aleterla
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Sì, nel titolo ho messo l'apostrofo invece dell'accento, perchè non mi andava di cercare la o maiuscola accentata.
Dunque, stamattina riflettevo sul senso della vita, sulla mia in particolare. Mi sono reso conto di avere una vita monotona e piatta, mancavano gli stimoli per alzarsi dal letto, non avevo neppure del latte. I miei coinquilini dormivano, non potevo fare colazione al bar da solo: sarei sembrato un disadattato, ma io non voglio dire a nessuno che fuggo dalla società se non a voi del forum, che siete disadattati almeno quanto me ( e in caso contrario non dovreste stare in questo forum, imho ). I libri che mi attendevano, ansiosi di essere studiati, mi incutevano timore e noia: più noia che timore. Decisi che in questo giorno avrei fatto qualcosa che avrebbe cambiato totalmente la mia vita, qualcosa che avrebbe dato un'aria frizzantina a questa giornata uggiosa catanese ( non bastassero i tuoni... ).
Mi son detto che non avrei passato la mia vita come fanno i giocatori di Pes, che fanno tanto i calciatori con un joystick in mano e poi non sanno beccare la porta tirando un rigore da due metri; né come i giocatori di MySims, che nel videogioco passano le giornate intraprendendo relazioni poligame mentre irl il massimo a cui possono aspirare è Federica. No, non avrei più traslato le mie aspirazioni in un buffo personaggio fatto di bit con grosse difficoltà linguistiche, che viene da Sì: no, io avrei preso lo zaino e sarei partito all'avventura, esplorando il mondo volto a conoscere meglio me stesso.
Per ogni allenatore che si rispetti, il punto di partenza è solo uno: Biancavilla. Prendo la mia bici, imposto la destinazione su Google Maps e parto. Degli stormi di Taillow e Pidove allietano di tanto in tanto il mio cammino e dopo un paio di ore di pedalata mi ritrovo qui. Il paese sembrava abbastanza piccolo, eppure non riuscivo a trovare il laboratorio del Professor Oak; Google non mi aiutava, così decisi di mettere da parte la mia timidezza e chiedere a qualcuno indicazioni. Trovai per primo un simpatico vecchietto con qualche problema d'udito con accanto un Herdier: il vecchio mi stava indirizzando, capii poco dopo, verso un oculista.
"Non mi serve un oculista! Sto cercando il laboratorio del professor Oak, devo scegliere il mio primo pokémon!"
"Ma sì tistuni! Ti sta dicennu che l'oculista È u prufissuri ppi ll'occhi!"
Proseguendo nella mia ricerca di informazioni, continuai a rimanere con le pive nel sacco: nessuno sembrava conoscere l'ubicazione del laboratorio e, anzi, mi davano l'impressione di non sapere di cosa stessi parlando. Il cielo era grigio, sentivo aria di pioggia, iniziavo ad essere stanco e mi stavo rassegnando a vivere la mia vecchia e solita monotona vita. Decisi di appellarmi ad un ultimo, disperato tentativo, prima di riprendere la mia fedele 26 e ritornare in sua sella al capoluogo: andai dai poliziotti.
I carabinieri non mi ispiravano, perchè se tutti raccontavano barzellette su di loro un motivo ci sarà; i vigili urbani erano troppo impegnati a multare automobili a caso, quelle che a loro facevano più antipatia ( tipo le Smart ), mentre i finanzieri erano occupati a stroncare un traffico illegale di figurine dei calciatori Panini.
Entro quindi nella caserma e mi dirigo verso la reception, dove una radiante agente Jenny mi saluta cordialmente.
"Buongiorno. Mi scusi, sto cercando il laboratorio del professor Oak. Nessuno, in paese, ha saputo darmi informazioni".
"Oak? Non conosco questo nome, mi spiace. Aspetti che faccio qualche ricerca".
La poliziotta apre Google e inizia a fare qualche ricerca: dopo poco si ferma, mi guarda perplessa e fa:
"Stai cercando il professor Oak di Biancavilla?"
Io: "Sì!"
"Della regione di Kanto?"
"Si!"
"Cosa devi chiedergli?"
"Devo scegliere il mio starter, voglio partire all'avventura!"
"Starter?"
"Charmander, Squirtle o Bulbasaur: non ho ancora deciso".
"È uno scherzo?"
"No, dico davvero!"
"Ragazzo, lo sai che i pokémon non esistono davvero, vero?"
...
https://forum.pokemoncentral.it/index.php?showtopic=14138&p=568039
Dunque, stamattina riflettevo sul senso della vita, sulla mia in particolare. Mi sono reso conto di avere una vita monotona e piatta, mancavano gli stimoli per alzarsi dal letto, non avevo neppure del latte. I miei coinquilini dormivano, non potevo fare colazione al bar da solo: sarei sembrato un disadattato, ma io non voglio dire a nessuno che fuggo dalla società se non a voi del forum, che siete disadattati almeno quanto me ( e in caso contrario non dovreste stare in questo forum, imho ). I libri che mi attendevano, ansiosi di essere studiati, mi incutevano timore e noia: più noia che timore. Decisi che in questo giorno avrei fatto qualcosa che avrebbe cambiato totalmente la mia vita, qualcosa che avrebbe dato un'aria frizzantina a questa giornata uggiosa catanese ( non bastassero i tuoni... ).
Mi son detto che non avrei passato la mia vita come fanno i giocatori di Pes, che fanno tanto i calciatori con un joystick in mano e poi non sanno beccare la porta tirando un rigore da due metri; né come i giocatori di MySims, che nel videogioco passano le giornate intraprendendo relazioni poligame mentre irl il massimo a cui possono aspirare è Federica. No, non avrei più traslato le mie aspirazioni in un buffo personaggio fatto di bit con grosse difficoltà linguistiche, che viene da Sì: no, io avrei preso lo zaino e sarei partito all'avventura, esplorando il mondo volto a conoscere meglio me stesso.
Per ogni allenatore che si rispetti, il punto di partenza è solo uno: Biancavilla. Prendo la mia bici, imposto la destinazione su Google Maps e parto. Degli stormi di Taillow e Pidove allietano di tanto in tanto il mio cammino e dopo un paio di ore di pedalata mi ritrovo qui. Il paese sembrava abbastanza piccolo, eppure non riuscivo a trovare il laboratorio del Professor Oak; Google non mi aiutava, così decisi di mettere da parte la mia timidezza e chiedere a qualcuno indicazioni. Trovai per primo un simpatico vecchietto con qualche problema d'udito con accanto un Herdier: il vecchio mi stava indirizzando, capii poco dopo, verso un oculista.
"Non mi serve un oculista! Sto cercando il laboratorio del professor Oak, devo scegliere il mio primo pokémon!"
"Ma sì tistuni! Ti sta dicennu che l'oculista È u prufissuri ppi ll'occhi!"
Proseguendo nella mia ricerca di informazioni, continuai a rimanere con le pive nel sacco: nessuno sembrava conoscere l'ubicazione del laboratorio e, anzi, mi davano l'impressione di non sapere di cosa stessi parlando. Il cielo era grigio, sentivo aria di pioggia, iniziavo ad essere stanco e mi stavo rassegnando a vivere la mia vecchia e solita monotona vita. Decisi di appellarmi ad un ultimo, disperato tentativo, prima di riprendere la mia fedele 26 e ritornare in sua sella al capoluogo: andai dai poliziotti.
I carabinieri non mi ispiravano, perchè se tutti raccontavano barzellette su di loro un motivo ci sarà; i vigili urbani erano troppo impegnati a multare automobili a caso, quelle che a loro facevano più antipatia ( tipo le Smart ), mentre i finanzieri erano occupati a stroncare un traffico illegale di figurine dei calciatori Panini.
Entro quindi nella caserma e mi dirigo verso la reception, dove una radiante agente Jenny mi saluta cordialmente.
"Buongiorno. Mi scusi, sto cercando il laboratorio del professor Oak. Nessuno, in paese, ha saputo darmi informazioni".
"Oak? Non conosco questo nome, mi spiace. Aspetti che faccio qualche ricerca".
La poliziotta apre Google e inizia a fare qualche ricerca: dopo poco si ferma, mi guarda perplessa e fa:
"Stai cercando il professor Oak di Biancavilla?"
Io: "Sì!"
"Della regione di Kanto?"
"Si!"
"Cosa devi chiedergli?"
"Devo scegliere il mio starter, voglio partire all'avventura!"
"Starter?"
"Charmander, Squirtle o Bulbasaur: non ho ancora deciso".
"È uno scherzo?"
"No, dico davvero!"
"Ragazzo, lo sai che i pokémon non esistono davvero, vero?"
...
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