyDany

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Uh! Gizamimi Pichu!!!!
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Mi ritengo soddisfatto della spiegazione, attendo il prossimo capitolo ^^
 

Darken

Passante
CAPITOLO 11: LA TIFONE - PARTE 1​
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Volt Port, La Tifone, 19/05/4783, circa le 19
«Bene, se vi piace vista da fuori, seguitemi.» Disse Eelektrik. Poi si voltò verso la nave«Calate la passerella!» Una lunga passerella di legno intervallata da piccole assi scese dalla nave. il gruppo, Tri ed Eelektrik salirono ed arrivarono sul ponte. A calare la passerella erano stati due piccoli pokémon. Elekid e Pachirisu salutarono Tri e strinsero la mano agli altri, poi si rivolsero al capo «Signore, come sa l’equipaggio è sempre pronto a partire.» Disse Elekid.
«Ma naturalmente per partire dobbiamo rifornire la cambusa.» Precisò Pachirisu.
«L’equipaggio è formato da 20 pokémon a bordo e 30 pokémon in acqua.» Spiegò Tri.
«Che vuol dire “in acqua”?» chiese Raichu.
«Deduco che è la prima volta che salite a bordo di una nave della Società.» Si intromise Elekid «Beh, vedete…»
«Ragazzi, non rovinategli la sorpresa e tornate al lavoro. Farò personalmente il giro della nave. Intanto, andate a caricare provviste per il viaggio fino a Laghia.» Rispose Eelektrik.
Elekid e Pachirisu si misero sull’attenti e partirono verso la città.
«Scusi signore» disse una voce da dietro un angolo «devo comunicarle che la nave non può partire, c'è una falla.»
«Cosa?» rispose Eelektrik sorpreso.
[SIZE=13.2px]«Scherzavo!» disse la voce. Dall’angolo emerse un piccolo Blitzle che evidentemente stava morendo dal ridere guardando il volto shockato di Eelektrik.[/SIZE]
«BLITZ!!» tuonò una voce da dietro un angolo «Quante volte ti ho detto di non fare certi scherzi?!» Da una porta uscì un grande pokémon a righe bianche evidentemente infuriato. Lo Zebstrika si rivolse a Eelektrik. «Le chiedo scusa signore. Mio figlio Blitzle è salito a bordo come mozzo, ma trova divertente fare scherzi di pessimo gusto.»
«Non importa vice capitano, non importa. Finché lavora, può scherzare quanto gli pare.» Poi si voltò verso Blitz «Ma se provi ancora a farmi uno scherzo simile ti butto in mare.»
Blitz si guardò intorno, valutò la distanza dal parapetto, poi corse via come un razzo. Zebstrika gli corse dietro.
«Lo prenderà, vedrete. Ma domani starà di nuovo facendo qualche stupido scherzo.» Si intromise una nuova voce alle loro spalle.
«Ah, capitano Fan. Stavo proprio venendo a cercarvi.» disse Eelektrik girandosi
«Ho saputo che avevamo un altro lavoro, così ho pensato di venire a vedere.» A parlare era stato un pokémon piuttosto piccolo, con in testa una strana elica.
«Ragazzi, vi presento il capitano R. Vortice, detto Fan.» disse poi Eelektrik girandosi. «Non fatevi ingannare dalle apparenze, è un ottimo capitano.»
«Esattamente come io sono un ottimo cuoco e lui è un ottimo cambusiere. Vero fratellino?» Dissero altre una nuova voce.
«Non chiamatemi fratellino ragazzi.» disse Fan. I due appena arrivati erano evidentemente altri due membri della famiglia R. Il primo era molto grosso, mentre il secondo era basso e tarchiato, con una grande forma rigida sulla schiena.
«Ah, R. Gelo ed R. Taglio. Ragazzi, questi sono Frost e Mow. Il primo è il cuoco di bordo, mentre il secondo è il cambusiere. Signori, questi sono membri dell’S.T. e alcuni uomini di mio padre.»
«Uomini dell’S.T.? Allora conoscerete i nostri fratelli Heat e Wash.» disse Mow.
Raichu avrebbe voluto tirare un calcio ad Eelektrik. La loro missione era segreta, e lui andava in giro a raccontarlo ai quattro venti.
«Bene, allora io porto i clienti a fare un giro. Voi tornate al lavoro. E, Mow, ho mandato due mozzi a prendere del cibo per la cambusa. Se quando tornano non basta, digli cos’altro prendere.»
«Sissignore.» Disse Mow, poi insieme a Frost entrò in una porta. Giudicando dall’odore delizioso che ne uscì, quella doveva essere la cucina.
«Bene, come avrete intuito, quelle sono la cucina e la cambusa.» Disse Eelektrik piegando una pinna verso la porta. «Quelle invece,» disse indicando la porta da cui era uscito Zebstrika e quella che si trovava accanto «Sono le stanze del capitano e del vice. Infine, da quella parte,» spiegò voltandosi verso il punto da cui veniva Blitz, dove si notavano alcune porte «Sono le stanze dell’equipaggio di terra e dei clienti. Adesso seguitemi verso la zona sottocoperta.» Indicò una botola che, quando la aprì, rivelò una scala a pioli. Il gruppo scese, chiedendosi che altre sorprese avrebbe rivelato la Tifone.
 
Volt Street, Stazione di posta “Direzione Volt Port”, 19/05/4783, circa le 20
Il pokémon entrò nella stazione di posta, attraversò rapidamente la stanza e si avvicinò al bancone. Joltik fissò Electabuzz e gli disse «Allora, che si dice in giro?»
«Mah, guarda. In questi giorni capitano un sacco di cose. Ieri una coppia di pokémon ha fatto una corsa infernale. Figurati che sono arrivati fin qui in tre ore. Chissà se sono arrivati a Volt Port. Poi stamattina l’intero squadrone dell’S.T. di Volt Port è passato di qui. Forse c’entravano quei due. Ed è tutto il giorno che c’è un gran passare di gente di Volt Port preoccupata che l’assenza dell’S.T. attiri pericoli. Mi domando come mai l’S.T. abbia preso una decisione simile. C’è da preoccuparsi, te lo dico io.»
“Oh, non sai quanto.” «Capisco. Posso avere un Succo di Bacca?»
«Certo. E buona fortuna per il viaggio.»
«Grazie. Buona fortuna anche a te. La zona diventerà più pericolosa ora.»
«Ah, figurati, se anche capitasse un ladro, non sarebbe la prima volta.»
Joltik annuì, poi bevve in un sorso il Succo di Bacca. Si chiese cosa sarebbe successo alla stazione di posta quando sarebbe arrivato il momento.
 

CiaobyDany

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Non c'è molto da dire, capitolo abbastanza piatto, non è succeso quasi nulla... D'altronde ogni tanto sono necessari capitoli come questo che preparano l'azione, ed in effetti hai introdotto un notevole numero di personaggi.

Una cosa che mi stavo chiedendo... Ma i Pokémon di doppio tipo in base a quale criterio li metti in una nazione o nell'altra? Cioè, i Chinchou/Lanturn che sono acqua/elettro perché sono in Elettria e non in Laghia?
 

Veemon Tamer

Momentai
Ma io sto ancora aspettando di sapere cosa ha visto il profe. Zekrom dissanguato???

Per il resto, aspettiamo di vedere quando questi eserciti passeranno all'azione... Ma il Joltik è lo stesso bastardino dei primi capitoli?

E soprattutto (mi è venuto in mente ora) il Rotom che ha incontrato Luxray prima di rubare la Carta, è un fratello degli altri Rotom?
 

Darken

Passante
Non c'è molto da dire, capitolo abbastanza piatto, non è succeso quasi nulla... D'altronde ogni tanto sono necessari capitoli come questo che preparano l'azione, ed in effetti hai introdotto un notevole numero di personaggi. Già, capitolo di passaggio.

Una cosa che mi stavo chiedendo... Ma i Pokémon di doppio tipo in base a quale criterio li metti in una nazione o nell'altra? Cioè, i Chinchou/Lanturn che sono acqua/elettro perché sono in Elettria e non in Laghia? Esiste a Pokémos una forza chiamata Dominanza che spinge un pokémon a scegliere naturalmente questo o quel territorio, se è in grado ovviamente di scegliere. Verrà approfondito più avanti.

Ma io sto ancora aspettando di sapere cosa ha visto il profe. Zekrom dissanguato??? Macabrissimo :v ma potrebbe

Per il resto, aspettiamo di vedere quando questi eserciti passeranno all'azione... Ma il Joltik è lo stesso bastardino dei primi capitoli? Esatto

E soprattutto (mi è venuto in mente ora) il Rotom che ha incontrato Luxray prima di rubare la Carta, è un fratello degli altri Rotom? Dirò di più, era proprio uno di loro, anche se non sono brothers, solo compagni dell'Organizzazione.
 

Veemon Tamer

Momentai
Oddio mi aspettavo un "eheh... lo scoprirai" e invece hai risposto sul serio. :D :D :D Btw... sono stracurioso di sapere cosa succederà quando i Rotom si incontreranno. (non rispondere ora ahah sarebbe uno spoiler esagerato)
 

CiaobyDany

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Interessante come spiegazione, anche se in linea di massima preferisco evitare gli spoiler su fatti spiegati successivamente nella fic :P

Ti aspetto questo pomeriggio ^^
 

Darken

Passante
Chiedo scusa, in genere effettivamente non faccio spoiler, ma a volte capita, anche per errore.

CAPITOLO 12: LA TIFONE - PARTE 2​
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Volt Port, La Tifone, 19/05/4783, circa le 21
Il gruppo scese per parecchi minuti, superando la stiva in cui – come spiegò Tri – venivano accumulate le merci. Continuando a scendere, arrivarono ad un largo corridoio con una porta. «Venite da questa parte.» Disse Eelektrike. Entrando, videro che all’interno della stanza erano presenti solo due letti, una scala che scendeva e un grosso baule. Accanto ad esso stavano un Mareep e un Chinchou. I due porsero i propri saluti ad Eelektike, che rispose a sua volta. Poi il pokémon si voltò verso gli altri «Questo scrigno viene usato per gli oggetti di valore. Mareep e Chinchou sono di fatto le guardie per questa zona, ma soprattutto sono le guardie del punto più importante della nave. Seguitemi.» Scesero ulteriormente lungo la scala guidati da Chinchou, che illuminava la strada con le sue due escrescenze luminose. Infine arrivarono al fondo della nave, dove videro che il fondo della nave era trasparente e pieno d’acqua. al suo interno, un gruppo di Lanturn nuotava tranquillamente e chiacchierava. Quando si accorsero dell’arrivo dei dieci, un grosso Lanturn con una pinna slabbrata si avvicinò. «Salve signore, sono felice di vederla. A cosa devo la visita?»
«Sto mostrando ai clienti la Tifone Lant.» Poi si voltò verso gli altri «Questo è il cuore pulsante della Tifone. Questi trenta Lanturn proteggono la nave dagli attacchi subacquei dei pirati, trainano la nave in caso di bonaccia e all’occorrenza procurano Baccalghe se il cibo a bordo si esaurisce.»
«Figliolo, devo dirtelo» disse Eelektross «Questa nave è stupenda.»
«Ottimo. Allora la nave è vostra. Stasera dormirete a bordo e domattina sarete pronti a salpare.»
Raichu sorrise. Ora potevano partire per Laghia. «In genere, quanto impiega la Tifone per raggiungere Laghia?» Chiese ad Eelektrike.
«Dipende. Con il vento a favore impiega una settimana, mentre con il vento contro, quando la trainano i Lanturn, ci vogliono dieci giorni. L’ho progettata affinché sia velocissima ma al contempo abbastanza grande da trasportare grandi carichi.»
Raichu fece mentalmente i conti. Partendo il giorno dopo, e sperando nel vento a favore, li aspettava una settimana di navigazione. Una volta arrivati, avrebbero dovuto raggiungere Hydroheart, la capitale di Laghia. Poi potevano solo sperare che il tutto procedesse per il meglio. «Potremo usare la Tifone anche per il resto del viaggio?»
«Trattandosi di una nave marittima, potrete usarla per viaggiare in mare, ma una volta tornati sul continente dovrete farne a meno.»
Raichu annuì. Aveva supposto anche lui che questo sarebbe successo.
Eelektrike si voltò verso Tri «Mostra le loro cabine ai passeggeri. Voglio che tu rimanga a bordo per scortarli durante il viaggio. Chinchou» disse girandosi verso il pokémon azzurro «Permetti ai signori di riporre i loro oggetti di valore nello scrigno.»
Insieme i dieci si avviarono di sopra depositarono gli oggetti di valore e, mentre Eelektrike scendeva, Tri mostrò loro le camere. La maggior parte di loro si stese e si addormentò cullato dalle onde. Solo Eelektross e Raichu rimasero svegli, nelle rispettive cabine, riflettendo tra sé e sé.
 
Volt Port, La Tifone, 20/05/4783, circa le 9
«Forza con quelle botti pappemolli, la cambusa non si riempirà da sola.» Questo fu l’urlo che fece svegliare Emolga dal suo sonno ristoratore. Alzandosi dalla coperta, si avvicinò alla porta e tirò la maniglia. Capì che l’urlo era partito da Mow, che stava lavorando insieme ad alcuni pokémon, tra cui riconobbe Elekid e Pachirisu, per spingere a bordo alcuni pesanti barili. Scorse anche Frost che, aiutato da Blitz e Tri, spostava alcuni grossi pentoloni e una cassa. Sentendo un rumore sollevò la testa in tempo per scorgere Fan che trafficava tra le vele. Un secondo rumore attirò la sua attenzione e sporgendosi dal parapetto vide Lant e alcuni dei suoi Lanturn che nuotavano intorno alla nave.
«Impressionante eh?» La voce alle sue spalle lo fece sobbalzare. Si girò di scatto e si trovò davanti Zebstrika, che ammiccò «Scusa, non credevo di spaventarti. È la tua prima volta a bordo di una nave vero? Ricordo come mi sentì io quel giorno.» Per un secondo Zebstrika si perse nei suoi pensieri, poi si riscosse «Vuoi venire a vedere da vicino?» Disse. Emolga riuscì solo ad annuire.
«Vogliamo venire anche noi.» Urlarono una coppia di voci che Emolga riconobbe all’istante. Plusle e Minun si accodarono ai due e seguirono Zebstrika.
«Dovrete aspettare» gridò una voce dall’alto. Da dietro la vela più vicina apparve Fan, che si avvicinò a Zebstrika «Vai ad aiutare Tyna. Ha di nuovo combinato un disastro giù al molo.»
Prima che Zebstrika potesse rispondere, Plusle e Minun presero a lamentarsi «Non è giusto» dissero sempre all’unisono «Zebstrika ha promesso di farci fare un giro.»
«Volete fare un giro eh? Ve ne faccio fare cento di giri.» E così dicendo, Fan fece girare la strana elica che aveva sopra la testa e i due pokémon furono sollevati fino alla cima dell’albero maestro, atterrando nella piccola pedana in cima alla nave. «Facci scendere» gridò Plusle «soffriamo di vertigini.»
«Sì, soffriamo di vertigini.» gridò Minun.
«Da quando li conosco è la prima volta che non parlano all’unisono.» Sussurrò Emolga a Zebstrika, che iniziò a ridacchiare.
«Come dite, volete salire ancora? Guardate che vi faccio arrivare in cielo.» A Emolga non sfuggì che nonostante la voce sembrasse arrabbiata il pokémon rideva di gusto.
«Lasciamoli giocare ancora un po’. Vuoi venire con me per sistemare questo affare di Tyna?» Chiese Zebstrika. Emolga annuì e i due attraversarono la nave fino ad arrivare al molo. Qui un piccolo pokémon bianco sospeso a mezz’aria si stava dando da fare per raddrizzare una cassa che, giudicando dalla freccia sul lato, era ribaltata al contrario. Quando li vide arrivare, Tyna corse da Zebstrika «Le chiedo scusa signore ma la cassa era in bilico e …»
«lascia stare, non serve che mi spieghi ho capito.» Così dicendo, Zebstrika si avvicinò alla cassa e con un unico colpo delle zampe la fece ribaltare. Ora si leggeva chiaramente la scritta “Bacchefrago”. Zebstrika si rivolse a Tyna e gli disse «portale in cambusa e controlla se sono danneggiate. Spero per te che Mow sia comprensivo.»
Tyna si rimise al lavoro e iniziò a spingere la cassa che si mosse lentamente verso la nave. Zebstrika si piegò verso Emolga e gli sussurrò «Tyna è molto robusto e agile, e riesce a spostare pesi enormi anche senza avere mani o piedi, ma si distrae sempre e combina un sacco di disastri. Comunque direi che ora possiamo andare a fare quel giro.» I due risalirono sulla nave e si avviarono.
 

CiaobyDany

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Uhm... Come dire... Che palle! Tutto il capitolo si può riassumere in "il viaggio durerà una settimana se va bene". Cioè, questo non è un capitolo di intermezzo, è un filler a tutti gli effetti! Meno male che non devo aspettare una settimana per scoprire qualcosa di nuovo :P
 

Darken

Passante
Uhm... Come dire... Che palle! Tutto il capitolo si può riassumere in "il viaggio durerà una settimana se va bene". Cioè, questo non è un capitolo di intermezzo, è un filler a tutti gli effetti! Meno male che non devo aspettare una settimana per scoprire qualcosa di nuovo :P
E niente, ho riletto il capitolo e... porca vacca se hai ragione. Credo sia l'unico capitolo che avrei potuto fare a meno di scrivere. Niente, stay tuned per domani e scusa per il filler.Edit: però almeno ho fatto fare qualcosa a Emolga
 
Ultima modifica di un moderatore:

Darken

Passante
Chiedo scusa per il ritardo, ma eccoci qui.

CAPITOLO 13: Arrivederci Elettria!​



Electronvolt, base provvisoria dell’S.T., 20/05/4783, circa le 10
«Ne siete certi?» chiese Galvantula posando il rapporto.
«Assolutamente signore» disse Manectric . Accanto a lui, Luxio annuì. «Il Professor Ampharos V, massimo luminare del Centro di Ricerca, non si è presentato ieri al Centro. Inizialmente i suoi collaboratori non si sono preoccupati, ma dato che non si è fatto vivo né ha comunicato nulla, ci hanno chiesto di cercarlo. Casa sua è in perfetto ordine, almeno secondo gli standard del professore, e non sembrano esserci prove che è stato rapito. Eppure nessuno lo vede in città da ieri.»
«L’unica cosa strana che abbiamo notato in casa sua è l’assenza di lenzuolo, coperta e cuscino sul letto, che pure sembrava essere stato usato di recente.» Precisò Luxio. «Questo ci ha portato a pensare comunque che sia stato portato via avvolto nelle coperte per non farlo notare.»
Galvantula battè una zampa sul tavolo. “Maledizione, questa non ci voleva. Siamo in stato di massima allerta, le uscite della città sono sempre sorvegliate e a partire da ieri mattina abbiamo ulteriormente aumentato i controlli a chiunque entri o esca dalla città. E quelli riescono prima a rubarci la Carta, poi incendiare la nostra base e infine a rubarci il professore, uno dei nostri massimi esperti nel campo della ricerca, da sotto il naso.” Con un cenno congedò Manectric e Luxio. Sulla scrivania aveva una copia della Carta, appena arrivatagli, e gli identikit del Rotom e del Joltik fatti sulle descrizioni di Luxray. Nonostante avessero svolto delle ricerche, per ora i due pokémon non erano stati rintracciati. Galvantula osservò con disprezzo i due identikit e li ripose in un cassetto.
Poi si sedette e iniziò a riflettere. Ormai solo pochi membri dell’S.T. mancavano all’appello, o perché erano in missione quando il messaggio era arrivato o perché dovevano terminare alcune azioni prima di rientrare. Attualmente circa 2300 pokémon erano riuniti in città. Esclusi i Lanturn, schierati nel vicino fiume Volt, impegnati a scavare un canale che permettesse loro di entrare in città per riunirsi alle truppe (o per meglio dire a riscavare, perché un canale esisteva ma non arrivava all’interno della città. Il progetto era di ampliarlo e farlo arrivare fino alla base provvisoria dell’S.T. e al palazzo reale), tutti gli altri erano impegnati a rinforzare le difese. Avevano anche dato inizio a un programma per reclutare altri volontari tra la popolazione, ma come diceva re Electivire «sarebbe inutile obbligare qualcuno a entrare nell’S.T. Un soldato obbligato non vale un decimo rispetto a un soldato volontario.» Avevano inoltre inviato alcuni a esaminare gli ultimi luoghi in cui erano stati visti i Loro, ma dopo dieci anni non si sapeva come svolgere una ricerca. “Spero almeno che arrivino presto buone notizie da Raichu e gli altri”.
 
La Tifone, sala pasti, 20/05/4783, circa le 12
«E la cambusa è enorme, scommetto che ci starebbe dentro tutta la base di Volt Port.» Disse Emolga, terminando il discorso iniziato poco prima con Raichu. Tutti i membri del gruppo, tranne Flaaffy, erano seduti insieme a Tri a uno dei tavoli della sala pasti della Tifone. Dalla cucina veniva il delizioso odore del pranzo che Frost stava preparando.
«Avete idea di che fine abbia fatto Flaaffy?»chiese Tri, a cui piaceva molto parlare con il pokémon.
«Dice di non sentirsi bene. Credo che soffra un po’il mal di mare.» rispose Raichu.
«Bastava dirlo» gridò Frost dalla cucina «Gli preparo un bell’infuso di Baccapasflo e vedrete che starà subito meglio.»
«E a voi che è successo?» chiese Luxray, osservando Plusle e Minun che avevano la faccia stralunata e il pelo arruffato.
«Il capitano ci ha fatto fare un giro.» disse Plusle.
«Sì, un giro in cima all’albero maestro.» rincarò Minun.
«Se è servito a farvi smettere di parlare a tempo, sono felice che sia successo.» Disse Eelektross, e tutti annuirono.
In quel momento Pachirisu entrò correndo nella stanza e si avvicinò al gruppo. «Il capitano Fan ha detto di avvertirvi che stiamo partendo.»
«Ottimo. Come mai c’è voluto più del previsto?» Chiese Raichu.
«Mow ha insistito per caricare a bordo più cibo possibile, visto che ci sono nove pokémon in più. E poi c’è stato un problema col carico, perché Tyna ha fatto cadere una cassa e abbiamo dovuto acquistare altre Bacchefrago per sostituire quelle perse. Dovevate vedere quant’era infuriato Mow.»
«In fondo è stato un incidente, non è successo nulla di grave.» Disse Frost, uscendo dalla cucina «Mow esagera sempre. Comunque ecco un infuso di Baccapasflo, portatelo al vostro amico e vedrete che starà meglio.» Tri afferrò la tazza e corse fuori verso la cabina di Flaaffy. «Vi consiglio di andare a dare un’occhiata dal ponte di poppa per guardare Elettria che scompare all’orizzonte man mano che la nave si allontana. È un bello spettacolo.»
«Grazie, credo che seguiremo il tuo consiglio.» Disse Raichu. Il gruppo uscì dalla stanza e si diresse sul ponte. Videro Elekid e Blitz sollevare la pesante ancora, poi le grandi vele si aprirono completamente e la nave iniziò a muoversi, prima lentamente, poi sempre più veloce. Dopo pochi minuti, la nave prese un ritmo regolare e presto la costa divenne una striscia in lontananza. Guardando in basso, Raichu vide i trenta Lanturn schierati in circolo intorno alla nave con Lant in punta alla formazione, davanti alla prua. Volgendo di nuovo lo sguardo verso Elettria, Raichu pensò tra sé “A presto Elettria, parto per proteggerti”. Accanto a lui, Emolga aveva gli occhi umidi, come se stesse per piangere, ma poi tirò su col naso e sorrise. “in fondo” pensò “sono entrato nell’S.T. proprio per poter vivere avventure, e questa sarà la più grande avventura nella storia di Pokémos”. Per lunghi minuti, tutti e sette fissarono la costa, finchè quella non scomparve definitivamente all’orizzonte.
 
Da qualche parte a Elettria, 20/05/4783, circa le 13
Il professor A. si distese sul pagliericcio nella sua buia cella. Non riusciva a credere di trovarsi davvero in quella situazione. “Questi esperimenti potrebbero distruggere Pokémos, e io e gli altri ne siamo gli artefici”. Fuori dalla porta, il Professor A. avvertiva la ormai famigliare energia sprigionata dai suoi cinque carcerieri. Ormai riusciva persino a dire dove si trovavano, tanto si era abituato a quella quantità di magnetismo. Ma d’altronde le pareti erano di pietra dura, la porta in acciaio, e non c’erano finestre. Fuggire era impossibile.
 

Dancer9

Passante
La storia mi sta prendendo tantissimo infatti oggi ero spaesato quando ho visto che mancava il nuovo capitolo :)

Secondo me ti sta riuscendo particolarmente bene la parte di Ampharos, mi spiego meglio: raccontare qualcosa di quella parte di storia in ogni capitolo o quasi fa aumentare la curiosità del lettore e da un alone di mistero alla storia che la rende molto più interessante.

Aspetto domani con ansia :)
 

Darken

Passante
CAPITOLO 14: IL VIAGGIO​
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La Tifone, 23/05/4783, circa le 16
I primi due giorni di viaggio trascorsero normalmente. Grazie all’infuso di Baccapasflo, preso regolarmente durante i pasti, Flaaffy riuscì a trascorrere il tempo parlando con Tri del più e del meno. Plusle e Minun dal canto loro fecero amicizia con Blitz, e spesso furono scoperti da Fan o da Zebstrika a fare scherzi di ogni tipo, o da Mow ad intrufolarsi nella cambusa per mangiare di straforo. Il resto del tempo lo passarono a parlare con Elekid, Pachirisu e Tyna. Luxray invece prese l’abitudine di trascorrere le giornate con Mareep e Chinchou, che aveva scoperto essere nati nei bassifondi e con cui quindi si sentì affine. In fondo, entrambi avevano trovato un luogo nella vita: loro su quella nave, lui come assistente di Eelektross. Quanto a Raichu ed Emolga, i due passarono le giornate a parlare o ad allenarsi, o con gli attacchi elettrici o con la Scherma pokémon. In questi casi spesso Eelektross o Zebstrika facevano volentieri da giudici. Le Codacciaio dei due si scontravano a velocità impressionanti, e spesso alcuni marinai si fermavano a guardarli. Raichu, nonostante Emolga avesse il vantaggio del volo, riusciva a tenergli testa e generalmente vinceva. Il viaggio sembrava tranquillo. Poi il terzo giorno …
«Mulinello a dritta!!» gridò Pachirisu dall’alto dell’albero maestro dove si era arrampicato. Davanti a loro era ben visibile anche da quella distanza un enorme gorgo che sicuramente avrebbe aspirato la nave. Fan osservò il gorgo, ne valutò le dimensioni e poi si avvicinò alla base della nave, dove prese a parlare con Lant. Poco dopo, i Lanturn si disposero sotto la nave. Usando Mulinello, i pokémon riuscirono a far attraversare il gorgo alla nave. Il gruppo osservò l’intera azione col fiato sospeso, con Tri che spiegava nei dettagli cosa stavano facendo i pokémon. Quando finalmente la manovra fu completata, i pokémon ripresero le loro normali attività. Raichu ed Emolga entrarono nella sala pasti e iniziarono a parlare. «È stato incredibile. Non riesco a credere che abbiano fatto una manovra così complessa.» disse Emolga.
«Sì, davvero stupefacente. Chissà se è una manovra che effettuano spesso.» rispose Raichu.
«Non con un Mulinello di quelle dimensioni» disse Frost dalla cucina, dove stava bevendo un sorso d’Acqua Fresca. «Normalmente basta Lant per attraversare un Mulinello, ma questo era davvero gigantesco, ci avrebbe aspirati tutti, sì. Per fortuna che ci sono i Lanturn. Ci si sente meglio a sapere che abbiamo loro a bordo.»
«Ci saranno dei rallentamenti nel viaggio secondo te?» si intromise Eelektross, appena entrato nella sala.
«Difficile a dirsi, ma credo di no. Il vento è sempre a favore, quindi siamo al sicuro. E per quanto riguarda i pericoli, avete appena visto che siamo al sicuro.»
«Scogli a dritta!!» Gridò in quel momento la voce di Blitz dal ponte.
«Al sicuro eh?» Disse Eelektross.
«Oh, io non mi preoccuperei. Naturalmente Blitz vedendoli si è spaventato, ma quelli scogli sono un segnale che stiamo addirittura andando più veloci del solito.» Fan, entrando, si sedette tranquillamente «Mi dai un Succo di Bacca per favore Frost?» poi si rivolse a Raichu e gli altri «Quelli avvistati da Blitz sono gli Scogli di Groudon. Normalmente li avvistiamo intorno al quarto giorno di viaggio.»
«Scogli di Groudon?» chiese Emolga.
«Sì, gli Scogli di Groudon. Sono legati a una leggenda e segnano il confine marittimo tra Elettria e Laghia. Di fatto, le acque in cui ci troviamo ora sono sotto la giurisdizione di Laghia. In realtà sono dopo il confine di Laghia, ma i naviganti li usano come punto di riferimento.»
«Qual è la leggenda di cui parlavate?» chiese Emolga curioso.
«Beh,» disse Fan, afferrando il Succo di Bacca che gli porse Frost «secondo la leggenda Kyogre e Groudon si sfidarono in questo luogo. Gli scogli sarebbero ciò che rimane della piattaforma su cui si posizionò Groudon.»
«Quanto tempo crede che occorrerà ancora per il viaggio?» chiese Eelektross, intromettendosi nella conversazione.
«Due o tre giorni, a seconda di venti e correnti. In ogni caso, non ci vorrà molto. Ma ditemi, una volta a Laghia dove intendete andare? Non sembrate commercianti dato che non avete caricato merci a bordo, e per di più tre di voi sono dell’S.T. Non ci vuole un genio per capire che dovete avere qualche missione importante da portare a termine.»
«Non credo ci sia nulla di male a dirti che dobbiamo parlare con il re di Laghia ad Hydroheart. Di più non posso dirti.» Rispose Raichu sulla difensiva.
«Allora avrete intenzione di partecipare al torneo dell’Arena.» rispose Fan.
«Il torneo dell’Arena?» chiese Emolga.
«Non lo sapevate? In molti regni non è permesso parlare direttamente con il re. Elettria è una rara eccezione. Nella maggior parte di loro bisogna superare una gara.»
«Di che genere di gara parliamo?»
«Oh, questo dipende dal regno. A Laghia ad esempio si svolge un torneo ad eliminazione  diretta una volta ogni sette giorni. Solo il vincitore riceve il permesso di avere un colloquio con il re. Ma ogni regno ha regolamenti unici.»
«E come si fa se si è in gruppo?»
«Non conosco il regolamento, ma se dovrete partecipare sono certo che vi spiegheranno tutto.»Così dicendo, Fan uscì dalla sala con il Succo di Bacca in mano.
«Che facciamo adesso? Questo non era previsto.» Sussurrò Raichu.
«Non lo so, ma a questo punto temo che saremo costretti a partecipare. Non vedo proprio alternative.» Rispose allo stesso modo Eelektross.
Quella sera, i tre misero gli altri al corrente di quanto avevano saputo.
«Un torneo di lotta? Suona interessante» disse Luxray.
«Interessante per te forse. Io ho il terrore al solo pensiero.» rispose Flaaffy, tremando come una foglia.
«Non essere così fifone, ci sarà da divertirsi.» Disse Plusle.
«Già, in fondo sei un membro dell’S.T. Mostra un po’ di fegato.» Rincarò Minun.
«In ogni caso, è essenziale che uno di noi vinca il torneo.» disse Eelektross.
«Tu non hai mica qualche aggancio a palazzo che ci permetta di evitare questa seccatura?» domandò Raichu.
«Se il nostro scopo fosse solo entrare a palazzo senza ombra di dubbio potrei. Ma noi dobbiamo parlare con il re, e questo si può fare solo per vie legali.»
«Allora è deciso.» Disse Emolga.
«Già, dovremo partecipare al torneo e uno di noi dovrà vincere.» Disse Raichu.
[SIZE=13.2px]Quelle parole aleggiarono nella stanza per qualche secondo.
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[/SPOILER]
 

Darken

Passante
CAPITOLO 15: LAGHIA​
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La Tifone, 26/05/4783, circa le 19

I giorni a bordo della Tifone proseguirono piuttosto agitati. Anche se la navigazione era tranquilla, e se secondo il capitano la nave stava battendo tutti i suoi record di velocità grazie al vento e alla corrente a favore, il gruppo era troppo concentrato al pensiero del torneo per gioire. Plusle e Minun continuavano a giocare con Blitz, Elekid e Pachirisu, ma erano molto più nervosi di prima. Emolga, Raichu e Flaaffy si allenavano, ma il capitano chiese loro di smetterla quando un Fulmine rischiò di danneggiare la nave. Luxray ed Eelektross erano gli unici che non sembravano minimamente preoccupati. Infine, il sesto giorno di navigazione, arrivò l’annuncio tanto atteso.
 «Terra in vista!!» Gridò Elekid dall’alto dell’albero maestro, dove stava scrutando l’orizzonte. Subito tutti quanti si misero in moto per svolgere le manovre di attracco. Eelektross inviò Luxray a prendere gli oggetti di valore nella stanza di sicurezza, mentre gli altri prepararono gli zaini con tutto il necessario per proseguire il viaggio.
 
Laghia, zona di attracco navi, 26/05/4783, circa le 20
«Pensavo che avremmo attraccato in una città come Volt Port, ma qui vedo non vedo nulla.» In effetti, oltre al molo, sulla riva si vedevano solo alcune costruzioni e, circa cento metri più lontano, altra acqua.
«Vedete, Laghia è strutturata sulla particolarità dell’isola su cui sorge.» Spiegò Fan, che era sceso sul molo per salutarli. «Essenzialmente, dopo appena cento metri di costa l’isola ospita un lago enorme che riempie l’intera conca. Al centro dell’isola si trova una seconda isola più piccola su cui è stata costruita Hydroheart. Col tempo hanno espanso la città con delle palafitte, e adesso anche chi non sa nuotare o volare può muoversi liberamente da Hydroheart alla costa. Sapete com’è, il popolo di Laghia è formato interamente da commercianti, viaggiatori e in piccola parte coltivatori di Bacche. Se i clienti non potessero raggiungere Laghia, il commercio ne risentirebbe.»
«Capisco. Allora, come bisogna procedere?» Domandò Emolga.
«Prima dovete dirigervi alla stazione di controllo laggiù» Disse Fan indicando una costruzione di legno costruita per metà sulla terra e per metà in acqua «E registrarvi come visitatori del paese. Se non lo farete non potrete entrare. E neanche partecipare al torneo.»
«Ottimo. Voi ricaricate le provviste e preparate la nave. Ci rivedremo tra massimo due settimane.» Disse prudentemente Eelektross. Raichu annuì. Se per caso non fossero riusciti a superare questa sezione del torneo, avrebbero dovuto riprovare la settimana successiva. Se avessero fallito anche allora, si sarebbero inventati qualcosa. Salutando, il gruppo si diresse verso la bassa costruzione.
Zebstrika avvicinò il muso a Fan e sussurrò «Tu, Wash, Frost, Heat e Mow avete partecipato al torneo. Perché non gliel’hai detto?»
«Non avrebbe avuto senso. Sono passati anni e le regole saranno cambiate.»
«Sì ma se non sbaglio c’era una regola che potrebbe metterli in difficoltà.»
«Non preoccuparti. Se tre membri dell’S.T. e il famoso E. non riescono a trovare la soluzione a quel piccolo problema, non sono all’altezza della loro nomea.» Detto ciò, Fan si girò e salì a bordo. Zebstrika guardò verso la casa in cui erano entrati gli otto, poi salì a bordo.
Dalla sua cabina, Tri, insieme a Blitz, Elekid, Pachirisu e Tyna osservarono il vice-capitano scendere dalla nave poi, a un segnale convenuto, sgusciarono fuori e corsero giù dalla nave sulla banchina. Veloci come il vento, si nascosero dietro alla stazione di controllo.
 
Laghia, stazione di controllo, 26/05/4783, circa le 20
Entrando nella stazione, Flaaffy rimase sorpreso da ciò che vide. All’interno della grande stanza si trovavano solo una piccola scrivania e una conca piena d’acqua. In quel momento una coppia di pokémon uscirono dalla conca e si diressero al banco, alzando le zampe in segno di saluto ma senza dire una parola. Eelektross si avvicinò spedito alla scrivania e si rivolse al primo uno strano papero blu «Buonasera. Dovremmo reigstrarci.»
«Hai sentito Crawd, questi vogliono registrarsi, che strano. Credevo che fossero entrati per comprare delle Pokémelle.» fece il papero al suo compare, che ridacchiò, ma tornò subito serio e si rivolse ad Eelektross, che aveva un’aria furente. «Scusi Goldu signore, tende a scherzare più di quanto dovrebbe. Che tipo di registrazione vi occorre? Commerciale, diplomatica o per visitatori?»
«Diplomatica.» risposero insieme Eelektross e Raichu.
«O una rarità, l’ultima volta è stata … Quand’è stato Goldu?»
«Credo dieci anni fa Crawd, con quei tizi di Draghia. Mi chiedo che fine abbiano fatto. Di qui non sono ripassati.»
«Hai sentito?» Bisbigliò Eelektross a Raichu «Dieci anni fa. Quando c’è stata la scomparsa dei Loro. Forse -» Fu interrotto da Crawd, che gli porse alcuni documenti che il pokémon infilò nella bisaccia. Ringraziando, il gruppo uscì dalla stanza e si allontanò. Accanto all’acqua, si vedeva emergere un cartello con scritto “sentiero per Hydroheart”. Guardando meglio, videro una serie di tavole di legno allineate che si allontanava per perdersi nell’oscurità. Evidentemente era quello il sentiero per Hydroheart. Senza dire una parola, il gruppo si allontanò.
Pochi attimi dopo dalla stazione di controllo uscirono Tri e gli altri. Facendo bene attenzione a non farsi vedere, il gruppetto iniziò a seguire gli otto.
 
Electronvolt, base provvisoria dell’S.T., 23/05/4783, circa le 23

Anche se sapeva di aver bisogno di riposare, Galvantula non riusciva a fare a meno di continuare a camminare avanti e indietro per l’ufficio. I volontari aumentavano mano a mano che i giorni passavano, e ora le truppe erano arrivate ad essere circa 3900, e sperava sarebbero saliti ancora. Ma a preoccuparlo era la totale mancanza di notizie da Raichu ed Eelektross. Se tutto fosse proceduto per il meglio, avrebbe avuto presto loro notizie. Tirò un sospiro e si rimise a camminare avanti e indietro.
 

Jambojet.

Bad to the bone
Ciaoss

Recuperati i capitoli che mi mancavano

Tralasciamo i commenti sullo stile, che è quello di due anni fa, e concentriamoci sulla storia

Il gruppo protagonista ormai si è definito, insieme alla trama principale, il viaggio verso gli altri Tipi

Dello sviluppo della tecnica narrativa dirò in seguito, quando avrai pubblicato altri capitoli

Quando dici data e luogo, certe volte sarebbe interessante aggiungere qualche dettaglio, lasciare meno sul vago, perché di descrizioni delle città e dei luoghi in generale ce ne sono davvero poche, almeno lí si dice qualcosa

Non mi è molto chiaro il rapporto che intercorre tra E. e le autorità

I generali sapevano dove si trovava, sapevano che era un criminale ma non l'hanno mai arrestato (parlo di prima della storia). Aveva forse dei protettori tra i collaboratori del re? Proteggeva i suoi traffici dietro ad esercizi commerciali di facciata perfettamente legali? Sarebbe un aspetto molto interessante da trattare, non mi entusiasma lasciato così molto sul vago

L'ultimo risvolto della trama, la storia del torneo, non mi piace proprio

Io amo la plausibilità in un racconto: non è verosimile che dei diplomatici debbano partecipare ad un torneo per portare un messaggio al capo di un altro governo

Capisco che è un racconto di fantasia scritto per divertimento, per cui non è lecito pretendere tanta attenzione a queste cose, ma questa è una scelta troppo poco ponderata e impossibile, per quanto distante dal reale voglia essere il contesto delineato (quello di questa FF non lo è manco tanto) e caratterizza un po' troppo la FF come "immatura"

Ovviamente sono gusti e questa è solo la mia modesta opinione, poi ognuno scrive quello che vuole
 

Darken

Passante
Ciaoss

Recuperati i capitoli che mi mancavano

Tralasciamo i commenti sullo stile, che è quello di due anni fa, e concentriamoci sulla storia Meno male 
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Il gruppo protagonista ormai si è definito, insieme alla trama principale, il viaggio verso gli altri Tipi 

Dello sviluppo della tecnica narrativa dirò in seguito, quando avrai pubblicato altri capitoli

Quando dici data e luogo, certe volte sarebbe interessante aggiungere qualche dettaglio, lasciare meno sul vago, perché di descrizioni delle città e dei luoghi in generale ce ne sono davvero poche, almeno lí si dice qualcosa Questa credo sia una delle cose che miglioreranno di più andando avanti, le descrizioni si faranno più chiare e precise.

Non mi è molto chiaro il rapporto che intercorre tra E. e le autorità

I generali sapevano dove si trovava, sapevano che era un criminale ma non l'hanno mai arrestato (parlo di prima della storia). Aveva forse dei protettori tra i collaboratori del re? Proteggeva i suoi traffici dietro ad esercizi commerciali di facciata perfettamente legali? Sarebbe un aspetto molto interessante da trattare, non mi entusiasma lasciato così molto sul vago E. è molto potente. Verrà approfondito svariate volte, ma ha infiltrati dappertutto. Possiamo dire che, se muovessero per arrestarlo, poi dovrebbero rilasciarlo, perché non ci sono vere prove. Tutti sanno che lui è un criminale, ma nessuno può dimostrare che lo sia con prove tangibili. Se osservi il suo modo di parlare, parla solo di infiltrati, senza fare nomi. Tanto che lo stesso Galvantula non chiama la sua "banda criminale" ma "rete di spie". Come dire, lui è dietro tutto, nascosto ed intoccabile.

L'ultimo risvolto della trama, la storia del torneo, non mi piace proprio

Io amo la plausibilità in un racconto: non è verosimile che dei diplomatici debbano partecipare ad un torneo per portare un messaggio al capo di un altro governo

Capisco che è un racconto di fantasia scritto per divertimento, per cui non è lecito pretendere tanta attenzione a queste cose, ma questa è una scelta troppo poco ponderata e impossibile, per quanto distante dal reale voglia essere il contesto delineato (quello di questa FF non lo è manco tanto) e caratterizza un po' troppo la FF come "immatura" Ahimé, con il torneo tocchi un tasto dolente. Sì, ero indubbiamente immaturo come autore di FF all'epoca, e mi ero convinto che, per inserire i combattimenti, questo fosse il mezzo migliore. In seguito, ho avuto un bel daffare, negli approfondimenti storici che puoi già leggere sull'altro forum e che pubblicherò qui più avanti per cercare di dare una spiegazione, ma ammetto che si trattava di un'idea molto semplice, palesemente scritta per poter organizzare i combattimenti (per quanto, lo ammetto, ho amato scrivere il pezzo del Torneo).

Ovviamente sono gusti e questa è solo la mia modesta opinione, poi ognuno scrive quello che vuole Come sopra, so che è immaturo da inserire ma ho comunque amato scriverlo. Personalmente, ogni volta che lo rileggo mi diverto tanto, ma anche questo lo lascerò ai lettori.

Grazie mille per la lettura.
 

Darken

Passante
CAPITOLO 16: ACQUA SPORCA E PALAFITTE​



Laghia, sentiero per Hydroheart, 28/05/4783, circa l’1
Gli otto proseguirono per ore la camminata a ritmo sostenuto. Sotto di loro, la luna si rifletteva sullo specchio d’acqua. Verde e fangosa, non era molto invitante, e probabilmente non era bevibile. Zaini in spalla, tutti tennero gli occhi fissi sul sentiero senza azzardarsi a correre. Emolga e Eelektross si misero il primo sopra e il secondo davanti al gruppo, per sfruttare le loro capacità di non toccare il suolo. Dopo un lungo cammino, Emolga gridò «Vedo delle case davanti a noi.» Aguzzando la vista, anche gli altri scorsero alcune costruzioni poco lontane.
«Strano, Hydroheart dovrebbe essere ancora lontana.» disse Raichu.
«Forse c’entra quello che ha detto Fan. La città si è espansa con delle palafitte. Quella che ci interessa, l’isola vera e propria, è ancora distante.» Rispose Eelektross.
«Beh spero di arrivare presto, non sopporto quest’acqua. Ha un’aria così orribile.»Disse Plusle.
«Già. A proposito avete notato una cosa? » rispose Flaaffy.
«Che cosa?»chiese Minun.
«Non vi sembra che l’acqua stia diventando più limpida man mano che andiamo avanti?»
«In effetti ora che me lo fai notare, quella vicino alla costa era molto più melmosa.» Annuì Luxray.
«Proveremo ad informarci quando arriveremo alle palafitte. Non so se sia importante, ma non possiamo dare nulla per scontato. Ne approfitteremo per rifornire le scorte di Bacche.» Disse Eelektross. Il gruppo annuì. Da quando erano partiti, avevano mangiato in continuazione Bacchecedro, Baccarance e Acqua Fresca per sopportare la fatica. Rimpinguare le scorte stava diventando un’esigenza. Si diressero verso la città, sperando di trovare un luogo per recuperare le forze e rifornirsi.
 
Da qualche parte a Elettria, 28/05/4783, circa le 2
[SIZE=13.2px]Ampharos V si accasciò quando entrò nella stanza. Giusto il giorno prima la squadra Magneton lo aveva prelevato dalla sua cella per trasferirlo in una stanza più grande, con scrivanie, libri, un letto e delle luci vere e proprie. Nonostante ora fosse tenuto sotto una minore sorveglianza (Magneton e Magnezone se n’erano andati, lasciando solo i tre Magnemite) il professore si sentiva sempre osservato. In laboratorio, quello che un tempo per lui era sede di tranquillità e pace, si sentiva sempre sotto pressione, soprattutto per il peso degli esperimenti che svolgeva. Preoccupato com'era, non si accorse dell’ombra scura che gli apparve alle spalle per poi scomparire altrettanto rapidamente.[/SIZE]
 
Da qualche parte a Elettria, 28/05/4783, circa le 2
«Ti dico che non è la soluzione.» Joltik parlava ad alta voce con Rotom, ignorando apertamente la presenza di tutti coloro che gli stavano intorno.
«Ma il controllo della mente tramite Ipnosi potrebbe garantirci l’obbedienza dei più recalcitranti.» rispose Rotom, facendogli al contempo cenno di abbassare la voce.
«È sempre stato il tuo pallino questo controllo tramite Ipnosi. Abbiamo fatto un anno di esperimenti, e il risultato si è visto. Se controllati le capacità si dimezzano, e noi non possiamo bruciare così le nostre carte migliori.»
«Già, hai ragione. Ma ormai andiamo avanti da 10 anni con gli esperimenti e i risultati continuano a non soddisfare il capo.»
«Che ci vuoi fare? Uno come lui è difficile da accontentare.»
«Non è solo per il capo. Pensa anche ai pericoli che corriamo noi con quelli rinchiusi ai piani profondi.»
«Ho sentito dire che uno dei nostri è bloccato in un sonno profondo da settimane. Mi chiedo come sia successo.»
I due si zittirono e si allontanarono in direzioni diverse con un cenno per salutarsi.
 
Laghia, “La palafitta del Drago d’acqua”, 28/05/4783, circa le 2
Il gruppo aveva impiegato quasi un’ora per trovare una locanda in quel groviglio di case mezze sommerse. Alla fine, avevano trovato una piccola costruzione con un cartello cadente ad indicarla. Entrando, si misero a parlottare a bassa voce.
«Avete notato che non c’è nessuno in giro? Voglio dire, è vero che è tardi, ma neanche i bassifondi di Electronvolt, o la periferia di Volt Port, sono così poco frequentati a quest’ora. La maggior parte delle case poi aveva anche le porte sbarrate da assi di legno.»
Mentre gli altri parlottavano, Raichu fissò l’intrico di piccoli canaletti d’acqua che scorrevano peer tutto il locale. Alcuni formavano grossi laghi. Guardando in basso, Riachu notò stupito alcuni tavoli sott’acqua. “Allora è così che riescono a servire anche i clienti che non possono uscire dall’acqua”.
In quel momento, scorse un piccolo guizzo sotto l’acqua. Subito dopo, un getto d’acqua lo colpì sul volto. Allibito scoprì che a colpirlo era stato un piccolo pokémon azzurro con una bocca comicamente allungata. L’Horsea sorrise – o almeno sembrò sorridere - e disse, rivolgendosi a tutti ma fissando Raichu «Vi do il benvenuto alla palafitta del Drago d’acqua. Vi chiedo scusa per il Pistolacqua, ma credevo fossero … beh, lasciate stare. Prego, seguitemi al bancone.» Così dicendo, lì guidò fino a un sudicio bancone. Poi si immerse, riemergendo qualche secondo dopo in compagnia di altri due pokémon, che gli somigliavano talmente tanto che certamente dovevano essere suoi parenti.
«Vi do il benvenuto. Mio figlio dice che siete clienti. Se è così siamo al vostro servizio. Spero che gradirete il servizio.» A parlare era stato un grande pokémon azzurro con alcune escrescenze sul corpo. Accanto al Kingdra, il Seadra annuì pronto ad agire.
Eelektross si avvicinò al bancone, ordinò rapidamente quello che occorreva al gruppo al Seadra, che si immerse per recuperare il necessario. Poi si rivolse al Kingdra. «Posso farti alcune domande. Siamo viaggiatori e ci interessa sapere tutto il possibile sugli avvenimenti qui a Laghia.»
«Sono tempi duri. Forse avrete notato che l’acqua della zona è melmosa e sporca. Beh, fino a dieci anni fa non era così. Dieci anni fa l’acqua era pulita dappertutto, non solo intorno ad Hydroheart. Poi per qualche motivo le Pietreidriche che ci permettono di mantenere l’acqua pulita hanno perso potenza. Ormai le acque della zona sono appena bevibili, e solo dopo un ciclo di depurazione che richiede parecchie ore. Molti di coloro che vivevano qui alle palafitte se ne sono andati, e adesso io e la mia famiglia sopravviviamo alla giornata. Credo che in tutta questa zona delle palafitte ci siano sì e no 30 famiglie. Hydroheart ormai straborda di abitanti, ma nessuno può farci nulla.»
«Ma se non ricordo male, uno dei Loro di Laghia era in grado di depurare qualsiasi acqua.»
«Vedi straniero, non dovrei dirtelo, ma d’altronde non vedo perché nasconderlo. I Loro di Laghia sono sco…»
In quel momento Seadra emerse dall’acqua e porse quanto richiesto da Eelektross a quest’ultimo, che lo porse ai compagni. Kingdra gli fece cenno che non’era il caso di continuare il discorso, e Eelktross annuì. Il gruppo salutò e si allontanò.
«Questo spiega tutto.»
«Già. Se è così, credo che il re non ci negherà aiuto. Dobbiamo solo vincere il torneo.»Annuì Raichu
«Ma io non mi spiego a quale scopo questo gruppo abbia rapito i Loro. Insomma, Kingdra praticamente ci ha detto che anche quelli di Laghia sono spariti.» Intervenne Luxray, guardandosi intorno mentre beveva un sorso d’Acqua Fresca.
«Esiste un solo motivo che può spingere qualcuno a compiere un’azione simile.» Rispose Eelektross.
«E sarebbe?» Domandò Flaaffy.
«Il potere.» Terminò Raichu per E.
 
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CiaobyDany

あなたと見る絶望は あなた無しの希望など霞むほど輝くから
Wiki
Baccarance, senza la i e apparve, non apparì.

Mmm, niente, ora sono curioso di vedere come gestisci le lotte, mi auguro che arrivino presto a Hydroheart ^^
 
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