Jaspers, Heidegger, Sartre.Hell no
« La misura della forza del cosmo è determinata, non è "infinita": guardiamoci da questi eccessi del concetto! Conseguentemente, il numero delle posizioni, dei mutamenti, delle combinazioni e degli sviluppi di questa forza è certamente immane e in sostanza "non misurabile"; ma in ogni caso è anche determinato e non infinito. È vero che il tempo nel quale il cosmo esercita la sua forza è infinito, cioè la forza è eternamente uguale ed eternamente attiva: fino a questo attimo, è già trascorsa un'infinità, cioè tutti i possibili sviluppi debbono già essere esistiti. Conseguentemente, lo sviluppo momentaneo deve essere una ripetizione, e così quello che lo ha generato e quello che da esso nasce, e così via: in avanti e all'indietro! Tutto è esistito innumerevoli volte, in quanto la condizione complessiva di tutte le forze ritorna sempre. »
Concordo. In teoria lo studio della religione dovrebbe comprendere lo studio di tutte le religioni, mia madre sostiene che alle elementari ho studiato anche le altre religioni monoteiste, ma io non ricordo assolutamente di averlo fatto.All'università ho fatto un'esame sulla storia dell'Islam (avevo dei crediti liberi, ero stanca di diritto, economia, sociologia e quindi...), è veramente affascinante. E ovviamente è una religione diversa da come viene dipinta.^
Comunque anche da non credente ritengo che religione (se fatta bene e non da preti in incognito tipo) sia una materia estremamente interessante per studiare e comprendere cultura e tradizioni
Ho avuto questa fortuna di avere per il biennio delle superiori una professoressa che ci sapeva fare!Concordo. In teoria lo studio della religione dovrebbe comprendere lo studio di tutte le religioni, mia madre sostiene che alle elementari ho studiato anche le altre religioni monoteiste, ma io non ricordo assolutamente di averlo fatto.
All'università ho fatto un'esame sulla storia dell'Islam (avevo dei crediti liberi, ero stanca di diritto, economia, sociologia e quindi...), è veramente affascinante. E ovviamente è una religione diversa da come viene dipinta.
noto ora. posso chiedere perche', a parte l'ateismo? nel senso se sei battezzato puoi benissimo essere non credente, alla fine e' successo quando non capivi nulla e di certo non per colpa tua. ammenoche uno non voglia entrare a far parte di un altra religione che non accetta cattolici battezzati, non vedo perche' sbattezzarsi.Mi sono fatto sbattezzare.
In questi termini però il discorso suona condiscendente: se hai la certezza che la religione sia un costrutto umano basato sulla paura della morte e sulla non piena conoscenza dei principi fisici che dominano il mondo, perché dovresti provare invidia verso chi la pratica?Wow rude
comunque mi professo agnostico. Potrei copincollare il messaggio di siebold per chiarire la mia posizione. Unica cosa che aggiungo è che la religione (o meglio, la maggior parte di esse) è un costrutto umano basato sulla paura della morte e sulla non piena conoscenza dei principi fisici che dominano il mondo. Credo sia molto bello credere e professare una religione nei termini giusti e con il dovuto rispetto per gli altri (fondamentalismi I'm look in at u -.-) e invidio davvero tanto chi riesce a trovare conforto in qualcosa che va al di là della mia conoscenza e volontà; tuttavia non è roba per me, preferisco guardare le cose come sono e affrontarle (magari anche male, ma affrontarle!) piuttosto che abbandonarmi a speranze solide come l'aria. That's it!
https://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/(anche se mi chiedo come si fa a farsi sbattezzare....cioè, da chi vai, dal prete?)
La frase in grassetto è geniale.https://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/
Il punto è che per me il battesimo implicava un'implicazione psicologica a qualcosa di cui, psicologicamente, non volevo avere a che fare. Cioè, se sta scritto che sono battezzato vuol dire che faccio parte del gruppo dei cattolici. E io non voglio farne parte. Non mi sento rappresentato da quella categoria.
Comunque sì, credere in una divinità non ha senso logico. Lo posso dimostrare scientificamente: Perché quasi tutti credono in religioni diffuse? In religioni in cui credono anche altri? Se avessero ragione, le probabilità che credano proprio in quella religione rasentano lo zero assoluto. Allora perché in un Paese tipicamente cattolico quasi tutti sono cattolici? Che motivazione è dire che "dalle mie parti ci credono in molti"? O anche solo dire "nel mondo ci credono in tanti"? Non è scientificamente sensato. Quand'anche fosse (per puro caso) corretto.
Scommessa che ho sempre ritenuto interessante, ma che mi ha sempre puzzato di opportunismo, una persona che crede solo perché "non si sa mai cosa ci può essere dopo" non penso si possa considerare un vero credente, ma bisognerebbe chiedere ad un teologo o un prete, insomma a qualcuno di competenza.
Se una persona si comporta bene per un guadagno nell'aldilà, questo non dovrebbe interessare minimamente Dio nè i fedeli, perchè starebbe rispettando i principi su cui si basa il cristianesimo.Scommessa che ho sempre ritenuto interessante, ma che mi ha sempre puzzato di opportunismo, una persona che crede solo perché "non si sa mai cosa ci può essere dopo" non penso si possa considerare un vero credente, ma bisognerebbe chiedere ad un teologo o un prete, insomma a qualcuno di competenza.
Poi paradossalmente andresti a credere in un dio onnisciente che sa che credi per convenienza e che magari per questo ti manda in purgatorio (o era nell'inferno, non ricordo bene)
Per il resto, sono rimasto sulla stessa linea di pensiero del mio ultimo post.
Secondo me c'è grande differenza nel comportarsi bene perché credo in qualcosa, che mi comporto bene solo perché il fine ultimo è avere il posto assicurato in paradiso, ma a me che dio esista o non esista alla fine non cambia nulla, a me alla fine conviene. Difficile da spiegare ma c'è una netta differenza.Se una persona si comporta bene per un guadagno nell'aldilà, questo non dovrebbe interessare minimamente Dio nè i fedeli, perchè starebbe rispettando i principi su cui si basa il cristianesimo.
Aggiungo anche che il secondo cielo del paradiso, per dante è quello degli "Spiriti attivi: operarono il bene per aver fama terrena", quindi tutt'altro che per una nobile intenzione. Ma si sa, in questo caso il fine ultimo è comunque nobile.
Davvero credi a questo?!
Che frase è? Ma ti rendi conto che il tuo discorso pretenderebbe di legittimare tautologicamente la legittimità di qualsiasi religione?per definizione stessa di religione, non puoi dimostrare scientificamente la sua esistenza o meno, si tratta di fede. Nel momento stesso in cui una religione fosse scientificamente dimostrabile smetterebbe di essere tale.
L'importante è arrivare al risultato, sicuramente non agisco e mi comporto bene unicamente per un risultato finale vantaggioso, così come non vado in chiesa nè ho la cresima. Eppure, non mi costa niente evitare di bestemmiare, rispettare il prossimo, comportarmi evitando le solite brutte azioni da rispettare seguendo il buonsenso.Secondo me c'è grande differenza nel comportarsi bene perché credo in qualcosa, che mi comporto bene solo perché il fine ultimo è avere il posto assicurato in paradiso, ma a me che dio esista o non esista alla fine non cambia nulla, a me alla fine conviene. Difficile da spiegare ma c'è una netta differenza.
Poi Dante metteva chi voleva dove voleva, non a caso "salvava" anche i virtuosi non battezzati, che per la chiesa ufficialmente penso possano bruciare malamente.
Ma come detto prima, la risposta al dubbio sarebbe da chiedere ad un teologo o un prete, ma anche a chiederlo a loro secondo me c'è chi ti risponde A e chi B.
Personalmente se uno alla domanda "Perché fai del bene?" o "Perché credi in Dio?" mi risponde "Perché mi conviene scommetterci su, alla fine io non ci perdo niente", penso sia solo un ipocrita che per fortuna, e meno male, fa del bene.
P.s.
Poi la scommessa si basa solo sul fatto che o c'è Dio o non c'è niente, lasciando altre potenziali soluzioni finali dove magari credere nel dio cattolico/cristiano o che si voglia non conviene.
1) si, ci credo.Davvero credi a questo?!
Che frase è? Ma ti rendi conto che il tuo discorso pretenderebbe di legittimare tautologicamente la legittimità di qualsiasi religione?
Che invece, per propria definizione (essere qualcosa in cui si crede senza motivo valido) non ha senso scientifico di potere esistere.
Beh, a questo ci avevo pensato anche io. Non ci sono prove concrete che Dio esista, come non ci sono prove concrete che Dio non esista. E' una tua sceltaMa no la vita dopo la morte è l'unica (e dico l'unica) cosa che non ha dati scientifici a supporto. L'esistenza degli alieni in altri pianeti qualche dato a supporto misero ce l'ha, questo nessun dato. Nessuno. Per esperienza, ciò è sufficiente per dire che è scientificamente sbagliato crederci. Dobbiamo andare oltre a dire che non ci sono dati a sfavore. Vero, ma non avere neanche UN dato a favore è qualcosa di allucinante scientificamente parlando.
L'importante è arrivare al risultato, sicuramente non agisco e mi comporto bene unicamente per un risultato finale vantaggioso, così come non vado in chiesa nè ho la cresima. Eppure, non mi costa niente evitare di bestemmiare, rispettare il prossimo, comportarmi evitando le solite brutte azioni da rispettare seguendo il buonsenso.
L'ipocrisia io non ce la vedo, perchè non me la prendo con nessuna altra visione, che poi in realtà rispetto e seguo. Ho la mia e credo che non far incazzare questo Dio sia la scelta più vantaggiosa a mia disposizione, è una semplice analisi basata sulla logica. Che esistano altri dei... è vero, ma tieni comunque conto che solitamente compotarsi "bene", con tutti i vantaggi e svantaggi del caso, non dovrebbe essere visto male da altre divinità benefiche. E non sono neanche sicuro che un Dio onnipotente possa prendersela se mi mangio un po' di maiale, ed invece lasci passare se mi gusto la carne di un altro animale. In realtà il discorso collegato alla religione è un po' più complesso, ma non è questo ancora il tempo per affrontarlo, almeno per me.
mi sono appropriato della scommessa di pascal, che in realtà avevo formulato in maniera diversa anni prima di scoprirla. Effettivamente hai ragione, non è proprio simile, ma il concetto di partenza è quello, avrei dovuto specificarlo meglio.Come l'hai posta adesso è un po' differente, non è più in visione cattolica/cristiana, anzi, si va ad ammettere anche la possibilità che ci possano essere altre entità superiori, ma l'importante è comportarsi in maniera corretta senza tentare di urtare nessuna sensibilità, e così a me va più che bene, anzi lo trovo sensato, soprattutto perché poi si entrerebbe in una scia di rispetto per tutte le religioni.
In questo caso non penso tu ti possa dichiarare propriamente cattolico (altrimenti dovresti cresimarti ed andare in chiesa), forse cristiano, ma anche in questi casi credo andresti sicuramente a mancare qualche altra procedura, perché essere un buon cattolico/cristiano/mussulmano e chessivoglia non vuol dire solo professarsi tale o seguire uno o due credo.
Ma questo modo di ragionare mi sembra leggermente diverso da quello di Pascal, diciamo una sua evoluzione.
Uhm...Davvero credi a questo?!
Che frase è? Ma ti rendi conto che il tuo discorso pretenderebbe di legittimare tautologicamente la legittimità di qualsiasi religione?
Che invece, per propria definizione (essere qualcosa in cui si crede senza motivo valido) non ha senso scientifico di potere esistere.
^riassume benissimo quello che intendevo1) si, ci credo.
2) No, perchè dany ha solo detto che la fede è la prerogativa, e che la scienza non può dimostrarlo anche per una questione di necessità, visto che è il dubbio ad essere colmato con la suddetta fede. Non si sta legittimando nulla, si sta solo dicendo che scienza e religione nel 21° secolo non vanno a braccetto e che non potrai mai avere una dimostrazione scientifica dell'esistenza di Dio. Che l'esistenza di Dio sia opinabile per altri motivi, scollegati ad una dimostrazione scientifica, è un altro paio di maniche.
E dopo petaloso, leccapedismo è il nuovo neologismo del 2016.Ma no la vita dopo la morte è l'unica (e dico l'unica) cosa che non ha dati scientifici a supporto. L'esistenza degli alieni in altri pianeti qualche dato a supporto misero ce l'ha, questo nessun dato. Nessuno. Per esperienza, ciò è sufficiente per dire che è scientificamente sbagliato crederci. Dobbiamo andare oltre a dire che non ci sono dati a sfavore. Vero, ma non avere neanche UN dato a favore è qualcosa di allucinante scientificamente parlando.
Per quel che riguarda l'altro discorso, se ti comporti bene solo per avere un favore non è comportarsi bene, è leccapiedismo.
Molto interessante la teoria della teiera di russel, non l'avevo mai sentita, grazie :)mi sono appropriato della scommessa di pascal, che in realtà avevo formulato in maniera diversa anni prima di scoprirla. Effettivamente hai ragione, non è proprio simile, ma il concetto di partenza è quello, avrei dovuto specificarlo meglio.
Ad ogni modo @dimostrazione che Dio esiste o no: https://it.wikipedia.org/wiki/Probatio_diabolica
tutte le religioni si basano su questa fallacia logica (perchè è tale)
"In sostanza la mancanza della prova che contraddice l'affermazione data rende l'affermazione vera in un certo senso."
"Dio esiste"
"Hai prove a sostegno della tua tesi?"
"No, ma non puoi dimostrare che Dio non esista!"
Per confutarla, Russel ci viene in aiuto https://it.wikipedia.org/wiki/Teiera_di_Russell
« Se io sostenessi che tra la Terra e Marte ci fosse una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un'orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi purché io avessi la cura di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata persino dal più potente dei nostri telescopi. Ma se io dicessi che, giacché la mia asserzione non può essere smentita, dubitarne sarebbe un'intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe giustamente che stia dicendo fesserie. Se però l'esistenza di una tale teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità e instillata nelle menti dei bambini a scuola, l'esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità e porterebbe il dubbioso all'attenzione dello psichiatra in un'età illuminata o dell'Inquisitore in un tempo antecedente. »