Mr Ponty
漱石
Credo che il problema attuale, andando un filo OT, non sia di tipo giuridico ma di tipo identificativo. Juncker deve trattare con ogni Stato perchè ogni stato è a sè e non parte dell'Europa. Almeno nella visione degli euroscettici (destre in generale + m5s) non c'è alcuna volontà di identificarsi non come italiani, francesi, inglesi, tedeschi, ma come europei. Il problema di fondo è proprio questo. Se gli elettori italiani se la prendono con i tedeschi che dominano la politica europea, i loro rappresentanti porteranno la voce di suddetti elettori e si opporranno strenuamente a qualsiasi sorta di accordo. E' un processo "snowball" in cui partito uno partono pian piano anche gli altri, vedasi le decisioni in danimarca (e mi pare anche svezia) per un eventuale referendum stile brexit. Il problema quindi non è la presenza di un parlamento europeo debole, ma di persone deboli, provviste di vedute ristrette e che non riescono a sentirsi parte dell'Europa in quanto macrostato, ma di europa come confederazione di stati uniti da un trattato economico, e quindi l'ego-centrismo subentra provocando delle scelte che privilegiano il proprio popolo e non quello Europeo. Il problema credo sia insito nel fatto che tutti vogliono star bene e prevaricare gli altri, ma nessuno è disposto ad accettare compromessi. Finchè il rappresentante viene eletto dall'elettorato del singolo paese, è normale che faccia l'interesse di quel paese. Se i rappresentanti del parlamento europeo venissero eletti da tutti gli abitanti dell'europa, senza discriminare in base alla provenienza, forse si riuscirebbe a fare un passo avanti verso quella realtà simil-usa che io come ggggiovane spero di vedere.
Credo che il problema attuale, andando un filo OT, non sia di tipo giuridico ma di tipo identificativo. Juncker deve trattare con ogni Stato perchè ogni stato è a sè e non parte dell'Europa. Almeno nella visione degli euroscettici (destre in generale + m5s) non c'è alcuna volontà di identificarsi non come italiani, francesi, inglesi, tedeschi, ma come europei. Il problema di fondo è proprio questo. Se gli elettori italiani se la prendono con i tedeschi che dominano la politica europea, i loro rappresentanti porteranno la voce di suddetti elettori e si opporranno strenuamente a qualsiasi sorta di accordo. E' un processo "snowball" in cui partito uno partono pian piano anche gli altri, vedasi le decisioni in danimarca (e mi pare anche svezia) per un eventuale referendum stile brexit. Il problema quindi non è la presenza di un parlamento europeo debole, ma di persone deboli, provviste di vedute ristrette e che non riescono a sentirsi parte dell'Europa in quanto macrostato, ma di europa come confederazione di stati uniti da un trattato economico, e quindi l'ego-centrismo subentra provocando delle scelte che privilegiano il proprio popolo e non quello Europeo. Il problema credo sia insito nel fatto che tutti vogliono star bene e prevaricare gli altri, ma nessuno è disposto ad accettare compromessi. Finchè il rappresentante viene eletto dall'elettorato del singolo paese, è normale che faccia l'interesse di quel paese. Se i rappresentanti del parlamento europeo venissero eletti da tutti gli abitanti dell'europa, senza discriminare in base alla provenienza, forse si riuscirebbe a fare un passo avanti verso quella realtà simil-usa che io come ggggiovane spero di vedere.
Credo che il problema attuale, andando un filo OT, non sia di tipo giuridico ma di tipo identificativo. Juncker deve trattare con ogni Stato perchè ogni stato è a sè e non parte dell'Europa. Almeno nella visione degli euroscettici (destre in generale + m5s) non c'è alcuna volontà di identificarsi non come italiani, francesi, inglesi, tedeschi, ma come europei. Il problema di fondo è proprio questo. Se gli elettori italiani se la prendono con i tedeschi che dominano la politica europea, i loro rappresentanti porteranno la voce di suddetti elettori e si opporranno strenuamente a qualsiasi sorta di accordo. E' un processo "snowball" in cui partito uno partono pian piano anche gli altri, vedasi le decisioni in danimarca (e mi pare anche svezia) per un eventuale referendum stile brexit. Il problema quindi non è la presenza di un parlamento europeo debole, ma di persone deboli, provviste di vedute ristrette e che non riescono a sentirsi parte dell'Europa in quanto macrostato, ma di europa come confederazione di stati uniti da un trattato economico, e quindi l'ego-centrismo subentra provocando delle scelte che privilegiano il proprio popolo e non quello Europeo. Il problema credo sia insito nel fatto che tutti vogliono star bene e prevaricare gli altri, ma nessuno è disposto ad accettare compromessi. Finchè il rappresentante viene eletto dall'elettorato del singolo paese, è normale che faccia l'interesse di quel paese. Se i rappresentanti del parlamento europeo venissero eletti da tutti gli abitanti dell'europa, senza discriminare in base alla provenienza, forse si riuscirebbe a fare un passo avanti verso quella realtà simil-usa che io come ggggiovane spero di vedere.