Incollo quel che mi è rimasto, detto su facebook, dai
primi tre volumi di Aku no Hana. Ovviamente,
spoiler:
Ok, ora che ho letto i primi tre volumi, dico la mia.
Visto che passerà diverso tempo prima che possa proseguire con i prossimi tre (Maledetto New 3DS, sigh) articolo bene bene la mia opinione su questo primo arco narrativo (immagino, parlo pensando al
le variazioni di stile delle copertine):
(Inutile dire che andrò a ruota libera, e che conterrà spoiler sui primi tre volumi)
Parte in modo spiazzante: è all'inizio sorprendentemente leggero, sembrava quasi un normalissimo shonen scolastico. Tuttavia, ho iniziato piuttosto presto a vedere il torbido sotto i tre (per ora, poi più avanti non so) protagonisti.
Lui è evidentemente un incosciente arrogante che, basandosi sulla sua cultura letteraria (semplicemente sopra la media), si crede una spanna sopra tutti gli altri. A volerla mettere sul ridere, è la personificazione del "web king" medio, tutto saccente e critico contro "la plebe", di cui abbiamo diversi esempi tra le nostre conoscenze (e che un po' siamo anche noi).
Questo atteggiamento, con la conoscenza di Nakamura, va via via spegnendosi finché lui, nell'atroce notte (fine volume 3) in cui tutto quello che gli altri credevano di lui è andato perso, perde anche l'idea (falsa) che aveva di se: non è una persona migliore delle altre solo perché ha letto tanto. Anzi! è una persona che, per concentrarsi sulla cultura del passato, non ha imparato a VIVERE nel presente.
E ora che se ne è reso conto, penso proprio che dal prossimo volume questa città diventerà per lui una vera prigione.
Nakamura: uno dei personaggi, nella sua semplicità, più enigmatici e interessanti che ho mai avuto il piacere di vedere in TUTTO quello che ho mai visto, letto o giocato.
Arriva come il classico semi-villain da mangu, a voler mettere i bastoni fra le ruote al protagonista solo per un divertimento personale, questo perché nota in lui una enorme debolezza d'animo, di cui ho parlato sopra.
Quando arriva sembra completamente dominante. Un capo. Una persona completamente conscia di se stessa, che può prendere le persone meno forti e farne quel che vuole.
Ma più sono andato avanti con le pagine, più questa forza che credevo essere in lei, si è affievolita. Diversi "errori" da essere umano che, paradossalmente, non ti aspetti:
- Se lui non faceva come voleva, perdeva il controllo della situazione e si ritrovava a gridare.
- Se lui faceva qualcosa di totalmente opposto ai tuoi piani, lei faceva qualcosa di incredibilmente, enormemente infantile: mollava. "Sei palloso", e per lei il gioco era finito. Questo due volte.
- Il momento più enigmatico di questi tre volumi: lui grida di essere un insetto di merda. Grida di essere feccia. Grida di essere TUTTO QUELLO CHE LEI VOLEVA LUI AMMETTESSE. Lei gli lancia addosso il libro, e piange. Piange perché lui ha capito tutto.
Piange perché... Eh. Sto sfogliando i volumi per cercare di trovare spiegazioni poco evidenti, ma niente.
La cosa certa è che è una persona mille volte più debole di quello che ha voluto far credere finora.
Nanako: un altra sorpresa. Arriva come la classica principessina da shonen scolastico, tutta fiori e buone maniere.
Non lo è.
Pare (pare) sia spinta dall'umanissimo desiderio di farlo con il nuovo ragazzo. E non lo vuole fare dopo sei mesi, come in molti mangu/anime/novel più pacati (mi viene in mente Monogatarri, Senjougahara-Araragi). Vuole farlo SUBITO.
Perché nonostante la sua sicurezza esteriore, dentro aspettava una persona che le volesse bene da anni. "Ero un semplice sassolino, ma Kasuga... Mi ha trasformato in una pietra preziosa"
A lei, in realtà, non aveva dato fastidio il furto della tutta, penso.
Lei era felice, era eccitata. L'idea che qualcuno facesse qualcosa pensando a lei, era una cosa che la eccitava, e che la faceva sentire una persona importante.
Se un ragazzo scopre che una ragazza si masturba pensando a lui, è eccitatissimo.
Perché per una ragazza dovrebbe essere (per forza) diverso?
Ed è tutto. Ovviamente il tutto è condito da disegni magnifici, da un autore fantastico in quanto estremamente autobiografico, e che si spinge sempre "più in la" rispetto a quello che sarebbe lecito aspettarsi da un manga.
Questo manga, finora, non è cattivo perché ti mostra il sangue, la gente che muore, sbudellamenti, sesso.
Questo manga, finora, è cattivo perché non è un opera d'intrattenimento fine a se stessa, "Che bello sto manga chissà come procede la storia", ma prende e ti sbatte in faccia la realtà. Sui personaggi che stai leggendo ma non solo: sulle persone. Su cosa c'è dentro le persone che stanno accanto a me, e su cosa c'è dentro me stesso.
Non mi veniva da piangere nelle varie scene tristi, come normalmente verrebbe in pezzi del genere altrove.
Ero turbato. Turbato da cosa stessero dicendo, perché erano cose orribilmente, orribilmente applicabili a me, e a coloro che mi circondano.
E sono solo tre volumi.